consigliato per te

  • in

    Il protocollo Fipav “dimentica” gli arbitri: un solo controllo per tutta la stagione?

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Tra le disposizioni del nuovo protocollo per la ripresa delle attività della Serie A, pubblicato ieri dalla Federazione Italiana Pallavolo, ce n’è una che salta all’occhio e non ha mancato di attirare l’attenzione di diverse società della massima categoria nazionale. Si tratta del regolamento relativo agli arbitri, che a quanto si comprende dal testo del documento sono soggetti a un livello di controllo notevolmente inferiore rispetto a giocatori e staff delle singole squadre.
    Questi ultimi, infatti, dovranno sottoporsi a due tamponi per il coronavirus a inizio stagione e poi reiterare il test almeno ogni 15 giorni; ai direttori di gara, invece, dopo aver superato uno screening (test sierologico e tampone) prima dell’inizio del campionato, basterà consegnare al Covid manager un’autocertificazione prima di ogni gara, dichiarando di non aver ricevuto una diagnosi di Covid-19, sintomi riferibili alla malattia o contatti con soggetti positivi. Una sostanziale differenza, anche perché il primo e il secondo arbitro sono le uniche persone che il protocollo autorizza a togliere la mascherina durante l’incontro, a parte i componenti del “gruppo squadra”.
    Perché questa disparità di trattamento? Eppure gli ufficiali di gara, a differenza dei giocatori, non sono professionisti neppure “de facto”: svolgono quotidianamente altri lavori, incontrano molte persone esterne al mondo del volley e sono sulla carta più a rischio di contagio dei giocatori. Non pochi si sono posti questo interrogativo rilevando le disposizioni federali, che del resto potrebbero avere anche una motivazione economica: se infatti gli esami medici effettuati su atleti e membri degli staff societari saranno interamente a carico delle società, quelli destinati agli ufficiali di gara graveranno sul bilancio federale… LEGGI TUTTO

  • in

    Gianfranco Spanò e Giuseppe Di Blasi nominati arbitri benemeriti

    Di Redazione
    Un altro importante riconoscimento per il settore arbitrale del Comitato Regionale FIPAV Lazio e del Comitato FIPAV Roma. La Federazione Italiana Pallavolo ha conferito la benemerenza, il massimo riconoscimento federale alla carriera, a due fischietti del territorio: per la qualifica di delegato arbitrale a Gianfranco Spanò e per quella di arbitro a Giuseppe Maria Di Blasi.
    Spanò, 52 anni, ha iniziato da ufficiale di gara nel 1993. Dopo una sola stagione è stato promosso al ruolo regionale e nel 2001 è diventato arbitro nazionale fino a raggiungere la Serie B1. Dal 1998 al 2003 ha ricoperto il ruolo di designatore della FIPAV Lazio e subito dopo ha iniziato l’attività di osservatore. Nel 2010 è stato proposto al ruolo di Osservatore Nazionale e nel 2015 a quello di Delegato Arbitrale, fino al 2019 quando ha dato le dimissioni rimanendo però Osservatore Regionale. Dal 2013 è docente regionale e responsabile del ranking arbitri della FIPAV Lazio. 
    Di Blasi, 44 anni, ha iniziato la sua carriera a Trapani, in Sicilia, e nella stagione 1995-96 è diventato arbitro regionale. La sua avventura ai massimi livelli ha vissuto tanti momenti significativi: dalla Serie A (“conquistata” nel 2013-14) alle Universiadi, passando per gli Europei Juniores, Coppa Italia e Supercoppa. Nel 2002 è stato promosso al ruolo nazionale, mentre nel 2008 ha ottenuto il trasferimento a Roma. Al termine della stagione 2018-19 ha appeso il fischietto al chiodo, continuando a collaborare nella Commissione Arbitri del CT Fipav Roma.
    A Gianfranco e Giuseppe vanno i più sinceri complimenti dai presidenti Andrea Burlandi e Claudio Martinelli, dai rispettivi consigli, dalle Commissioni Arbitri regionali e territoriali coordinate da Stefano Cesare e Massimo Dentoni e da tutto il movimento della Pallavolo Laziale.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO