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    Russia: a segno tutte le big. L’ASK fa soffrire lo Zenit San Pietroburgo

    Di Redazione Gara 1 dei quarti di finale playoff senza sorprese in Russia: vincono nettamente tutte le squadre di casa, le meglio piazzate nella regular season di Superleague maschile. Solo lo Zenit San Pietroburgo deve soffrire fino al quarto set (25-23, 21-25, 20-25, 25-23) contro un combattivo ASK, rimontando dal 13-16 nell’ultimo parziale; la sfida sulla carta più combattuta, quella tra Belogorie Belgorod e Kuzbass Kemerovo, si conclude invece sul 3-0 (26-24, 25-18, 25-23) per la squadra di casa, trascinata dai 16 punti di Al Hachdadi. Tutto secondo i piani anche per la Dinamo Mosca, che davanti al suo pubblico batte il Fakel Novy Urengoy per 3-0 (25-19, 25-16, 26-24): 16 punti per Denis Bogdan e 15 per Tsvetan Sokolov, fermo a 12 il bomber Babkevich. Anche la Dinamo LO, con il 3-0 ai danni dell’Ugra Samotlor (25-16, 25-21, 25-21), mette una seria ipoteca sulla qualificazione in vista di Gara 2 in programma domenica 24 aprile. Nel frattempo sono stati stabiliti gli abbinamenti della Final Six in programma a Kazan dal 5 al 10 maggio: lo Zenit Kazan incontrerà le vincenti di Dinamo Mosca-Fakel e Belogorie-Kuzbass, la Lokomotiv Novosibirsk se la vedrà con Dinamo LO o Ugra Samotlor e una tra Zenit San Pietroburgo e ASK. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Anche il bomber Leo Andric lascia l’ASK e il campionato russo

    Di Redazione Un altro giocatore straniero lascia la Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. A farne le spese è nuovamente l’ASK Nizhny Novgorod che, dopo aver perso il palleggiatore lettone Deniss Petrovs, deve rinunciare anche all’opposto croato Leo Andric, bomber della squadra e tra i migliori realizzatori in assoluto del campionato. La notizia dell’addio di Andric non è stata ufficializzata dal club, ma è diventata pubblica ieri in occasione della partita contro la Dinamo Mosca, a cui l’ASK si è presentato senza il giocatore di punta, perdendo per 1-3. La squadra di Nizhny Novgorod occupa attualmente il nono posto nella Superleague e, a 5 giornate dal termine della regular season, è in piena lotta per entrare nei playoff. Pochi giorni fa il presidente Dmitry Fomin, gloria del volley russo, aveva sottolineato in un’intervista i danni che le sanzioni applicate alla Russia e la conseguente crisi economica avrebbero provocato al movimento pallavolistico del paese. (fonte: Volley.ru) LEGGI TUTTO

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    Dmitry Fomin: “Il futuro del volley in Russia è incerto, soffriremo tutti”

    Di Redazione Gli appassionati di pallavolo con qualche anno sulle spalle non possono certo dimenticare il suo nome: Dmitry Fomin è stato un grandissimo protagonista del campionato italiano negli anni Novanta e Duemila con le maglie di Ravenna e Treviso, oltre che uno degli avversari più tenaci degli azzurri della Generazione di Fenomeni, con l’URSS prima e la Russia poi. Oggi Fomin è il presidente delle due squadre di Nizhny Novgorod, l’ASK maschile e lo Sparta femminile, ma sta anche vivendo un momento particolarmente difficile: l’ex campione è infatti nato a Sebastopoli, in Crimea (attualmente annessa alla Russia), e la sua famiglia si trova tuttora in Ucraina. In una lunga intervista a BO Sport, Fomin ha parlato anche (con ovvia cautela) di questa situazione: “Ho mia madre, mia sorella e mia nipote a Kiev, e non so come farli uscire dalla città. Non c’è nessun posto dove rifugiarsi, è pericoloso. Inoltre mia madre ha 85 anni, è sopravvissuta all’occupazione tedesca in Crimea durante la Seconda Guerra Mondiale, e ora deve sentire di nuovo il rumore degli spari. È una condizione molto difficile da sopportare. Non riesco a credere, come penso tanti altri, che stia accadendo davvero“. L’intervista si concentra soprattutto sulle inevitabili conseguenze che la guerra avrà per la pallavolo russa. Fomin le ha già sperimentate in prima persona, avendo perso un giocatore dell’ASK, il lettone Deniss Petrovs, che ha scelto di risolvere il contratto: “Ci ha spiegato che il governo e la Federazione del suo paese gli avevano raccomandato di lasciare la Russia. Gli ho detto che non avremmo interferito nella sua decisione, e ci siamo lasciati bene. Capisco perfettamente la situazione e la pressione che c’era su di lui, anche se per noi è una grande perdita: Deniss era uno dei leader della squadra“. Diversi stranieri, invece, hanno scelto per il momento di rimanere in Russia: “Ogni caso fa storia a sé. È possibile che qualcuno sia genericamente poco interessato alla politica, ma credo che il motivo principale sia quello economico. Le persone non vogliono perdere il loro lavoro e interrompere buoni contratti, quindi preferiscono restare fino a che la situazione la consente“. Fomin è però convinto che i risvolti negativi della crisi non mancheranno: “Ci hanno portato via i Mondiali, le nostre squadre sono state escluse dalle Coppe: non c’è nulla di buono per noi in questa situazione. Tutti soffriremo. Il budget di molti club dipende direttamente da alcuni sponsor, che rischiano di subire sanzioni, e più in generale ci aspetta un’inflazione del 20%. Se la situazione peggiora, le squadre ricche diventeranno meno ricche e quelle medie potrebbero impoverirsi. Sarà inevitabile anche un taglio agli stipendi dei giocatori“. Un altro dubbio riguarda la prossima stagione e la possibilità di tesserare nuovi stranieri: “Ci sono troppe incertezze in questo momento – ammette Fomin –. I giocatori stranieri potranno entrare in Russia? Vorranno essere pagati in rubli? Per ora è difficile anche ritirare i propri stipendi in euro o in dollari. E cosa accadrà alla nostra economia? Potremo pagarli? Spero che tutto vada bene, che torni alla normalità, ma in questo momento i contratti degli stranieri sono un problema per le società: se non prevedevano un tasso di cambio fisso, gli stipendi aumenteranno del 40%“. “La spettacolarità del torneo – conclude l’ex fuoriclasse sovietico – calerà sicuramente. Abbiamo stranieri in ruoli chiave, che fanno la differenza. E un’altra domanda è se i giocatori russi vorranno andare all’estero: magari non in Polonia, ma l’Italia potrebbe approfittarne. Oggi, comunque, non è neppure possibile ottenere un visto per un paese europeo, quindi il problema non si pone. C’è da capire se ci si potrà trasferire in Asia“. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Un altro addio in Russia: il lettone Deniss Petrovs lascia l’ASK

    Di Redazione La guerra in Ucraina continua ad avere conseguenze importanti sul mercato della pallavolo in Russia: dopo che molti giocatori ucraini hanno risolto i rispettivi contratti con le squadre di Superleague maschile, anche atleti di altre nazionalità stanno prendendo la stessa decisione. È il caso del palleggiatore lettone Deniss Petrovs, che si è separato dall’ASK Nizhny Novgorod. Il club lo ha annunciato ufficialmente, confermando che la risoluzione è avvenuta a causa della “situazione tra Russia e Ucraina” e ringraziandolo per l’impegno. Petrovs, che giocava nell’ASK dal 2019, è stato sostituito nella rosa dal giovane Timur Konovalov, un prodotto del vivaio locale, mentre il suo posto nel sestetto titolare è stato preso dal secondo palleggiatore Alexander Khaibulov. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: colpo a sorpresa dell’ASK in casa della Dinamo Mosca

    Di Redazione Giornata ricca di sorprese in Russia nella Superleague maschile: la più clamorosa sul campo della Dinamo Mosca, dove l’ASK passa in quattro set (24-26, 25-13, 23-25, 27-29) dopo aver annullato tre palloni per il tie break. Seconda sconfitta in stagione per i campioni in carica, che hanno dato una giornata di riposo a Podlesnykh, Likhosherstov e Kerminen e si sono affidati ai 21 punti di Sokolov, ma hanno regalato ben 36 errori agli avversari e concesso molto in ricezione: il croato Leo Andric (20 punti) è stato decisivo per la squadra di Nizhny Novgorod, tanto in attacco quanto in battuta. Della sconfitta della Dinamo approfittano per involarsi le prime due in classifica: la Lokomotiv Novosibirsk dimostra di aver assorbito la disfatta di Champions a Civitanova piegando in tre set il Fakel Novy Urengoy (25-19, 25-22, 29-27), con 14 punti di Luburic e 12 di Kurkaev, mentre lo Zenit Kazan passa in tre set sul campo di un Kuzbass Kemerovo che rischia addirittura di uscire dalla zona play off (18-25, 18-25, 22-25). Zenit e Lokomotiv possono ora contare rispettivamente su 7 e 6 punti di vantaggio rispetto ai moscoviti. Al quarto posto la Dinamo LO, protagonista dell’altro colpaccio della giornata: 1-3 in casa del Belogorie Belgorod (25-18, 23-25, 22-25, 25-27), anche qui con una chance per il tie break annullata. Protagonisti l’opposto Sergei Pirainen con 26 punti e Ivovic con 18, a neutralizzare i 28 del solito Al Hachdadi. Salgono in classifica anche il Gazprom-Ugra Surgut (3-0 allo Yenisei) e l’Ugra Samotlor, che pure regala al Neftyanik Orenburg il secondo punto stagionale. Si giocherà martedì 7 dicembre, infine, il posticipo tra Zenit San Pietroburgo e Ural Ufa. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    L’ASK ingaggia il croato Leo Andric per sostituire Vietskiy

    Di Redazione Nuovo opposto per l’ASK Niznij Novgorod: la squadra russa ha annunciato l’ingaggio del nazionale croato Leo Andric, classe 1994, proveniente dal Nice. A lui spetterà il difficile compito di sostituire l’ucraino Dmitro Vietskiy, che tornerà a giocare in patria. Andric ha alle spalle una breve esperienza alla Sir Safety Conad Perugia nella stagione della storica “tripletta”, ma è passato anche da Grecia, Svizzera, Polonia, Cina e Corea del Sud, prima di approdare in Francia. L’ASK deve ancora definire gran parte della rosa per la prossima stagione: tra le poche novità annunciate ci sono il centrale Sergei Rokhin dal Belogorie e lo schiacciatore Nikita Kuhno dal Neftyanik Orenburg. (fonte: Instagram NN Volley) LEGGI TUTTO

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    Russia: il Fakel Novy Urengoy si guadagna la Final Six

    Di Redazione Alla fine la partita della discordia si è giocata e ha dato un risultato univoco: secca vittoria del Fakel Novy Urengoy, che con il 3-0 (25-18, 25-16, 25-18) ai danni dell’ASK diventa l’ultima squadra qualificata alla Final Six della Superleague maschile russa. La gara è stata preceduta da aspre polemiche a causa della mancanza di una sistemazione alberghiera adeguata per la formazione di Niznij Novgorod, che aveva minacciato il ritiro: i giocatori sono rimasti per molte ore “accampati” tra stazioni e centri commerciali prima di adeguarsi a soggiornare in appartamenti separati. Tutto ciò non ha certo giovato alla concentrazione della squadra ospite, che in campo ha ceduto di schianto: emblematico il terzo set, con il 25% di squadra in attacco e il bomber Vietskyi fermo a 1 attacco vincente su 11. Il Fakel, al contrario, ha recuperato al momento giusto Denis Bogdan e si è appoggiato al servizio di Maksim Zhigalov, oltre che a un Dmitry Volkov in grande forma (19 punti totali). Nella Final Six, a partire da lunedì 5 aprile, il Fakel affronterà Zenit San Pietroburgo e Dinamo Mosca, mentre nell’altro girone giocheranno Kuzbass Kemerovo, Zenit Kazan e Lokomotiv Novosibirsk; semifinali e finale giovedì 8 e venerdì 9 aprile. Domani, intanto, prende il via il torneo per le posizioni dall’undicesima alla quattordicesima con Gazprom Ugra-Surgut, Neftyanik Orenburg, Dinamo LO e Belogorie Belgorod. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO