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    Brooksby sospeso per 18 mesi, ha mancato 3 controlli antidoping. La sua difesa: “Il secondo test non è saltato per colpa mia”

    Jenson Brooksby

    Dopo Mikael Ymer, anche Jenson Brooksby cade nelle maglie della ITIA e viene sospeso per 18 mesi da un tribunale indipendente per lo stesso motivo dello svedese: ha saltato tre controlli antidoping a sorpresa nell’arco di 12 mesi. Dopo essersi fermato nel 2022 per un’operazione al polso, lo statunitense ora non potrà rientrare nei tornei ufficiali fino al 4 gennaio 2025.
    Questo il comunicato emesso dall’ITIA: “L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) conferma che un tribunale indipendente ha sospeso Jenson Brooksby per 18 mesi dopo aver rilevato che il giocatore ha commesso tre errori nel comunicare la propria localizzazione in un periodo di dodici mesi. Il tribunale indipendente, istituito da Sport Risoluziones, si è riunito il 10 ottobre 2023, ascoltando il giocatore e diversi testimoni tra cui l’ufficiale di controllo antidoping (DCO) coinvolto nel contestato secondo test mancato. Brooksby ha accettato che il primo e il terzo test mancato fossero validi, quindi solo il secondo test mancato era in discussione dinanzi al tribunale. Dopo aver esaminato le prove, il tribunale ha ritenuto che il grado di colpa di Brooksby per il mancato test fosse elevato. Il tribunale ha ritenuto che il DCO “ha adottato tutte le misure ragionevoli per localizzare il giocatore” nel test contestato e che il giocatore è stato negligente non rendendosi disponibile per il test durante la fascia oraria stabilita. Brooksby ha deciso di prendere una sospensione provvisoria volontaria poco dopo essere stato informato dell’accusa e, come tale, la sanzione sarà retrodatata al 5 luglio 2023 e terminerà il 4 gennaio 2025. In questo lasso di tempo al giocatore è vietato giocare, allenare o partecipare a qualsiasi evento di tennis autorizzato o sanzionato dai membri del tennis dell’ITIA: ATP, ITF, WTA, Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open. Il giocatore ha 21 giorni per presentare ricorso contro la decisione al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) e la decisione completa sarà pubblicata a tempo debito sul sito ITIA”.
    Ecco la risposta di Jenson in merito al contestato secondo mancato controllo, affidata a un post su Instagram: “Sono molto deluso dall’apprendere di esser stato sospeso per 18 mesi. Non ho mai assunto alcuna sostanza proibita in vita mia e ho tenuto un atteggiamento chiaro e collaborativo con l’ITIA in merito alla faccenda. Capisco che è mia responsabilità, imparerò e crescerò. Accetto che due test mancati sono per mia colpa, ma continuo a sostenere che il test mancato del 4 giugno 2022 dovrebbe essere accantonato e non considerato. In quel giorno sono rimasto nella mia camera di hotel per l’ora stabilita come finestra per il possibile test. La stanza di hotel era stata prenotata a nome del mio fisioterapista, con il quale condividevo la stanza, perché l’ATP non mi aveva assegnato una stanza fino al 4 giugno stesso. Dal 4 giugno la stanza era segnata a mio nome. Avevo chiesto alla reception dell’hotel che la stanza nei giorni precedenti avesse comunque anche il mio nome e avevo fornito il passaporto per poter avere una chiave. Se l’hotel non avesse avuto i miei documenti non mi avrebbe mai dato una chiave per accedervi”.

    “Per qualche motivo, di prima mattina in quel 4 giugno, l’hotel ha detto all’ufficiale preposto al controllo anti doping che ancora non avevo fatto il check in, ma mostrarono all’ufficiale lo schermo del computer che aveva già il numero della mia stanza nella lista. Nonostante l’ufficiale del controllo antidoping avesse ricevuto questa informazione, non ha chiesto all’addetto dell’hotel di chiamare per telefono la stanza, così io non ho mai saputo che questa persona fosse arrivata lì per il controllo, nessuna chiamata è stata fatta. Quindi l’ufficiale mi ha chiamato sul cellulare all 6.56 di mattina, negli ultimi 4 minuti della finestra fissata per un possibile controllo, e il mio telefono era in modalità silenziosa. Se l’ufficiale avesse chiamato la stanza dove alloggiavo, dato che l’hotel sapeva della mia presenza, sarei stato normalmente controllato visto che non ho niente da nascondere. Per questo ho intenzione di appellarmi alla corte arbitrale dello sport (CAS). Ho lottato contro gli infortuni per moltissimo tempo, non voglio prolungare oltre la data del mio rientro”.
    Se i fatti sono quelli raccontati da Brooksby, c’è una certa dosa di sfortuna nella faccenda, ma avendo Brooksby già saltato un controllo ed essendo tenuto a rispettare le fasce orarie comunicate per i controlli, bastava tenere acceso il cellulare e tutto sarebbe stato risolto. Una leggerezza che probabilmente pagherà a caro prezzo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ITIA comunica la lista delle sostanze proibite per il 2024, c’è il anche Tramadol

    La nuova sostanza inserita nella lista delle proibite

    The International Tennis Integrity Agency (ITIA), ente indipendente istituito nel 2021 da ATP, ITF, WTA e tornei del Grande Slam “per promuovere, incoraggiare, migliorare e salvaguardare l’integrità dei loro eventi di tennis professionistico in tutto il mondo”, ha comunicato sul proprio sito ufficiale la lista delle sostanze proibite per la stagione 2024. È un documento molto importante, che tutti i Pro devono leggere con attenzione per non incorrere in sanzioni.
    La modifica più importante nell’elenco rispetto alla stagione in corso è l’aggiunta del Tramadol, un farmaco antidolorifico ben noto e comunemente usato. Questo farmaco è di origine sintetica appartenente alla classe degli antidolorifici oppioidi.
    Il Tramadol diventerà una sostanza vietata nel nuovo anno, a seguito della raccomandazione arrivata dal Gruppo consultivo di esperti. Il tramadol è stato inserito nel programma di monitoraggio WADA e i dati raccolti attraverso tale programma hanno indicato un uso significativo nello sport. L’abuso di tramadol, con i suoi rischi di dipendenza fisica da oppiacei e anche overdose, è preoccupante e lo ha portato a essere un farmaco controllato in molti paesi. Studi di ricerca finanziati dalla WADA hanno inoltre confermato il potenziale del tramadol nel migliorare le prestazioni sportive, e da qua l’inserimento nella lista delle sostanze considerate dopanti.

    ⚠️ The World Anti-Doping Agency (@wada_ama) has published its Prohibited List for 2024, which includes a ban on the use of well-known pain-killer tramadol in-competition.
    More information on how this affects tennis players, and how the ITIA can offer support, is detailed here ⬇️
    — International Tennis Integrity Agency (@itia_tennis) October 12, 2023

    I giocatori che attualmente utilizzano il Tramadol come parte del loro regime di gestione del dolore sono così invitati dalla ITIA a eliminarne l’uso il prima possibile, poiché la sua presenza nelle analisi di un giocatore costituirà dal prossimo gennaio una violazione del Programma antidoping del tennis (TADP), ad eccezione nei casi in cui un giocatore richieda con successo un’esenzione per uso terapeutico (TUE), con motivi medici legittimi per l’uso. LEGGI TUTTO

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    L’ITIA ha sospeso per 12 mesi il coach francese Clement Reix

    International Tennis Integrity Agency

    Attraverso un comunicato sul proprio sito, l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato che Clement Reix, ex giocatore professionista francese e attualmente coach, è stato sospeso per 12 mesi e multato di 10.000 dollari a seguito di due violazioni del codice anticorruzione (Tennis Anti-Corruption Program). Le violazioni sono legate a procedimenti avviati contro l’ex coniuge di Reix, Sherazad Reix, che è stata accusata di sei violazioni del TACP, che hanno portato a una sospensione di quattro anni, senza che lei abbia sporto un ricorso.
    Secondo l’accusa Clement Reix ha accettato un pagamento per influenzare negativamente le prestazioni di Sherazad Reix a un torneo, oltre a non aver denunciato il reato di corruzione. Entrambi i reati sono avvenuti nel 2018. Il caso riguardava le indagini delle forze dell’ordine in corso in collaborazione con l’ITIA in Belgio, che ha visto numerosi giocatori di tennis implicati in partite truccate. LEGGI TUTTO

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    Halep si scaglia nuovamente contro la ITIA

    Simona Halep nella recente intervista a Tennis Majors

    Simona Halep attraverso un nuovo comunicato emesso ieri sera critica aspramente la ITIA (The International Tennis Integrity Agency) per il non poter essere ricevuta da un tribunale indipendente in merito alla sua sospensione dello scorso ottobre. La situazione della ex n.1 al mondo rumena si era aggravata dopo che l’agenzia aveva rilevato un’irregolarità nel suo passaporto biologico. Simona ha diffuso attraverso i suoi social network una lettera nella quale accusa l’agenzia di ritardare la sua udienza per essere giudicata da un tribunale indipendente, anche se questo non è ciò che l’organismo cerca di mostrare.

    pic.twitter.com/zflOtJzBjp
    — Simona Halep (@Simona_Halep) May 22, 2023

    “Ancora una volta sono estremamente scioccata e delusa dall’atteggiamento di ITIA. Mentre ITIA, attraverso il suo rappresentante, Nicole Sapstead, ha dichiarato pubblicamente 3 giorni fa che ITIA “si è impegnata a coinvolgere la signora Halep in modo empatico, efficiente e tempestivo”, allo stesso tempo, hanno chiesto ufficialmente alla Corte di ritardare la mia udienza per la terza volta. ITIA dichiara pubblicamente una cosa mentre privatamente ne fa un’altra. Ho ripetutamente richiesto la mia audizione e l’ITIA ha ripetutamente cercato di ritardarla. Quando smetterà? Ripeto la domanda. Ho diritto a una rapida udienza. Agire in questo modo è contrario al mio diritto”.
    Nei giorni scorsi anche il suo ex coach Patrick Mouratoglou aveva scritto un lungo messaggio sui social sostenendo le tesi difensive della Halep. LEGGI TUTTO

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    ITIA ha radiato il marocchino Younes Rachidi, colpevole di aver truccato ben 135 match

    Il nome Younes Rachidi non dirà praticamente niente alla stragrande maggioranza degli appassionati di tennis, ma da ieri è passato alla storia, anche se per un’impresa tutt’altro che positiva. Il tennista marocchino, specialista del doppio (pur senza aver raggiunto risultati apprezzabili nella disciplina) è stato radiato dalla ITIA perché colpevole di aver truccato ben 135 match. Mai un tennista era stato “beccato” con un numero così alto di partite alterate da match fixing.
    Così recita la nota ufficiale dell’agenzia che tutela l’integrità del tennis Pro: “L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato che Younes Rachidi, un ex tennista marocchino, è stato bandito dallo sport a vita dopo essere stato giudicato colpevole di  aver truccato 135 partite. Questo è il numero più alto di reati da parte di un individuo mai rilevato dall’ITIA o dall’ente predecessore, l’Unità per l’integrità del tennis. La sanzione significa che a Rachidi, che aveva toccato in doppio il n. 473 del ranking ATP, è permanentemente vietato giocare, allenare o partecipare a qualsiasi evento di tennis autorizzato dagli organi di governo del tennis.
    Il caso è stato giudicato dall’ufficiale indipendente Janie Soublière, che ha ritenuto provate tutte le accuse, con 135 violazioni “gravi” e ha imposto una multa di $ 34.000 oltre alla radiazione. Rachidi è stato coinvolto in una serie di partite truccate con due giocatori algerini recentemente squalificati dall’ITIA, con i casi scoperti a seguito delle indagini delle forze dell’ordine in collaborazione con l’ITIA in Belgio”.
    Gli algerini citati sono Mohamed Hassan, squalificato a vita, e Houria Boukholda, squalificato per due anni (con 18 mesi di squalifica sospesa) per reati di partite truccate risalenti al 2016 e anni addietro.
    Sorprende la discreta “lentezza” nel rilevare queste violazioni: sono passati ben 7 anni, con il “recordman” del match fixing praticamente già ritirato da tempo. Infatti il Rachidi non gioca un match ufficiale dal 2017. LEGGI TUTTO

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    Sospeso Kamil Majchrzak: è risultato positivo a tre controlli antidoping tra settembre e ottobre

    Kamil Majchrzak

    L’ITIA (International Tennis Integrity Agency) conferma l’indiscrezione uscita ieri sera: il polacco Kamil Majchrzak è stato sospeso in via precauzionale ai sensi dell’articolo 7.12.1 del programma antidoping. Il 26enne di Piotrków Trybunalski, attualmente n.77 del ranking ATP, è stato testato al Sofia Open lo scorso settembre, al Japan Open e al FILA Open Seoul Challenger in ottobre. “I campioni di ciascuno di questi test sono stati suddivisi in campioni A e B e la successiva analisi dei campioni A ha rilevato la presenza di SARM S-22 e un metabolita di LGD-4033; due campioni contenevano SARM S-22 e metaboliti di un agonista PPARδ. Gli agonisti SARM S-22, LGD-4033 e PPARδ sono tutte sostanze non specificate elencate nell’elenco delle sostanze proibite dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) del 2022. Risultati analitici avversi per sostanze non specificate comportano una sospensione provvisoria obbligatoria”, così riporta il sito ufficiale ITIA.
    Majchrzak chiederà le contro analisi, per verificare la correttezza dei primi test (è suo diritto procedurale), ma nel caso in cui queste diano risultati concordanti, scatterà la sanzione prevista dal codice anti doping. Le sostanze rilevate sono steroidi, utilizzati per carenze muscolari, e un recettore dell’ormone nucleare 1.
    Immediata la reazione del tennista, comunicata attraverso un comunicato social nel quale afferma: “Ho una brutta notizia difficile da condividere con tutti voi. Sono risultato positivo ad alcuni controlli antidoping effettuati nei mesi di ottobre e novembre 2022. Innanzitutto voglio affermare di non aver mai preso consapevolmente alcuna sostanza proibita. In questo momento non ho idea di cosa sia successo e per me questa notizia è uno terribile shock. Inizio adesso la battaglia più difficile della mia vita: quella per provare la mia innocenza e ritornare a praticare lo sport che amo”.
    La sospensione costerà al polacco la trasferta in Australia, dove era prevista la sua presenza alla neonata United Cup oltre, ovviamente, all’Australian Open. LEGGI TUTTO

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    Squalificato per 12 anni l’allenatore olandese Max Wenders per match fixing

    Squalificato l’allenatore olandese Wenders

    L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha comunicato che l’allenatore olandese Max Wenders dovrà scontare dodici anni di squalifica dopo aver ammesso la sua responsabilità nella manipolazione del risultato di alcuni incontri del circuito professionistico. Wenders, che ha anche dichiarato di aver distrutto le prove richieste dall’ITIA e di non aver denunciato un tentativo di corruzione, sarà inoltre chiamato a pagare una multa di $12.000: il periodo di squalifica è scattato il 28 aprile 2021 e scadrà solamente nel 2033.
    Nel corso della sua carriera da allenatore, Wenders ha guidato (tra le altre) la statunitense Sofia Kenin e la russa Anastasiya Komardina, ex n.172 del ranking WTA in singolare, con la quale si è separato nel novembre 2019. Ex giocatore, il 26enne Wenders ha disputato appena due tornei del circuito professionistico nel lontano 2014 senza mai riuscire a fare il suo ingresso nella classifica ATP. LEGGI TUTTO

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    Arthur De Greef sospeso dall’ITIA: ritiratosi a febbraio, aveva iniziato la carriera da coach

    Arthur De Greef, ex tennista belga, è stato sospeso in via provvisoria dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency) assieme ai due connazionali Romain Barbosa (n.1300 ATP, ex Top-450 nel 2016) e Alex Witmeur (senza ranking in singolare, n.2094 ATP in doppio) perché sospettato di aver alterato l’esito di alcuni incontri del circuito professionistico. Attuale numero 463 della classifica ATP in singolare, […] LEGGI TUTTO