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ATP Barcellona: Sinner supera Schwartzman in due set, al prossimo turno trova Nishioka

Non incanta come sul rosso del Principato la scorsa settimana, ma Jannik Sinner vince all’esordio nell’ATP 500 di Barcellona, superando Diego Schwartzman per 6-2 6-4 in 1 ora e 40 minuti di partita. L’azzurro ha mostrato una netta superiorità tecnica contro l’argentino, soverchiato per potenza, profondità nello scambio e alla risposta, ma ha commesso troppi errori e servito piuttosto male, cedendo per tre volte il turno di battuta. Dopo aver dominato nettamente il primo set ed essere andato in vantaggio anche nel secondo, Sinner ha sprecato la chance del 5-2 e quindi ha sofferto un passaggio a vuoto commettendo tanti errori, senza l’aiuto della prima di servizio. Schwartzman ha impattato sul 4 pari, ma lì Sinner ha ritrovato intensità e ha spinto alla risposta, prendendosi un altro break, quello decisivo. Si è anche toccato la gamba Jannik in quella fase concitata, nella quale è andato in difficoltà. Speriamo non abbia risentito di qualche fastidio. Al prossimo turno affronta il giapponese Nishioka.

Curiosamente i due si sono affrontati anche a Monte Carlo pochi giorni fa, solo per un’oretta scarsa visto che un problema fisico ha costretto Diego a ritirarsi all’avvio del secondo set. Purtroppo Schwartzman sta attraversando da mesi un periodo molto negativo, totalmente sfiduciato nonostante abbia dichiarato di allenarsi bene e non aver cambiato niente nel proprio gioco. Sembra il cugino “sbiadito” di quel formidabile corridore che ti sfiancava palla dopo palla, con un’intensità mostruosa, quella che gli permise di battere anche sua Maestà Nadal sul rosso di Roma qualche anno fa. Oggi il tennis di Diego è poco intenso, troppo passivo e corto nello scambio, raramente trova profondità e quell’aggressività che gli consentiva di superare una cilindrata inferiore a quella di tutti i big. Così che il primo set e mezzo del match odierno per Sinner è stato quasi un allenamento agonistico. Troppo male Diego alla battuta, la risposta di Jannik era una sentenza, violenta, profonda, gli procurava tanto di quello spazio e campo che l’affondo successivo era quasi una formalità.

Si è avuta la netta sensazione che Sinner giocasse col freno a mano tirato, forte di una superiorità netta, provando qualche variazione – a dire il vero non così riuscita – e senza spingere al massimo. Le condizioni del Godò poi sono piuttosto diverse da quelle di Monte Carlo, quindi il primo match di un torneo, nonostante l’avversario abbordabile, nasconde sempre qualche insidia. Ogni volta che col diritto Jannik ha spinto a tutta, trovando angolo e profondità, si è preso il punto o quasi. Ha però servito male, vincendo un modesto 56% di punti con la prima; meglio con la seconda, dove ha raccolto due punti su tre. In generale, è stato discontinuo, falloso, forse un po’ distratto. Speriamo non da un problema fisico, visto che dalla metà del secondo set si è toccato la gamba. Proprio in quella fase, quando ha sprecato le chance per scappare 5-2 e servizio, ha avuto un passaggio a vuoto. Ha iniziato a tirare corto, centrale, come se avesse perso sicurezza nella spinta, e ha smarrito del tutto la prima di servizio. È bastato per rimettere in partita l’argentino, che timidamente ha ricominciato a macinare in parte quel pressing col diritto che l’aveva issato tra i migliori al mondo. Per fortuna di Sinner, il momento “no” è durato una decina di minuti, Schwartzman non ha sfruttato la palla per portarsi 5-4, e Jannik invece ha trovato un altro break che di fatto ha chiuso il match.

Non sempre si riesce a giocare a tutta, e va bene anche così. Sinner sta giocando molto, e i Masters 1000 di Madrid e Roma sono già alle porte. Tanti ipotizzavano che decidesse all’ultimo minuto di rinunciare al torneo catalano per tirare il fiato. Probabilmente ha preferito giocare, continuare il momento positivo, provando a gestire le forze e l’intensità. È possibile che il match di oggi, con alti e bassi e troppi errori, sia figlio proprio questa “gestione”. Al prossimo turno affronta il giapponese Nishioka, sarà ancora nettamente favorito. In caso di vittoria, nei quarti potrebbe trovare Norrie o Lorenzo Musetti, atteso oggi all’esordio contro Kubler.

Marco Mazzoni

L’incontro inizia con Schwartzman alla battuta, ma è subito Sinner a dettare i tempi di gioco. Con una velocità di palla nettamente superiore a quella dell’argentino, l’azzurro verticalizza e viene avanti a prendersi il punto che lo porta a palla break sul 30-40. Comanda dalla risposta Jannik, ma spara in rete l’affondo inside out. Diego però serve male, e sulla seconda è aggredito da una risposta potente che non riesce a gestire. Con un doppio fallo, BREAK Sinner, 1-0 e servizio. Evidente la crisi di fiducia di Schwartzman, servizi lenti, centrali, posizione arretrata, così è tutto più facile per Sinner. Forte dell’avvio veemente, si distrae un po’ Jannik, va sotto 0-30 e poi 30-40. Cancella la palla break chiudendo col diritto uno scambio lungo. Annulla con un altro diritto potente anche una seconda palla break, ma cede il turno di servizio alla terza, a chiusura di un game troppo lento e falloso dell’azzurro. 1 pari. Diego riesce a giocare alla sua velocità, spostando Jannik negli angoli. Sul 2 pari Sinner torna ad accelerare a tutto braccio, trova un solido passante e quindi forza un errore di Schwartzman, per il 15-40. Con un’altra risposta di diritto cross potente, ecco il nuovo BREAk e allungo dell’altoatesino, 3-2 e servizio. Consolida il vantaggio a zero, con una ottima variazione (palla corta), 4-2, e quindi nonostante qualche errore continua ad imporre una velocità di crociera troppo elevata per la resistenza del rivale. Da 30-0 sotto, vince quattro punti di fila e strappa il secondo break, 5-2 a un passo dal primo set. Schwartzman ha provato ad uscire dalla morsa, ma sia la palla corta che gli attacchi sono stati facili preda di Jannik. L’azzurro non sfrutta due set point sul 40-15 (brutta una volée giocata con poca mano), e concede una palla del contro break grazie ad una rara accelerazione ficcante di Schwartzman. Sfortunato l’argentino, rischia un gran diritto in corsa ma gli esce di pochissimo. Scampato il pericolo, Sinner chiude il parziale al terzo set point, vincendo uno scambio dal fondo. 6-2, tutto comodo per Jannik, nettamente superiore al rivale in ogni settore di gioco. Solo 59% di punti vinti con la prima palla, ma un ottimo 8 su 11 con la seconda per l’azzurro.

Secondo set, Schwartzman serve ma l’inerzia del match non cambia, va subito sotto nello scambio, soverchiato dalla maggior profondità e potenza imposta da Sinner, fin dalla risposta, il colpo che sta spostando gli equilibri nel match. Con diritto steccato crolla 15-40 Diego, e un altro errore di rovescio lo condanna all’ennesimo Break, e sesto game di fila vinto dall’azzurro. Forse distratto dal netto vantaggio, incappa in un brutto game Jan, un errore, una smorzata mal giocata, e poi un attacco col back troppo morbido.  Sul 15-40 non entra la prima di servizio e sparacchia malamente un diritto dal centro. Contro Break, come nel primo set. L’inerzia del match però non cambia, Sinner è troppo aggressivo ed efficace in risposta, anche grazie ad un servizio davvero scadente di Schwartzman. Jannik si prende di nuovo il BREAK sul 15-40 grazie ad una pessima volée dell’argentino. 2-1 e servizio Sinner, bravo a consolidare il gap con un solido turno di servizio. Diego cerca di aprire molto l’angolo col diritto per spostare Jannik dalla sua posizione ideale di spinta, ma commette troppi errori, mentre Sinner quando accelera con equilibrio fa “le buche per terra”, come nel diritto terrificante lungo linea da sinistra che gli vale il 4-2. Schwartzman con un terribile doppio fallo a mezza rete consegna a Sinner la palla del 30-40. Rischia l’accelerazione Jannik ma la palla del doppio break gli esce di poco. Si salva l’argentino, resta in scia 3-4. Non un buon game per Sinner l’ottavo, è un po’ passivo e sul 30 pari commette anche il primo doppio fallo del match. Un errore che gli costa la palla break! La gioca con grande attenzione, prima esterna, attacco col diritto cross e via a rete, a chiudere in sicurezza. Commette però un altro doppio fallo, brutto momento vicino alla chiusura. La cancella scambiando senza rischiare niente, portando all’errore l’argentino palla dopo palla. Il break arriva alla terza chance, Diego vince uno scambio di ritmo e urla un “Vamoooo”, liberatorio dopo un match in cui ha subito moltissimo. 4 pari, tutto da rifare. Ora ha preso coraggio Schwartzman, spinge con più intensità e con i piedi più vicini alla riga di fondo, mentre Sinner si è come bloccato sui ritmi del rivale, insicuro nella spinta a tutta che fino a 10 minuti fa gli aveva consentito di controllare la partita. Ritrova per fortuna la risposta sul 40 pari, su di una seconda palla cortissima dell’argentino. Palla del 5-4! Tira forte Jan, ma sbaglia per primo. Si tocca la gamba destra dopo l’errore, con una smorfia. Sinner si prende un nuovo break scambiando ad alta velocità col rovescio. Può servire per il match avanti 5-4. Chiude senza problemi, con una bordata di diritto vincente. Non sempre l’ingresso in un torneo è facile, per proseguire la corsa a Barcellona servirà una maggior continuità.

Diego Schwartzman vs [4] Jannik Sinner (non prima ore: 12:30)

1 ACES 1
3 DOUBLE FAULTS 2
34/60 (57%) FIRST SERVE 36/60 (60%)
16/34 (47%) 1ST SERVE POINTS WON 20/36 (56%)
10/26 (38%) 2ND SERVE POINTS WON 16/24 (67%)
3/9 (33%) BREAK POINTS SAVED 5/8 (63%)
9 SERVICE GAMES PLAYED 9
16/36 (44%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/34 (53%)
8/24 (33%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 16/26 (62%)
3/8 (38%)BREAK POINTS CONVERTED 6/9 (67%)
9 RETURN GAMES PLAYED 9
26/60 (43%) SERVICE POINTS WON 36/60 (60%)
24/60 (40%) RETURN POINTS WON 34/60 (57%)
50/120 (42%) TOTAL POINTS WON 70/120 (58%)


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