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    Djokovic-Nadal: streaming gratis e diretta tv in chiaro? Dove vedere vedere finale Masters 1000 Roma

    Oggi pomeriggio alle ore 17 sul campo Centrale del Foro Italico si disputerà il match Djokovic-Nadal, valevole per la finale del Masters 1000 di Roma, un ultimo atto che tutti  gli appassionati di tennis sognavano, con i due campioni che non si sfidavano dallo scorso 11 ottobre quando nella finale del Roland Garros, lo spagnolo vinse nettamente la finale per 6-0, 6-2, 7-5, conquistando Parigi per la tredicesima volta.I precedenti complessivi tra i due sono 56 con il serbo avanti per 29-27 e dove l’ultimo suo successo è datato 12 gennaio 2020 quando nella finale dell’Atp Cup, ebbe la meglio per 6-2, 7-6, vincendo poi il doppio decisivo con il compagno di squadra Troicki, dando alla Serbia il punto necessario per vincere la manifestazione. Sono invece otto le sfide agli Internazionali, che vedono in vantaggio il maiorchino per 5-3, che ha vinto anche l’ultimo confronto diretto giocato in finale nel 2019 (6-0, 4-6, 6-1 il punteggio)
    In questo torneo Djokovic (detentore del trofeo) ha vinto in serie contro statunitense Fritz, lo spagnolo Davidovich Fokina, il greco Tsitsipas e l’azzurro Sonego, con quest’ultimo autore di un grandissimo torneo; Nadal invece ha raggiunto la finale battendo il nostro Sinner, il canadese Shapovalov (annullando due match point), il tedesco A. Zverev e infine lo statunitense Opelka (vera sorpresa romana).
    Dove vedere Djokovic-Nadal in tv e streaming
    L’incontro tra Nadal-Djokovic sarà visibile sul canale satellitare Sky i cui canali di riferimento saranno Sky Sport Uno (canale 201 del decoder) e Sky Sport Arena (ch. 204) con telecronaca a cura di Elena Pero e il commento tecnico dell’ex giocatore Paolo Bertolucci; il match inoltre sarà a disposizione anche tramite Sky Go sui dispositivi mobili come smartphone e tablet, scaricabile sui principali market store e riservata ai titolari di abbonamento, senza dimenticare anche lo streaming su NOW TV.Il match sarà trasmesso anche in chiaro, ovvero su Italia 1 (canale 106 del decoder Sky e 6 del digitale terrestre) compreso lo streaming sul sito del canale, con la telecronaca affidata a Giampaolo Gherarducci e il commento tecnico dell’ex giocatrice Francesca Schiavone.
    Djokovic-Nadal, highlights finale Masters 1000 Roma 2019
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    Internazionali Roma, la Schiavone porta Petra Martic in semifinale. Ecco le dichiarazioni del dopo gara

    Francesca Schiavone porta Petra Martic in semifinale. Agli Internazionali d’Italia la Leonessa continua a ruggire conquistando un ottimo traguardo. Ma stavolta non la fa da tennista, bensì da coach. Da metà aprile, infatti, l’ex vincitrice del Roland Garros, ha accettato di allenare la croata Petra Martic. Nata a Spalato nel 1991, attualmente è la n 25 della classifica WTA. Il rapporto dovrebbe durare fino al prossimo torneo di Parigi.
    Francesca Schiavone: “Adesso se vuole superarmi deve vincere a Parigi quest’anno e pure il prossimo…”
    Ieri la Martic ha sconfitto, al Foro Italico, l’americana Jessica Pegula per 7-5 6-4. Queste le parole della croata, che in carriera ha avuto momenti difficili a causa di infortuni fisici, rilasciate alla Gazzetta dello Sport: “Ora è cambiato qualcosa. La voce di Francesca, il suo modo di pensare e vedere il tennis mi hanno fatta svegliare. E’ tutto ciò che io vorrei essere in campo: combattente, intensa, positiva. Spero di continuare a lungo con lei”. La Rosea ha anche intervistato Francesca Schiavone, che nelle vesti di atleta, in questo torneo non è mai andata oltre i quarti. Ai giornalisti ha detto: “Avete visto? Mi ha già battuta! Adesso se vuole superarmi deve vincere a Parigi quest’anno e pure il prossimo!”, commenta entusiasta. E sui progressi della sua allieva dichiara: “Quest’inizio è soprattutto suo. In tre settimane con me ha ritrovato il suo gioco, la sua comfort zone, ma io non le ho insegnato niente. Ho appena cominciato e resto convinta che il giocatore sia il vero protagonista. Gli si può dire qualsiasi cosa, alla fine solo chi va in campo fa la differenza. Tra l’altro noi parliamo poco, lei è molto posata e timida, ma è umile, ha cuore grande e tanta voglia di fare. Per questo oggi si gioca una semifinale. Ora dobbiamo guardare avanti, un match alla volta, un punto alla volta. Qui a Roma ha già fatto tre gare buone. Con  la Pliskova?Chissà, ma Petra deve dare importanza a ciò che fa lei, alle sue grandi qualità e al suo gioco“. Queste le parole di elogio. Nella giornata di oggi la spalatina, se la vedrà con Karolina Pliskova, per cercare di agguantare una finale che le manca da troppo tempo. LEGGI TUTTO

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    Andrea Arnaboldi a Supernews: “Vittoria di un italiano a Roma? Mai possibile come quest’anno. Federer può vincere ancora. Tornerò sui campi dopo aver superato il mio infortunio”

    SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Andrea Arnaboldi, tennista milanese classe 1987. Ai nostri microfoni, Andrea ha ricordato i momenti più significativi della sua carriera, come il match di qualificazione contro Herbert, disputato al Roland Garros nel 2015, l’incontro al meglio dei 3 set più lungo e con più game giocati nella storia del tennis, e ci ha parlato dei suoi piani futuri, al momento in stand-by a causa di un infortunio alla schiena. Il nostro ospite si è poi soffermato sul Masters 1000 di Roma, esprimendosi sulla possibilità di vittoria del torneo da parte di uno dei nostri azzurri. Infine, Arnaboldi augura a Federer di poter vincere ancora uno Slam, indicando lo svizzero come l’avversario contro cui sogna di giocare.
    Andrea, il tennis è una passione che ti è stata trasmessa da qualcuno o ti ci sei avvicinato da solo?Il tennis è una passione che mi ha trasmesso mio padre, quando ero piccolo. Poi, nel corso degli anni, è diventata una passione che ho fatto mia.
    Detieni il record dell’incontro al meglio dei 3 set più lungo e con più game giocati nella storia del tennis: a maggio 2015, infatti, in un incontro di qualificazione al Roland Garros, sconfiggi Herbert con il punteggio di 6-4, 3-6, 27-25, rimanendo in campo 4 ore e 30 minuti e disputando 71 game. Ci racconti come è andata? Che partita è stata?È una partita che non scorderò mai, tutt’ora ho un ricordo vividissimo e bellissimo di quel match. Una partita in cui stavo giocando bene, contro un avversario ostico. Dopo aver vinto il primo set, ricordo che nel secondo ho preso un break e l’ho perso. Poi, nel terzo set, sono ripartito con il piede giusto: stavamo sul 6-5 per me quando ho avuto il match point. Sembrava che la partita volgesse al termine, ma sprecai l’occasione di chiuderla, sbagliando di pochissimo un passante di dritto. Da quel momento in poi, il match è diventato durissimo: entrambi giocavamo benissimo i nostri game di servizio, eravamo solidi, il livello del match era alto, e pian piano siamo arrivati inizialmente fino al 15 pari, risultato che ha sancito l’interruzione del match per oscurità, per poi chiudere l’incontro il giorno successivo. Il giorno seguente si è giocato ancora per un’ora e venti minuti, con una tensione altissima perché ogni game poteva essere l’ultimo. Quell’incontro contro Herbert ha scatenato l’interesse di tutto il torneo, dal momento che difficilmente si vedono partite così lunghe. Ricordo ancora il momento del match point: un passante di dritto incrociato che mi ha permesso di vincere quel match infinito. Ho provato una sensazione di libertà e di soddisfazione che non scorderò mai.
    Nel 2015, al Roland Garros vinci il primo turno contro Duckworth in 5 set. È stata la tua prima vittoria nel tabellone principale di uno Slam, conquistata in rimonta al quinto set. È una delle partite più significative per te?Sì, vincere un turno in uno Slam non è per tutti. Il fatto di aver giocato nel main draw di uno Slam e di aver vinto il match rende quella partita una delle più importanti della mia carriera, anche per come è andato l’incontro, poiché ero sotto di 2 set a 0, con il match point a favore di Duckworth, e ho rimontato la partita vincendola 6 0 al quinto set. Sicuramente, quel Roland Garros è stato uno dei migliori momenti della mia carriera fino ad ora.
    A Wimbledon, nel 2019, hai giocato il primo turno contro Karlovic. Anche in questo caso, si è trattato della tua prima partita nel tabellone principale del torneo inglese. Che emozione hai provato? Wimbledon è lo Slam con maggiore fascino?Sì, per me ancora di più, dal momento che ho avuto modo di giocare le qualificazioni a Wimbledon, che vengono disputate in una sede diversa rispetto al circuito principale. Quindi, riuscire a passare le qualificazioni e giocare nel main draw ha tutt’altro impatto. È stato davvero bello giocare a Wimbledon. Purtroppo, non mi sono goduto molto il match che ho giocato in tabellone, perché affrontai Karlovic, un avversario davvero scomodo. Non giocai il mio miglior tennis, e quella partita scivolò un po’ troppo in fretta. Sicuramente, mi adopererò per riavere l’opportunità e rigiocarmi un main draw a Wimbledon per fare ancora meglio.
    Una domanda sugli Internazionali di Roma: vista la crescita esponenziale di tanti tennisti azzurri, come Sinner, Berrettini e Sonego, potrebbe essere un italiano a vincere il Masters di Roma dopo tanti anni? Nel torneo c’è un tennista-sorpresa, secondo te?Quest’anno c’è un’opportunità che vinca un italiano come non c’è mai stata ultimamente, o forse anche nella storia, perché così tanti tennisti azzurri di alto livello non so se ci sono mai stati. Penso che possa trionfare un italiano, me lo auguro, perché sarebbe davvero un bel traguardo per il nostro tennis. La sorpresa può esserci sempre, nel tennis non si sa mai, in ogni singola partita e in ogni singolo torneo può succedere di tutto, e magari potremmo assistere all’exploit di un giocatore che prima non aveva avuto grandi risultati, un po’ come Karatsev quest’anno: nessuno si aspettava dal russo questo rendimento da primi 10 del mondo.
    Ieri, Sinner ha battuto Humbert per 2 set a 0. Oggi, nel suo secondo turno, affronterà Rafael Nadal. Quante possibilità ha l’azzurro di passare il turno? Sinner è ad un livello di gioco tale da poter portare a casa il match o Nadal rimane l’indiscusso “re della terra rossa”?Credo sia un match apertissimo: 50 e 50 di possibilità per entrambi.
    C’è un tennista che sogni di affrontare?Mi piacerebbe affrontare uno tra Nadal e Federer. Se dovessi sceglierne uno, direi Roger. Chissà se capiterà.
    A proposito di Roger Federer, è molto atteso il suo ritorno. Essendo lo svizzero un fuoriclasse, può ancora ambire alla vittoria di uno Slam o il lungo stop che ha vissuto e la conseguente crescita di tanti tennisti non lo permetteranno?Sarà difficile. Dovrà dare il meglio di sé, ma penso che Federer possa farcela, perché nonostante il lungo stop è un giocatore che negli anni ha dimostrato di saper fare tanto e di saper vincere, sa bene cosa fare. Sì, è vero che ci sono nuovi tennisti e un diverso livello da affrontare, ma il tennis è sempre quello lì, quindi credo che Roger possa farcela ancora. Glielo auguro.
    Quali saranno i tuoi prossimi impegni sportivi? Quali obiettivi ti sei prefissato di raggiungere?Purtroppo, è un anno difficile. È partito bene con il primo torneo, ma da lì in poi ho sofferto e sto soffrendo tutt’ora per un infortunio alla schiena. Sono completamente fermo da un mese, quindi il mio primo obiettivo è quello di riprendermi e tornare in forma. Dopodiché, tornerò a guardare i calendari e a tornare sui campi. LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: agli Internazionali d’Italia di Roma ci sarà il pubblico

    Le voci dei giorni scorsi hanno trovato via via sempre più fondamento, arrivando all’annuncio ufficiale di oggi: il pubblico del Foro Italico potrà assistere agli Internazionali BNL d’Italia 2021. La notizia, come detto, era nell’aria da tempo, col direttore del torneo Palmieri e il presidente federale Binaghi che hanno sempre spinto verso questa soluzione. Il torneo romano è diventato con gli anni il secondo evento sportivo più importante del paese per interessi e ricavi, per cui ci si attendeva l’apertura avvenuta con una certa fiducia.
    Chi potrà assistere alle gare? Ecco i possibili criteri
    È importante dire innanzitutto che il pubblico ci sarà dagli ottavi di finale in poi e che potrà riempire gli spalti solo per il 20%. La norma segue il vincolo numerico imposto dall’ultimo dpcm che ha aperto alla presenza dei tifosi per eventi sportivi di interesse nazionale dall’1 giugno. La massima competizione tennistica nazionale ha quindi ricevuto una deroga per il suo valore sportivo, così come accadrà per il campionato di Serie A per le ultime giornate.
    Appurate le norme di base, resta ora da capire come poter partecipare da tifosi alla competizione che inizierà il prossimo 9 maggio. Si è ancora in attesa di una comunicazione ufficiale da parte della federazione, impegnata da sempre nell’organizzazione, ma alcune news già circolano. Come criteri di assegnazione dei titoli, che sono stati venduti in numero maggiore rispetto agli effettivi beneficiari di oggi, si parla di precedenza agli sponsor, poi agli abbonati e infine all’ordine cronologico della prenotazione.
    Come si accederà agli impianti: tutte le regole
    Se ancora non sono chiare le modalità di distribuzione dei titoli di accesso alle arene di gioco, quel che è certo riguarda le modalità per accedervi. Nel pieno rispetto di quanto concesso dal governo, sempre in accordo con CTS, saranno ammessi gli spettatori vaccinati, quelli che hanno già avuto il Covid-19 e coloro che esibiranno un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti all’evento. LEGGI TUTTO

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    Andrea Vavassori a SuperNews: “Sinner mentalità fuori dal comune. Con la wild card, io e Sonego potremmo giocare a Roma”

    SuperNews ha intervistato Andrea Vavassori, tennista italiano classe 1995. Il doppista torinese ha raccontato ai nostri microfoni come sia nata la sua passione per il tennis, quali competizioni sta attualmente disputando e il suo rapporto con Sonego, compagno di doppio e grande amico anche fuori dal campo. Inoltre, Vavassori si è anche espresso sull’ottimo risultato raggiunto dal tennis italiano, ovvero la presenza nel ranking ATP di 10 azzurri nella top 100, sullo strepitoso cammino di Jannik Sinner nel Master 1000 di Miami e sui suoi obiettivi futuri.

    Andrea, come ti sei avvicinato al tennis?Mi sono avvicinato a questo sport quasi subito, perché mio padre è maestro di tennis. Ho iniziato il minitennis all’età di quattro anni. A casa dei miei nonni avevo un campo da tennis, e passavo i weekend lì, a giocare. Successivamente, all’età di sette anni, ho iniziato a frequentare il circolo tennis di Grugliasco, dove abitavo. Poi, a partire dai sedici anni, mi sono avvicinato all’attuale circolo in cui mi alleno, quello di Pinerolo.
    Oggi, giocherai il doppio con Sonego nel torneo ATP 250 di Cagliari contro la coppia n.1 del seeding Rojer-Melo. Su cosa dovete puntare per vincere?In realtà, sappiamo cosa fare contro qualsiasi coppia che affrontiamo. Io e Sonego abbiamo disputato ottimi match in questi ultimi mesi. Siamo una coppia molto affiatata, ci conosciamo ormai da tanti anni, siamo cresciuti insieme. Siamo amici anche fuori dal campo, questa cosa aiuta tanto durante il gioco. Inoltre, entrambi viviamo a Torino, ci siamo allenati tanto insieme e abbiamo anche giocato contro. A Dubai abbiamo quasi vinto contro la coppia numero 1 del mondo, e oggi sarà un’altra grande opportunità per crescere. Faremo del nostro meglio.
    Nel mese di febbraio hai esordito in Nazionale in ATP Cup in coppia con Bolelli contro Mahut e Roger-Vasselin. Che emozione è stata?E’ stata un’esperienza pazzesca: giocare una competizione del genere con giocatori come Berrettini, Fognini, Bolelli è stato bellissimo. Ero accompagnato da mio padre, quindi le emozioni erano ancora più amplificate. Rappresentare l’Italia è stata un’emozione speciale. Abbiamo ottenuto un buonissimo risultato: abbiamo raggiunto la finale nonostante ci fosse una squadra nuova. E’ stata una bella soddisfazione.
    La tua specialità è il doppio. Con quale dei tuoi compagni c’è più alchimia?Ultimamente ho giocato di più in doppio, dal momento che, anche a causa del Covid, in singolo ho avuto meno occasioni di giocare. Sonego è la persona con cui mi trovo meglio. Abbiamo delle caratteristiche che ci completano: lui gioca molto bene da fondo campo, risponde bene, entrambi abbiamo un servizio pesante, riusciamo ad essere molto incisivi nella fase di servizio. Inoltre, avendo io delle buone doti al volo, possiamo essere molto aggressivi.
    Jannik Sinner è stato il grande protagonista del Master 1000 di Miami. Quale sua caratteristica gli ha permesso di arrivare a disputare la finale contro Hurkacz?Jannik è uno dei giocatori più precoci. In questi due ultimi anni ha giocato benissimo. E’ impressionante come sia riuscito a bruciare le tappe: due anni fa era 500 del mondo e in due anni è riuscito a fare un salto di qualità incredibile. Il suo team sta lavorando benissimo, lo sta facendo crescere nella maniera migliore possibile. Era da tempo che Sinner giocava davvero bene, quindi un exploit del genere ce lo aspettavamo un po’ tutti. Aveva giocato benissimo anche al Roland Garros e in altri tornei. Penso che tutti si aspettino grandi cose da lui, e sono sicuro che Jannik riuscirà a confermare le aspettative, perché ha una mentalità fuori dal normale e un grande talento da fondo campo. Vedremo cosa ci aspetterà.
    Al momento, nel ranking ATP ci sono 10 azzurri nella top 100. Che risultato è per il tennis italiano?Se l’avessero preventivato tre o quattro anni fa, non se lo sarebbe aspettato nessuno. Ci sono state diverse combinazioni a favorire questo risultato: Fognini è nei primi 15 ormai da tanti anni, Cecchinato ha disputato la semifinale a Parigi, l’exploit di Berrettini, quindi tante componenti che hanno permesso ai più giovani di crederci davvero. Inoltre, quando si riesce a costruire un movimento che fa bene e ottiene risultati, anche i ragazzi più giovani pensano di potercela fare, e in questo processo un giocatore tira l’altro, quindi è una cosa molto positiva. In questo momento, avere 10 azzurri in top 100 è un risultato incredibile.
    Quali sono i tuoi obiettivi futuri?Spero di giocare in singolare il più possibile appena ci sarà occasione. In questo momento, ho dato priorità al doppio. Voglio crescere, alzare la mia classifica e giocare in tornei importanti. Se ci verrà data la wild card, come lo scorso anno, io e Sonego giocheremo probabilmente nel torneo di Roma e a Parigi. I miei obiettivi nel doppio sono molto ambizioni, quindi, in questi anni, farò del mio meglio per realizzarli. LEGGI TUTTO

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    Dove vedere Finale Atp Roma Djokovic-Schwartzman, streaming gratis e diretta tv in chiaro?

    Dopo una fantastica settimana all’insegna del bel tennis, siamo ormai giunti alla Finale del Masters 1000 di Roma 2020, con Djokovic e Schwartzman pronti a fronteggiarsi per vincere l’ambito titolo. Djokovic-Schwartzman si preannuncia un match interessante tra i due tennisti che hanno espresso il miglior gioco in questo torneo.

    Djokovic-Schwartzman: orario, luogo e precedenti
    Il match Djokovic-Schwartzman, valido per la finale dell’Atp di Roma 2020, si terrà a Roma non prima delle ore 17.00. Ci sono quattro precedenti Djokovic-Schwartzman, tutti vinti dal tennista croato. L’ultimo precedente risale agli Australian Open 2020 quando Novak Djokovic si sbarazzò del tennista tedesco per tre set a zero (6-3, 6-3, 6-4).
    Dove vedere finale Atp Roma Djokovic-Schwartzman, streaming gratis e diretta tv in chiaro?

    Il match Djokovic-Schwartzman, valido per la finale del Masters 1000 di Roma, verrà trasmesso in diretta tv in chiaro su Supertennis (canale 64 del digitale terrestre) e a pagamento su Sky Sport (canale 201 o 205). Per tutti coloro che sono abbonati a Sky, possono seguire lo streaming gratis di Djokovic-Schwartzman attraverso la piattaforma Sky Go, disponibile su tutti i dispositivi mobili come smartphone, pc e tablet.Altri due modi alternativi per vivere le emozioni del match Djokovic-Schwartzman, valido per la finale dell’Atp di Roma, è seguirlo in streaming gratis su Bet 365, sito di scommesse italiano con licenza AAMS o acquistando uno dei pacchetti disponibili su Now Tv. LEGGI TUTTO