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Novara, Leonardi: “Chiudere al primo posto non basta, serve alzare un trofeo”

Di Redazione

Chiudere la regular season al primo posto dopo quattro anni dall’ultima volta “sarebbe una grande soddisfazione, oltre a centrare la qualificazione in Champions. Ma anche se ci riuscissimo, non avremmo fatto ancora nulla. La gente si ricorda solo quando vinci e qui dobbiamo ancora vincere”. A dirlo, al microfono del collega Marco Piatti per La Stampa, è il patron dell’Igor Gorgonzola Novara Fabio Leonardi.

Per quanto la ferita aperta dalla precoce eliminazione in Champions League contro le russe della Dinamo Mosca fatichi ancora a rimarginarsi del tutto nella mente e nell’orgoglio, la cavalcata in campionato delle igorine è assolutamente di tutt’altro spessore. “È stata una grande delusione uscire così dall’Europa e brucia ancora – ammette Leonardi – ma la squadra ha reagito perché stiamo parlando di giocatrici professioniste, che sanno di rappresentare una società, un intero territorio che le segue. Avevo chiesto uno sforzo comune e la risposta è arrivata con un percorso di nove vittorie, impreziosito da quelle su Monza e Conegliano”.

Al termine della stagione regolare, però, mancano ancora cinque partite e per tenere dietro le squadre di Santarelli e Gaspari forse non sarà necessario vincerle tutte, ma almeno tre sì. Facile a dirsi, più difficile a farsi perché quando arriva la capolista tutti si impegnano il doppio per poter dire d’averla battuta e in più ora anche le cosiddette “piccole” giocheranno alla morte per conquistare punti preziosi in chiave salvezza. “Lo sappiamo bene, ora si alza l’asticella, a partire da sabato sera a Trento, gara che dobbiamo portare a casa ad ogni costo”. Ma le sfide che il presidente delle igorine ha segnato sul suo personale calendario con un bel circoletto rosso, sinonimo di pericolo, sono due in particolare: “La trasferta di Chieri, perché là è sempre difficile fare risultato, e la gara interna con Scandicci che all’andata ci ha battuto 3-0. Però spero di arrivare a questi due match – conclude Leonardi – in una posizione tale che renda ininfluenti quelle che sono due vere trappole”.

(fonte: La Stampa Novara)


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