consigliato per te

  • in

    MotoGP: Marquez tampona la Ducati di Bastianini, cos’è successo ad Assen

    ASSEN – Altra caduta per Marc Marquez nel Gran Premio d’Olanda, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota della Honda, impegnato nelle qualifiche sul circuito di Assen, si è reso autore di un tamponamento ai danni di Enea Bastianini durante il Q1. Il pilota della Ducati aveva rallentato in curva, ed è stato centrato in pieno dal numero 93, finito poi a terra insieme alla sua moto. Un episodio che andrà chiarito meglio successivamente, ma intanto entrambi sono rimasti esclusi dalla seconda fase di qualifica. Marquez era stato protagonista di una caduta anche nelle prove libere del venerdì. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Mir non recupera: sarà fuori anche in Germania

    ROMA – Joan Mir non rientrerà in Germania. L’ufficialità arriva dalla risonanza magnetica che il pilota spagnolo della Honda ha effettuato ad Andorra, a seguito dell’infortunio rimediato durante le prove libere del Mugello, che lo hanno costretto a saltare il successivo Gran premio. L’esame diagnostico ha confermato la presenza di una “significativa contusione, con presenza li liquido sinoviale e di un’infiammazione  che ne limitano forza mobilità”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Marquez sbotta: “Con questa moto devo rischiare troppo”

    ROMA – Marc Marquez continua a far parlare di sé per quando fatto in pista ma, rispetto agli anni gloriosi dei sui trionfi, questa volta sono le sue numerose cadute a smuovere l’opinione pubblica. Nel corso del Gran Premio d’Italia 2023 di MotoGP sulla pista del Mugello, infatti, l’otto volte campione del mondo è nuovamente uscito di scena prematuramente a causa di una scivolata. Un risultato negativo, che costringerà Marquez ha fare delle riflessioni sul suo futuro con la Honda, che potrebbe lasciare per la prima volta da quando è arrivato nella classe regina. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Marquez torna in pista a Le Mans: ora è ufficiale

    Honda: “Marquez fa il suo atteso ritorno”
    “Marc Marquez fa il suo tanto atteso ritorno per proseguire il suo rapporto Repsol Honda Team e ricongiungersi a Joan Mir, tutti e due alla ricerca di prestazioni stabili in questo weekend. Marc torna dopo essersi rotto il primo metacarpo della mano destra in Portogallo, poiché in seguito ai controlli con tre diversi team medici, tutti i soggetti coinvolti sono soddisfatti della guarigione dell’osso e lo spagnolo tornerà in pista in Francia”, ha comunicato la Honda Repsol, annunciando il rientro in pista di Marquez. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, novità sulla penalità a Marquez: la decisione sul ricorso Honda

    Marquez verso il ritorno nel GP Francia
    Adesso non resta che capire quando Marc Marquez sarà dichiarato idoneo per fare il suo attesissimo ritorno in MotoGP, dopo aver saltato ben tre gare. Con ogni probabilità l’otto volte campione del mondo tornerà in pista sul tracciato di Le Mans in occasione del Gran Premio di Francia, ma si attendono ancora delle comunicazioni ufficiali da parte del pilota spagnolo e della Honda. Ad ogni modo l’annuncio dovrebbe arrivare nelle prossime ore, quando conosceremo le sorti di Marquez, che scalpita e non vede l’ora di dare battaglia ai suoi avversari. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Lorenzo su Marquez: “Rapporto con la Honda non più idilliaco”

    La rivelazione di Lorenzo su Marquez L’ex pilota della Yamaha, Jorge Lorenzo, ha fatto una rivelazione in merito all’attuale rapporto tra Marc Marquez e la Honda: “La Honda è una moto con cui solo Marc può conquistare i campionati. Hanno un grande potenziale sotto tanti aspetti ed è un peccato non sfruttarlo. I rapporti tra […] LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP Honda, Puig: “Risposto a chi mette in dubbio il potenziale”

    ROMA – “Se vogliamo dare un giudizio all’ultimo weekend, è innegabile che si tratti di un fine settimana molto positivo. L’obiettivo che ci prefissimo per ogni fine settimana è quello di portare una Honda davanti a tutti. Abbiamo dimostrato di avere un ottimo potenziale, nonostante ultimamente questo venga messo in discussione dall’esterno”. Così Alberto Puig ha commentato il weekend della Honda a Austin, nel consueto riepilogo settimanale dei risultati dei piloti della casa giapponese. In Texas, Honda si è risollevata con la notevole vittoria di Alex Rins, dando segnali positivi di crescita.  LEGGI TUTTO

  • in

    Cecchinello: “Festa Honda con una moto vecchio stile”

    Cinque anni dopo l’ultimo successo dell’inglese, un pilota Honda diverso da Marc Marquez è tornato a trionfare, e non l’ha fatto con i colori della scuderia ufficiale, bensì con quelli LCR, scialuppa di salvataggio in un inizio di stagione che per il team Repsol è stato più ricco di cadute – con l’infortunio di Marquez – che di piazzamenti. 
    «Questo weekend ha avuto un sapore dolcissimo – conferma Cecchinello, 53enne veneziano trapiantato a Imola – Non salivamo sul podio da tre anni e mezzo. E ad Austin ne sono arrivati due con Rins. Alla fine lavori tutti i giorni dell’anno, per 10-15 ore, e quando vivi questi lunghi periodi senza gioie mantenere alta la motivazione è difficile. La passione resta, ma quella scintilla per dare il 110% è più complicata…». 
    La Honda è uscita dalla crisi? «C’è un raggio di luce in fondo al tunnel, però non ne siamo fuori».
    Se l’aspettava un weekend del genere? «No, ci aspettavamo solo la Q2 diretta sabato, perché Rins qui aveva vinto in passato ed era sempre stato molto veloce. Ma non mi aspettavo di sfiorare la pole, tantomeno il secondo posto nella Sprint, e figuriamoci domenica…». 
    Rins ha vinto tre degli ultimi sei GP, comprendendo il 2022 con la Suzuki: domenica è stato più merito suo o della Honda? «Onestamente ci ha messo un po’ di più Alex. Lui ricorda Crutchlow: quando vede l’opportunità non la lascia neanche a morire. Anzi, va tenuto calmo, come abbiamo fatto tra sabato e domenica».
    Cosa gli avete detto? «L’idea, in caso di buona partenza, era di seguire Bagnaia, senza superarlo nei primi giri al contrario di quanto fatto nella Sprint, perché poi Pecco sarebbe tornato davanti, e mettendosi in bagarre Alex avrebbe fatto il gioco degli inseguitori».
    Poi Bagnaia si è autoeliminato.  «Alex ha cercato di infastidirlo, ma non era la nostra priorità. Volevamo solo che si creasse un gap sul gruppo, per puntare al podio. Mi spiace per Pecco, ma per noi è stata un’impresa… devo ancora realizzare».
    Quanto è cresciuta la Honda? «Il miglioramento c’è stato, nel finale Rins girava in 2’03” medio: ci sembrava troppo, invece aveva la moto cucita addosso».
    Come spiega la crisi dell’HRC? «Il loro sistema di lavoro è fatto di piccoli passi: i giapponesi sono più conservatori degli occidentali, per cambiare strada impiegano più tempo. L’assenza prolungata di Marquez li ha disorientati sulla direzione da seguire, aspettavano il pilota di punta prima di mettere troppa carne al fuoco. Ma nel frattempo i rivali hanno introdotto nuove tecnologie, nuovi concetti per sfruttare l’aerodinamica, e la Honda si è ritrovata un pelo in ritardo».
    Dalla Suzuki è arrivato il contingente con Rins, Joan Mir e il d.t. Ken Kawauchi: cosa è cambiato? «Avevamo un pacchetto aerodinamico che favoriva la velocità massima ma non pagava in termini di maneggevolezza e agilità. Inoltre Rins e Mir hanno chiesto una moto più “old style”, da gestire maggiormente con il loro polso destro, e con un intervento meno invasivo dell’elettronica». 
    Arriverà l’atteso telaio Kalex? «Non so nulla, ora disponiamo di materiale HRC. E abbiamo capito che prima di lasciare la strada vecchia dobbiamo avere la controprova, la controprova e la… controprova, perché è facile prendere una direzione sbagliata» LEGGI TUTTO