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    MotoGP, Domenicali e la svolta Ducati: “Una persona ha cambiato tutto”

    ROMA – Ducati è tornata in cima al Mondiale Piloti di MotoGP in questo 2022, grazie al titolo conquistato da Pecco Bagnaia. Erano ben 15 anni che la casa di Borgo Panigale non si issava ai vertici della classe regina, quando era stato Casey Stoner a vincere il campionato. Secondo l’amministratore delegato Claudio Domenicali, però, il trionfo di quest’anno ha un sapore differente: “È diverso dal 2007, quando vincemmo il titolo MotoGP con Stoner – ha detto ai microfoni di “GPOne” -. Al tempo era chiaro prima della gara finale chi avrebbe vinto. Il successo con Pecco è stato più emozionante, è stata una bella gara e questo l’ha resa ancora migliore”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    L’uomo chiave
    Domenicali ha poi spiegato qual’è stato il punto di svolta più importante per la scalata Ducati fino alla doppia tripletta tra MotoGP e Superbike del 2022: “La decisione più importante è stata quella di ristrutturare il reparto corse e ingaggiare Gigi Dall’Igna. Quella è stata la chiave per ripartire”. Poi, sull’anno appena concluso: “E’ stata una stagione indimenticabile. Non avevamo mai raggiunto un risultato come questo. Ci rende estremamente orgogliosi”. LEGGI TUTTO

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    Formula, la deriva dei GP cittadini: si candida anche Madrid

    TORINO – Il fascino irresistibile dei circuiti cittadini. Non è solo un fatto numerico, né legato all’incidenza percentuale di corse che si disputano o si disputeranno su piste di questo tipo. È la percezione della Formula 1, e dunque delle gare stesse, che sta cambiando. Per questo non stupisce che Madrid si inserisca tra le città che ambiscono a ospitare un gara (si parla del 2026) a dispetto del fatto che in Spagna ci sia già il gran premio a Barcellona (pista tecnicamente eccezionale, peraltro).
    Miami ha fatto scuola
    La Formula 1 va in questa direzione: spettacolo, maggiore coinvolgimento del pubblico con attività collaterali di intrattenimento, più divertimento fuori della pista. Un modo di costruire l’evento che ha trovato una vera e propria certificazione con la corsa di Miami, diventata in breve il termine di riferimento. La prossima gara di Las Vegas propone un ulteriore passo in avanti proprio in termini di intrattenimento e “glam”.
    Calendario a 24 gare (meno una)
    Quando il responsabile della Formula 1, Stefano Domenicali, sostiene che mai questo sport ha vissuto una parentesi così fortunata, sa esattamente cosa dice. E sa altrettanto esattamente su quale strada si va andando, dal momento che è vero che ci sono più richieste per ospitare corse che date disponibili (il calendario del ‘23 era a 24 gare, una s’è persa per strada, ma per il futuro si punta a 25 corse). Madrid si aggiunge alla lista e, inutile dirlo, già soltanto la città vale il prezzo del biglietto…
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    MotoGP, Ducati pensa già al 2023: “Ecco l’obiettivo da raggiungere con Bagnaia e Bastianini”

    ROMA – Il 2022 della Ducati sarà uno di quegli anni che rimarrà nella storia: la casa italiana, infatti, è riuscita a trionfare sia in MotoGP che in Superbike centrando così una doppietta storica. Un risultato che non può che esaltare l’Amministratore Delegato del marchio, Claudio Domenicali, che però guarda già al prossimo anno: “Fare meglio è impossibile perché correndo in MotoGp e in Superbike più che vincere tutti e tre i titoli in entrambe non possiamo fare. Però ci possiamo avvicinare o replicare quello che abbiamo fatto nel 2022. E’ questo il nostro target. Le 7 vittorie di Bagnaia in MotoGP e le 16 di Bautista dall’altra sono la rappresentazione del talento del pilota e del potenziale della moto, non sono certo sporadiche”, le sue parole durante la presentazione dell’evento che vedrà protagonista la casa italiana in piazza a Bologna per festeggiare.
    Bagnaia e Bastianini alla pari per il 2023
    L’Amministratore Delegato della Ducati, poi, si è soffermato anche sulla nuova coppia per il 2023, Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini, che darà l’assalto al mondiale nella prossima stagione: “Pecco ed Enea sono due piloti fortissimi e di grande talento, sono i due piloti che hanno vinto più gare nel campionato che si è appena concluso. Di fronte, però, si troveranno avversari forti e molto preparati: Marquez è un avversario temibilissimo, forse il più temibile, mentre Quartararo ci ha conteso la vittoria fino all’ultimo e avrà una moto modificata”, ha proseguito Domenicali. Infine una battuta sul numero con cui scenderà in pista Bagnaia, fresco campione del mondo ma ancora affezionato al “suo” 63. “Il numero è sempre bello perché identifica il campione del mondo ma d’altra parte è una scelta del pilota. Pecco è combattuto perché è affezionato al suo 63, magari potrebbe inventarsi qualcosa con i grafici” concude. LEGGI TUTTO

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    Cancellazione del GP di Cina: chi ci rimette davvero?

    TORINO – L’annullamento del GP di Cina, ufficializzato nei giorni scorsi ma ampiamente previsto (e prevedibile), si è reso necessario a causa delle restrizioni per Covid che Pechino ancora adotta. Restrizioni che non riguardano solo lo sporte che hanno provocato proteste e manifestazioni anti governative. Pare che la Cina voglia passare dal modello “Zero-Covid” a una politica “mortalità zero”, cosa che avvicinerebbe il modello cinese a quello usato nella gran parte dei paesi nel mondo. Ma intanto, in un quadro di incertezze, gli organizzatori del Mondiale – l’organizzazione diretta da Stefano Domenicali – sono stati costretti a cancellare la data. Ormai l’ultimo GP della Cina è quello del 2019.
    Guanyu Zhou, un’occasione sprecata
    Per la Formula 1 dover rinunciare al palcoscenico cinese è certamente un brutto colpo sotto l’aspetto commerciale. L’arrivo nel Mondiale del primo pilota cinese, Guanyu Zhou, ha acceso un interesse che in precedenza era sempre stato piuttosto tiepido. Correre a Shanghai sarebbe un tassello importante nella strategia di espansione della Formula 1, così come lo sarebbe anche per le altre categorie del motorsport, alle prese con le stesse difficili tematiche. Ma adesso viene da chiedersi se davvero tutti i mali finiscano con il nuocere o, più propriamente, a chi nuocciano. La Formula 1 sta crescendo ovunque: negli Stati Uniti ha incontrato un favore di pubblico come non era mai accaduto prima; i Paesi del Golfo pesano sempre di più; si sta preparando il ritorno in grande stile in Africa (ovvero in Sud Africa). Dunque, sembra essere più la Cina, con questa politica di estrema prudenza (e di conseguente isolamento) a perderci, che la Formula 1. E se, per mantenere il calendario a 24 gare, si trovasse un nuovo appuntamento europeo, per il vecchio Continente sarebbe un modo per bilanciare la crescita dei nuovi GP. Decisamente, potrebbe andare peggio…
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    F1, Domenicali su Binotto: “In Ferrari ho vissuto la sua situazione”

    ROMA – “Mi sono trovato nella stessa posizione molti anni fa, nelle medesime circostanze. Voglio augurargli di restare focalizzato e di credere in se stesso”. Stefano Domenicali ha parlato così ai microfoni di “Sky UK” delle dimissioni di Mattia Binotto dal ruolo di team principal della Ferrari. Il Ceo della Formula 1, che a Maranello in passato ha ricoperto la stessa mansione dell’ingegnere italiano, ha commentato la situazione della Rossa, ora a caccia del sostituto di Binotto in vista della stagione 2023.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Sulla Ferrari
    “Non voglio entrare nelle dinamiche della squadra, ma di sicuro voglio augurarle il meglio per il futuro – ha aggiunto Domenicali -. Quando si è secondi con la Ferrari, è un risultato che non basta. Spero che possano trovare la soluzione giusta, perché hanno fatto un grande recupero rispetto a due anni fa. Abbiamo bisogno di una Ferrari competitiva e che abbia una buona squadra, forte e con piloti altrettanto forti per lottare contro gli altri. Sono sicuro che ci saranno più squadre pronte a lottare per la vittoria. L’obiettivo e la speranza è quello di arrivare all’ultima gara con una bella lotta sportiva in pista e ci sono tutte le premesse. Tutti attendono con ansia la prima gara in Bahrain”.
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    F1, Domenicali: “Binotto? Io in Ferrari nella sua stessa situazione”

    ROMA – Stefano Domenicali ha parlato delle dimissioni di Mattia Binotto dal ruolo di team principal della Ferrari. Il Ceo della Formula 1, che a Maranello in passato ha ricoperto la stessa mansione dell’ingegnere italiano, ha commentato la situazione della Rossa, ora a caccia del sostituto di Binotto in vista della stagione 2023. “Mi sono trovato nella stessa posizione molti anni fa, nelle medesime circostanze – ha detto ai microfoni di “Sky UK” -.Voglio augurargli di restare focalizzato e di credere in se stesso”. Guarda la galleryRoberto Carlos impazzisce per Sainz, Alonso e Verstappen al GP del Brasile!
    Le parole di Domenicali
    “Non voglio entrare nelle dinamiche della squadra, ma di sicuro voglio augurarle il meglio per il futuro – ha aggiunto Domenicali -. Quando si è secondi con la Ferrari, è un risultato che non basta. Spero che possano trovare la soluzione giusta, perché hanno fatto un grande recupero rispetto a due anni fa. Abbiamo bisogno di una Ferrari competitiva e che abbia una buona squadra, forte e con piloti altrettanto forti per lottare contro gli altri. Sono sicuro che ci saranno più squadre pronte a lottare per la vittoria. L’obiettivo e la speranza è quello di arrivare all’ultima gara con una bella lotta sportiva in pista e ci sono tutte le premesse. Tutti attendono con ansia la prima gara in Bahrain”.
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    L’eredità di Binotto e le necessità della Formula 1: la Ferrari non può mancare

    TORINO – Poche parole, molti fatti. Se possibile senza inutili ricorsi alla politica degli annunci. Stefano Domenicali guida la Formula 1 con una straordinaria concretezza e la sta portando verso traguardi forse nemmeno preventivati, in termini di successo. Ma quando dice che augura alla Rossa di “trovare una persona che possa proseguire il cammino iniziato quest’anno, che ha visto la Ferrari tornare al vertice e concludere il campionato in seconda posizione. Una Ferrari competitiva per il mondo della Formula 1 è importante” sa perfettamente di cosa sta parlando. Non tanto per la sua lunga militanza in Ferrari e nemmeno per spirito di rivalsa (è passato troppo tempo dal suo addio) o per nostalgia (anche in questo caso vale la considerazione che è passato molto tempo). Ma perché è assolutamente vero che la Ferrari ha una tale platea di appassionati e tifosi (e questo sì, lo sa anche per le stagione trascorse a Maranello) che è essa stessa una fonte di richiamo dalla quale non si può prescindere.

    I giovani, i nuovi mercati, la sponda americana

    La Formula 1 di questi anni, specialmente nel dopo pandemia, sta riscuotendo un successo clamoroso. Nuove mercati e nuove platee, ma senza quella caratteristica “mordi e fuggi” dell’era Ecclestone. Lo testimonia la crescita e l’espansione verso gli Stati Uniti, ad esempio. Ma lungo tutte queste direttrici, la presenza della Ferrari è una garanzia, la Rossa attrae pubblico e riesce a farlo in maniera intergenerazionale, ancor più adesso che la stessa Formula sta guardando (anche in questo caso con successo) a nuove forme di comunicazione (le serie tv, l’informazione sul web e sui social, l’interazione con i più giovani). Una responsabilità che a Maranello hanno sempre sentito, era dopo era, dirigenti dopo dirigenti, piloti dopo piloti. Lo stesso Mattia Binotto, sotto questo aspetto, è sempre stato inappuntabile. Chissà se il suo successore sarà cosciente della pesante eredità che lo attende.
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    F1 Ferrari, Domenicali commenta l’addio di Binotto

    ROMA – Stefano Domenicali sa cosa sta provando Mattia Binotto in queste ore. Anche l’attuale amministratore delegato di Liberty Media, dopo aver guidato la Rossa, ha rassegnato la dimissioni dalla scuderia di Maranello, augurando il meglio all’ormai ex team principal della Ferrari dopo l’arrivo dell’annuncio ufficiale. “Alla luce della posizione che occupo non posso dire nulla – ha spiegato a Marca – se non augurare il meglio a Mattia Binotto per il suo futuro”.
    “Serve Ferrari competitiva”
    La futura scelta della Ferrari – in vista del 2023 – non può essere assolutamente sbagliata per non disperdere la crescita iniziata in questa stagione. “Auguro alla Rossa di trovare una persona che possa proseguire il cammino iniziato quest’anno, che ha visto la Ferrari tornare al vertice e concludere il campionato in seconda posizione. Una Ferrari competitiva  – conclude Domenicali – per il mondo della F1 è importante”
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