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    A Giulio Cesare Bregoli il premio “Sergio Guerra” per il miglior allenatore di A1

    Di Redazione Tra i tanti annunci avvenuti oggi nel corso della presentazione dei campionati di Serie A Femminile ce n’è uno che rende particolarmente felici i tifosi della Reale Mutua Fenera Chieri: all’allenatore Giulio Cesare Bregoli è stato assegnato il riconoscimento per il miglior allenatore della Serie A1 della stagione 2020-2021, intitolato all’indimenticato Sergio Guerra. Un premio che assume ancora maggior valore perché attribuito in base ai voti espressi dalle società di Serie A1 e A2. Per Bregoli, approdato a Chieri nel 2019 dopo una lunga esperienza in Francia, un’ulteriore soddisfazione dopo la nomina a primo allenatore della nazionale femminile nel corso dell’ultima Volleyball Nations League. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bregoli: “Il gioco c’era già, ci mancava soltanto la vittoria”

    Di Redazione Si toglie un peso l’Italia, cancellando finalmente lo “zero” dalla casella delle vittorie nella VNL femminile grazie al 3-1 sulla Corea del Sud. Ed è proprio questa la sensazione che emerge dalle parole del tecnico azzurro Giulio Cesare Bregoli a fine gara: “Sono veramente contento per le ragazze, che hanno fatto un grandissimo lavoro per ottenere questo risultato. Avevamo perso diversi set ai vantaggi e questo sicuramente non aiuta a creare sicurezze, ma loro sono state brave a continuare a lavorare duro. È un risultato importantissimo che ci dà serenità e morale“. “Il problema non era il livello del nostro gioco – continua Bregoli – abbiamo giocato buone partite e abbiamo sempre lottato con tutti, tranne che con la Turchia, ma ci mancava la vittoria. Il primo set forse ha sbloccato qualcosa nella nostra mente perché è stato il primo vinto in volata. Siamo stati forti mentalmente, e naturalmente anche le alternative che abbiamo in panchina sono importanti: tutte le giocatrici possono rendersi utili. Credo che abbiamo rotto il ghiaccio, era molto importante vincere un match, ora da qui alla fine dobbiamo solo divertirci e giocare come sappiamo, godendoci questa esperienza“. Visibilmente sollevata anche Alessia Mazzaro: “Abbiamo dovuto avere molta pazienza, perché loro difendono tanto su ogni pallone, e fare un gran lavoro a muro in difesa. Anche il nostro servizio ha funzionato bene in alcuni momenti. È stata una buona partita e siamo contentissime di averla portate a casa. Noi non abbiamo avuto la possibilità di allenarci molto insieme prima della VNL, e siamo anche un team giovane: c’era tanta esperienza da fare, nelle prime partite abbiamo fatto fatica, ma ora si vedono i miglioramenti“. LEGGI TUTTO

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    Volleyball Nations League, domani esordio con la Polonia per le azzurre

    Di Redazione Mancano poco più di 24 ore all’esordio della nazionale italiana femminile nella Volleyball Nations League 2021. Le azzurre guidate dal tecnico Giulio Cesare Bregoli, dal 2017 secondo del ct Mazzanti, saranno impegnate domani sera a Rimini (ore 19) contro la Polonia: match trasmesso in diretta sul canale televisivo La7d.          Alla vigilia della sfida con la Polonia queste le parole del tecnico Giulio Bregoli, all’esordio come primo allenatore sulla panchina azzurra: “Ogni tanto mi viene in mente il fatto che questo torneo rappresenta un esordio anche per me, però, per il momento la concentrazione è talmente alta sul lavoro da fare, che l’emozione si fa sentire ancora poco. Penso domani sera sarà diverso. Il nostro è un gruppo formato da tante esordienti, anche se non penso sia il termine più adatto, perché è vero che per molte ragazze si tratta la prima esperienza in azzurro, però in ambito italiano e nelle coppe europee hanno fatto cose importanti. Il nocciolo della squadra ha quindi delle esperienze significative alle spalle e magari le ragazze non hanno trovato spazio in nazionale, perché il livello di competizione in Italia è molto alto. Il fatto di aver giocato in campionato può aiutare.   In generale sia noi dello staff, sia le giocatrici siamo molto curiosi; in questi giorni ho percepito da parte delle ragazze una gran voglia di mettersi alla prova e confrontarsi con questo livello di la pallavolo. L’idea di massima è sfruttare le partite iniziali per dare un’ossatura alla squadra, prima d’inserire altri tasselli e fare del turnover. Il gruppo avrà bisogno di trovare le sue sinergie e quindi poi sarà più facile aiutare chi, di volta in volta, entrerà in campo. La competizione è lunga e difficile, bisognerà anche vedere i risultati che otterremo, anche quello ovviamente inciderà. Quest’anno in base al nostro programma di lavoro, sfrutteremo la VNL per far acquisire alle ragazze un importante bagaglio di gioco e in ottica futura allagare la base della nazionale seniores a nuovi elementi, come successo in passato per esempio a Lubian e Fahr. Detto questo, resta l’importanza della competizione, e va quindi gestito sia l’aspetto della crescita, sia quello dei risultati. Dobbiamo scendere in campo con l’obiettivo di vincere, perché non credo che subire una serie di sconfitte sia un qualcosa di molto formativo. Dalle partite perse si possono trarre sicuramente delle indicazioni, però perdere in continuazione non aiuta. Diciamo che il nostro vantaggio può essere vivere questa VNL senza troppe pressioni, però la volontà di fare bene c’è tutta. Sappiamo che incontreremo delle difficoltà, ma dobbiamo avere la grinta e la determinazione di tirarci fuori da quei momenti. Sarà fondamentale concentrarsi sulla nostra pallavolo e in questo mese “correre” il più velocemente possibile, solo alla fine vedremo chi ci saremo lasciati alle spalle”. Le 15 azzurre Alzatrici: Francesca Bosio, Ilaria Battistoni. Schiacciatrici: Anastasia Guerra, Camilla Mingardi, Giulia Melli, Sofia D’Odorico, Loveth Omoruyi. Centrali: Sara Bonifacio, Marina Lubian, Alessia Mazzaro, Eleonora Furlan, Federica Squarcini. Opposto: Sylvia Nwakalor. Libero: Chiara De Bortoli, Eleonora Fersino.      Lo staff azzurro         Giulio Cesare Bregoli (allenatore), Matteo Bertini (ass. allenatore), Marco Penza (medico), Sandro Gennari (fisioterapista), Davide Partegiani (preparatore atletico), Lorenzo Librio (scoutman), Federico Cristofori (team manager).    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Non solo Egonu: ecco il dream team del campionato 2020-2021

    Di Alessandro Garotta Dal 19 settembre 2020 al 20 aprile 2021. Ce lo ricorderemo per tanto tempo questo campionato: lunghissimo, spezzato dal virus, recitato a porte chiuse. Ma la Serie A1 femminile 2020-2021 lascia in eredità anche tante performance individuali che lo hanno reso divertente e avvincente. Quelle di Paola Egonu, per esempio, che ha guidato l’Imoco Volley Conegliano alla vittoria dello Scudetto, ma soprattutto ha fatto registrare il nuovo record assoluto di punti in Gara 1 della Finale contro la Igor Gorgonzola Novara. L’opposta gialloblù è una delle protagoniste del nostro Dream Team. Foto CEV PALLEGGIATRICEJoanna Wolosz (Imoco Volley Conegliano) – Occhi sbarrati e mascella che lentamente scende verso il basso. Tante volte vi sarà capitato di replicare questa espressione davanti ad un suo sorprendente gesto tecnico. Senza dubbio, poter contare su una ricezione sempre affidabile, su tre uscite di palla alta solidissime e su centrali spietate in attacco è il sogno di ogni regista, ma se l’Imoco gira come un orologio perfetto lo si deve soprattutto all’abilità del fenomeno polacco di trattare il pallone con qualità sopraffina: è questo che rende il suo modo di intendere la pallavolo unico e – da questo punto di vista – forse irripetibile.  Foto Facebook Imoco Volley Conegliano OPPOSTAPaola Egonu (Imoco Volley Conegliano) – Partiamo dai suoi numeri in Finale Scudetto, che in questo caso tanto freddi non sono: 82 punti, 59% di positività in attacco, 2 ace, 10 muri in due partite. Eppure queste cifre, seppur strabilianti, non rendono in minima parte l’idea dell’impatto che ha Egonu quando scende in campo. Il premio di MVP è la logica conseguenza di un’annata memorabile, in cui l’opposta da un lato conferma di essere un enigma senza soluzione per la difesa delle avversarie (506 punti) e dall’altro dà un’accelerata paurosa al cammino di Conegliano verso la tripletta di titoli in Italia.  Foto Facebook Igor Gorgonzola Novara SCHIACCIATRICECaterina Bosetti (Igor Gorgonzola Novara) – Questa stagione rappresenta il vero punto di svolta della sua carriera, almeno dal punto di vista narrativo e della considerazione di uno status di stella assoluta che ormai le appartiene. Il dominio che è ormai in grado di esercitare (388 punti, 24 ace, 44 muri e il 46,8% di ricezione perfetta) è l’espressione di una superiorità tecnica e di una consapevolezza dei propri mezzi che faticavamo a riconoscerle perché troppo impegnati a giudicarla e raccontarla attraverso il filtro della proiezione ideale, nel momento in cui stava semplicemente progredendo verso una diversa e migliore versione di se stessa. Quella che ha raggiunto oggi.  Foto Unet E-Work Busto Arsizio SCHIACCIATRICEAlexa Gray (Unet E-Work Busto Arsizio) – La traiettoria della carriera di ogni giocatrice, specie se sul punto di affermarsi, è legata a infinite variabili, alcune delle quali indipendenti dalla sua volontà. Nel caso della canadese i tasselli faticavano a incastrarsi, fino a quando è arrivata alla UYBA. Qui, dopo essersi accollata qualche frettolosa critica di troppo nel momento più difficile della squadra, spicca il volo dimostrando di essere una vera e propria macchina da guerra con 414 punti e il 46,1% in attacco: nel dubbio la palleggiatrice Poulter chiama il suo martello all’esecuzione e la palla va giù emettendo un suono fortissimo.  Foto Facebook Bosca San Bernardo Cuneo CENTRALEKaterina Zakchaiou (Bosca S.Bernardo Cuneo) – “Impatto” è una parola spesso abusata, svuotata dalla retorica sportiva, ma assume consistenza in relazione alla prima stagione della centrale cipriota in Italia. Si tratta di una sensazione che si costruisce attraverso due chiavi di lettura: quella matematica dei numeri grezzi e delle statistiche (296 punti, 84 muri e il 52,2% in fase offensiva), e quella non propriamente empirica relativa all’influenza tattica ed emotiva di una giocatrice sulla sua squadra. Ora la giocatrice rivelazione del campionato deve solo compiere il passo più difficile, ovvero mantenere la continuità e confermare anche altrove le qualità mostrate a Cuneo. Le premesse ci sono tutte.  Foto Ufficio stampa Saugella Monza CENTRALEAnna Danesi (Saugella Monza) – Essere una buona centrale è possibile, senza dubbio. Essere considerata un’ottima centrale, o di livello mondiale, sembra una sfida un po’ più complessa. Non per Anna che, nel corso della sua seconda stagione a Monza, conferma qualità fuori dal comune e si rivela giocatrice sempre più completa. A certificarlo c’è il primo posto nella classifica dei muri (98 i block vincenti, 14 in più della seconda – Katerina Zakchaiou), il terzo in quella relativa alla percentuale di attacchi vincenti (59,5%) e il quarto nella graduatoria riferita al suo ruolo, che combina tutti gli indici di rendimento nei singoli fondamentali.  Foto LVF/Rubin LIBEROMonica De Gennaro (Imoco Volley Conegliano) – Le schiacciate a 100 chilometri all’ora di Egonu sono certamente spettacolari ed efficaci. Ma nelle vittorie dell’Imoco sono altrettanto fondamentali le difese e le ricezioni perfette (60,8%) della numero 10. Acrobata senza paura, capace di leggere il gioco e rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte della rete, ma all’occorrenza anche regalare alzate precise. Per le sue compagne di squadra è indispensabile avere a fianco una giocatrice che trasmette una tale sicurezza: non a caso è il miglior libero al mondo.  Foto Lise Casalegno Marro/Fenera Chieri ALLENATOREGiulio Bregoli (Reale Mutua Fenera Chieri) – Coraggio e personalità. L’allenatore bolognese sintetizza questi due concetti meglio di chiunque altro, perché da una parte propone le sue idee di gioco a prescindere dall’avversario e dell’altra ha il carisma giusto per far in modo che queste siano recepite dalle giocatrici; e, alla fine, i risultati lo premiano. Potendo lavorare in un ambiente che gli dà fiducia, avrà modo di arricchire ulteriormente il proprio bagaglio di competenze, e magari ambire a una grande occasione non troppo in là nel futuro.  LA PANCHINAPalleggiatrice: Micha Hancock (Igor Gorgonzola Novara)Opposta: Lise Van Hecke (Saugella Monza)Centrali: Alessia Mazzaro (Reale Mutua Fenera Chieri), Sarah Fahr (Imoco Volley Conegliano)Schiacciatrici: Megan Courtney (Savino Del Bene Scandicci), Miriam Sylla (Imoco Volley Conegliano)Libero: Enrica Merlo (Savino Del Bene Scandicci) LEGGI TUTTO

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    Giulio Cesare Bregoli allenerà Chieri per altre tre stagioni

    Di Redazione Giulio Cesare Bregoli guiderà la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 per altre tre stagioni. Il club biancoblù e il tecnico hanno definito un prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2024. Un bel segnale di fiducia e stima reciproca, che pone le basi per proseguire insieme un lavoro di ampio respiro. Attualmente a casa, in Francia, per un po’ di meritato riposo dopo la conclusione della sua seconda stagione a Chieri prima degli impegni che lo attendono in qualità di vice allenatore della nazionale, Bregoli fa il punto fra passato, presente e futuro in un’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società piemontese. Giulio, come hai accolto questo contratto triennale? “Non succede spesso tra gli allenatori. Credo sia il modo migliore di lavorare. Se ci si trova bene, è giusto dare una certa proiezione nel tempo. Siccome Chieri sta puntando tantissimo sulla progettazione, sulla crescita dei giocatori e dello staff, in quest’ottica è molto importante poter progettare un lavoro che vada un po’ al di là del momento presente. Chiaro che per un allenatore il risultato nell’immediato resta un elemento fondamentale. Però un accordo pluriennale dà una proiezione a lungo termine che è importantissima, se l’obiettivo comune è crescere e far crescere i giocatori e le persone che lavorano nel club. Sono ovviamente contentissimo che la società mi abbia dato questa fiducia. Mi piace molto che abbiano questa idea, e chiaramente mi piace ancora di più che vogliano svilupparla con me“. Cosa vedi se guardi ai tuoi primi due anni a Chieri? E cosa vedi davanti a te? “Nell’estate 2019 sono tornato a Chieri dieci anni dopo la mia prima esperienza, da scout. Ho ritrovato alcune cose, altre le ho viste cambiare. Quel che si sta cercando di fare qui, ed è un’alchimia molto complicata ma molto bella se si riesce, è creare una realtà con certi valori e certi principi, un po’ quelli della famiglia, ma che abbia anche una connotazione professionale. È un’idea bellissima, non semplice nella sua realizzazione, che sposo appieno. Ritengo non si possa fare sport senza avere dei principi, soprattutto se si vogliono far crescere ragazzi e atleti giovani a cui bisogna anche dare un po’ un esempio. Ritrovare dei valori nell’attività lavorativa, in particolar modo nell’attività sportiva professionistica, è una cosa molto importante e grande da realizzare. In questi due anni passo dopo passo ci siamo riusciti bene. Dobbiamo crescere ancora dal lato del professionismo e dell’organizzazione professionale, ma questo vale un po’ per tutto l’ambiente pallavolistico. Se guardiamo altri sport, la professionalità intesa anche come qualità e specificità delle persone che vi lavorano è elevatissima. Quindi ogni anno bisogna alzare un po’ l’asticella sotto questo aspetto“. Cosa ti ha lasciato la stagione da poco conclusa? “Ci sono due modi di vedere questa stagione. È molto importante non dimenticare da dove siamo partiti, e quindi c’è da essere contenti per aver ottenuto certi risultati. Ma fa parte della volontà e delle ambizioni dei giocatori, degli allenatori, dello staff, mirare in alto e guardare sempre avanti, a quel che si può fare meglio, agli obiettivi da raggiungere. Se la vediamo in quest’ottica, la stagione, con tutte le difficoltà e le vicissitudini, è un po’ agrodolce. Quei 2 punti che ci sono mancati per raggiungere un traguardo che da una bella stagione l’avrebbero resa straordinaria e storica per il club, io dall’interno, e credo anche le ragazze, li sentiamo. Non dico che sia stata una brutta stagione, che abbiamo mancato chissà cosa. Ma c’è questo agrodolce, di aver fatto qualcosa di grande mancando per pochissimo la ciliegina sulla torta. Devo ringraziare ancora una volta staff e ragazze che hanno messo tantissimo impegno e dedizione in questa stagione difficile. Però io nello sport sono un cagnaccio, e sono dell’idea che quando ci sono le occasioni bisogna prenderle. Una squadra come Chieri deve diventare più cattiva, dev’essere un cane arrabbiato, che se gli lasci un centimetro ti sbrana. Questa è una mentalità che va costruita“. Cos’è mancato in questa stagione a Chieri? “La realtà è che quest’anno avevamo un’occasione, che siamo stati bravi a crearci, e non l’abbiamo sfruttata. Abbiamo fatto tantissimo lavoro per crearla, poi forse ci è mancato il cinismo per chiuderla. È vero che ci sono state tante situazioni particolari, ma alla fine i valori erano quelli che ha detto la classifica a fine campionato: siamo stati tutta la stagione fra le grandi, chiudendo con 19 punti sulla settima, che è un abisso. Non voglio neanche dire che siamo mancati in una partita in particolare, però un punto in più qua, un punto in più là, avremmo fatto una stagione straordinaria invece che molto bella. Siccome amo fare cose straordinarie, un po’ di rammarico c’è. Ci sono tante cose da analizzare per cercare di fare un passo in più“. È questo il principale obiettivo per la prossima stagione? “La prossima stagione sarà difficilissima. Una stagione spartiacque. Nel primo anno avevamo fatto bene, probabilmente saremmo andati ai play off e sarebbe stato un buon risultato. Quest’anno abbiamo fatto molto bene. Il prossimo anno Chieri non sarà più una sorpresa: ci si aspetterà che più o meno mantenga questo livello. Questo rende le cose molto diverse. È un po’ come dimagrire. Cominci a fare delle cose, se sono giuste o azzeccate e funzionano, in un tempo relativamente breve fai un bel salto. Il problema è che man mano che ti avvicini alla vetta, lo spazio a disposizione è sempre meno. I dettagli, la qualità del lavoro, quei piccoli elementi che sommati fanno un valore importante, diventano ancora più fondamentali. La prossima stagione l’ambiente si aspetterà una cosa, le ragazze si aspetteranno di essere a un certo livello, tutti ci aspetteremo qualcosa. È una situazione che ho già vissuto in diverse realtà, non ultimo in Francia, e so che queste sono le stagioni più delicate. Bisognerà stabilizzare quella mentalità per cui non ci si dimentica mai – è importantissimo – che se sei arrivato lì è perché ci sei arrivato in un certo modo, e quando sei arrivato lì quel modo non lo puoi cambiare, anzi, lo devi migliorare, sempre di più. Se commetti l’errore di pensare che è normale essere lì, diventa molto complicata“. Insomma, guai a pensare che vincere sia normale. “Vincere non è mai normale. Vincere è sempre difficile, perché di là c’è sempre qualcuno che cerca di fare la stessa cosa. È il principio di base dello sport. Come nel finale di questa stagione tutti si sono resi conto che il nostro gioco valeva quella posizione, hanno iniziato a studiarci e approcciare le partite con una maggiore idea che si affrontava una squadra in quel momento forte, hanno cercato di capire come metterci in crisi, e dai e dai hanno trovato i sistemi. Diceva Velasco che mentre tu festeggi, quello che ha perso studia come fregarti. Bisogna sempre stare un passo avanti, sempre sul pezzo, non mollare mai un centimetro. Più vai vicino alla vetta, più lo spazio a disposizione è piccolo, e bisogna lavorare tanto per restare lì“. Per finire, un pensiero sulla tua estate con la nazionale fra VNL, Olimpiadi ed Europei. “Dopo una stagione come questa sentivo forte il bisogno di riposarmi un po’. Ho riscontrato, e tengo a ringraziare, la massima disponibilità sia da parte di Davide Mazzanti, e può essere anche normale essendo amici, sia da parte della Federazione, nel capire questa situazione e venirmi incontro. Per me è importante staccare un attimo, non per non lavorare, ma per avere meno pressioni come ritmi e impegni, prendere un po’ di distanza per metabolizzare certe cose, avere idee più chiare su quel che si vuole fare. Durante la stagione, avessi dovuto pensare all’estate con la nazionale avrei detto ‘Non ce la posso fare’. Adesso, con una settimana di riposo alle spalle, sto già cominciando a pensare a nuove sfide. Ho già voglia di VNL, che credo sarà una bellissima esperienza. Non vedo l’ora di confrontarmi con Davide e gli altri ragazzi dello staff su quel che abbiamo fatto in questa stagione e sulle nuove idee per la prossima, per me è sempre un momento di arricchimento molto interessante. E poi le Olimpiadi, che sono il sogno di tutti“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bregoli: “La cosa più difficile di questo campionato è stare sul pezzo”

    (Foto di Arnaldo Fustini)

    Di Redazione
    Battuta d’arresto casalinga per la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 che dopo quasi due ore e mezza ha la peggio al tie-break contro la Bartoccini Fortinfissi Perugia nel recupero della prima giornata di ritorno.Non è stata certo la miglior serata per le chieresi che contro avversarie più brillanti e più afffamate faticano a trovare il ritmo.
    Inizialmente molto fallose, con un muro-difesa meno efficace del solito e un contrattacco via via meno incisivo, dopo aver perso il primo set le ragazze di Bregoli riescono ad aggiudicarsi secondo e terza frazione, per cedere 22-25 in un quarto set deciso nel finale da pochi dettagli; quasi senza storia invece il tie-break chiuso 11-15 appannaggio della squadra di Mazzanti che conquista due meritatissimi punti.Nel tabellino di fine gara spiccano due giocatrici a quota 25 punti: da un lato Mazzaro (autrice di ben 8 degli 11 muri locali), dall’altro Carcaces, premiata MVP.
    Giulio Cesare Bregoli: «Abbiamo fatto molta fatica nel muro-difesa, dove di solito facciamo molto bene. Sicuramente è mancata anche dell’energia mentale per tenere il ritmo di questa partita. Alla fine la cosa più difficile di questo campionato è stare sul pezzo, contro tante squadre che sono tutte al livello non ti puoi permettere di giocare sottotono». LEGGI TUTTO

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    La Reale Mutua Fenera Chieri si presenta: “Dimostreremo di essere da A1”

    Di Redazione
    La splendida cornice del Cral Reale Mutua in corso Agnelli, a Torino, ha ospitato la presentazione della Reale Mutua Fenera Chieri ’76. Un appuntamento di inizio stagione che ormai è anche una piacevole tradizione.
    A fare gli onori di casa il direttore generale di Reale Mutua, Luca Filippone: “È bello poter avere di nuovo un contatto con le persone, e fa piacere che accada qui al Cral, che per noi di Reale Mutua è un luogo speciale. Siamo molto contenti del proseguimento di questo rapporto col Chieri ’76, che non definirei una sponsorizzazione, piuttosto una collaborazione-partnership: ci ha dato grandi soddisfazioni da un punto di vista sportivo e importanti relazioni con il territorio. Ci guidano i principi di mutualità ai quali si ispira la nostra filosofia del ‘Together More’, che è il modo in cui le persone, unite da un obiettivo comune, portano avanti progetti più grandi, ottengono risultati più importanti e affrontano da protagonisti i cambiamenti e le sfide del domani. Una condivisione di valori e ideali con radici profonde, che trova la sua massima espressione nel vero spirito di squadra“.
    Foto Fenera Chieri
    Subito dopo è intervenuto Lucio Zanon di Valgiurata, dirigente del club biancoblù, oltre che presidente e amministratore delegato di quel Gruppo Fenera che da otto anni lega il proprio nome alla squadra e da tre stagioni ne è co-title sponsor insieme a Reale Mutua. “Di tutte le emozioni – ha detto – oggi prevale la gioia di poter tornare a fare dopo tanti mesi quello che vogliamo e sappiamo fare, ed è la nostra passione. Siamo qua e sorridiamo perché siamo felici di tornare a giocare a pallavolo“.
    “Un secondo tema importante è il territorio – ha proseguito Lucio Zanon di Valgiurata –. C’è una parte sportiva che è fondamentale, ma c’è anche una parte di persone, di vita, di comunità. In momenti difficilissimi come questi, in cui è normale che le aziende riconsiderino i propri budget, ci ritroviamo non solo con due main sponsor che hanno confermato il loro impegno, e gliene siamo grati perché non era scontato, ma con tutta una serie di sponsor ‘minori’ che hanno detto: noi ci siamo. Rispetto all’anno scorso non abbiamo perso nessuno, anzi siamo ulteriormente cresciuti. Questo è importantissimo“.
    Il presidente del Chieri ’76, Filippo Vergnano, ha sottolineato che “quando ascolti le parole dei nostri due principali sponsor, capisci che c’è una comunanza di visione che va ben oltre i meri aspetti sportivi e di business: c’è un modo di ragionare sulla stessa linea e questo ci dà grandissima soddisfazione. Per noi è un piacere enorme essere accompagnati da due partner simili nel nostro cammino in A1“.
    Un altro tema toccato dal presidente del Chieri ’76 è l’ingresso del pubblico al PalaFenera in occasione delle partite di campionato: “Stiamo lavorando con Cuneo e Novara per chiedere alla Regione Piemonte un’ordinanza che consenta l’ingresso del 25% degli spettatori rispetto alla capienza dell’impianto, come già avvenuto in altre regioni. Il nostro palazzetto è piccolo, non riusciremmo nemmeno a soddisfare tutti gli abbonati dell’anno scorso, ma in questo momento sarebbe già moltissimo. A breve comunicheremo le modalità per gli abbonamenti“. Quanto agli obiettivi sportivi, Filippo Vergnano ha spiegato che “la cosa per noi più importante è dimostrare di poter stare in questo campionato. L’anno scorso ci stavamo riuscendo, speriamo di riprendere da dove ci siamo fermati“.
    L’allenatore Giulio Cesare Bregoli ha presentato la stagione: “Abbiamo la fortuna di poter fare un lavoro che è anche la nostra più grande passione. Ripartiamo dal gruppo dello scorso anno, che in buona parte è stato confermato, ma sicuramente non sarà lo stesso campionato perché tutto è in costante cambiamento ed evoluzione. Che campionato sarà lo scopriremo con l’inizio, e partita dopo partita. Di certo sarà una stagione molto difficile e con tantissime incognite“.
    Foto Fenera Chieri
    Una battuta conclusiva con il capitano Elena Perinelli: “Questi mesi non sono stati facili, perché non siamo abituate a stare lontane dal campo per così tanto tempo. Quanto siamo felici da 1 a 10 di poter tornare a giocare? Ovviamente 10, ma in realtà è già stato emozionante e bellissimo il solo fatto di poter tornare ad allenarci“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO