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    “Insieme contro gli abusi nello sport” a Palazzo Marino

    Di Redazione

    La paura di denunciare gli abusi. I segnali di un disagio da riconoscere, per intervenire con tempestività. La disponibilità ad ascoltare e anche accogliere racconti dolorosi, senza giudicare. E l’impegno affinché nessuna ragazza e nessun ragazzo debbano vivere situazioni di violenza, fisica o verbale, nella vita di tutti i giorni e nell’ambiente in cui praticano attività sportiva.

    Sono queste le tappe delineate all’incontro “Insieme contro gli abusi nello sport“, andato in scena oggi pomeriggio nella prestigiosa Sala Alessi a Palazzo Marino, a Milano. Promosso da ChangeTheGame con il patrocinio del Comune di Milano, l’evento ha visto la partecipazione delle associazioni sportive che operano sul territorio milanese e dei loro rappresentanti, dirigenti e tecnici, oltre che di ragazzi e famiglie. Un appuntamento che ha presentato a 360 gradi il fenomeno degli abusi nell’ambiente sportivo, a cominciare dai diversi ambiti e dalle molteplici modalità in cui questi purtroppo si possono manifestare, così da poterli definire in maniera corretta e anticipare il percorso adeguato per fermarli.

    A questo scopo è di grande aiuto l’esperienza sviluppata da ChangeTheGame, organizzazione di volontariato impegnata da anni a contrastare il fenomeno della violenza fisica, emotiva e sessuale nello sport sia attraverso percorsi formativi, toolkit e campagne di sensibilizzazione, sia promuovendo strumenti digitali accessibili a tutti, come lo sportello online “Ti Ascolto“, sviluppato in collaborazione con il Consorzio Vero Volley.

    Martina Riva, Assessora allo sport del Comune di Milano, ha dato il via all’incontro con un benvenuto ai presenti: “Buonasera a tutti, oggi abbiamo l’opportunità di approfondire un tema delicato che riguarda tutti i ragazzi e le ragazze che praticano attività sportiva. Le tre donne sul palco oggi, dalla grande esperienza nei loro campi, cercheranno di razionalizzare sotto tanti punti di vista un problema che purtroppo è presente ancora oggi sui campi da gioco. E’ una questione delicata che però deve essere approfondita nel dettaglio per promuovere una corretta prevenzione, per questo ringrazio di cuore Daniela, Paola e Alessandra per la loro presenza qui oggi“.

    Ha poi preso parola Daniela Simonetti, Giornalista e Fondatrice di ChangeTheGame: “Il tema degli abusi è ampio e molto attuale: mettere in atto delle politiche di benessere psicofisico per i giovani è un must per tutte le società sportive del territorio; ma non solo: anche nelle scuole, nelle chiese e nei luoghi di aggregazione giovanile. Lo sport è però particolarmente esposto a questo problema, per questioni logistiche e relazionali; basti pensare agli spazi comuni, alle trasferte, al contatto fisico e alla vicinanza degli allenatori. L’Associazione ChangeTheGame vuole far luce sul lavoro di tutte le Federazioni in modo da fare da ponte tra famiglie e Federazioni stesse; l’obiettivo è infatti quello di centralizzare la figura del bambino oltre la competitività, mettendo in evidenza aspetti educativi e formativi perché, quando si parla di abusi, prevenire è sicuramente meglio che curare“.

    La Giudice Penalista del Foro di Milano Paola Pendino è poi intervenuta per parlare di giustizia ordinaria e di normative: “Per tutta la mia carriera mi sono occupata di reati penali, compresi reati a sfondo sessuale, maltrattamenti e traffico di materiale su minori. Negli ultimi anni abbiamo registrato purtroppo un incremento delle denunce di questo tipo, dato che fa sicuramente riflettere. Un lavoro maggiore di prevenzione da parte delle società sportive può contribuire a far abbassare questo dato: allenatori, dirigenti, educatori devono essere al corrente di tutte le norme penali in vigore per poter lavorare al meglio con gli atleti minorenni. L’adulto è infatti un ruolo fondamentale per il minore, viene visto come una figura di riferimento, proprio per questo bisogna porre la massima attenzione sui comportamenti messi in atto dagli educatori verso i propri atleti“.

    Alessandra Marzari, Presidente del Consorzio Vero Volley e Cofondatrice di ChangeTheGame, ha poi posto l’accento sull’importanza del ruolo delle società sportive nei confronti di allenatori, atleti e famiglie: “Lo sport aiuta i giovani sotto tanti punti di vista: benessere fisico, autostima, miglioramento del sonno e delle relazioni sociali; questo è un valore enorme che le società sportive devono sostenere con forza. Premesso questo, ogni società deve prendere delle posizioni solide contro gli abusi, cercando di sistematizzare l’organizzazione interna per ridurre e azzerare le violenze. Proteggere il benessere psicofisico di ogni singolo bambino è la missione primaria di ogni educatore; proprio per questo ogni società dovrebbe adottare un regolamento interno per proteggere l’incolumità dei minori“.

    Le oltre 100 persone in sala hanno poi potuto approfondire varie tematiche di interesse, approfittando dell’esperienza delle relatrici presenti, per sottolineare l’importanza di “fare rete” per “fare informazione” e contrastare un fenomeno rimasto spesso e a lungo sommerso nelle pieghe del sistema sportivo, nazionale e internazionale.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Martedì a Milano l’incontro “Insieme contro gli abusi nello sport”

    Di Redazione

    La paura di denunciare gli abusi. I segnali di un disagio da riconoscere, per intervenire con tempestività. La disponibilità ad ascoltare e anche accogliere racconti dolorosi, senza giudicare. E l’impegno affinché nessuna ragazza e nessun ragazzo debbano vivere situazioni di violenza, fisica o verbale, nella vita di tutti i giorni e nell’ambiente in cui praticano attività sportiva. Sono queste le tappe delineate dall’appuntamento “Insieme contro gli abusi nello sport“, in programma martedì 14 marzo alle 18 nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano.

    L’incontro, promosso da ChangeTheGame con il patrocinio del Comune di Milano, vedrà la partecipazione delle associazioni sportive che operano sul territorio milanese e dei loro rappresentanti, dirigenti e tecnici, oltre che di ragazzi e famiglie. Sono previsti gli interventi dell’assessora allo Sport del Comune di Milano, Martina Riva, della fondatrice dell’Associazione ChangeTheGame, Daniela Simonetti, della presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari, e della giudice del Tribunale di Milano, Paola Pendino.

    “Abbiamo fortemente voluto organizzare un momento di dibattito e ascolto su questo delicato e doloroso tema – commenta l’assessora Martina Riva -. Credo sia doveroso nei confronti di tutte le ragazze e i ragazzi che hanno subito qualsiasi forma di maltrattamento o abuso nell’ambito delle loro esperienze sportive. Vogliamo sappiano che non sono loro ad aver sbagliato, che non devono avere paura del giudizio del mondo adulto rispetto alle violenze subite, che le loro storie possono essere di aiuto a tanti coetanei e a tutto il mondo dello sport, affinché non si perdano di vista i valori positivi e formativi di cui la pratica sportiva è da sempre primo promotore“.

    L’appuntamento è volto a presentare il fenomeno degli abusi nell’ambiente sportivo, a cominciare dai diversi ambiti e dalle molteplici modalità in cui si possono manifestare, così da poterli definire in maniera corretta e anticipare il percorso adeguato per fermarli. A questo scopo è di grande aiuto l’esperienza sviluppata da ChangeTheGame, organizzazione di volontariato impegnata da anni a contrastare il fenomeno della violenza fisica, emotiva e sessuale nello sport sia attraverso percorsi formativi, toolkit e campagne di sensibilizzazione, sia promuovendo strumenti digitali accessibili a tutti, come lo sportello online “Ti Ascolto“, sviluppato in collaborazione con il Consorzio Vero Volley (raggiungibile anche dalla homepage di Volley NEWS).

    Spiega Daniela Simonetti, fondatrice di ChangeTheGame: “Credo sia improcrastinabile introdurre un Codice Rosso per lo Sport, come quello che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Il codice della giustizia sportiva del CONI e i regolamenti di giustizia federali sono stati elaborati quando ancora mancavano sensibilità e attenzione verso i minori e verso le donne e in generale non tengono conto degli illeciti (reati) di violenza (di qualsiasi tipo), di abuso, di atti persecutori e in genere dei delitti contro la persona e la sfera sessuale. Le Federazioni devono facilitare le denunce alzando i termini della prescrizione in campo sportivo per permettere alle giovani vittime di crescere e di scegliere come agire in modo consapevole. Violenze e molestie devono diventare un illecito disciplinare, codificato nei Regolamenti di Giustizia Sportiva“.

    Anche “fare rete” è fondamentale per fare informazione e per contrastare un fenomeno rimasto spesso e a lungo sommerso nelle pieghe del sistema sportivo, nazionale e internazionale. Lo conferma Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley: “Il tema degli abusi sui minori è molto doloroso e le società sportive se ne devono interessare, i presidenti ci devono pensare, così come le Federazioni Sportive, le Leghe e l’intero governo dello sport. Il primo passo da fare è di portare a conoscenza il fenomeno per quanto la tentazione sia quella di non volersene occupare. Perché la violenza sessuale, gli abusi, le molestie investono aspetti indecifrabili e inspiegabili della personalità umana che sono molto duri da affrontare e da capire. Le società sportive possono fare tanto, sia per la formazione dei propri collaboratori, sia per quanto concerne l’aspetto educativo dello sport“.

    Alle società, alla loro attività e alle loro comunità sono rivolti anche alcuni dei materiali informativi sviluppati da ChangeTheGame, come il “Manuale per la consapevolezza contro gli abusi sui minori nello sport per i genitori“, oppure l’opuscolo “Educare alla consapevolezza contro gli abusi sessuali nello sport“, un vademecum destinato agli operatori del mondo sportivo (entrambe le pubblicazioni si possono scaricare gratuitamente in formato pdf sul sito changethegame.it).

    “La vittima deve sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che davvero raccoglierà la sua denuncia e la ascolterà e questo in Italia accade ancora molto poco. Perché se penso di poter denunciare un abuso, una violenza o comunque una forma di disagio e non sono sicura che dall’altra parte ci sia qualcuno che mi ascolta e raccoglie la mia testimonianza, faccio fatica ad assumermi quella responsabilità di raccontare. Perché so quale tipo di argine andrà a rompersi e una volta che è caduta la diga non si può contenere l’effetto dell’acqua che corre: quindi, si pensa che possa venire travolta io, la mia famiglia, i miei amici, gli affetti” conclude Paola Pendino, giudice del Tribunale di Milano.

    Per partecipare all’evento è necessario registrarsi gratuitamente su https://changethegame.eventbrite.com/.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO