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Flavia Pennetta: “Nel maschile ci sono Federer, Nadal e Djokovic che hanno una storia incredibile da 15 anni, anche se ci sono già giovani interessanti alle loro spalle. Nel femminile non c’è l’icona che porta a vendere i biglietti”

Flavia Pennetta ai microfoni della Gazzetta del Mezzogiorno ha parlato di alcuni argomenti interessanti.

Dichiara Flavia: “Rientro? Non ho intenzione di tornare in campo, Fabio scherzava ma poi ho capito che un po’ faceva sul serio. Però non ho intenzione di tornare. Rispetto Serena Williams e Kim Clijsters per essere rientrate nel circuito e devo dire che ho visto davvero bene Kim in quelle poche gare disputate, complimenti a loro.”

“Mi piace giocare a tennis e seguirlo, ma avendo bambini piccoli è qualcosa su cui non mi concentro particolarmente. Se mi piacerebbe vedere giocare i miei figli a tennis? Beh, voglio che loro pratichino sport e risultino atletici, ma non voglio che si sentano obbligati a giocare a tennis.
Certo, mi piacerebbe ma deve essere una loro scelta perché il tennis poi comporta tanta passione e sacrificio”.

“Nel maschile ci sono Federer, Nadal e Djokovic che hanno una storia incredibile da 15 anni, anche se ci sono già giovani interessanti alle loro spalle.
Nel femminile non c’è l’icona che porta a vendere i biglietti: c’è ancora Serena Williams, ma sta iniziando a faticare. La Sharapova era un simbolo del tennis dentro e fuori al campo. Ora in un torneo può vincere chiunque e sebbene risulti una cosa che fa sorridere, dall’altro lato comporta anche situazioni difficili”.

Ripresa del tennis: “Nel calcio ora riprendono e spero che abbiano fatto le valutazioni giuste. Sul tennis credo manchi ancora molto ed è paradossale visto che è lo sport più sicuro. Il problema è che un tennista deve viaggiare molto, mangiare negli hotel e girare”.
Certo che non immagino affatto di vedere una finale di Slam senza pibblico.
Nel mondo del tennis noi donne abbiamo lavorato molto e conquistato tanti diritti come la parità di Prize Money.
Anche se difficile anche negli altri sport come nel calcio devono lavorare per evitare una disparità economica tra uomini e donne”.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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