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Maschio: “Stile Imoco? Riparliamone tra vent’anni. Mondiale club in Italia? Vi spiego perché no”

Di Redazione

Questo sarà il secondo capodanno che l’Imoco festeggerà da Campione del mondo nella sua breve storia in cui ha però riempito la propria bacheca di trofei nazionali e internazionali. Un’occasione perfetta che la Tribuna di Treviso ha colto per fare una lunga chiacchierata con il co-presidente Pietro Maschio, intervistato dal collega Mirco Cavallin.

“Il successo al Mondiale per club? Quasi inaspettato – ammette -. Il nostro obiettivo ad Antalya era capire a che punto eravamo rispetto alle squadre turche, poi le cose sono andate meglio del previsto”. Restando in tema, viene chiesto a Maschio se l’Imoco organizzerà mai un Mondiale per Club, ma la sua risposta frena qualunque entusiasmo: “No, è un evento più grande di noi”.

Il perché, però, è cosa nota a tutti: “Non ci sono le premesse. Serve prima di tutto una struttura molto capiente, che in Veneto e in tutto il nord-est non c’è. Arena di Verona (dove si giocherà il match inaugurale del prossimo Europeo Femminile, ndr)? Giocare all’aperto, anche in estate, è pericoloso. Si tratta di una scelta promozionale, non agonistica”.

Tornando alle Pantere e al loro ciclo vincente, a Maschio viene chiesto se l’Imoco rappresenti già un modello. “Questo lo vedremo tra vent’anni, consapevoli che ci saranno momenti meno entusiasmanti di quello attuale – precisa –. Ma sì, l’obiettivo è quello di restare ad alto livello, creando un modello che non c’era nel volley femminile”. A questo contribuirà anche il futuro Imoco Center, in costruzione a ridosso del Palaverde e i cui lavori dovrebbero concludersi entro il 2023. “Vogliamo una struttura che sia moderna anche fra dieci anni. Non sarà enorme ma molto effiente e offrirà molti servizi”.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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