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    Per il titolo di Vienna Sinner sfida Medvedev in quota, Arnaldi prova il colpo da outsider

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Jannik Sinner è tra i favoriti a sollevare il trofeo del torneo ATP 500 di Vienna. Secondo i quotisti di Sisal, davanti al tennista azzurro, la cui vittoria si gioca a 5, in quota c’è solo Daniil Medevdev, offerto a 4. I due si trovano agli opposti del tabellone e potrebbero incontrarsi solo in finale, ricreando il match che qualche settimana fa, in finale a Pechino, ha visto trionfare il nostro numero uno. L’esordio di Sinner, però, non sarà semplice: ad attenderlo c’è Ben Shelton, fresco vincitore del torneo di Tokyo e giustiziere dell’altoatesino nel Masters 1000 di Shangai. I bookmaker puntano sull’italiano: il successo di Jannik si gioca a 1,24 contro la vittoria avversaria a 3,85. Nel set betting avanti il 2-0 per Sinner, a 1,75, seguito dal 2-1 a 3,55.
    Nel torneo austriaco sono impegnati anche altri italiani. Matteo Arnaldi, che si è meritato la convocazione in Davis con questo finale di stagione, ha già battuto Ramos Vinolas al primo turno e mette nel mirino il primo titolo ATP in carriera, in quota a 25. Più lontani Lorenzo Musetti, a 33, e Lorenzo Sonego, a 50, entrambi in fase calante di forma.
    Quote e scontri direttiZverev (5) – Norrie 3-2 1.27 3.81Lehecka – Khachanov (8) 0-1 2.47 1.54Shelton – Sinner (2) 1-0 3.97 1.25Monfils – Altmaier 0-0 1.45 2.76Karatsev – Gojo 0-1 1.79 2.02Medvedev (1) – Fils 0-0 1.15 5.44 LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / A Bergamo si parla spagnolo

    Mariano Kestelboim – Foto Antonio Milesi

    Curiosamente, il Trofeo AZIMUT è soltanto il secondo torneo stagionale per Mariano Kestelboim e Inaki Montes-De la Torre: il primo svolge anche altre attività, il secondo è impegnato al college. Mostrando la solidità tipica delle scuole argentina e spagnola, si giocheranno il titolo. In doppio, sfuma al fotofinish il sogno dei bergamaschi Vincent Ruggeri-Fumagalli.
    Si parlerà spagnolo all’ultimo atto del Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta). Nonostante la presenza di ben 25 italiani ha prevalso la solidità di due lottatori, emblemi di scuole – quella spagnola e quella argentina – che da decenni producono tennisti a getto continuo. Ha un po’ le sembianze della favola l’avventura di Mariano Kestelboim. Già numero 387 ATP, oggi si dedica part-time all’attività professionistica, privilegiando i tornei a squadre e gli eventi Open (anche in Italia), oltre a svolgere a tempo perso l’attività di modello. Non è un caso che il Trofeo AZIMUT sia soltanto il suo secondo torneo internazionale nel 2023 (peraltro due mesi fa si era qualificato al Challenger di Buenos Aires, confermando di avere un ottimo livello di gioco). Sabato è rimasto in campo quasi cinque ore, peraltro venendo aiutato da un pizzico di fortuna: nel quarto di finale contro Alessandro Ragazzi ha approfittato dell’infortunio del suo avversario sull’1-1 al terzo, quando si è preso una classica storta a una caviglia nel rincorrere una smorzata. Ragazzi ha provato a continuare per qualche punto, ma era chiaro che non fosse in grado di giocare. Si giocava da 2 ore e 46 minuti e il match era ancora alle fasi iniziali del terzo. Nel pomeriggio, Kestelboim ha impiegato poco meno di due ore per battere il connazionale Valerio Aboian, concedendo un urlo di gioia agli appassionati del TC Mille. Per lui è una soddisfazione immensa, poiché non raggiungeva una finale da quasi quattro anni: l’ultima risale al novembre 2019 a Maldonado, in Uruguay. Domenica (la finale è prevista alle 10.30) andrà a caccia del quinto titolo ITF in carriera. Dovesse vincere, chissà se dovesse venirgli voglia di intensificare l’attività…
    LO SPAGNOLO CHE STUDIA IN VIRGINIATra lui e il trofeo AZIMUT, tuttavia, c’è l’ostico Inaki Montes-De la Torre, classe 2002 che non è ancora entrato tra i top-500 ATP per un motivo molto semplice: dal 2020 vive negli Stati Uniti, laddove frequenta l’Università della Virginia e partecipa al Campionato NCAA, laddove è uno dei più forti. Con un bilancio di 58 vittorie su 76 partite in tre anni, è stato nominato per due anni di fila “Atleta Maschile dell’Anno” della sua università. Proprio come Kestelboim, Bergamo è soltanto il secondo torneo internazionale del suo 2023, sia pure per motivi diversi. Dopo aver rischiato al secondo turno contro Alexandr Binda, nel doppio impegno di sabato non ha avuto problemi contro Nicolas Parizzia, poi ha dovuto lottare contro Federico Iannaccone, battuto con un doppio 6-4 in oltre due ore, al termine di un match fatto di scambi duri e combattuti. Per lui sarà la terza finale in carriera: attualmente il suo bilancio è di una vittoria (a Mungia nel 2022) e una sconfitta. 21 anni da compiere a ottobre, è un ragazzo da seguire con particolare attenzione: l’esperienza negli Stati Uniti lo ha fatto crescere moltissimo, e onestamente sembra già pronto per palcoscenici ancora più importanti. Numeri alla mano, il favorito sarà lui.
    DOPPIO A ROSSI-SORRENTINOÈ terminato il tabellone di doppio: nella finale tutta italiana, piccola delusione per il pubblico di casa. Filiberto Fumagalli e Samuel Vincent Ruggeri sono stati a un passo da un risultato storico: non è mai accaduto che una coppia tutta bergamasca vincesse un torneo internazionale organizzato a Bergamo. I due sono stati i primi ad arrivare in finale, ma si sono arresi al fotofinish a Leonardo Rossi e Luigi Sorrentino, vincitori col punteggio di 2-6 7-6 10-8. Smaltita l’inevitabile delusione, rimarrà l’orgoglio per aver centrato un risultato inedito, fonte di motivazione per provare a fare ancora meglio, magari a partire dal Challenger in programma in autunno. LEGGI TUTTO

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    Luthi: “Federer a Wimbledon? Credo sia molto difficile”

    Roger in campo con Luthi

    Le notizie sullo stato di salute di Roger Federer arrivano col contagocce. Il diretto interessato rilascia poche scarne dichiarazioni, senza grandi aggiornamenti, come accaduto nell’evento di uno dei suoi sponsor qualche settimana fa. Adesso è l’amico di sempre Severin Luthi a rilasciare qualche dettaglio in più su come procede la sua riabilitazione.
    Il capitano di Davis svizzero ha parlato con René Stauffer sul giornale Tages Anzeiger, affermando che Roger tra poco proverà a rientrare su di un campo da tennis per tirare i primi colpi dopo tanto tempo. Il suo sparring partner dovrebbe essere la moglie Mirka, che ricordiamo ha toccato il n.76 WTA nel lontano 2001. “È ancora in fase di riabilitazione” dichiara Luthi, “Può fare sempre di più, sta lavorando attivamente. Non solo i muscoli del ginocchio o delle gambe vengono rafforzati nella riabilitazione, ma viene rafforzato l’intero corpo. È un vero programma di condizionamento che sta procedendo, anche se non così rapidamente come lui desidera”.
    Altra nota che ancora non era trapelata: “Se lavora già con Paganini (il suo storico preparatore, ndr)? No, ma è in contatto continuo con lui”. Paganini scambia regolarmente idee e programmi con Daniel Troxler, il fisioterapista di Federer.
    “Roger avanza con cautela, come al solito. La cosa principale per lui è tornare in campo lentamente. Non ci sono programmi per un rientro. Al momento non vedo come possa giocare a Wimbledon. Non sono io a dire “impossibile”, ma non riesco a immaginarlo in questo momento”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Playoff: Milano in semifinale, Sassari è ancora viva

    ROMA – È Milano la prima semifinalista dei playoff di Serie A. Dopo i due successi casalinghi infatti l’Olimpia, prima in regular-season, passa anche sul campo di una Trento a cui non sono bastati tre giocatori in doppia cifra (Williams con 16, Martin con 13, Morgan con 12 e Maye con 10) per avere la meglio sull’Olimpia, trascinata da Punter (14 punti) e da un ispirato Moraschini (13). Riesce invece a sfruttare il fattore campo e riaprire la serie la Dinamo Sassari, che spinta dai punti di Bendzius, Spissu (13 ciascuno), Burnell e Happ (10per loro due) vince 75-60 e cercherà ora l’aggancio nella gara 4 di martedì prossimo (18 maggio)
    Basket, playoff: risultati e calendario
    Milano è già in semifinale
    La partenza lanciata illude Trento, che tiene a lungo la testa avanti prima di farsi superare nel finale del primo quarto (16-20), incapace poi di ripetersi in quello successivo in cui Milano allunga ancora e arriva a +7 all’intervallo (29-36), con Moraschini top-scorer di questa prima parte di match (8 punti come JaCorey Williams, il migliore della Dolomiti Energia). Nel secondo tempo subito reazione di Trento, che accorcia con una tripla di Martin e una correzione a canestro di Maye (34-36), costringendo così un imbufalito Messina a chiamare il time-out. I rimproveri del coach, dopo i liberi di LeDay, producono la tripla di Punter e la schiacchiata di Heynes che ristabiliscono le distanze (36-43). Martin con un paio di ‘coast to coast’ prova a riportare a galla Trento (42-47), ma alla tripla di Morgan risponde subito Datome e Milano è ancora a +7 alla fine del terzo quarto (45-57). Negli ultimi dieci minuti i padroni di casa tentano il tutto per tutto ma vengono tenuti a distanza di un Moraschini in serata di grazia, lucido dalla lunetta e poi bravo a trovare la tripla (51-59). La gara sembra in pugno all’Olimpia che però allenta forse troppo presto la tensione: due liberi e un piazzato di Browne, più una tripla e un canestro di Morgan portano così a un rapido aggancio (63-63). Time out Messina a 2’37” dalla sirena e il coach dà di nuovo la scossa a Milano che con un piazzato di Leday, una rovesciata di Roll, una tripla di Rodriguez e due centri di Delaney chiude partita (65-74) e serie (3-0) volando in semifinale.
    Sassari è ancora viva
    Sassari sa che è l’ultima spiaggia e parte forte, chiudendo a +10 la prima frazione senza accelerare in quella successiva: la squadra di Pozzecco, trascinata da Spissu (12 punti fin qui) arriva a +20 all’intervallo (46-26). Dopo il riposo si riparte con Spissu che manda a segno il libero dopo il tecnico fischiato a coach De Raffaele a fine secondo quarto e una Dinamo che non mostra segni di rilassamento. E se Stone dall’angolo riporta i suoi a -16, Gentile sblocca l’attacco sardo dopo il momento di digiuno (49-31) che allunga di nuovo con i liberi di Miro Bilan e il piazzato di Burnell (53-31), che ne mette poi altri due costringendo al time-out Venezia che prova invano ad aggrapparsi a Tonut. Nel finale di frazione botta e risposta Happ-Daye, la difesa avversaria costringe Spissu alla palla persa, poi fallo in attacco di Tonut su Katic e al 30′ è 61-42. Nell’ultimo quarto è ancora Tonut l’ultimo ad arrendersi, ma i suoi 17 punti finali non bastano alla Reyer che non riesce a sfruttare il primo ‘match-point’ (75-60 il finale) e ne avrà un altro a disposizione in gara 4. LEGGI TUTTO

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    Playoff: Olimpia prima semifinalista, Sassari e Venezia a gara 4

    TORINO – Non sbaglia un colpo Milano, che dopo aver chiuso al primo posto la regular-season di Serie A e conquistato un posto nelle Final Four di Eurolega, si porta avanti anche nei playoff scudetto. L’Olimpia infatti, dopo i due successi casalinghi, vola in semifinale passando sul campo di una Trento a cui non sono bastati tre giocatori in doppia cifra (Williams con 16, Martin con 13, Morgan con 12 e Maye con 10) per avere la meglio sull’Olimpia, trascinata da Punter (14 punti) e da un ispirato Moraschini (13). Riesce invece a sfruttare il fattore campo e riaprire la serie la Dinamo Sassari, che spinta dai punti di Bendzius, Spissu (13 ciascuno), Burnell e Happ (10per loro due) vince 75-60 e cercherà ora l’aggancio nella gara 4 di martedì prossimo (18 maggio).
    Basket, playoff: risultati e calendario
    L’Olimpia vola in semifinale
    La partenza lanciata illude Trento, che tiene a lungo la testa avanti prima di farsi superare nel finale del primo quarto (16-20), incapace poi di ripetersi in quello successivo in cui Milano allunga ancora e arriva a +7 all’intervallo (29-36), con Moraschini top-scorer di questa prima parte di match (8 punti come JaCorey Williams, il migliore della Dolomiti Energia). Nel secondo tempo subito reazione di Trento, che accorcia con una tripla di Martin e una correzione a canestro di Maye (34-36), costringendo così un imbufalito Messina a chiamare il time-out. I rimproveri del coach, dopo i liberi di LeDay, producono la tripla di Punter e la schiacchiata di Heynes che ristabiliscono le distanze (36-43). Martin con un paio di ‘coast to coast’ prova a riportare a galla Trento (42-47), ma alla tripla di Morgan risponde subito Datome e Milano è ancora a +7 alla fine del terzo quarto (45-57). Negli ultimi dieci minuti i padroni di casa tentano il tutto per tutto ma vengono tenuti a distanza di un Moraschini in serata di grazia, lucido dalla lunetta e poi bravo a trovare la tripla (51-59). La gara sembra in pugno all’Olimpia che però allenta forse troppo presto la tensione: due liberi e un piazzato di Browne, più una tripla e un canestro di Morgan portano così a un rapido aggancio (63-63). Time out Messina a 2’37” dalla sirena e il coach dà di nuovo la scossa a Milano che con un piazzato di Leday, una rovesciata di Roll, una tripla di Rodriguez e due centri di Delaney chiude partita (65-74) e serie (3-0) volando in semifinale.
    Sassari non molla e allunga la serie
    Sassari sa che è l’ultima spiaggia e parte forte, chiudendo a +10 la prima frazione senza accelerare in quella successiva: la squadra di Pozzecco, trascinata da Spissu (12 punti fin qui) arriva a +20 all’intervallo (46-26). Dopo il riposo si riparte con Spissu che manda a segno il libero dopo il tecnico fischiato a coach De Raffaele a fine secondo quarto e una Dinamo che non mostra segni di rilassamento. E se Stone dall’angolo riporta i suoi a -16, Gentile sblocca l’attacco sardo dopo il momento di digiuno (49-31) che allunga di nuovo con i liberi di Miro Bilan e il piazzato di Burnell (53-31), che ne mette poi altri due costringendo al time-out Venezia che prova invano ad aggrapparsi a Tonut. Nel finale di frazione botta e risposta Happ-Daye, la difesa avversaria costringe Spissu alla palla persa, poi fallo in attacco di Tonut su Katic e al 30′ è 61-42. Nell’ultimo quarto è ancora Tonut l’ultimo ad arrendersi, ma i suoi 17 punti finali non bastano alla Reyer che non riesce a sfruttare il primo ‘match-point’ (75-60 il finale) e ne avrà un altro a disposizione in gara 4. LEGGI TUTTO