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    Fabian Marozsan elimina Casper Ruud a Shanghai e si regala i primi quarti in carriera in un torneo Masters 1000

    Fabian Marozsan – Foto Getty Images

    Probabilmente ricorderete il nome di Fabian Marozsan dopo che l’ungherese è emerso dall’anonimato a Roma, nel suo primo tabellone principale di sempre in un Masters 1000, per battere Carlos Alcaraz. Ora, entrato nella top 100 e nel secondo tabellone di un Masters 1000 della sua carriera, il magiaro è già nei quarti di finale dopo aver battuto un altro giocatore top 10.
    Questa volta, la vittima di Marozsan è stato Casper Ruud (n.9), che si è lasciato sfuggire una grande opportunità di avvicinarsi ai posti di qualificazione per le ATP Finals, considerando la parte bassa del tabellone che si sta sempre più aprendo.
    Ciò che è certo è che l’ungherese ha dato spettacolo e ha vinto con i parziali 7-6(3), 3-6 6-4, mantenendo i nervi saldi nel momento della chiusura, salvando dei break points in quell’ultimo gioco di servizio. Pertanto, Marozsan si qualifica per la prima volta in carriera per i quarti di finale di un torneo di questa categoria, è previsto che salga al 65° posto e sta attendendo di sapere se sarà Hubert Hurkacz o Zhizhen Zhang il suo prossimo avversario.
    “Sono davvero contento di aver sconfitto Casper”, ha dichiarato Marozsan. “È uno dei giocatori con la migliore classifica rimasti in corsa a Shanghai. Ho iniziato davvero molto bene. Ho giocato una delle mie migliori partite qui a Shanghai. Ero semplicemente felice di aver vinto il primo set. Certo, il secondo set non è stato facile, lui ha iniziato a giocare molto meglio, e anche il terzo è stato complicato. Sono veramente felice di averlo sconfitto”. “È solo questione di giocare a tennis”, ha commentato Marozsan quando gli è stato chiesto come sia riuscito a mantenere la calma contro giocatori più affermati. “Carlos è un ottimo giocatore, era il numero 1 al mondo, quindi stiamo parlando di grandi nomi. Sono semplicemente felice di giocare qui, nei tornei più prestigiosi del Tour ATP. Mi sento davvero a mio agio”.
    ATP Shanghai Casper Ruud [8]664 Fabian Marozsan736 Vincitore: Marozsan ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2C. Ruud 15-0 30-0 40-0F. Marozsan 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 3-2C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-1 → 3-1F. Marozsan 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 2-1C. Ruud 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1F. Marozsan 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 2-3* 2-4* 2*-5 3*-5 3-6*6-6 → 6-7F. Marozsan 0-15 15-15 40-15 40-306-5 → 6-6C. Ruud 30-0 30-15 40-155-5 → 6-5F. Marozsan 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 5-5C. Ruud 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 5-4F. Marozsan 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A3-4 → 4-4C. Ruud 0-15 15-15 15-30 15-40 30-403-3 → 3-4F. Marozsan 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3C. Ruud 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2F. Marozsan 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2C. Ruud 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1F. Marozsan 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1C. Ruud 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Il personaggio venuto dal nulla

    Fabian Marozan – Foto Antonio Milesi

    E se Bergamo stesse battezzando una nuova stella? Il percorso di Fabian Marozsan al Trofeo FAIP-Perrel (44.820€, Indoor) sembra avere – addirittura – qualche somiglianza con quello effettuato da Jannik Sinner nel 2019: il 22enne ungherese aveva giocato un solo Challenger in tutta la carriera (Budapest 2017), perdendo nelle qualificazioni. Una settimana fa si è presentato a Bergamo senza nemmeno la certezza di giocare le qualificazioni. Adesso è in semifinale dopo la scintillante vittoria contro Dennis Novak, n.107 ATP e seconda testa di serie. “Ero alternate, poi l’ultimo della lista… Ho iniziato ad allenarmi sperando di entrare in tabellone – racconta a caldo dopo il 7-5 6-1 contro l’austriaco – quando ho saputo di poter giocare ho solo pensato di dare il meglio, senza alcuna pressione. È successo tutto in una volta, sono felice di giocare qui”. Vedendolo giocare, ci si domanda come faccia ad essere numero 415 ATP. Ha un buon fisico, è completo, sa giocare in ogni zona del campo… misteri di uno sport indecifrabile come il tennis. Di certo non si è deconcentrato quando Novak ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema al piede sinistro, sul 4-1 nel secondo set. Non è rimasto sulla panchina, ma è corso in campo in attesa di riprendere il match, mettendo ancora più pressione all’austriaco. Va detto che Novak era realmente menomato: dopo aver perso il primo set ha avuto un netto calo atletico e faceva fatica a muoversi. Ma l’impresa di Marozsan rimane, così come vale la pena scoprire qualcosa di più su di lui. “Sono nato a Budapest e vivo in una cittadina a 20 km dalla capitale – racconta – ho iniziato a giocare a 4 anni di età e ho imparato tutto da mio padre. Sono cresciuto in un club vicino a casa, poi ho giocato una buona partita contro Zsombor Piros, mio coetaneo, in cui sono stato notato da Csaba Babos, padre di Timea, che mi ha chiesto di andare ad allenarmi con lui a Budapest. Ho accettato, mi ha seguito per un po’ di tempo e poi un paio d’anni fa ho iniziato a lavorare con la federazione ungherese, che mi mette a disposizione coach e preparatore atletico”. C’è incredulità nei suoi occhi, ma è un ragazzo da seguire: a Bergamo è da solo, eppure sta gestendo alla perfezione una situazione tutta nuova. “Da piccolo amavo Federer e Nadal: li seguo ancora oggi, ma in questo momento cerco di carpire ogni segreto dai campioni. Djokovic, Monfils, Sinner, Musetti… li guardo tutti con attenzione”. Qualcosa è però cambiato nella sua carriera, visto che si è aggiudicato 25 delle ultime 28 partite giocate. È già certo di salire intorno al numero 360 ATP, ma la sensazione è che a Bergamo stia nascendo qualcosa di molto, molto interessante. In semifinale (non prima delle 20) se la vedrà contro Cem Ilkel. Semifinale inedita, inattesa… e tutta da seguire.
    RUNE VINCE, MA OCCHIO…La prima semifinale si giocherà alle 18.30 e sarà un match che si pregustava sin da inizio settimana: il numero 1 del tabellone Alex Molcan contro il più atteso, nonché il più amato dal pubblico: Holger Vitus Nodskov Rune, i cui match sono stati decisamente i più seguiti (e applauditi) lungo tutta la settimana. Non ha fatto eccezione il quarto di finale contro Damir Dzumhur, il giocatore dal passato più importante tra quelli presenti a Bergamo. Ancora una volta, Rune ha mostrato le sue qualità in uno spettacolare primo set, vinto al ventesimo punto del tie-break, peraltro dopo aver rimontato un break di svantaggio e annullato un setpoint sul 6-7 del tie-break. Si sono visti diversi scambi ad alta intensità, con entrambi protesi a caccia del punto, nel rispetto delle proprie caratteristiche. Rune l’ha vinta mentalmente: dopo aver ceduto nel secondo set, è ripartito forte nel terzo e ha trovato il break al quarto game, mandando su tutte le furie un Dzumhur che si rivolgeva continuamente verso il suo angolo. Sul 3-1, il danese ha chiesto l’intervento del fisioterapista per farsi fasciare la caviglia destra. Ha chiuso agevolmente perché Dzumhur era uscito mentalmente dal match, vittima di chissà quali spettri interiori. È finita 7-6 2-6 6-1 ma c’è un piccolo allarme per il danese: se la caviglia non preoccupa, all’ultimo cambio di campo non si è seduto e ha fatto ossessivamente stretching, toccandosi gli adduttori. Ha concluso il match senza problemi, e la speranza è che non abbia alcuna menomazione in vista della semifinale. Il programma di sabato scatterà alle 16.30 con la finale del doppio, e dalle 14.30 alle 16 ci sarà una bella occasione per tutti gli appassioni sprovvisti di Green Pass. In collaborazione con la farmacia Verdello Centro, che ha effettuato i tamponi a giocatori e staff per tutto il torneo. Un’altra iniziativa per avvicinare la gente a un torneo che è sempre più parte integrante della città. LEGGI TUTTO