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Jacopo Massari: “L’Italia mi manca. Ma all’Hebar non posso chiedere di meglio”

Di Redazione

Jacopo Massari è un valore aggiunto per l’Hebar Pazardzhik. Lo schiacciatore di Salsomaggiore ha scelto la Bulgaria come prosieguo della sua carriera e, con la sua squadra, ha alzato la Supercoppa come MVP a ottobre. Ma la cavalcata dell’Hebar non si ferma qui: undici vittorie consecutive in campionato e l’esordio alla fase a gironi di Champions League.

“Quello bulgaro non è proprio considerato fra i tornei top, in ambito internazionale. Tuttavia ad invogliarmi, oltre alla presenza in panchina di Placi, è stato il progetto dell’Hebar: una società solida, ambiziosa, con impianti sportivi all’avanguardia” racconta proprio Jacopo Massari in un’intervista di Vittorio Rotolo per la Gazzetta di Parma.

L’Hebar è riuscita ad alzare al cielo la Supercoppa grazie al 3-1 sugli avversari del Neftochimik Burgas.

“Non è stato affatto semplice: il match si era infatti messo subito in salita. Dopo aver perso il primo set abbiamo avuto il merito di non disunirci, migliorando in qualità e intensità di gioco. Ci tenevo a cominciare questa esperienza nel migliore dei modi: quella partita ci ha messo le ali”.

La squadra di Placì si è destreggiata brillantemente tra Supercoppa, campionato e Champions League, riuscendo a reagire dopo le sconfitte:

“Pochi giorni prima della vittoria in Supercoppa, eravamo andati incontro ad una brutta sconfitta al primo turno dei preliminari di Champions, in Spagna. Al ritorno, siamo riusciti a ribaltare il risultato. Poi abbiamo superato anche una squadra bielorussa e, successivamente, i greci dell’Olympiacos Pireo, squadra con un importante storia alle spalle, vincendo sia in casa che in trasferta. E la prima volta che l’Hebar accede alla fase a gironi di Champions, dove nel frattempo abbiamo anche vinto la prima partita contro i tedeschi del Friedrichshafen: un motivo d’orgoglio in più, per il nostro gruppo”.

Infine, il ricordo delle stagioni trascorse nel campionato italiano per Jacopo Massari, con un pizzico di nostalgia:

“Se facciamo un discorso puramente tecnico, legato alla consistenza degli avversari ed al livello del torneo in generale, direi che la nostalgia l’avverto. Però mi diverto anche in Bulgaria. E gli stimoli, le assicuro che non mancano: con l’Hebar sto lottando per il titolo nazionale e ho avuto la possibilità di tornare a giocare la Champions. Cosa chiedere di più?”.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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