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    Lo Zeren vuole sbarcare in Sultanlar Ligi. Con Mihajlovic e Malinov?

    Fondato soltanto due anni fa con ambizioni importanti, a breve lo Zeren Spor Kulubu potrebbe trovarsi catapultato nella Vodafone Sultanlar Ligi, la massima divisione turca: si intensificano infatti i rumors di un acquisto, da parte della squadra di Ankara, del diritto appartenente al Cukurova, che avrebbe dunque deciso di concludere la sua breve avventura in prima categoria.

    Fin qui nulla di troppo inconsueto, ma i nomi che circolano intorno al progetto Zeren fanno drizzare le orecchie: si dice, infatti, che la nuova arrivata intenda portare in Turchia una serie di giocatrici di primo livello tra cui Brankica Mihajlovic, quest’anno a metà tra Liaoning e Volero Le Cannet, e la “nostra” Ofelia Malinov, per la quale si parla da tempo di una possibile esperienza all’estero.

    Non solo: nel mirino dello Zeren ci sarebbero anche il gioiellino serbo Aleksandra Uzelac, che ha lasciato il Fluminense dopo i brutti episodi di aggressione di cui è stata vittima, la centrale Kubra Akman, pluricampionessa d’Europa con il VakifBank e quest’anno al THY, e per finire la schiacciatrice Seyma Ercan (sempre dal THY) e la palleggiatrice Nazli Eda Kafkas dal Nilufer. Se tutte le voci fossero confermate, insomma, prepariamoci a vederne delle belle… LEGGI TUTTO

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    Aleksandra Uzelac aggredita a Rio: “Non so se resterò in Brasile”

    Miglior realizzatrice della Superliga con 357 punti e miglior attaccante con 0,42 vincenti a set, con la maglia del Fluminense: la prima stagione di Aleksandra Uzelac in Brasile sembrava un idillio, ma nel giro di poche ore si è trasformata in un incubo. La giovanissima schiacciatrice serba (compirà 30 anni a luglio) ha raccontato a Mozzart Sport di aver subito ben due aggressioni a mano armata nel giro di un mese a Rio de Janeiro. Situazioni di estremo pericolo che solo per miracolo si sono concluse senza gravi conseguenze, ma hanno traumatizzato la giocatrice, che ora sta valutando la possibilità di lasciare il paese già prima della conclusione della stagione.

    In entrambe le circostanze Uzelac stava tornando a casa dopo una cena con amici: la prima volta è stata aggredita da due uomini armati di coltello, mentre era in bicicletta, ma è riuscita a sfuggire all’agguato. Nel secondo caso, il più grave, aveva preso un Uber per rientrare nella sua abitazione quando alcuni uomini in moto hanno fermato l’auto e, puntando le pistole alle tempie degli occupanti, li hanno derubati di tutto ciò che avevano. Uzelac racconta di essere riuscita a salvare il suo telefono sedendosi sopra di esso, prima di fuggire in lacrime: “È difficile descrivere la sensazione. Avevo visto una cosa del genere soltanto in un film, e solo quando ti succede davvero ti accorgi di quanto sia terribile“.

    La doppia aggressione ha avuto gravi conseguenze sulla psiche della nazionale serba: “Ho iniziato ad avere attacchi di panico – spiega – una volta mi sono svegliata nel cuore della notte e ho cominciato a gridare, credevo che qualcuno mi stesse inseguendo. Ho chiamato mia madre e le ho detto che volevano uccidermi nel mio appartamento. Per me ora è difficile dormire, prendo delle pillole a causa di quegli incubi. Cerco di concentrarmi sulla pallavolo, ma non è facile, sono stanca perché non ho dormito per giorni. Quando penso a quello che sarebbe potuto succedere…“.

    Nel fine settimana Uzelac parteciperà con il Fluminense alla final four della Coppa del Brasile, ma potrebbero essere le sue ultime partite in Sudamerica: “Non so se resterò, lo vedremo dopo la Coppa. I miei genitori si preoccupano per me, non vogliono che io rimanga. Mi dispiace perché qui mi sono divertita, mi sono trovata benissimo nella squadra, ma ora penso che sarò sollevata solo quando tutto questo finirà e potrò andarmene. Ho bisogno di sentirmi sicura, perché mi aspettano gare importanti con la nazionale: voglio essere pronta per la VNL e le Olimpiadi. È questo che mi spinge ad andare avanti: qualcuno magari al mio posto lascerebbe la pallavolo, ma io spero di uscirne più forte e che tutto rimanga solo un brutto ricordo“.

    (fonte: Mozzart Sport) LEGGI TUTTO

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    Aleksandra Uzelac, astro nascente della Serbia: “Sono competitiva dentro e fuori dal campo”

    Di Alessandro Garotta Non abbiamo mai ben capito come definire il talento nella pallavolo, né come misurarlo: è qualcosa di vago, astratto, ci sfugge dalle mani come se provassimo ad afferrare un’anguilla. È equivoco, perché quando diciamo che quella giocatrice è un talento, potremmo riferirci a una certa idea di raffinatezza stilistica, alla continuità di prestazioni, oppure alla presenza di un qualche istinto naturale che guida il libero nella difesa prodigiosa, la centrale a muro e la schiacciatrice in attacco. Questo perché il talento è spesso descritto attraverso le sensazioni che suscita in chi lo guarda, piuttosto che una serie di attributi dello stesso: è perciò un concetto altamente soggettivo. Ecco perché parlare di Aleksandra Uzelac oggi come la next big thing della pallavolo mondiale può esporci al rischio di un’euforia che potrebbe sgonfiarsi e scemare già tra qualche settimana, o mese, lasciando il ricordo un po’ imbarazzante di quella volta che non ci siamo saputi controllare. Eppure, questa schiacciatrice serba – classe 2004 – dell’OK Železničar, inserita anche da Daniele Santarelli nelle sue convocazioni per la nazionale maggiore, sembra essere davvero un diamante, neppure troppo grezzo, pronto a rivelarsi in tutta la sua brillantezza. Aleksandra, raccontaci come hai iniziato a giocare a pallavolo. “Dato che mio fratello e mia sorella praticavano sport fin da piccoli, all’età di 3 anni ho iniziato a fare danza. Più tardi, a 10 anni, sono andata al mio primo allenamento di pallavolo ed è stato amore a prima vista: in quell’occasione ho capito cosa avrei voluto fare per il resto della mia vita. Per un po’ ho praticato anche l’atletica ma, siccome crescevo molto velocemente in altezza, ben presto ho deciso di dedicarmi solo al volley“. Quando hai capito che stavi migliorando velocemente? “Ho capito che stavo iniziando a migliorare quando a 13 anni sono stata chiamata per la prima volta nelle nazionali giovanili; successivamente, sono arrivate convocazioni in tutte le varie categorie. Così, con tanto lavoro e grande dedizione sono riuscita a bussare alle porte del grande volley, fino a ritrovarmi ai collegiali della nazionale maggiore della Serbia“. Foto Volleyball World Qual è stato il momento più bello della tua carriera finora? “Lo sport regala a chi lo pratica momenti indimenticabili, tanto che è sempre difficile sceglierne soltanto uno. Probabilmente, ho vissuto uno di questi momenti in occasione della Supercoppa di Serbia che abbiamo vinto ad inizio stagione contro l’Ub: una partita molto equilibrata e combattuta, in cui ho segnato 24 punti“. Come ti descriveresti come giocatrice a chi magari non ha mai visto una tua partita? “Innanzitutto, mi descriverei come una persona che dà la parte migliore di sé nella pallavolo, la cosa a cui tengo di più al mondo. Mi piace molto allenarmi e mettermi alla prova in nuove sfide ed esperienze; amo le partite più incerte ed equilibrate, quelle in cui è necessario dimostrarsi coraggiose. E io lo sono veramente! Ho grande fiducia e consapevolezza dei miei mezzi, e punto a raggiungere i traguardi più importanti“. Hai un idolo o un modello di riferimento nella pallavolo? “Non è mai facile individuare un idolo pallavolistico quando ci sono tante giocatrici forti in circolazione, soprattutto nella nostra nazionale. Comunque direi Ana Bjelica, che è stata un punto di riferimento quando abbiamo giocato insieme (nella stagione 2020-2021, n.d.r.). E naturalmente anche Tijana Boskovic e Maja Ognjenovic“. Che cosa pensi quando vieni descritta come un astro nascente della pallavolo o come la speranza per il futuro della nazionale serba? “È davvero bello sentire che si parla di me in questi termini: è motivo di grande soddisfazione e allo stesso tempo una spinta a fare sempre meglio. In generale, sono una persona a cui piace sentire complimenti, ma per arrivare a questo punto mi sono dovuta impegnare molto“. Foto Volleyball World La scorsa estate hai esordito con la nazionale maggiore in VNL. Com’è stato? “Innanzitutto la convocazione è stata la conseguenza di un percorso fatto di duro lavoro e tanti sacrifici. Come la maggior parte delle pallavoliste, considero giocare in nazionale un sogno, perciò ricevere quella chiamata è stato un onore. Ho provato la sensazione che qualcuno credeva nelle mie qualità e voleva lavorare con me, e questo mi ha dato ulteriori motivazioni per continuare a migliorarmi. L’esperienza in VNL è stata grandiosa, anche perché ho avuto l’opportunità di affrontare giocatrici che vedevo solo in tv. Sicuramente il match con gli Stati Uniti è stato il momento clou e, nonostante la sconfitta, siamo riuscite a fare del nostro meglio e opporre resistenza alla squadra che poi avrebbe vinto l’oro alle Olimpiadi. Sono contenta di aver concluso quella partita come top scorer con 16 punti“. È da poco terminato il tuo secondo anno all’OK Železničar. Come descriveresti questa esperienza? “Durante questa esperienza ho vissuto tanti momenti piacevoli, dentro e fuori dal campo. Andare a giocare in questo club mi ha permesso di crescere velocemente, sia fisicamente sia mentalmente, e alzare il mio livello di gioco. In generale mi è sempre piaciuto allenarmi, ma farlo in un ambiente familiare come quello dell’OK Železničar è ancora più bello. Inoltre, sento la fiducia della dirigenza del club, che sta investendo molto sulla nostra crescita. La mia seconda annata è stata di grande importanza: ora mi sento più sicura in campo, anche grazie ai consigli delle giocatrici più esperte e del mio allenatore preferito, Branko Kovacevic, senza il quale non sarei mai diventata la giocatrice che sono oggi. Cerco sempre di imparare il più possibile da loro“. Quest’anno l’OK Železničar ha trionfato in Supercoppa ed è andato vicino alla vittoria in Coppa di Serbia e campionato. Che stagione è stata? “Come detto, la Supercoppa è stata una delle mie migliori partite in stagione. Invece, nei playoff di campionato abbiamo perso per alcuni dettagli, nonostante avessimo lottato e lasciato tutte le nostre energie in campo. In Coppa di Serbia penso sia stato decisivo l’impatto mentale: la Stella Rossa ha giocato una grande partita quel giorno“. Foto Volleyball World Quali sono i tuoi piani per quest’estate? E per la prossima stagione? “Ovviamente i miei piani estivi prevedono di competere al massimo livello possibile. Sono contenta di aver ricevuto la chiamata dalla nazionale maggiore: ora c’è un nuovo allenatore (Daniele Santarelli, n.d.r.) di cui ho sentito parlare molto bene e mi piacerebbe conoscere la sua opinione sul mio gioco e sulle mie qualità. Inoltre, ci sono tre competizioni con le nazionali giovanili – Europei Under 19, Eyof, Balkanijada – a cui vorrei prendere parte per mostrare quello che so fare. Spero che vada tutto per il meglio. Il tempo per le vacanze e il riposo sarà piuttosto breve, quindi probabilmente quest’anno non andrò al mare, ma sono felice all’idea di trascorrere la mia estate a lavorare e migliorare. Nella prossima stagione, vorrei continuare a crescere, far vedere i miei progressi e dare il mio contributo affinché la squadra vinca e ottenga grandi risultati in tutte le competizioni“. Chi è Aleksandra Uzelac fuori dal campo e quali sono i suoi hobby preferiti? “Anche fuori dal campo sono molto competitiva, voglio essere la migliore in tutto quello che faccio: insomma, amo vincere! Nel tempo libero mi piace trascorrere momenti spensierati con i miei amici e fare nuove conoscenze, mentre il mio hobby preferito è cucinare. Come ogni atleta sa bene, l’alimentazione è un elemento importante ed ecco perché, tenendo conto della mia dieta, mi piace provare a fare ricette nuove ogni giorno“. Foto Volleyball World Qual è il tuo sogno per il futuro? “Il mio sogno è di vincere medaglie d’oro in tutte le competizioni, dagli Europei ai Mondiali, dalle Olimpiadi alla Champions League. Vorrei diventare una delle protagoniste della mia nazionale e mi piacerebbe andare a giocare in Italia o in Turchia“. LEGGI TUTTO