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Sinner: “Abbiamo lavorato sul timing tra attacco e volée. Dal 2022 mi porto tante cose buone per il prossimo anno”

Jannik Sinner è stato il tennista italiano più “chiacchierato” in questa off-season, ancor più dopo l’ingeneroso articolo de “L’Equipe” che l’ha considerato il più deludente del 2022. L’altoatesino ha rilasciato un’intervista al “Corriere Veneto”, nella quale conferma che la stagione appena andata in archivio è stata complicata, ma si dice fiducioso per le grandi esperienze vissute e soprattutto per l’ottimo lavoro svolto in alcune fasi chiave del suo gioco, come il servizio, il gioco di volo e i tempi dell’attacco, insieme a variazioni come le palle corte e anche il serve and volley. Riportiamo parte dell’intervista.

“Il 2022 è stata una stagione complicata, non lo nascondo. Eppure, nonostante tutto, ci sono tanti aspetti positivi che mi porto nel nuovo anno. Vari problemini fisici mi hanno fermato sul più bello in tornei importanti. Agli ottavi di Parigi, ma anche ai quarti di Miami e Roma. E la gente ricorda questo e anch’io ci penso. Ma poi faccio un’analisi più complessiva e razionale e, come dicevo, la stagione, pur difficile e complicata, ha tanto di positivo. Ho continuato a lavorare duramente e ho giocato tante partite di alto livello, molte le ho vinte. Ho raggiunto i quarti in tre Slam e in tre Masters 1000, ho vinto il titolo a Umago battendo Alcaraz, che è stato il miglior giocatore dell’anno. Mi sono misurato sempre contro i più forti e questo è un bagaglio di esperienza fondamentale che mi ha arricchito rispetto agli altri anni”.

Chiedono a Jannik se è rimasto stupito dal suo Wimbledon, dove non aveva mai vinto un match e nel 2022 è arrivato nei quarti di finale, due set avanti contro il futuro vincitore Djokovic: “In effetti non avevo mai vinto una partita su quella superficie e avevo pochissima esperienza. E invece ho battuto giocatori fortissimi come Wawrinka, Isner e Alcaraz, prima di perdere in cinque set contro Djokovic, che poi ha vinto il torneo per la settima volta. Se posso vincere come Agassi? Il paragone con Agassi è un complimento enorme. Non mi pongo limiti, il mio obiettivo è aumentare ancora di più la confidenza di gioco sull’erba, più la conosco e più possiamo diventare… amici”.

Ecco il passaggio chiave dell’intervista, quello sulle novità nel suo gioco introdotte con i nuovi coach Vagnozzi e Cahill: “Dove sono migliorato? Al servizio, nel gioco a rete e più in generale nelle variazioni. La velocità della mia prima di servizio è migliorata, ho fatto più aces e servizi vincenti. Abbiamo lavorato sulla tecnica della volée e soprattutto sul timing tra attacco e volée. Tatticamente abbiamo aggiunto delle variazioni come la smorzata e serve and volley. L’importante è capire in che momento dello scambio o del punteggio utilizzarle. Per questo non vedo l’ora di iniziare la nuova stagione”.

“Non guardo troppo alla classifica, ma l’obiettivo è migliorare, il ranking sarà una conseguenza. Ma certamente punto a esserci alle Nitto ATP Finals di Torino davanti al pubblico italiano. Significherebbe essere nei migliori otto giocatori dell’anno e aver disputato una buonissima stagione”.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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