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    SBK, Bautista torna in Ducati: “Prima impressione più che eccellente”

    ROMA – Con Alvaro Bautista di nuovo in Ducati la Superbike si arricchisce di una variante in più per il titolo finale. Il castigliano, archiviato il biennio in Honda, torna così a correre con la Panigale V4R. “Oggi – ha detto il 37enne a SpeedWeek – è il mio primo giorno di lavoro dopo le vacanze. Prima dei testi avevo un po’ paura, perché ho guidato per due anni una moto diversa e non sapevo cosa aspettarmi”. I timori iniziali però si sono trasformati in sicurezza e ora Bautista si sente fiducioso: “La sensazione è la stessa di allora. La prima impressione è stata più che eccellente: era come tornare a casa”, ha detto.
    Titolo sfiorato nel 2019
    In sella alla Honda nel 2020 e nel 2021, Bautista non ha raccolto quanto sperato: solo nono e decimo nella classifica finale. Ecco perché c’è curiosità nel vederlo di nuovo all’opera con la scuderia di Borgo Panigale, con la quale ha quasi messo le mani sul titolo mondiale nel 2019, arrendendosi solo a Jonathan Rea. “Non ho notato grandi differenze – ha detto lo spagnolo, che nel 2006 ha trionfato nella classe 125. Ma la moto sembra più equilibrata. È più facile da guidare e non ha più punti deboli. Hanno lavorato bene sulla base di due anni fa”. Così Bautista, che nel 2022 cercherà di inserirsi nel duello fra Razgatlioglu e Rea, con Alex Lowes che lo annovera fra i candidati al prossimo titolo iridato. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “Guidare la Panigale è come tornare a casa”

    ROMA – Il ritorno in Ducati di Alvaro Bautista sarà uno dei temi della WorldSBK 2022. Il castigliano, archiviato il biennio in Honda, torna così a correre con la Panigale V4R. “Oggi – ha detto il 37enne a “Speedweek” – è il mio primo giorno di lavoro dopo le vacanze. Prima dei testi avevo un po’ paura, perché ho guidato per due anni una moto diversa e non sapevo cosa aspettarmi”. I timori iniziali però si sono trasformati in sicurezza e ora Bautista si sente fiducioso: “La sensazione è la stessa di allora. La prima impressione è stata più che eccellente: era come tornare a casa”, ha detto.
    Secondo solo a Rea
    In sella alla Honda nel 2020 e nel 2021, Bautista non ha raccolto quanto sperato: solo nono e decimo nella classifica finale. Ecco perché c’è curiosità nel vederlo di nuovo all’opera con la scuderia di Borgo Panigale, con la quale ha sfiorato il titolo mondiale nel 2019, arrendendosi solo a Jonathan Rea. “Non ho notato grandi differenze – ha detto lo spagnolo, campione del mondo in 125 nel 2006. Ma la moto sembra più equilibrata. È più facile da guidare e non ha più punti deboli. Hanno lavorato bene sulla base di due anni fa”, ha concluso Bautista, che Alex Lowes inserisce fra i pretendenti al prossimo titolo mondiale. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, FIM Gala 2021: premiati i campioni nella serata di Monaco

    ROMA – Dopo l’edizione 2020 annullata per Covid, torna il FIM Gala. La serata, ideata per premiare i campioni del mondo delle varie categorie della Federazione internazionale a due ruote, ha visto sfilare sul tappeto rosso allestito nel Principato di Monaco non solo quelli della stagione appena conclusa, ma anche i vincitori della scorsa annata. E dunque medaglie per Fabio Quartararo (Yamaha) e il suo predecessore Joan Mir (Suzuki) per la MotoGp, mentre per la Superbike sono saliti sul palco il campione del mondo Toprak Ragzatlioglu (Yamaha) e il suo rivale Jonathan Rea (Kawasaki), campione del 2020.
    Testa al prossimo campionato
    Con questo evento, quindi, si conclude ufficialmente la stagione 2021, che cederà il passo alla prossima a partire dai test di Sepang, programmati per il prossimo febbraio. Intanto però i piloti si godono i trionfi e guardano alle medaglie FIM ricevute ieri. Per la Moto2 sono stati infatti premiati Remy Gardner (KTM) e il campione dell’anno scorso Enea Bastianini (Avintia Esponsorama); mentre per la Moto3 sono saliti sul palco Pedro Acosta (KTM) e Albert Arenas (Aspar Team). Riconoscimenti anche per la Moto3 junior, con la medaglia d’oro per i campioni del 2021 e del 2020 Izan Guevara e Daniel Holgado. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Razgatlioglu ha scelto: il 54 anche per il 2022 ma c'è la “modifica”

    ROMA – L’1 è il numero iconico del campione del mondo in carica e Toprak Razgatlioglu ha deciso che non lo indosserà, o almeno non del tutto. Il pilota turco, iridato 2021 in Superbike, avrebbe potuto scendere in pista con il classico numero del migliore, ma continuerà a utilizzare il 54, come fece Carlos Checa con il suo 7 nel 2012. Per celebrare il trionfo che ha posto fine alla dittatura di Jonathan Rea, Razgatlioglu ha però modificato colori e carattere del suo numero con cui ha esordito nelle derivate a due ruote. Le due cifre si colorano di dorato, con eccezion fatta per il tratto verticale del 4, che è bordato di rosso per far spazio in alto alla stella e alla mezzaluna della bandiera turca. Così, con questo trucco grafico, il 4 è anche 1.
    Numero e brand: VR46 e CR7
    La tabella ufficiale però rimarrà in ogni caso la 54, a confermare la tendenza al personal branding degli sportivi, ormai veri e propri marchi: basti pensare a VR46 o CR7. Toprak Razgatlioglu però vuole che gli altri sappiano chi si è laureato campione del Mondo nel 2021, così – come se non bastasse il dorato – ha contornato il suo 54 con una corona d’alloro. La decisione del pilota turco va contro le scelte degli ultimi campioni di Superbike. Se infatti – 1 nascosto a parte – Razgatlioglu correrà sempre con il suo numero, Sylvain Guintoli e Tom Sykes (così come lo stesso Rea) avevano infatti rispettato la tradizione, abbandonando i loro numeri abituali. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Razgatlioglu in pista nel 2022 con il 54 “modificato”

    ROMA – Toprak Razgatlioglu rinuncia al numero 1, quello che identifica il campione del mondo in carica, ma non del tutto. Il pilota turco, fresco di titolo iridato in Superbike, avrebbe avuto diritto a correre con il numero riservato al campione, ma – come Carlos Checa e il suo 7 nel 2012 – continuerà a utilizzare il 54. Per celebrare il trionfo che ha posto fine alla dittatura di Jonathan Rea, Razgatlioglu ha però modificato colori e carattere del suo numero con cui ha esordito nelle derivate a due ruote. Le due cifre si colorano di dorato, con eccezion fatta per il tratto verticale del 4, che è bordato di rosso per far spazio in alto alla stella e alla mezzaluna della bandiera turca. Così, con questo stratagemma, il 4 diventa 1.
    Numero che vince non si cambia
    Il numero ufficiale però resterà sempre il 54, il che conferma la tendenza al personal branding degli atleti: basti pensare a veri e propri marchi come VR46 o CR7. Toprak Razgatlioglu però vuole che gli altri sappiano chi si è laureato campione del Mondo nel 2021, così – come se non bastasse il dorato – ha contornato il suo 54 con una corona d’alloro. La scelta del pilota 25enne non conferma la tendenza degli ultimi campioni di Superbike. Sylvain Guintoli e Tom Sykes, così come lo stesso Rea, avevano infatti abbandonato i loro numeri abituali per rispettare la tradizione che vuole che il campione del mondo in carica corra con la 1, in qualche modo comunque presente sulla Yamaha del turco. LEGGI TUTTO

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    SBK, Rea: “Razgatlioglu bravo, ma miei errori a metà stagione”

    ROMA – Corretto ma agguerrito. Così Jonathan Rea chiude questa stagione di Superbike che lo ha visto perdere il suo scettro dopo 6 stagioni consecutive di egemonia totale. A sottrargli il titolo mondiale è stato Toprak Razgatlioglu, pilota turco del team Pata Yamaha, che lo ha staccato di 13 punti in classifica. A tal proposito Rea ha commentato: “Faccio i miei complimenti a Toprak per come ha condotto la stagione. Merita il titolo, è un pilota che conosco molto bene ed è sempre stato molto veloce. Non ho perso il titolo questo fine settimana, ma nel mezzo della stagione”.
    Rea: “Bello il 65 ma rivoglio l’1”
    D’altro canto però Rea non si piange addosso e cerca subito la riscossa per la nuova stagione, affermando: “Cercherò di imparare dagli errori che ho commesso, sperando in una Kawasaki ancora più competitiva su accelerazione e velocità massima. Non posso di certo dire che sono scontento di questa stagione: le lotte con Toprak e Scott (Redding, terzo nella classifica finale, ndr) sono state divertenti. Abbiamo alzato l’asticella e sarà interessante vedere come sarà il campionato dell’anno prossimo”. Poi un ultimo commento sulla numerazione: “Alla fine del weekend in Indonesia ho rivisto il numero 65 sulla mia moto. È stata una bella sensazione. Mi ha ricordato il mioi primo anno da pilota. Per questo sono felice di utilizzarlo per il prossimo anni, ma spero di tornare il prima possibile al numero 1”. LEGGI TUTTO

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    SBK, Rea: “Complimenti a Razgatlioglu, titolo perso a metà stagione”

    ROMA – Leale ma combattivo. È questo il Jonathan Rea che chiude questa stagione di Superbike che lo ha visto perdere il suo scettro dopo 6 stagioni consecutive di egemonia totale. A sottrargli il titolo mondiale è stato Toprak Razgatlioglu, pilota turco del team Pata Yamaha, che lo ha staccato di 13 punti in classifica. Tuttavia, Rea non porta nessun rancore: “Faccio i miei complimenti a Toprak per come ha condotto la stagione. Merita il titolo, è un pilota che conosco molto bene ed è sempre stato molto veloce. Non ho perso il titolo questo fine settimana, ma nel mezzo della stagione”, queste le sue parole.
    Rea: “Bello il 65 ma rivoglio l’1”
    Complimenti sì, ma Rea non si piange addosso e vuole subito la riscossa per la nuova stagione, affermando: “Cercherò di imparare dagli errori che ho commesso, sperando in una Kawasaki ancora più competitiva su accelerazione e velocità massima. Non posso di certo dire che sono scontento di questa stagione: le lotte con Toprak e Scott (Redding, terzo nella classifica finale, ndr) sono state divertenti. Abbiamo alzato l’asticella e sarà interessante vedere come sarà il campionato dell’anno prossimo”. Poi una chiosa sulla numerazione: “Alla fine del weekend in Indonesia ho rivisto il numero 65 sulla mia moto. È stata una bella sensazione. Mi ha ricordato il mioi primo anno da pilota. Per questo sono felice di utilizzarlo per il prossimo anni, ma spero di tornare il prima possibile al numero 1”. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Razgatlioglu interrompe il dominio di Rea: il turco è campione del mondo

    MANDALIKA – Toprak Razgatlioglu è campione del mondo consegnando così a Yamaha, dopo il trionfo iridato di Fabio Quartararo in MotoGp, anche il titolo in Superbike: merito del turco che è riuscito ad interrompere il dominio di Jonathan Rea e della Kawasaki laurenadosi campione del mondo con una gara d’anticipo rispetto alla conclusione del campionato. Razgatlioglu, primo della sua nazione a trionfare nel mondiale Superbike, è bastato il 2° posto in Gara-1 del Gp d’Indonesia, proprio alle spalle del nordirlandese, assicurandosi l’alloro con 25 punti di vantaggio su Rea in virtù del maggior numero di vittorie guadagnate dal turco rispetto al campione del mondo uscente. Si interrompe così la striscia di sei titoli consecutivi vinti dal nordirlandese della Kawasaki.
    Razgatlioglu terzo pilota più giovane a laurearsi campione Sbk
    Una vittoria storica quella di Toprak Razgatlioglu, primo pilota turco a conquistare il titolo nel campionato delle derivate di serie. Grande festa per lui, terzo pilota più giovane a vincere il titolo della Sbk dopo Toseland e Corser, in pista con tuta tutta d’oro e i celebri “stoppie” che lo hanno reso famoso. “Voglio ringraziare la mia famiglia e Kenan Sofuoglu, grazie al mio team che ha fatto un lavoro pazzesco tutto l’anno. Oggi è davvero una giornata speciale per me oggi, dedico questo campionato al mio papà, è sempre stato il mio sogno; ora lui non c’è più, ma io sento che mi sta guardando”, ha dichiarato commosso il pilota della Yamaha. LEGGI TUTTO