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Hankook, consigli preziosi per trarre il massimo potenziale dagli pneumatici

Gomme lisce oltre ogni limite, spesso sgonfie, di marche diverse su ogni ruota, invernali d’estate e estive d’inverno: passeggiando per strada, a volte basta, anche solo per gioco, dare un’occhiata alle gomme delle auto parcheggiate per rendersi conto della scarsa cura che – purtroppo molti – automobilisti hanno nei confronti dell’unico mezzo di contatto che la loro auto ha con il terreno.

Non è necessario ma citare un vecchio film con Tom Cruise può tornare utile per ricordare, una volta di più, l’importanza che hanno gli pneumatici “e infine Cole, sono le gomme che vincono le gare”. Questa importanza, se per molti automobilisti può risultare aleatoria d’estate, quando grip e tenuta di strada non mancano, può venir resa molto più evidente d’inverno, quando fra pioggia, neve, ghiaccio e sale, le condizioni della strada mettono a dura prova le leggi della fisica che ci tengono lontano dai fossi e dai pericoli.

Hankook i*cept evo2, non una “semplice” gomma invernale

Avere cura delle proprie gomme significa avere cura di se stessi e della propria sicurezza, proprio per questo Hankook, uno dei leader mondiali nella produzione di pneumatici sia estivi che invernali, ha pubblicato sul suo sito un’interessante e utile guida per far sì che le gomme della nostra auto siano sempre in grado di esprimere il loro massimo potenziale.

La prima cosa da fare è controllare lo stato dell’usura delle gomme: per fare questo bisogna cercare l’indicatore di usura, un piccolo tassello alto proprio 1,6 mm, posizionato dentro una delle scanalature principali dello pneumatico in corrispondenza della scritta TWI (che sta per “Tread wear indicator”, cioè “indicatore di usura del battistrada”) o di un piccolo logo della marca. Oltre a questo sarà opportuno verificare che l’usura sia uniforme sia sulla gomma che su tutte e quattro le ruote. Un usura non uniforme, oltre a poter indicare problemi di ciclistica dell’auto (come convergenza o camber sballati), è indicatore del problema più frequente quando si parla di gomme: una errata pressione di gonfiaggio.

Una pressione troppo bassa infatti causerà l’incremento della larghezza dell’area di impronta, il che, oltre ad aumentare l’attrito di rotolamento rallentando il veicolo ed aumentando i consumi, provocherà una forza eccessiva su ciascun bordo del battistrada aumentandone l’abrasione. Una pressione troppo bassa inoltre tende a far inclinare eccessivamente il fianco della gomme, cosa che può risultare pericolosa (si rischia che la gomma si stalloni in curva). Viceversa, una pressione troppo elevata porterà la gomma ad assumere una forma arcuata, diminuendo la superficie di contatto con il terreno e distribuendo in maniera irregolare la forza sullo pneumatico, portando così ad un’usura irregolare del battistrada.

Una corretta pressione – indicata dal costruttore di ogni veicolo e di solito riportata in un’etichetta all’interno della portiera di guida o del tappo del serbatoio – deve essere mantenuta per assicurare la sicurezza, le prestazioni di guida, la vita degli pneumatici e ridurre i consumi di carburante. La pressione delle gomme deve essere controllata almeno una volta al mese e prima di ogni viaggio lungo, anche perché in genere le gli pneumatici tendono a perdere fino a un grammo per pollice quadrato (psi) al mese.

Pertanto, è importante controllare tutti gli pneumatici ? compresi quelli di scorta ? almeno una volta al mese o prima dei viaggi lunghi. Per questo sarà utile procurarsi un manometro (magari non il più economico, si potrebbero avere letture sballate) certificato o recarsi con il proprio veicolo al più vicino centro di assistenza (o distributore di benzina) per un controllo, avendo però in mente che il controllo andrebbe effettuato a gomme “fredde” (almeno tre ore dopo aver guidato).


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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