consigliato per te

  • in

    La Fipav apre al tesseramento di atleti Under 12 provenienti dall’Ucraina

    Di Redazione I bambini e ragazzi rifugiatisi in Italia in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina potranno tesserarsi regolarmente con le società Fipav e svolgere attività di Volley S3. Lo ha stabilito la Federazione Italiana Pallavolo, che ha elaborato una procedura di tesseramento facilitata valida, al momento, soltanto per atleti Under 12: per le altre categorie, invece, si attendono le decisioni di CEV e FIVB. Per poter effettuare la registrazione sarà prima di tutto necessario adempiere alla visita medica non agonistica, mentre a livello di documenti basterà il codice fiscale, oppure in assenza di quest’ultimo, il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente). Il passaggio successivo sarà quello della conferma attraverso la firma digitale e dell’inoltro al settore tesseramento Fipav. Considerata la minore età degli atleti, sarà inoltre necessario far firmare il modulo F1 a un genitore o, vista l’eccezionalità del caso, a un parente diretto, oppure a un tutore legale o alla persona rappresentante dell’ente che lo ha in carico. Con questa prima iniziativa la Federazione Italiana Pallavolo vuole fornire un piccolo aiuto ai tantissimi bambini che stanno arrivando in Italia, in fuga dalla guerra nel loro paese, e vogliono proseguire l’attività sportiva. Sono allo studio anche incentivi per le società che tessereranno questi giovani atleti. La Fipav e il Consiglio Federale stanno lavorando per realizzare altre azioni che si trasformino in aiuti concreti ai bambini profughi, e più in generale a tutte le persone ucraine colpite dalla guerra. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Polonia: gli ucraini del Barkom-Kazhany ammessi al campionato polacco

    Di Redazione Il Consiglio della Lega polacca ha deciso di portare avanti la domanda di ammissione del Barkom-Kazhany di Lviv (Leopoli) alla prossima edizione della PlusLiga maschile. Già da due stagioni la società ucraina aveva chiesto di poter giocare nel campionato polacco, ma lo scoppio della guerra ha ovviamente accelerato le trattative: “Abbiamo deciso che i nostri amici ucraini soddisfano i requisiti e al tempo stesso meritano il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Ci sono ancora alcune formalità da completare, ma siamo pronti per questa sfida” ha spiegato il presidente del Consiglio di Lega Artur Popko. L’ammissione del Barkom-Kazhany porterà la PlusLiga 2022-2023 a 16 squadre, con la promozione diretta della prima classificata della 1° Liga; l’ultima in graduatoria di questa stagione (quasi certamente lo Stal Nysa) disputerà uno spareggio con la seconda in classifica della seconda serie. (fonte: PlusLiga.pl) LEGGI TUTTO

  • in

    Ucraina: i pallavolisti della Nazionale Sordi accolti a San Patrignano

    Di Redazione Sono stati strappati alla loro normalità, ai loro lavori, alle loro passioni. Sono scappati dalle bombe, ma il loro unico pensiero è quello di tornare in Ucraina, nella loro terra e dai cari che lì hanno lasciato. Tra le 12 persone fuggite dalla guerra e accolte dalla Comunità di San Patrignano ci sono anche alcuni pallavolisti della Nazionale Sordi maschile e femminile, come Iryna Miroshnikova: “I parenti di mio marito sono rimasti lì e ci stiamo tenendo in contatto. Purtroppo abbiamo sentito che stanno ancora bombardando – racconta -. Veniamo tutti da Kiev, una città che prima della guerra era bellissima, una città che amiamo. Fino all’ultimo avevo sperato che non ci sarebbe stata la guerra, ma il 24 febbraio alle 4 del mattino la nostra città ha subito il primo bombardamento”. Arrivata in Italia dopo un viaggio no stop di oltre 2600 chilometri, Iryna non può non commuoversi nel ripensare a casa sua: “Kiev era una metropoli molto vitale, con un via vai continuo fra chi andava al lavoro e chi a scuola, ma quando è iniziata la guerra, improvvisamente tutte le persone sono scomparse, come se fosse la fine del mondo. È stato davvero spaventoso!“. La sera del 15 marzo la decisione di abbandonare la città e intraprendere il viaggio assieme al marito, alla figlia e ad altri amici e pallavolisti: “Stavamo vivendo in casa di giorno per poi andare nei rifugi antiaerei di notte e non ce l’abbiamo fatta a sopportare il pensiero di resistere alla guerra assieme ai nostri bambini e abbiamo deciso di andarcene – spiega Alexander Stativka, uno dei tre pallavolisti del gruppo – Per nostra fortuna dopo un lungo viaggio siamo arrivati qui, dove siamo stati ricevuti gentilmente da persone molto simpatiche. Ma vogliamo davvero tornare a casa e speriamo che la guerra finisca presto!“. A fargli eco Iryna: “A San Patrignano abbiamo trovato una situazione molto piacevole, le persone sono tutte molto gentili e ci hanno aiutato molto!  Speriamo davvero che la guerra finisca e che torneremo tutti nella nostra città natale!“. La guerra potrebbe anche distruggere il sogno di alcuni atleti di partecipare alle Deaflympics, olimpiadi speciali per i sordi, in programma nel maggio 2022 in Brasile, come racconta Valera Radchenko: “Ci mancano ancora alcune partite per qualificarci e speriamo possa terminare presto la guerra anche per capire se potremo giocarle“. Intanto San Patrignano cerca di strutturarsi al meglio per offrire loro il miglior soggiorno possibile, con una macchina organizzativa che si è rivelata davvero puntuale. Avvisata la sera del 16 alle 19 dell’arrivo di questi quattro nuclei familiari, la comunità alle 7 era già pronta ad accoglierli, facendo attenzione anche a tutte le necessità medico sanitarie. “In collaborazione con l’ufficio igiene di Rimini, Ausl Romagna, siamo riusciti a fare immediatamente a tutti loro i tamponi e ad ottenere le risposte già ieri sera, in sole 12 ore – spiega Paolo Ottogalli, direttore sanitario del poliambulatorio di San Patrignano – Li abbiamo aiutati ad evadere subito le pratiche per l’assistenza sanitaria agli stranieri e siamo pronti per effettuare i vaccini nel caso ne abbiano bisogno“. (fonte: San Patrignano) LEGGI TUTTO

  • in

    Artur Szalpuk torna a casa: giocherà di nuovo nel Projekt Warszawa

    Di Redazione La Lega polacca aveva approvato una norma quasi “ad personam“ per consentire il ritorno in patria dei connazionali impegnati nei campionati di Russia, Bielorussia e Ucraina. E Artur Szalpuk, che a inizio stagione aveva preso la decisione di trasferirsi oltre confine all’Epicentr-Podolyany, non si è fatto pregare: da ieri lo schiacciatore classe 1995 è nuovamente un giocatore del Projekt Warszawa, la squadra in cui aveva militato nello scorso campionato. L’ex “Golden boy” del volley polacco, campione del mondo nel 2018, è tornato nella capitale con la formula del prestito: a fine stagione dovrebbe rientrare nella squadra ucraina, che, prima ancora dello scoppio del conflitto, aveva deciso di iscriversi alla PlusLiga polacca per il prossimo campionato. Nel frattempo, Szalpuk è già a disposizione di Andrea Anastasi, anche se non è sceso in campo nell’anticipo disputato ieri (e perso per 0-3) contro il GKS Katowice. (fonte: Projekt Warszawa) LEGGI TUTTO

  • in

    Malwina Smarzek lascia la Russia dopo il sostegno della Lokomotiv all’invasione dell’Ucraina

    Di Redazione Hanno fatto il giro del web le immagini dell’ultima partita casalinga della Lokomotiv Kaliningrad, disputata sabato 12 marzo contro il Lipetsk: molti gli scatti in cui i tifosi della squadra russa sventolano orgogliosamente cartelli con la famigerata “Z”, simbolo dell’invasione russa in Ucraina, consegnati al pubblico dalla stessa società all’ingresso nel palazzetto. Una situazione che ha suscitato particolare scandalo in Polonia, dato che nella Lokomotiv gioca la nazionale polacca Malwina Smarzek. Foto VK Lokomotiv Proprio questa vicenda, però, potrebbe aiutare l’opposta ex Novara e Bergamo a risolvere il suo contratto con il club di Kaliningrad: il suo agente Jakub Dolata ha dichiarato a Przeglad Sportowy che Smarzek “lascerà la Russia il prima possibile“. L’aperto sostegno della Lokomotiv alla guerra, infatti, potrebbe essere un importante argomento a favore della giocatrice nella trattativa che, a quanto riferiscono i media polacchi, si sta svolgendo da oltre due settimane. A pochi giorni dallo scoppio del conflitto Smarzek aveva dichiarato via Instagram di voler restare in Russia, argomentando che un suo addio non avrebbe aiutato in alcun modo la causa della pace. La situazione si è però ben presto esacerbata e diversi altri giocatori stranieri hanno lasciato il paese: il caso più noto è quello dell’ucraino (di nazionalità russa) Dmitry Pashitsky, che si è accasato al Trefl Gdansk provocando le ire dello Zenit San Pietroburgo. (fonte: Przeglad Sportowy) LEGGI TUTTO

  • in

    Dmitry Fomin: “Il futuro del volley in Russia è incerto, soffriremo tutti”

    Di Redazione Gli appassionati di pallavolo con qualche anno sulle spalle non possono certo dimenticare il suo nome: Dmitry Fomin è stato un grandissimo protagonista del campionato italiano negli anni Novanta e Duemila con le maglie di Ravenna e Treviso, oltre che uno degli avversari più tenaci degli azzurri della Generazione di Fenomeni, con l’URSS prima e la Russia poi. Oggi Fomin è il presidente delle due squadre di Nizhny Novgorod, l’ASK maschile e lo Sparta femminile, ma sta anche vivendo un momento particolarmente difficile: l’ex campione è infatti nato a Sebastopoli, in Crimea (attualmente annessa alla Russia), e la sua famiglia si trova tuttora in Ucraina. In una lunga intervista a BO Sport, Fomin ha parlato anche (con ovvia cautela) di questa situazione: “Ho mia madre, mia sorella e mia nipote a Kiev, e non so come farli uscire dalla città. Non c’è nessun posto dove rifugiarsi, è pericoloso. Inoltre mia madre ha 85 anni, è sopravvissuta all’occupazione tedesca in Crimea durante la Seconda Guerra Mondiale, e ora deve sentire di nuovo il rumore degli spari. È una condizione molto difficile da sopportare. Non riesco a credere, come penso tanti altri, che stia accadendo davvero“. L’intervista si concentra soprattutto sulle inevitabili conseguenze che la guerra avrà per la pallavolo russa. Fomin le ha già sperimentate in prima persona, avendo perso un giocatore dell’ASK, il lettone Deniss Petrovs, che ha scelto di risolvere il contratto: “Ci ha spiegato che il governo e la Federazione del suo paese gli avevano raccomandato di lasciare la Russia. Gli ho detto che non avremmo interferito nella sua decisione, e ci siamo lasciati bene. Capisco perfettamente la situazione e la pressione che c’era su di lui, anche se per noi è una grande perdita: Deniss era uno dei leader della squadra“. Diversi stranieri, invece, hanno scelto per il momento di rimanere in Russia: “Ogni caso fa storia a sé. È possibile che qualcuno sia genericamente poco interessato alla politica, ma credo che il motivo principale sia quello economico. Le persone non vogliono perdere il loro lavoro e interrompere buoni contratti, quindi preferiscono restare fino a che la situazione la consente“. Fomin è però convinto che i risvolti negativi della crisi non mancheranno: “Ci hanno portato via i Mondiali, le nostre squadre sono state escluse dalle Coppe: non c’è nulla di buono per noi in questa situazione. Tutti soffriremo. Il budget di molti club dipende direttamente da alcuni sponsor, che rischiano di subire sanzioni, e più in generale ci aspetta un’inflazione del 20%. Se la situazione peggiora, le squadre ricche diventeranno meno ricche e quelle medie potrebbero impoverirsi. Sarà inevitabile anche un taglio agli stipendi dei giocatori“. Un altro dubbio riguarda la prossima stagione e la possibilità di tesserare nuovi stranieri: “Ci sono troppe incertezze in questo momento – ammette Fomin –. I giocatori stranieri potranno entrare in Russia? Vorranno essere pagati in rubli? Per ora è difficile anche ritirare i propri stipendi in euro o in dollari. E cosa accadrà alla nostra economia? Potremo pagarli? Spero che tutto vada bene, che torni alla normalità, ma in questo momento i contratti degli stranieri sono un problema per le società: se non prevedevano un tasso di cambio fisso, gli stipendi aumenteranno del 40%“. “La spettacolarità del torneo – conclude l’ex fuoriclasse sovietico – calerà sicuramente. Abbiamo stranieri in ruoli chiave, che fanno la differenza. E un’altra domanda è se i giocatori russi vorranno andare all’estero: magari non in Polonia, ma l’Italia potrebbe approfittarne. Oggi, comunque, non è neppure possibile ottenere un visto per un paese europeo, quindi il problema non si pone. C’è da capire se ci si potrà trasferire in Asia“. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

  • in

    L’ucraina Anna Artyshuk, in fuga dalla guerra, approda alla Green Warriors Sassuolo

    Di Redazione Il Volley Academy Sassuolo comunica che a partire da domani, 17 marzo, sarà aggregata alla formazione Green Warriors, di Serie A2 femminile, anche la schiacciatrice ucraina Anna Artyshuk. Classe 2001, Anna è scappata dall’Ucraina nelle scorse settimane ed è arrivata a Sassuolo, dove da tempo risiedeva la nonna. Schiacciatrice di 194 cm, in Ucraina Anna prendeva parte al Campionato di Superlega con il Volyn-Universytet-Odush di Lutsk, che nei giorni scorsi le ha dato l’autorizzazione ad allenarsi liberamente in Italia. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Grottazzolina corre in aiuto dell’ex Popov devolvendo l’intero incasso del prossimo match

    Di Redazione La famiglia M&G non poteva non raccogliere l’appello straziante di Igor Popov, ex atleta ucraino della Videx Grottazzolina, in cerca di aiuto per la sua famiglia costretta all’esodo in Ungheria dove ad accoglierla troverà un altro ex atleta Videx, Tibor Tomanoczy.  M&G Scuola Pallavolo è una grande famiglia, quante volte lo abbiamo detto e quante volte lo abbiamo sentito direttamente dalle parole di atleti più o meno famosi che sono passati da Grottazzolina nell’ambito delle puntate di Videx Heroes?! – si legge nel comunicato della società – Bene, bello. Ora, però, è la volta di dimostrarlo. Perché quando un membro della famiglia ha bisogno di aiuto, e si trova in condizioni di oggettiva difficoltà, va aiutato, senza se e senza ma. E questo è un caso di quelli. Un fratello chiama, Grottazzolina risponde. Ed è per questo motivo che la società ha deciso di devolvere l’intero incasso della gara interna di domenica contro Belluno alla causa di Igor e della sua famiglia. Contestualmente verrà inoltre istituita una raccolta fondi dedicata presso il bar del palasport, dove chi vorrà potrà dare il suo importante contributo. Chi volesse contribuire può effettuare un versamento all’IBAN IT98S3608105138201020801053 (intestato a Pietro Scarduzio). (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO