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    Doppio incarico: anche la Corte d’Appello rigetta il reclamo degli allenatori

    Di Redazione

    Nuovo stop nella battaglia degli allenatori italiani contro le regole della Lega Pallavolo Serie A sul divieto di doppio incarico. Dopo la sentenza del Tribunale Federale, che aveva respinto il loro ricorso a dicembre, il gruppo di tecnici interessati (tra cui Andrea Giani, Fabio Soli e Roberto Piazza) ha presentato reclamo alla Corte d’Appello della Fipav, che però ha a sua volta rigettato il reclamo.

    Il giudice, pur riconoscendo la competenza della Corte sul tema, afferma che “nelle norme del regolamento impugnato non è ravvisabile alcuna violazione delle norme costituzionali e comunitarie richiamate dagli appellanti. Ai reclamanti, infatti, (…) non è impedita, in maniera assoluta, la possibilità di svolgere la loro attività di allenatori, né sono previste a loro carico limitazioni e/o sanzioni personali che potrebbero, in qualche modo, impedire e/o pregiudicare il libero svolgimento dell’attività stessa. Se fossero stati previsti tali impedimenti, allora sì che si sarebbe potuta invocare l’illegittimità del regolamento stesso“.

    Le sanzioni previste dalle regole per chi ricopre il doppio incarico sono invece a carico delle società, ma la sentenza rileva che “il detto regolamento risulta approvato all’unanimità da parte delle società facenti parte del consorzio stesso; società che, così facendo, hanno inteso non aderire alle doglianze degli stessi reclamanti“.

    In sostanza, secondo il giudice, “la scelta delle società di Serie A di affidare la propria squadra ad allenatori che non abbiano assunto analoghi impegni con squadre nazionali risulta espressione proprio di quel principio di autoregolamentazione che la normativa vigente consente ai consorzi di adottare (…). Né, d’altronde, la libera scelta di alcuni allenatori di Serie A può essere tutelata a tal punto da condizionare gli interessi, economici e non, delle stesse società facenti parte del consorzio“.

    Dal punto di vista federale, dunque, la battaglia legale degli allenatori si conclude qui, ma c’è da supporre che la vertenza continuerà in altre sedi, a partire dal Collegio di Garanzia del CONI.

    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    AIBVC Cup: la Corte d’Appello rigetta i primi ricorsi, ma riduce le squalifiche

    Di Redazione
    Sanzione confermata, ma sospensione ridotta da uno a tre mesi: questo l’esito dei primi ricorsi presentati alla Corte d’Appello Federale contro le squalifiche inflitte ai beacher che hanno partecipato alla AIBVC Cup di Bellaria, non autorizzata dalla federazione.
    5 giocatori (Leonardo Rocchi, Bianca Mazzotti, Matteo Mazzotti, Andrea Graziani, Luca Gherardi) avevano presentato un reclamo congiunto chiedendo l’annullamento della sanzione sostenendo, tra le altre argomentazioni, che il torneo organizzato dalla AIBVC avesse carattere amatoriale e dunque non fosse soggetto alle regole della Fipav. Un’interpretazione, quest’ultima, che è alla base anche dei reclami presentati dall’avvocato Massimiliano Mariani e da altri soggetti.
    La Corte d’Appello ha però rigettato questa lettura citando l’articolo 19 del Regolamento Affiliazione e Tesseramento, secondo cui i tesserati hanno il dovere “di non partecipare a manifestazioni o gare di pallavolo in tutte le sue specialità, discipline e varianti non organizzate, non autorizzate o non approvate da FIPAV, dalla CEV o dalla FIVB“. Secondo i giudici “il dato testuale della disposizione è inequivoco e (…) non lascia spazio a diverse interpretazioni. La chiarezza e la vincolatività della norma rende superfluo ogni ulteriore esame in ordine alla sua applicabilità alla fattispecie“.
    “L’evento sportivo svoltosi in Bellaria – ribadisce poi la sentenza – non aveva, in alcun modo, le caratteristiche tipiche di un torneo per il quale non era necessaria l’autorizzazione e/o l’approvazione di cui al citato art.19. Quanto sopra trova conferma anche nella diffida del 10/9/2020, a firma del Presidente Federale FIPAV, pubblicata nell’immediatezza dei fatti“.
    La Corte d’Appello ha tuttavia ritenuto di ridurre la sanzione in ragione del “comportamento processuale trasparente e collaborativo” tenuto dai tesserati.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO