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Da Courmayeur: Giornata no per Jasmine – la finale sarà tra Vekic e Tauson

La bella settimana di Jasmine Paolini termina con un netto 6-2 6-0 incassato da Donna Vekic, implacabile nello sfruttare le incertezze dell’azzurra, che dunque rimanda l’ingresso tra le top-50. La croata sfiderà Clara Tauson, emersa da un’incredibile match contro la Samsonova: cancellati 5 matchpoint, di cui 4 consecutivi!

Niente lieto fine per Jasmine Paolini al Courmayeur Ladies Open – Cassina Trophy (235.238$, Mapei indoor). Dopo aver conquistato tutti con la sua simpatia, spontaneità e umiltà (ma soprattutto con il suo tennis), la toscana è incappata nella classica giornata no contro Donna Vekic. Non si può spiegare altrimenti un 6-2 6-0 molto severo, maturato in poco più di un’ora in un Campo Centrale “Mont Blanc” esaurito, ovviamente entro i limiti stabiliti dalla legge. Dopo la prestazione super contro la Yastremska, l’azzurra è partita contratta ed è subito finita sotto 3-0. Lì c’è stata l’unica reazione, quando ha recuperato il break di svantaggio e si è avvicinata fino al 3-2. Non poteva immaginare che sarebbe stato l’ultimo game vinto: ne ha persi nove di fila contro una Vekic impeccabile e implacabile, mai in difficoltà sulla diagonale del dritto, situazione tattica solitamente amica della Paolini. Anzi, era spesso la Vekic a essere incisiva con il dritto incrociato, colpo che le ha dato moltissimi punti. “Mi dispiace aver dato una delusione al pubblico italiano – ha detto la croata – ma io ho fatto la mia partita. Il punteggio potrebbe far sembrare che sia stato un match facile, mentre in realtà è stato molto complicato. La Paolini ti fa giocare tante palle e poi sa essere aggressiva”. Frasi di circostanza, certamente, ma i dati le danno ragione, almeno per quanto riguarda il primo set. I numeri, infatti, raccontavano di 29 punti a 22 per la croata, divario che non giustifica appieno il 6-2. Al contrario, nel secondo, è subentrato un po’ di scoramento. Jasmine le ha provate tutte per evitare il cappotto, in un ultimo game durato sette minuti, ma non c’è stato niente da fare: rinviato l’ingresso tra le top-50 (in caso di vittoria, sarebbe salita in 48esima posizione). Per la Vekic sarà la nona finale WTA in carriera: a oggi ne ha vinte soltanto due (Kuala Lumpur 2014 e Nottingham 2017). “In effetti ho un bilancio negativo nelle finali, ma non ci penso più di tanto. Domani sarà un altro giorno, un’altra partita, un’altra avversaria”. E poi ha chiuso dedicando un “grazie”, in italiano, al pubblico di Courmayeur che l’ha adottata sin dal primo turno. La nuova avversaria sarà Clara Tauson, le cui caratteristiche sono ben diverse rispetto alla Paolini. “Non la conosco molto, credo che parlerò attentamente con il mio allenatore e studieremo una strategia per non farci trovare impreparati”.

CLARA TAUSON, LA MIRACOLATA
Per vincere dovrà mettere fine all’infinita serie positiva della danese, che ha portato a 20 partite la sua impressionante striscia vincente indoor. Ma stavolta se l’è vista davvero brutta. Anzi, può considerarsi una miracolata dopo aver annullato 5 matchpoint (dei quali 4 consecutivi) a Liudmila Samsonova nel 4-6 7-6 6-4 della prima semifinale. Fosse stato un match di pugilato, ai punti avrebbe certamente vinto la russa, sempre aggressiva, sempre in cerca del colpo vincente. Un suo servizio è stato misurato a 197 km/h. Vinto il primo set (dopo essere stata sotto 1-3), la Samsonova ha preso un break di vantaggio nel secondo, si è fatta subito riprendere e il match si è poi trascinato al tie-break. Aiutata da un paio di doppi falli dell’avversaria, si è portata sul 6-2 e sembrava già in finale. Invece, punto dopo punto, la danese ha rosicchiato lo svantaggio e – dopo aver annullato un altro matchpoint sul 7-6 – ha trascinato il match al terzo. Dopo essere uscita dal campo, la Samsonova è tornata in campo con la medesima grinta e si è portata sul 3-1, ma anche stavolta non è riuscita a concretizzare il vantaggio. Vedersi raggiungere l’ha ulteriormente scoraggiata, e ha incassato il break fatale nel nono game. Al momento di chiudere, la Tauson ha improvvisamente ritrovato il servizio, tirando tre ace che l’hanno proiettata alla sua terza finale WTA dell’anno. E, come detto, al coperto non perde dallo scorso febbraio. “Pensavo che la partita fosse finita, lei tirava troppo forte, era molto aggressiva e mi ha travolto di colpi vincenti – ha detto la Tauson, che non ricorda l’ultima volta in cui ha vinto dopo aver annullato 5 matchpoint – io mi sono limitata a cercare di tenere la palla in campo e combattere. Liudmila è una grande giocatrice: tutti sanno che io amo essere aggressiva e comandare il gioco, ma me lo ha impedito. Complimenti a lei”. Tante belle parole, ma alla fine il risultato sorride alla danese, il cui gioco sornione può trarre in inganno le avversarie. A volte sembra che si trascini un po’ sul campo, o che sia lenta negli spostamenti, invece trova sempre risorse inaspettate. A un certo punto sembrava addirittura in difficoltà fisica, ma è il suo modo di fare. Visto il suo tipo di tennis e la stazza, ricorda alla lontana Lindsay Davenport, una che ha vinto tre Slam ed è stata numero 1. Deve ancora compiere 19 anni e i suoi margini di miglioramento sembrano notevolissimi. Una giocatrice da seguire, a prescindere dal risultato della finale di Courmayeur.

COURMAYEUR LADIES OPEN – CASSINA TROPHY
Semifinali Singolare

Clara Tauson (DAN) b. Liudmila Samsonova (RUS) 4-6 7-6(8) 6-4
Donna Vekic (CRO) b. Jasmine Paolini (ITA) 6-2 6-0


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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