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Jeremy Chardy: “D’ora in poi non so se sono un disoccupato”

Jeremy Chardy ha parlato dell’emergenza Coronavirus.

“Ero davvero felice di riprendere a giocare dopo la nascita di mio figlio. Ero fermo da Melbourne e mi mancava davvero scendere in campo. Sono arrivato sabato a mezzanotte, ma la domenica mattina dopo un lieve allenamento il mio coach mi ha detto di fermarmi e che il torneo era stato annullato.
Inizialmente ho pensato ad uno scherzo, nessuno si aspettava tutto ciò. È tutto davvero strano” Porte chiuse? “Potrebbe essere una soluzione , ma certamente non è una bella cosa. Non è sport, può permetterci di continuare a lavorare, ma il bello di questo sport è condividere tutto con i fan.”

“L’intera economica soffre e anche noi tennisti ne soffriremo. Se cancelliamo il quinto torneo più importante della stagione in questo modo non possiamo che aspettarci tempi difficili.
Non solo Miami, ma anche tornei come Montecarlo, Roma, Madrid e lo stesso Roland Garros sono a rischio. D’ora in poi non so se sono un disoccupato, un lavoratore in congedo per paternità o un giocatore di tennis.”

“Molti non ne vogliono parlare, ma perdi soldi se non giochi. Quando non sei un dipendente può essere davvero dura ed è complicato anche con i punti Atp. Credo che dovremmo congelare la classifica, altrimenti sarebbe tutto ingiusto”.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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