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    Caso Polo: annullata la sentenza di condanna per De Lellis e De Joannon

    Di Redazione La Corte nazionale di appello antidoping ha modificato in parte la sentenza di primo grado sul caso di doping che coinvolge Alberto Polo, l’ex centrale della Gas Sales Bluenergy Piacenza e della nazionale squalificato per 4 anni a gennaio in seguito all’assunzione di sostanze proibite. La corte ha infatti ritenuto che l’ex medico sociale Umberto De Joannon e l’ex preparatore atletico Juan Carlos De Lellis non abbiano contribuito all’illecito compiuto dal giocatore, scagionandoli da ogni accusa e annullando le pesanti condanne (rispettivamente a 6 e 8 anni di squalifica) inflitte loro dal tribunale di primo grado, per la verità mai rese note fino a oggi. Secondo la sentenza, riportata tra l’altro dal quotidiano Libertà, De Joannon e De Lellis vennero a conoscenza dell’assunzione del medicinale proibito solo a fatto compiuto, mentre la difesa del giocatore sosteneva che la prescrizione per il farmaco (che rientrava in una cura finalizzata al recupero del centrale dopo i postumi del Covid) fosse arrivata proprio dai due professionisti, il cui rapporto con la società si è chiuso proprio nella stagione “incriminata”. Il provvedimento della Corte di appello scarica interamente su Polo la responsabilità del doping e lascia al giocatore la sola possibilità di ricorrere al Tas, il Tribunale Internazionale dello Sport di Losanna, per ottenere la revisione del verdetto. (fonte: Libertà) LEGGI TUTTO

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    Doping, Zlatanov vicino a Polo: “Siamo sicuri abbia sempre agito in buona fede”

    Di Redazione Sale da 2 a 4 anni la squalifica per Alberto Polo, condannato nel luglio 2021 dal Tribunale Nazionale di Appello Antidoping per l’utilizzo di sostanze dopanti. Il giocatore sarebbe “colpevole di violazione internazionale dell’articolo 2.1 del Codice Sportivo Antidoping“ e potrà tornare a giocare solo il 1° luglio 2025. L’ultima squadra di cui Polo ha vestito la maglia è la Gas Sales Bluenergy e il Direttore Generale Hristo Zlatanov ha così commentato i recenti sviluppi riguardo la questione, come riportato da Sport Piacenza. “Abbiamo appreso con grande rammarico l’esito della sentenza, che ha inasprito una situazione già molto afflittiva nei confronti di Alberto. Lo conosciamo bene e, pur nel pieno rispetto della decisione dell’autorità giudiziaria, possiamo dire di averne apprezzato le qualità di atleta ma soprattutto di professionista e siamo sicuri che abbia sempre agito nel rispetto dei regolamenti e in totale buona fede. Lo abbracciamo e siamo convinti che con l’appoggio di tutti noi riuscirà a superare anche questo momento così difficile”. (Fonte: sportpiacenza.it) LEGGI TUTTO

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    Cormio: “Sono incredulo, sentenza fuori luogo”. Santuz: “Danno enorme, non ho ancora metabolizzato”

    Di Redazione Durante la puntata di Wi-Fipav, la trasmissione streaming condotta da Massimo Salmaso e trasmessa sul canale You Tube di Fipav Padova, andata in onda ieri sera, Beppe Cormio e Stefano Santuz hanno voluto esprimere tutta la loro vicinanza ad Alberto Polo, dopo che la Corte Nazionale di Appello Antidoping ha emesso la sentenza definitiva sulla squalifica del giocatore. Dalle loro parole sono emerse incredulità e dispiacere. Entrambi hanno avuto modo di conoscere Polo nel corso della sua carriera e si sono detti quasi certi dell’estraneità ai fatti del giocatore. ha detto in trasmissione Bebbe Cormio “Io sono incredulo perché mi sembrava già fuori luogo questa squalifica di due anni così pesante – ha detto in trasmissione Bebbe Cormio -, andare in appello e vedersela raddoppiare vuol dire chiudere la carriera di un giocatore giovane e promettente e credo che dobbiamo tutti esprimere solidarietà anche perché sono certo che lui non ha molte colpe e che a volte si pagano le colpe di altri. Mi dispiace tantissimo perché è la carriera di un ragazzo che finisce in una maniera assurda, con una squalifica che addirittura viene raddoppiata. Volevo solo testimoniare la mia solidarietà ad Alberto, e credo di trovare il parere favorevole di questa platea.” Stefano Santuz, da parte sua, ha dichiarato: “Non volevo parlare di questo, devo ancora leggere gli atti. Per la mia esperienza, per quanto ho vissuto insieme ad Alberto negli anni che è rimasto qui a Padova sicuramente è un atleta di altissimo profilo sia morale, che tecnico. Un ragazzo che per prendere un’aspirina chiamava il medico, quindi io penso che lui di responsabilità in questa situazione ne abbia veramente poche o pochissime o nessuna. Probabilmente è stato mal consigliato, è stato mal seguito, è un danno enorme per lui, un danno enorme perché la vita di un atleta è molto breve, e lui in questo si gioca tre quarti della sua carriera in un periodo nel quale era competitivo ad altissimi livelli. Probabilmente non sarebbe andato alle Olimpiadi, ma agli Europei sicuramente. Un giocatore che poteva solo che crescere, con una determinazione assoluta in tutto quello che faceva, e questo è un segnale molto negativo per il nostro sport. Non ho metabolizzato ancora questa cosa, non so come posso aiutarlo, non so come potremo aiutarlo come società, in quanto non può fare nessun tipo di attività federale, però sicuramente faremo tutto il possibile per dargli una mano.” LEGGI TUTTO

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    De Togni (AIP): “Mascherine? Mai rifiutate. Servono anche a dare un segnale”

    Di Redazione Il tema del giorno nella pallavolo italiana è quello delle mascherine, dopo la scelta da parte della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia e di altri giocatori e giocatrici di indossarle anche sul campo durante le partite (ecco il modello speciale utilizzato dai giocatori di Vibo). Di iniziative simili si era già parlato agli albori della pandemia, e anche il presidente di Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi, ha dichiarato che più di un anno fa i giocatori avevano rifiutato le mascherine dopo un test sul campo. Una versione che, però, non convince Giorgio De Togni, presidente di AIP – Associazione Italiana Pallavolisti. “All’epoca ne avevo parlato con il presidente – ricorda De Togni – perché avevo saputo che erano state inviate queste mascherine da sperimentare, due per società. Ma in realtà i giocatori che l’avevano provata si contavano sulle dita di una mano, tante squadre non le avevano neanche consegnate. Poi ci saranno stati dei pareri negativi, ma stiamo parlando dell’1%-2% dei giocatori di Superlega. L’iniziativa era lodevole, ma bisognava poi assicurarsi di poterla mettere in pratica“. Adesso siete favorevoli a indossare le mascherine in partita? “Certo, è da ottobre dello scorso anno che stiamo cercando di sensibilizzare i giocatori, che da allora si stanno scambiando pareri e messaggi sull’argomento. Vibo ha scelto di procedere, altri si stanno organizzando“. Non sarà anche che il clima è un po’ cambiato? “Sicuramente sì: un anno fa ci si sentiva abbastanza sicuri, era appena arrivato il vaccino e si sperava che avrebbe fermato i contagi. Ora si è visto che i casi stanno risalendo e si cerca in tutti i modi di evitarlo. Le mascherine servono anche per far capire che non ci si può fermare in questo momento e anche per dare un segnale di normalità, come ci è stato chiesto di fare, al mondo che ci circonda“. Altra novità è l’introduzione dell’obbligo di Green Pass rafforzato per gli sportivi di squadra: avete feedback in questo senso? Ci sono giocatori che rifiutano il vaccino? “Dalle stime che mi arrivano credo che il 98% dei pallavolisti di Serie A sia vaccinato, percentuali analoghe a quelle del calcio. Che io sappia ci sono una decina di casi di giocatori non vaccinati tra Serie A2 e A3 maschile, e qualcuna in A2 femminile, ma credo che adesso stiano provvedendo perché non ho informazioni diverse“. La squalifica di Alberto Polo per doping è stata aumentata di altri due anni dalla Corte d’Appello. È un caso che avete seguito da vicino, cosa ne pensa? “Sicuramente il giocatore ha sbagliato, ma che paghi da solo mi sembra un’ennesima dimostrazione del fatto che i giocatori vengono trattati come strumenti e nessuno condivide mai le responsabilità. Mi piacerebbe leggere qualche dichiarazione della società, e in generale avere più chiarezza al riguardo“. A proposito di Corte d’Appello, in questo caso della Federazione: è stato rigettato per l’ennesima volta il suo reclamo sull’eleggibilità di Massimo Dalfovo come rappresentante degli atleti nel Consiglio Federale… “La sentenza mi ha fatto sorridere in alcuni passaggi. Continueremo a seguire l’iter giudiziario, è una questione di principio“. Ma, nel concreto, ritiene che gli atleti siano adeguatamente rappresentati? “A mio avviso un consigliere in quota atleti dovrebbe essere presente a tutte le riunioni del Consiglio e, soprattutto, informare i giocatori delle decisioni che vengono prese. Invece non ci sono comunicazioni né scambi, non viene condivisa alcuna problematica. Siamo noi a farci promotori delle iniziative che vengono realizzate“. A un anno e mezzo dalla nascita di AIP, come vede i rapporti dell’associazione con le istituzioni? “Spesso sembra che in questo mondo i giocatori siano ridotti a essere oggetti, utilizzati solo per fare spettacolo. In molti casi non c’è correttezza da parte di chi ci governa. Basti pensare a quando abbiamo organizzato l’iniziativa a favore di Lara Lugli e giocatori e giocatrici sono scesi in campo con il pallone sotto la maglia per simulare la gravidanza… In quell’occasione ho ricevuto velate minacce di multe a carico degli atleti. Ma allora nel nostro mondo non c’è nemmeno libertà d’espressione?“. LEGGI TUTTO

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    Doping, sanzione raddoppiata per Alberto Polo: 4 anni di squalifica

    Di Redazione La Corte Nazionale di Appello Antidoping ha reso ancora più severa la sanzione a carico di Alberto Polo: l’ex centrale della nazionale e della Gas Sales Bluenergy Piacenza, punito a luglio 2021 dal Tribunale Nazionale Antidoping per l’utilizzo di sostanze dopanti, vede aumentare la sua squalifica da 2 a 4 anni. Polo potrà tornare a giocare soltanto a partire dal 1° aprile 2025. Nella sua sentenza, la Corte ha accolto parzialmente l’appello proposto dalla Procura Nazionale Antidoping e ha dichiarato il giocatore “colpevole di violazione internazionale dell’articolo 2.1 del Codice Sportivo Antidoping“. (fonte: Dal 15 al 25) LEGGI TUTTO

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    Caso Polo, Elisabetta Curti: “Fortemente rammaricati, ma il nostro staff non c’entra”

    Di Redazione A tre giorni di distanza dalla sentenza che ha inflitto una pesantissima squalifica ad Alberto Polo per l’assunzione di sostanze dopanti, la Gas Sales Bluenergy Piacenza torna a intervenire sul tema. Lo fa con le parole della presidente Elisabetta Curti, intervistata da Libertà: “Siamo fortemente rammaricati – dice la numero uno piacentina – ma su questa vicenda c’è poco da aggiungere se non quanto già detto nell’ultimo comunicato. Per evitare ogni malinteso, voglio comunque precisare che la prescrizione medica dei farmaci assunti dal giocatore non è stata fatta dal nostro staff. Lo aveva precisato qualche tempo fa il dottor De Joannon, voglio ribadirlo come società“. Il futuro di Polo, adesso, dipenderà anche dall’esito definitivo della vicenda giudiziaria: “Gli siamo stati vicino – sottolinea Curti – e abbiamo sempre creduto fin dall’inizio nella sua buona fede. Cosa succederà ora? In questo momento non lo so, dobbiamo ancora incontrare il giocatore e parlare. Vedremo un po’ più in là cosa si può fare“. La presidente della Gas Sales torna poi sul volley mercato, con un giudizio positivo e una frecciatina tutta da interpretare: “Sono soddisfatta, mi pare una squadra ben attrezzata, una squadra costruita a quattro mani da Bernardi e Zlatanov. Ci è mancata la ciliegina finale sulla torta, ma a volte certe dinamiche di mercato vanno al di là di ogni volontà e logica. Sicuramente iniziamo a creare qualche timore in altre squadre“. LEGGI TUTTO

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    Doping, Alberto Polo squalificato per due anni

    Di Redazione Si conclude (almeno per ora) con una pesantissima sanzione la vicenda giudiziaria di Alberto Polo: il centrale della Gas Sales Bluenergy Piacenza, nonché ex giocatore della nazionale, è stato squalificato per due anni dal Tribunale Nazionale Antidoping per utilizzo di sostanze dopanti. La squalifica decorre dal 26 luglio e scadrà il 1° aprile 2023: Polo, infatti, era sospeso in via cautelare dallo scorso 2 aprile dopo la positività rilevata il 14 marzo, al termine della gara di Play Off Scudetto contro l’Itas Trentino. La sentenza sul caso, prevista originariamente per il 14 giugno, era stata più volte rinviata, fino al pronunciamento di oggi. La società piacentina è intervenuta con un comunicato sulla vicenda, dicendosi “rammaricata per l’atleta, che si è sempre contraddistinto per impegno e serietà nel corso della sua prima stagione in biancorosso“, e al contempo dichiarandosi totalmente estranea all’accaduto. “Siamo da sempre per uno sport pulito – dice il direttore generale Hristo Zlatanov – e contro qualsiasi tentativo di scorciatoia come il doping. La squalifica di Alberto è una brutta notizia per un giocatore che ha confermato con noi di essere un centrale di alto livello ed è un duro colpo, assolutamente inatteso, anche per il nostro club, in quanto operiamo nel pieno rispetto di tutte le regole e dell’etica sportiva: prendiamo pertanto atto della squalifica in attesa di conoscere le motivazioni del Giudice“. Si attendono ora la sentenza e le eventuali dichiarazioni del giocatore per conoscere maggiori dettagli sul caso. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Caso Polo: il Tribunale Nazionale Antidoping rinvia il dibattimento al 26 luglio

    Di Redazione Ancora rinviato il verdetto su Alberto Polo, il centrale della Gas Sales Bluenergy Piacenza risultato positivo ai controlli antidoping dopo una gara dei Play Off Scudetto e sospeso in via cautelare dall’attività. Il Tribunale Nazionale Antidoping ha ulteriormente rinviato il dibattimento sulla vicenda, inizialmente programmato per il 14 giugno e poi rimandato a lunedì 19 luglio. Il caso di Polo verrà nuovamente discusso lunedì 26 luglio a partire dalle 14. (fonte: NADO Italia) LEGGI TUTTO