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    MotoGP: Suzuki spiega i motivi dell’addio

    ROMA – Sono passati ormai circa sette mesi da quando, agli inizi del mese di maggio, la Suzuki ha annunciato il suo addio alla MotoGP a partire dalla stagione 2023. Una decisione che ha una natura prettamente economica, come spiega anche Nobuo Fujii, responsabile marketing del team, che ha parlato di urgenze di mercato. “Uno dei motivi principali è stato reinvestire nella carbon neutrality. In questo momento – afferma a Motorcyclenews.com – la Suzuki sta vagliando varie opzioni, a seconda dalla cilindrata del motore”.
    “Importante assimilare nuove tecnologie”
    Non la prima volta che la Suzuki annuncia il suo addio, l’ultimo avvenne a sorpresa nel 2011 con rientro poi nel 2015.  A sostegno della bontà del progetto, che ha lasciato tanti tifosi sgomenti, le ultime vittorie di Alex Rins. Un’esperienza questa in MotoGP, negli ultimi otto anni, fondamentale secondo Fujii. “Questo periodo ci ha permesso di assimilare nuove tecnologie da poter utilizzare nel corso degli anni, con gli ingegneri che lavoreranno ora nelle nostre aree di produzione”. LEGGI TUTTO

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    Filippo Lanza e l’addio alla Nazionale: “Sarai sempre nel mio cuore cara Italia”

    Di Redazione Era tra i 16 giocatori in ritiro con la Nazionale Maggiore in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ma la spedizione azzurra in Giappone, si sa, può essere composta da soli 12 giocatori e lunedì 5 luglio il ct Gianlorenzo Blengini ha diramato la lista ufficiale degli atleti che scenderanno in campo nella capitale nipponica. Lo schiacciatore Filippo Lanza è stato escluso all’ultimo come altri tre compagni di squadra e l’amarezza, ovviamente, è tanta. Per il posto 4 azzurro forse lo è ancora di più, visto che le Olimpiadi rappresentavano l’ultima occasione per indossare la maglia della nazionale italiana, il sogno di ogni atleta. E così oggi, attraverso un post su Facebook, Lanza ha voluto dire “addio” alla Nazionale. Ecco le sue parole: “Ho sempre creduto che lo sport rappresentasse valori umani che vanno al di là dei meri risultati. Sono cresciuto con la concezione che questa maglia merita duro lavoro e sacrificio. Sono fiero della persona che sono diventato grazie allo sport ma altrettanto amareggiato per le scelte fatte che non sempre avvengono per meritocrazia. Avrei sempre pensato di chiudere la mia esperienza azzurra con l’evento dell’olimpiade, purtroppo questo non mi sarà possibile, ma spesso la vita non è come ce l’aspettiamo. Avrei voluto lasciarti lottando per te e insieme a te per un’ultima volta. Non sarà per colpa di altri che perderò l’amore verso i tuoi colori e manterrò sempre l’impronta che mi hai dato. È stato un onore per me indossarti, aver lottato e sofferto con te e per te per 15 anni consecutivi, senza mai mancare ad una tua chiamata. Sei sempre nel mio cuore cara Italia“. LEGGI TUTTO

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    Francesca Piccinini: “Mi dispiace smettere dopo una stagione priva di tifosi sugli spalti”

    Di Redazione Francesca Piccinini ha detto basta e questa volta pare definitivamente. Il volley femminile perde un pezzo della sua storia con l’addio alla pallavolo giocata della “regina”. Tanti i messaggi di affetto dall’Italia e non solo, che le sono arrivati, come lei stessa ha dichiarato nell’intervista rilasciata alla Gazzetta di Parma. “Saluto con il sorriso perché sono sempre stata una persona curiosa e ho voglia di intraprendere una nuova strada. Certo, un po’ di amarezza non può mancare. Ma prima o poi doveva succedere. Sono stata fortunata perché ho avuto modo di lavorare in questo ambiente per tantissimi anni. È inevitabile che senta un pizzico di malinconia, soprattutto in questi primi giorni“. Chissà quanti messaggi le sono arrivati. “Non mi aspettavo un’esplosione di affetto così grande. E non solo dall’Italia ma da tutto il mondo. Ammetto che qualche lacrima di felicità sia scesa leggendo le belle parole di alcuni tifosi, compagne e dirigenti“. In tanti dicono che lei ha cambiato il volley. “Io ho sempre giocato con il sorriso sulle labbra perché, in maniera del tutto autentica, era lo stato d’animo che questo sport mi regalava. Ho messo determinazione e passione in tutto quello che ho fatto. E i tifosi si sono affezionati a me come non mi sarei mai aspettata. Sin dall’inizio ho voluto mostrare alle atlete più piccole, quante belle emozioni può regalare questo gioco straordinario“. Perché questa decisione è arrivata proprio adesso? “Non ho mai avuto il desiderio di dire basta: mi sento ancora una ragazzina. Fisicamente sto bene. Non mi pesava andare agli allenamenti. Tuttavia penso che sia giusto dare spazio alle giovani. Il fatto di aver giocato poco in questa stagione, inizialmente, è stato difficile da accettare. Poi però ho capito quale doveva essere il mio ruolo all’interno dello spogliatoio e ho iniziato a svolgere questo nuovo lavoro nel gruppo“. Pur avendo vinto tanto, ha qualche rammarico? “Mi spiace salutare il volley giocato dopo una stagione priva di tifosi sugli spalti. Spero di potermi rifare più avanti. Magari tra qualche mese, soprattutto se la situazione sanitaria migliorerà, mi piacerebbe avere l’occasione di ringraziare chi mi ha sostenuto durante la mia carriera” . LEGGI TUTTO

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    L’ex capitano azzurro Emanuele Birarelli dà l’addio al volley giocato

    Di Redazione
    L’annuncio è stato dato oggi con un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”: Emanuele Birarelli dopo più di vent’anni di attività lascia la pallavolo giocata ma non il mondo del volley. Il 39enne centrale nato a Senigallia l’8 febbraio 1981, che con la nazionale ha collezionato 216 presenze, intraprenderà la carriera di procuratore.
    Dopo Cristian Savani e Alessandro Fei, dunque, un altro pezzo di storia della maglia azzurra, dice basta. Con la maglia della nazionale “Bira” annovera nel suo personale palmarès, tra le altre, due medaglie olimpiche (Londra, Rio) e due argenti europei (2011 – 2013).
    Proprio agli ultimi Giochi Olimpici di Rio 2016, da capitano, il suo ricordo più bello: ”A Rio de Janeiro, da capitano – ha dichiarato a la Rosea –  è stato un qualcosa di unico, il culmine della mia carriera. È vero, abbiamo perso quella finale ma, in quei venti giorni avevamo la sensazione di essere invincibili.”
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO