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    All’Arena di Monza “Il Posto Giusto”, momento di spettacolo e di riflessione

    Di Redazione

    L’Arena di Monza torna ad accogliere un palcoscenico teatrale: quello che ospiterà “Il Posto Giusto“, la performance teatrale che la Comunità di San Patrignano, con il suo progetto di prevenzione WeFree, porterà in scena venerdì 13 gennaio dalle 20. L’evento è promosso dal Consorzio Vero Volley con il patrocinio del Comune di Monza e della Regione Lombardia. Lo spettacolo è rivolto a ragazzi dai 13 anni in su e adulti, e specificamente alle scuole del territorio, ai loro studenti e professori, ai rappresentanti delle istituzioni e alla community del Vero Volley, ma l’ingresso sarà libero per tutti: basta registrarsi gratuitamente su verovolley.com.

    “Il Posto Giusto” è la storia di una giovanissima, Verena, arrivata nella Comunità di San Patrignano da minore, con alle spalle una vita breve ma già costellata di passi falsi, impossibili da recuperare da sola. Dal palco si racconterà la sua storia, prima e dopo l’esperienza in Comunità, condividendo emozioni, pensieri, sogni e paure e soprattutto la fatica fatta per riappropriarsi della propria vita. Il cammino che ha dovuto percorrere per trovare, alla fine, il suo posto. Il posto giusto, appunto.

    Verena è di Bolzano, oggi ha 20 anni, abita a Innsbruck, sta frequentando l’Università di Interpretariato da 2 anni e ha terminato l’Erasmus a Trieste, dove ha vissuto per un anno. Ogni anno mette da parte i soldi per fare due piccoli viaggi in paesi europei, perché vuole conoscere il mondo, ma soprattutto perché ha sete di vita. Perché la sua vita non è sempre stata così: collabora con il progetto di prevenzione di San Patrignano dal 2021, mettendo a disposizione la sua esperienza, raccontandosi e condividendola con migliaia di persone in tutta Italia.

    Verena è arrivata a San Patrignano a 15 anni, indirizzata dai servizi sociali e dal Tribunale dei Minori della sua città. È stata accolta dal centro minori femminile della Comunità. Nei primi mesi non riusciva nemmeno a capire bene dove fosse, tanti erano gli psicofarmaci da cui si doveva liberare. Alcool, poi, cannabis, quindi cocaina e, infine, eroina: questa è la sua rapida escalation, cominciata a 12 anni. L’escalation di una ragazzina che, come tanti altri giovani sbatte la porta della cameretta, sta a tavola con le cuffie, ha sempre il “muso”, a casa parla poco, ma, magari, a scuola va bene e allora il problema si pensa sia passeggero, sia un momento, che passerà…

    Nello spettacolo, musiche, letteratura, informazioni scientifiche e racconti si intrecciano sapientemente condotti sul palco dal regista Pascal La Delfa, che accompagna la protagonista in questo viaggio di andata e ritorno dal buio, con la partecipazione straordinaria dei ragazzi della Compagnia Teatrale di San Patrignano. Lo spettacolo si inserisce nel format di prevenzione proposto da WeFree con l’obiettivo di fornire ai giovani alcuni spunti di riflessione e prospettive differenti sulla loro età, supportando allo stesso tempo docenti, genitori e comunità con nuovi punti di vista da cui poter osservare il fenomeno del disagio giovanile e delle dipendenze.

    Un percorso narrativo unico per riflettere, imparare, ascoltare, che invita a pensare ai rischi delle dipendenze, a come facciano parte di una quotidianità che a volte si fatica a percepire, ma che è presente nelle vite di tutti. “Il posto giusto” è l’occasione giusta per confrontarsi con chi queste esperienze le ha vissute.

    In occasione dello spettacolo, il Consorzio Vero Volley sosterrà anche l’attività dell’Associazione Piesse e nel corso della serata sarà organizzata una raccolta fondi per contribuire alle iniziative di Piesse a favore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Alessandra Marzari al fianco di San Patrignano: “Lavoro e sport contro le droghe”

    Di Redazione
    L’uscita su Netflix di “SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano“, docuserie sulla discussa figura di Vincenzo Muccioli, ha riacceso i riflettori sull’esperienza della Comunità di San Patrignano, la comunità di recupero per tossicodipendenti attiva ormai dagli anni Settanta in Romagna. Sull’argomento è intervenuta anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che ricopre la carica di Ambassador della ONG e fa parte del CdA della Fondazione, con un’intervista e un’inserzione pubblicate oggi dalla Gazzetta dello Sport.
    “Ho guardato con interesse la serie – ha detto Marzari – ma alla fine qualcosa non mi tornava, cioè il messaggio di cosa questa comunità in realtà ha fatto negli anni. Dal secondo processo a Muccioli sono passati quasi 25 anni, un tempo lunghissimo. E i numeri, come accade nello sport, non mentono. La comunità ha una percentuale altissima di ‘non ricadute’ nelle dipendenze: attorno al 72%, contro altre che non arrivano al 30%. Qualcosa vorrà dire“.
    La numero uno del Vero Volley ha poi ricordato la stretta collaborazione in atto da anni tra il Consorzio brianzolo e la Comunità: “Lavoro e sport sono punti saldi di questa idea, ma d’altra parte la fatica e il sacrificio sono elementi fondanti di ogni squadra sportiva. Prima dell’emergenza Covid avevamo portato oltre 700 dei ragazzi del Consorzio e molti studenti delle scuole medie di Monza a vedere lo spettacolo dei Ragazzi Permale, messo in piedi dai ragazzi della Comunità per raccontare ai soggetti sensibili quali erano stati i loro disagi, il loro malessere e le scappatoie che hanno cercato attraverso le droghe. Un incontro importante anche per far arrivare il messaggio alle famiglie, quelle dei nostri atleti“.
    “Siamo andati molte volte all’interno della Comunità – ha continuato Marzari – con la prima squadra e con i nostri allenatori. Prima accadeva tutte le settimane, perché è molto importante il messaggio da dare a chi sta dentro e sta lottando: che fuori c’è qualcuno che aspetta, qualcuno che crede in loro, c’è una speranza“.
    E in cantiere, ormai da tempo, c’è anche un’altra iniziativa: “Abbiamo commissionato ai Fabbri della Comunità una scultura in ferro che rappresenta i pallavolisti. La porteremo a Monza, sarà dedicata alla città. La cosa importante è che i ragazzi della Comunità, ancora una volta, verranno da noi per un altro momento di condivisione autentico. Al di là della solidarietà, delle esperienze condivise, c’è un’identità di vedute in questa partnership: fare bene le cose e puntare sulla rinascita umana“.
    (fonte: Gazzetta dello Sport) LEGGI TUTTO