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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Giannelli nervoso, Balaso perde la bussola

    Di Paolo Cozzi Si concludono purtroppo nel peggiore dei modi le VNL Finals per i ragazzi dell’Italia, che chiudono mestamente con un doppio tre a zero subito e si devono accontentare della medaglia di legno in un torneo in cui sono stati comunque a lungo protagonisti. E quello che spiace di più è proprio l’involuzione del gioco della nostra nazionale che, dopo aver stupito nei gironi preliminari per continuità di rendimento, è crollata alle prime difficoltà in ricezione e in attacco, senza dimenticare un problema ormai non più da sottovalutare, ovvero che al centro ci manca un giocatore che garantisca almeno 3 muri a partita. Eccezion fatta per Anzani che a muro comunque è un buon interprete e uno dei migliori nel nostro campionato, Galassi e Russo sono apparsi molto lontani dal valore dei centrali avversari, ma se Galassi grantisce almeno credibilità in attacco, Russo deve riprendere quel percorso di crescita arenatosi negli ultimi anni anche causa dei tanti infortuni. È parso in grande difficoltà anche Giannelli, poco propenso a velocizzare il gioco al centro (va detto, anche a causa di palloni spesso molto staccati da rete), e anche parecchio nervoso, come si è visto nel terzo set della finale quandd, dopo un attacco di prima intenzione, è rimasto provocatoriamente a guardare Kurek per lungo tempo. Che dire quindi? Le aspettative erano alte, e forse ci si è dimenticati che questa è una squadra nata da pochi mesi che ha fondamenta ancora pericolanti. Il quarto posto è di per se un buon piazzamento, viste le ultime VNL, ma se ai Mondiali si vuole puntare alla medaglia bisogna analizzare bene queste gare e ripartire, sperando che Lavia e Michieletto, usurati dagli ultimi 12 mesi infernali fra partite, trasferte e allenamenti, riescano a ritrovare quella facilità di gioco e condizione fisica che sono mancate in questi giorni. Foto Zani/Fipav M veniamo alle pagelle degli azzurri nella finale per il terzo posto contro la Polonia. Giannelli voto 5,5. Quando nessun attaccante supera il 50% è normale che la partita del palleggiatore venga messa in discussione. Però di Simone mi è piaciuto molto l’atteggiamento tenuto in campo, soprattutto in difesa, dove ha preso palloni che sembravano già persi. Lo screzio con Kurek mette in mostra tuttavia un Giannelli non sereno, che patisce la situazione, e questo sicuramente lo rallenta. Romanò voto 6. Parte forte nel primo set e sembra possa essere il bomber a cui appoggiarsi per rientrare nel match, invece nel secondo si perde e comincia a sbagliare tanto. Per lui, comunque, mai titolare in Superlega e con poche presenze in nazionale ,una bella esperienza che gli tornerà utile nelle partite a venire. Michieletto voto 5. Giornata complicata per il nostro “pennellone”, che fatica in tutti i fondamentali, a partire dalla battuta e passando per una ricezione che non riesce mai a contrastare le folate polacche. Il suo talento è immenso, normale ci sia stanchezza soprattutto mentale, speriamo ricarichi in fretta le batterie perché ci serve come l’ossigeno. Lavia voto 6 .Dopo la partitaccia di sabato è bravo a rialzare la testa; i primi due set non sono esaltanti, ma con umiltà cerca di rimanere aggrappato al match e di rendersi utile alla causa. Anche per lui serve urgentemente ricaricare le batterie e ritrovare quella fiducia e quella serenità che lo hanno portato a essere titolare a Trento e in nazionale. Anzani voto 4,5. Dopo la panca anche abbastanza a sorpresa in semifinale, mi aspettavo un Simone sugli scudi, soprattutto a muro, e invece patisce il gioco di Janusz per tutto il tempo e in attacco chiude con un mesto 14%. Galassi voto 5. De Giorgi lo schiera per regalare alternative a Giannelli nella scelta delle bocche da fuoco, ma vuoi la ricezione, vuoi il muro polacco, non gli permettono mai di incidere. A muro deve fare ancora uno step per arrivare al livello dei migliori. Russo voto 5. Un set e poco più, ma la sensazione è che il suo livello al momento sia lontano da quello dei top player mondiali. Balaso voto 4,5. Due giorni in grande sofferenza per il nostro libero, che contro i polacchi perde completamente la bussola e regala ben 6 ace. In grande difficoltà anche in difesa, fondamentale nel quale è maestro, ma che gli vede perdere palloni che per lui normalmente sono routine. De Giorgi voto 5,5. Dopo la perfezione dell’Europeo e della prima parte di VNL, si trova a far fronte ai primi veri momenti di difficoltà di questo gruppo. Sabato è sembrato essere rimasto sorpreso anche lui dalla differenza di valori nella partita contro i francesi, decidendo tardivamente alcuni cambi. In finale è sembrato più sul pezzo, capace di alternare bastone a carota e di alleggerire la tensione nei momenti più duri. Per lui comunque tanti spunti su cui lavorare nel futuro immediato, per riportare l’Italia sui gradini del podio e colmare il gap con le nazionali al vertice del volley mondiale. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Lavia sparisce, Romanò e Giannelli in giornata no

    Di Paolo Cozzi Davanti al caldo pubblico bolognese durano soltanto pochi minuti le speranze dell’Italia nella semifinale di VNL contro la Francia. Sin da subito gli azzurri faticano a trovare ritmo e continuità contro i francesi, che invece ogni volta che spingono creano break importanti. Il nostro muro latita e non riesce mai a leggere le trame di gioco di Brizard, ma la Francia non è solo attacco, è battuta e soprattutto tanta difesa, sintomo di una squadra che è scesa in campo con l’atteggiamento giusto. Tanti cambi per la nostra nazionale, alcuni forse fatti troppo tardi (Zaytsev per Romanò e Sbertoli per Giannelli: De Giorgi non riesce mai a trovare la chiave giusta per rimettere in rotta una barca che, neanche troppo lentamente, va alla deriva. Davvero un peccato, perché questo gruppo ha fatto molto bene nella prima parte di VNL, è cresciuto molto e ha strameritato di arrivare in semifinale; certo ora bisognerà analizzare il match e capire il perché di questa prova incolore, ma forse è anche meglio che certi problemi siano venuti fuori ora, quando ci sono ancora tante settimane di lavoro per preparare i mondiali. Ma vediamo le pagelle dei nostri azzurri che, ahimé, non saranno ovviamente positive, ma non devono scalfire il valore di quanto fatto fino ad oggi dai nostri portacolori. Foto Volleyball World ITALIA Giannelli voto 4,5. Dopo aver guidato il nostro gruppo egregiamente in queste settimane, il Simone nazionale incappa in una giornata no soprattutto nel primo set, dove a fronte di un 65% di ricezione positiva fa chiudere i suoi attaccanti con il 40%. Specialmente in contrattacco gli rimane la palla molto staccata e questo mette in grosse difficoltà Romanò e soci. Poi dal secondo set è costretto a fare km in campo e perde ancora di più il filo della partita. Romanò voto 4,5. Titolare forse anche un po’ a sorpresa in queste Finals, non trova il guizzo che fin qua spesso ha contraddistinto le sue partite in azzurro. Vero, la palla spesso gli arriva dietro e lo costringe ad attaccare senza guardare il muro avversario, però non riesce proprio ad incidere, e lo stesso vale per il servizio, fondamentale in cui è molto falloso. Lavia voto 4. Giornata complicatissima per Daniele, che in attacco non carbura e sbanda spaventosamente anche in ricezione. E fa male vederlo giocare così, perché ho ancora negli occhi alcune partite che ha giocato quest’anno in maglia Itas, da autentico fuoriclasse. Forse c’è da capire perché nei match che contano tende a volte a sparire dal campo (gara 5 di semifinale con la Lube, finale di Coppa Italia) e lavorare più sull’approccio alla gara che sul piano tecnico, in cui è comunque uno dei top player mondiali. Michieletto voto 6,5. È il giocatore più sul pezzo dei nostri, ma da solo può comunque poco. Ancora una volta dimostra di non sentire il peso dei suoi (pochi) anni, giocando disinvolto e rimanendo l’unico che in ricezione mantiene dritta la barra del timone. Un patrimonio della pallavolo da tenerci stretti. Galassi voto 7. In attacco prova a creare qualche apprensione ai Bleus, ma a muro soffre davvero tanto il gioco veloce e imprevedibile dei francesi e finisce per spegnersi alla lunga. Russo voto 5. Primo set da ‘desaparecido’, dimenticato da Giannelli in attacco e assolutamente fuori fase a muro. Meglio nel secondo set, quando trova un paio di spunti sotto rete, ma questa Italia ha bisogno di muri punto e tante palle spizzate che oggi non arrivano. Balaso voto 5. Nella sfida stellare con Grebennikov, parte bene nel primo set, ma poi anche lui comincia a faticare a contenere le fiammate dei francesi al servizio e finisce per capitolare di fronte alla verve dei transalpini. Zaytsev voto 6,5. Come sempre, quando c’è da lottare lo Zar non si tira indietro e ci mette la faccia fino alla fine. Ottimo atteggiamento che dimostra ancora una volta il valore di questo grande atleta. Anzani, Bottolo e Sbertoli s.v. Entrano quando la partita ormai si è incanalata sul binario del TGV e non riescono a raddrizzarla, finendo per accompagnare mestamente gli avversari in finale. De Giorgi voto 4,5. Detto che a parlare dalla tribuna sono buoni tutti, e che solo l’allenatore ha in mano il “sentiment” della squadra, stupisce il cambio tardivo di Giannelli, decisamente meno preciso del solito, e quello di Romanò, con in panca uno scalpitante Zaytsev. Anche Anzani, miglior muratore del trio centrale, a lungo in panchina fa storcere un po’ il naso. Foto Volleyball World FRANCIASui francesi c’è poco da dire: Brizard (voto 8,5) sembra lontano parente di quello non ammirato a Piacenza quest’anno. Veloce, preciso, determinante anche a muro e al servizio. Patry (voto 7,5) arriva da una stagione complicata a Milano, con i meneghini che hanno provato a rifilarlo a chiunque, e invece, dopo un primo set sornione, è semplicemente devastante. Ngapeth (voto 10) e Clevenot (voto 7,5) sono due spine nel fianco per il nostro muro con le loro continue variazioni in attacco e al servizio, dove Earvin è monumentale. Al centro Chinenyeze (voto 8) dimostra di essere quel prospetto molto interessante nel quale ha creduto Civitanova e Le Goff (voto 6,5) fa il suo senza demeritare. Ottimo come sempre infine Grebennikov (voto 7), preciso e puntuale a tenere alto in mezzo al campo tutti i tentativi di forzare degli azzurri. Andrea Giani, infine, si merita un voto 8: bravo bravo a prendere in mano un gruppo sicuramente appagato dopo l’oro olimpico e a spingerlo a giocare con una intensità davvero notevole, tanto da poter pensare di aprire un ciclo. LEGGI TUTTO

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    VNL Finals ai raggi X: le stelle e le possibili rivelazioni di Bologna

    Di Paolo Cozzi Sullo slancio di una domenica memorabile per il volley italiano, con ben 4 medaglie d’oro arrivate ad impreziosire una bacheca federale tornata ai fasti del passato, cominciano mercoledì a Bologna le finali di VNL maschile. Le migliori otto classificate al termine della fase preliminare si sfidano per provare a succedere al Brasile, campione dell’edizione 2021. Negli anni 90, quando era ancora World League, era una competizione che dava del tu ai nostri colori, ma negli ultimi 20 anni ci ha visti protagonisti davvero col contagocce. Vedere pertanto i nostri ragazzi svettare nella classifica della prima fase ci fa ben sperare e getta molte aspettative sulla giovane banda di Fefè De Giorgi! Chiaro, alcune squadre sono ancora in fase sperimentale e di crescita in attesa dei Mondiali, ma il segnale di forza dei nostri portacolori è di quelli importanti e ci riporta davvero nel gotha della pallavolo mondiale. Ma analizziamo le partecipanti alla fase finale, ricordando gli accoppiamenti dei quarti di finale: mercoledì 20 luglio si affronteranno USA–Brasile e Italia-Olanda, giovedì 21 Francia–Giappone e Polonia–Iran. Poi, sabato 23, le semifinali tra le vincenti, e domenica 24 le finali. Foto Volleyball World BRASILECampioni uscenti, i verdeoro sono chiamati a riscattare le prime Olimpiadi senza medaglia dal 2000. Tanti infortuni nel corso dei gironi preliminari hanno lasciato per qualche partita i brasiliani con il roster ridotto all’osso, ma sono state proprio queste difficoltà che hanno ricompattato il gruppo, che ha sì perso con Polonia e Francia, ma che si è sbarazzato facilmente di Iran e Serbia. Quarto di finale sconsigliato ai deboli di cuore contro gli USA: basteranno i muri di Flavio e il ritorno in extremis di Lucao a fermare gli americani? UP: squadra in cerca di riscatto,che sa cosa vuol dire giocare sotto pressione, con Lucarelli e Leal capaci di risolvere da soli la partita.DOWN: una condizione fisica non ottimale e la difficoltà a mantenere a lungo alti ritmi di gioco con continuità.STELLA: Ricardo LucarelliX FACTOR: Lucao Foto Volleyball World USAUsciti malconci e con le pive nel sacco dalle Olimpiadi, gli yankees provano a rialzare la testa affidandosi ad un Aaron Russell che, dopo le fatiche piacentine e l’operazione all’anca, torna a essere giocatore determinante. Molto intense le vittorie con Francia e Brasile: il gioco americano è piaciuto molto, con i palleggiatori bravi a trovare risorse anche con i centrali e il muro solido fondamentale, ben correlato con la difesa. UP: squadra che sembra essere ripartita dopo le delusioni di Tokyo, buon mix fra giovani e veterani.DOWN: Ensing come opposto non ha convinto molto nel corso della VNL, manca una alternativa valida da posto 2.STELLA: Aaron RussellX FACTOR: Torey Defalco Foto Volleyball World OLANDAEntrata per un soffio nelle Finals, la squadra di Roberto Piazza è partita male, perdendo con Giappone e Usa, prima di infilare una striscia di 6 vittorie su sette partite che ha gettato le basi per la qualificazione. Decisiva la gara vinta al tie break con l’Argentina, con il solito Nimir trascinatore; molto alternate le bande con gli “italiani” Ter Horst e Van Garderen, ma anche con il veterano Jorna e il giovane Tuinstra. Interessante al centro infine Fabian Plak, ottimo riferimento in attacco e bravo a muro. UP: qualificazione meritata e nessuna pressione sulle spalle degli orange, che possono provare a fare lo sgambetto agli azzurri senza avere nulla da perdere.DOWN: poca pressione ma anche poca abitudine a giocare match internazionali per molti olandesi, che proprio pochi giorni fa hanno già ceduto 3-0 contro gli azzurri.STELLA: Nimir Abdel-AzizX FACTOR: Bennie Tuinstra Foto Volleyball World ITALIAUna prima parte di VNL fantastica per i nostri ragazzi, che già dal primo girone in Canada, con una rosa giovane e poco esperta, hanno dato gran bei segnali al loro allenatore. L’innesto di Michieletto e Lavia ha aggiunto potenza e tecnica, il tutto davvero ben giostrato da un Giannelli che sembra aver ritrovato lo smalto e la determinazione giusti. Se la diagonale Giannelli-Zaytsev sembra sicura, cosi come quella delle due bande, restano i dubbi al centro, dove Galassi ha perso lentamente campo a favore di Russo nella corsa ad affiancare Anzani. UP: la voglia di tornare sul gradino più alto del podio è enorme, e tutto il movimento spinge i ragazzi di De Giorgi a tornare a dettare legge a livello mondiale.DOWN: giocare in casa può portare comunque tanta pressione sulle spalle dei nostri, che per quanto cresciuti esponenzialmente negli ultimi 12 mesi sono ancora molto “vergini” a livello internazionale.STELLA: Alessandro MichielettoX FACTOR: Daniele Lavia Foto Volleyball World GIAPPONEAutentiche rivelazioni di questa VNL, i giapponesi hanno trovato nel nuovo allenatore francese Philippe Blain quello spunto per provare a colmare il gap con le grandi nazionali del volley mondiale. E così fra i top player troviamo Ishikawa e Nishida, ma è a partire dal servizio che tutto il Giappone è cresciuto, forzando molto e sbagliando comunque poco. Importante anche l’apporto di Otsuka e del centrale Takahashi, per una squadra che con le vittorie contro Slovenia, Argentina e soprattutto Italia sembra aver dato una svolta al proprio destino. UP: squadra in fiducia, con un tecnico europeo che ha saputo valorizzare elementi di gioco tipici giapponesi coniugandoli con altri nuovi prettamente europei.DOWN: al centro si paga ancora la mancanza di un top player e anche a muro resta una squadra… bassotta!STELLA: Yuki IshikawaX FACTOR: Yuji Nishida Foto Volleyball World FRANCIACampioni olimpici in carica, con Giani nuovo allenatore, i francesi sono chiamati a dimostrare che questo gruppo non è stato una meteora ma una solida realtà: partiti forte, hanno chiuso però con tre sconfitte contro Polonia, Argentina e Stati Uniti. Toniutti e Brizard al palleggio sono una garanzia, anche se il secondo arriva da una stagione a Piacenza fatta da più ombre che luci. Ngapeth continua a dimostrare gran feeling con il suo tecnico di club e Patry sembra essersi lasciato alle spalle una stagione meneghina non proprio esaltante. Al centro cresce Chinenyeze, mentre Le Goff è forse l’anello debole di una squadra molto rodata e collaudata. UP: c’è tanta voglia di continuare un ciclo importante, e il sorteggio con il Giappone sembra spianare la via per le semifinali.DOWN: contro troveranno un allenatore che ha scritto pagine di storia importanti della nazionale francese, e conosce alla perfezione i suoi giocatori.STELLA: Earvin NgapethX FACTOR: Barthélémy Chinenyeze Foto Volleyball World POLONIAUscita da un 2021 che doveva essere pieno di ori e che invece ha portato solo sconfitte eclatanti e il licenziamento di Heynen, la Polonia di Grbic pur senza Leon ha disputato un’ottima VNL, cedendo fondamentalmente solo all’Iran, perché nella sconfitta con gli azzurri in Canada era infarcita di seconde linee. La squadra si affida alle due bande bi-campioni in Champions League, Semeniuk e Sliwka, e ad un Kurek che si dimostra sul pezzo. Al centro come sempre tanti centimetri e tanti muri e un libero aspirapolvere. Molto precisa a muro e ben messa in campo, la Polonia sembra essersi liberata del “peso” Leon e aver trovato la propria dimensione. UP: una squadra matura che ha in pratica 12 titolari fra cui Grbic può pescare.DOWN: il bisogno assoluto di fare risultato può essere un freno, soprattutto nei quarti in cui i polacchi incrociano una loro autentica bestia nera come l’Iran.STELLA: Kamil SemeniukX FACTOR: Aleksander Sliwka Foto Volleyball World IRANUn cammino tutt’altro che facile per arrivare a queste Finals, con alcune sconfitte pesanti come contro Olanda e Bulgaria, ma anche guizzi degni di nota con Slovenia, Polonia e Serbia che hanno portato in dote punti chiave per la qualificazione. Della squadra iraniana piacciono soprattutto i tre laterali, con l’opposto Esmaeilnezhad secondo fra i top scorer della VNL, ben coadiuvato dal neo meneghino Ebadipour. Bene anche il servizio di squadra, capace di far saltare molte linee di ricezione ben rodate. UP: è una squadra da sempre ostica per la Polonia, per il suo modo di giocare, e l’accesso in semifinale sarebbe davvero un bel risultato per un gruppo molto rinnovato nell’ultimo periodo.DOWN: senza Marouf l’attacco al centro appare più scontato e tutto il gioco è un po’ più prevedibile.STELLA: Milad EbadipourX FACTOR: Amin Esmaeilnezhad LEGGI TUTTO

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    L’Italia è ancora affamata di vittorie. E Giannelli ha la stoffa del leader

    Di Paolo Cozzi Dopo un mese e mezzo di partite e viaggi in giro per il mondo si è conclusa la prima fase della VNL maschile, che mai come quest’anno ha visto i nostri ragazzi protagonisti: l’Italia ha chiuso con un lusinghiero primo posto, centrato grazie anche al set perso dai polacchi nell’ultimo match con la Slovenia. Che dire, è l’ulteriore prova di come questo gruppo negli ultimi 11 mesi, dopo la debacle olimpica, sia riuscito a svoltare e a ripartire alla grande, trovando nuova linfa nella giovane età di alcuni suoi protagonisti e ritrovando un leader come Simone Giannelli, autentico numero uno che sembra trovarsi molto più a suo agio nel gestire un gruppo giovane rispetto ad un gruppo di veterani. A rendere ancora più importante il posizionamento degli azzurri è il fatto che, dopo aver dominato negli anni 90 la World League, a partire dai primi anni 2000 la nostra nazionale non sia stata più in grado di issarsi sul gradino più alto del podio della competizione, che nel frattempo ha cambiato nome e competizione. L’Italia è partita con una sconfitta contro i francesi del neo-CT Giani in terra canadese, ma nonostante il gruppo fosse giovane e alquanto inesperto ha saputo rialzare subito la testa e prendersi scalpi importanti come quelli di Polonia e Argentina (e no, non vale dire che le avversarie erano a ranghi ridotti, perché anche noi eravamo in formazione sperimentale e i giovani, da Bottolo a Romanò, hanno fatto davvero bene!) Tornati dalla trasferta canadese con il rischio Covid, per fortuna limitatosi a fare danni nello staff, in terra filippina gli azzurri hanno messo il turbo e, guidati da Giolito nell’insolita veste di primo allenatore, hanno domato Germania, Cina e Slovenia, chinando solo la testa in un lungo tie break ai giapponesi, autentica rivelazione di questa VNL, che con una vecchia volpe come Philippe Blain alla guida sembrano finalmente pronti al salto di livello. Ed è proprio in questo girone che i nostri azzurri hanno trovato la formazione tipo, con Michieletto e Lavia recuperati dopo le lunghe fatiche trentine e la diagonale Giannelli-Romanò in crescita partita dopo partita. Infine ecco il girone di Danzica chiuso da imbattuti, con gli scalpi di Bulgaria, Iran, Serbia e Olanda ad issarci nelle zone nobili della classifica. Bene anche il rientro in gruppo di Zaytsev, che ancora una volta dimostra la sua grinta e il suo attaccamento alla maglia azzurra. Tante vittorie importanti quindi per i nostri ragazzi, che fanno scorta di certezze prendendosi il lusso di battere squadre che storicamente ci hanno sempre dato fastidio, ma soprattutto un messaggio chiaro e preciso lanciato a tutte le sfidanti: i De Giorgi’s boys non si sono fermati alla vittoria dell’Europeo 2021, ma hanno ancora molta fame di successi! Andando a vedere le varie classifiche di rendimento, l’unico italiano che appare in quasi tutte le classifiche è Giannelli (anche in quella a muro, e qua si vede la mano del suo ex coach Grbic), e questa è la notizia più bella perché Simone è la guida di questo gruppo, ma arrivava da un anno lungo, usurante e poco gratificante con Perugia e c’era il timore che potesse trascinarselo anche in nazionale. Nelle altre classifiche non troviamo italiani anche perché i titolari hanno saltato in blocco la prima tappa, ma spulciando la lista dei best scorer non mancano i volti noti della nostra Superlega: fra questi il neoacquisto di Civitanova Aleksandar Nikolov, l’ex Piacenza Aaron Russell, tornato su valori monstre in questa VNL, il (probabile) neo-modenese Pope, schiacciatore australiano, e soprattutto i due giapponesi Nishida e Ishikawa, che ben rappresentano lo step di crescita della nazionale del Sol Levante Anche nella classifica dei muri ecco due volti conosciuti come Flavio, centrale brasiliano appena trasferitosi a Perugia da Vibo, dove nonostante la retrocessione è stato strepitoso, e quell’Agustin Loser che, guidato dalle sapienti mani di De Cecco, è uno dei centrali più pericolosi del panorama internazionale e arriverà a Milano per provare a portare i meneghini in pianta stabile tra le prime 4. Detto questo, mai come quest’anno abbiamo la possibilità di vincere un torneo che per anni ha fatto rima con Italia, ma che da troppi lustri ci vede solo tristi comprimari. Perciò tutti pronti per le Finals, che si giocheranno a Bologna a partire da mercoledì 20 luglio e che vedranno gli azzurri sfidare nuovamente l’Olanda nei quarti di finale, mentre la Polonia se la vedrà con l’Iran, la Francia con il Giappone e gli USA contro il Brasile. Ma di queste partite parleremo più nel dettaglio la prossima settimana! LEGGI TUTTO

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    VNL maschile, la giovane Italia ha già lo spirito giusto

    Di Paolo Cozzi La prima settimana di gare di VNL maschile a Ottawa, iniziata con la secca sconfitta contro la Francia, si trasforma in una bellissima marcia trionfale per i nostri portacolori, che dimostrano di avere ancora nel DNA quella voglia di stupire e vincere che meno di un anno fa li ha portati sul gradino più alto del podio agli Europei. Ovviamente siamo solo agli inizi dell’estate e tante squadre sono a ranghi incompleti (ma vale anche per il gruppo azzurro), però l’atteggiamento messo in campo dai De Giorgi’s Boys è stato quello giusto, e i giovani chiamati sul taraflex canadese hanno dimostrato di saper cogliere l’occasione data. Qualche errore di troppo per i nostri ragazzi in attacco, ma la linea di bande “nanetta” con Bottolo e Recine tiene in ricezione e in attacco dice comunque la sua. Soffriamo invece troppo a muro, dove i centrali sono sembrati ancora in ritardo di condizione. Su tutti spicca la luce di Giannelli, che guida la banda di giovani messa in campo da De Giorgi con maestria ed esperienza e si toglie anche lo sfizio di mettere a terra 9 palloni contro il Canada. In vista della lunga estate, un segnale importante per il campione di Perugia, reduce da una stagione avara di successi in club e con Sbertoli in rampa di lancio per provare a mettere in discussione le gerarchie sul campo. Bottolo fa intravedere grandi colpi e, dopo un esordio da incubo contro i transalpini, recupera fiducia e punti. La partita migliore è con la Polonia, ma anche con l’Argentina il neo schiacciatore di Civitanova sfodera colpi di classe cristallina e una battuta davvero pericolosa. Recine porta in campo tutta la sua voglia di sfondare, in attacco magari non ha percentuali bulgare, ma in seconda linea ci mette l’anima e dà tanto equilibrio. Romanò festeggia la firma del contratto con Piacenza con prove di grande spessore, da terminale principe del gioco di Giannelli, prima di prendersi una “pausa” nella partita contro i sudamericani. Speriamo che, oltre allo spazio in nazionale, possa trovare maggiore continuità di campo anche in Italia… Al centro Galassi è sembrato forse l’azzurro più in difficoltà, anche perché abbiamo ancora tutti negli occhi il “GG” versione 2021 che aveva lasciato piacevolmente a bocca aperta. Problemi in attacco e un muro che non arriva, contro il Canada la miglior partita, ma poi ha sofferto davvero tanto. Partito titolare nelle prime partite, Cortesia si fa trovare pronto in attacco, ma a muro è davvero in difficoltà. Peccato, perché era una occasione importante per mettersi in mostra e salire nelle gerarchie di reparto. Meglio Vitelli e Mosca quando chiamati in causa, ma abbiamo bisogno di trovare un centrale che possa attaccare stabilmente sopra il 60% e uno che garantisca 3-4 muri a partita. Tanta panchina per Pinali, ma quando viene chiamato in causa fa bene, come contro l’Argentina, e si dimostra voglioso di riconquistare il campo. Piccinelli si ritrova in campo a causa dell’infortunio di Scanferla ed è strepitoso nell’approfittare dell’occasione: 53% contro la Polonia, 74% contro il Canada e un mostruoso 85% di positive nel match contro gli argentini sono i numeri che potrebbero fare di lui l’alternativa a Balaso, quando rientrerà in gruppo. Insomma, prima dei match avremmo messo la firma per un paio di vittorie e ora ci troviamo terzi in classifica con il rimpianto di aver bucato il match con i francesi… C’è davvero da ben sperare per la prossima trasferta nelle Filippine, anche se il caso Covid di De Giorgi potrebbe provocare altri contagi nel gruppo e costringere lo staff a ridurre il lavoro in palestra. E questo sarebbe davvero un peccato. LEGGI TUTTO

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    Due vittorie a Ottawa, obiettivo minimo per i giovani azzurri

    Di Paolo Cozzi Inizierà questa sera (nella notte italiana) il cammino dei nostri portacolori in una VNL maschile che diventa sempre più importante, visto che ogni partita mette in palio punti per il ranking mondiale, usato dalla FIVB per stilare i gironi dei Mondiali e fondamentale soprattutto nella corsa alla qualificazione alle prossime Olimpiadi. Sbarcati a Ottawa da un paio di giorni, gli azzurri avranno subito un girone di ferro visto che nell’ordine dovranno affrontare i campioni olimpici in carica della Francia guidati in panchina da Andrea Giani, la Polonia di Grbic, seppur orfana di Leon e dei vincitori della Champions League 2022, i padroni di casa del Canada, squadra sempre molto fisica e con tanti giocatori provenienti dal nostro campionato, e infine quell’Argentina che meno di un anno fa ci svegliò brutalmente dal nostro sogno olimpico eliminandoci in un tiratissimo tie break nei quarti di finale. È chiaro che tutte le squadre sono ancora in rodaggio in questa fase della stagione, molti top player hanno finito da poche settimane la stagione e devono ancora ricalibrare la loro condizione fisica per l’estate, ma è certo che i punti in palio sono importanti e tornare dal Canada con almeno due vittorie è il minimo cui deve puntare la nostra nazionale. Italia che continua nel solco tracciato l’anno scorso da De Giorgi, quindi spazio a molti giovani talentuosi, affiancato ad un gruppetto di veterani che dovranno fare da chioccia e aiutare nell’inserimento i nuovi arrivati. In palleggio la sicurezza è Simone Giannelli che, uscito anzitempo con la sua Perugia dalle partite importanti, ha potuto lavorare con calma e farsi trovare pronto già per il primo appuntamento, dove la sua esperienza in ambito internazionale servirà eccome! Opposto dovrebbe partire quello Yuri Romanò, fresco di firma a Piacenza, che si fece conoscere e apprezzare dal grande pubblico con un ingresso monumentale nella finale degli ultimi Europei… Per lui una chance importante, dopo un anno vissuto troppo spesso in panchina a Milano. Al centro, insieme al confermato Galassi che proprio in maglia azzurra ha cominciato a raccogliere i frutti di anni di lavoro, prima di fare altrettanto a Monza con una meritata e prestigiosa CEV Cup, troviamo un trio con caratteristiche variegate che si giocherà il secondo posto disponibile. Cortesia è atteso da quel salto di qualità che ancora gli è mancato in campionato, Mosca porta esuberanza e centimetri al centro della rete e Vitelli appare il più completo del trio, bravo a muro e in attacco. Di banda, assenti Michieletto e Lavia (tenuti a riposo dopo la estenuante stagione di Trento), via libera alla linea verdissima, con giocatori alle prime esperienze da titolari, ma già protagonisti nella nostra Superlega. Al duo Recine–Bottolo, tra cui il primo garantirà ricezione e il secondo potenza, si affiancheranno Gironi, reduce da una buona stagione in quel di Taranto, e soprattutto Davide Gardini, che viene dalla lunga esperienza nei campionati universitari americani. Sulla carta una coppia titolare che paga sul piano dei centimetri, ma che fa dell’atteggiamento in campo una vera e propria arma. Per il ruolo di libero, infine “lotta” aperta per il posto da titolare fra Piccinelli, che quest’anno ha guadagnato molto spazio campo a Perugia a scapito di Colaci, e Scanferla, solida certezza di una Piacenza che per l’anno prossimo sogna in grande. Insomma linea verde per la nostra nazionale ma con tanti giovani di valore e da valorizzare che, aiutati e supportati da De Giorgi e dal suo staff, avranno modo di prendersi le loro soddisfazioni anche in ambito internazionale. In attesa del rientro dei “veterani”, che daranno quella marcia in più per arrivare a Bologna da grandi protagonisti! LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Cozzi – Per Lorenzetti la Champions resta stregata

    Di Paolo Cozzi Finisce con una sconfitta la Super Final di Lubiana, ma anche con la sensazione che la Trentino Itas non sia riuscita ad esprimere appieno tutto il suo potenziale contro lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle, che porta a casa la seconda Champions League consecutiva. Sulla carta i campioni in carica erano sicuramente favoriti, Trento arrivava da un profondo rinnovamento e nessuno avrebbe mai ipotizzato a settembre di trovarla in finale… ma l’appetito, si sa, vien mangiando, e questa Itas nel corso della manifestazione ci aveva abituato ad un gioco spumeggiante e concreto. Peccato, perché l’assenza di Huber al centro della rete lasciava aperti spiragli alla compagine di Lorenzetti, che ancora una volta vede sfumare la sua prima Champions al fotofinish. Ma se Trento non è riuscita ad esprimere il suo livello migliore, bisogna fare i complimenti ad uno Zaksa che, seppur con tre giocatori diversi, si impone ancora in finale (e ripetersi nello sport è impresa per pochi eletti) e mostra al mondo un Semeniuk semplicemente stratosferico. Lo Zaksa spinge tanto dalla linea dei nove metri ma sbaglia anche molto, l’Itas al contrario spreca poco al servizio ma manca di lucidità in attacco, dove regala tantissimo. Bene il gioco al centro dei polacchi, Trento per un set è Kazyiski dipendente e non trova le giuste risposte quando si appoggia a Michieletto. Ma veniamo alle pagelle dei trentini, anche se ammetto, per la stagione da outsider che hanno fatto, meriterebbero un 8 tutti quanti perché davvero hanno stupito tutti nel corso della stagione. Foto CEV Sbertoli voto 5. Parte forzando il gioco al centro, come sua caratteristica, e quando poi trova Matey in grande spolvero sovraccarica fin troppo sullo schiacciatore bulgaro. Non piace il poco gioco dato a Lavia, dimenticato per lunghi tratti del match. Qualche imprecisione di troppo anche al palleggio, dove qualche palla gli rimane un po’ nelle mani. Michieletto voto 5,5. A 20 anni può vantare già due finali Champions, e questa è roba solo per campionissimi. Però in attacco stenta parecchio e manca proprio nel momento in cui, nel terzo set, Trento sembra poter riaprire la partita. Meglio a muro e al servizio, discreto in ricezione. Kaziyski voto 6,5. Grande protagonista nel primo set, si fa carico dell’attacco trentino con la classe cristallina che lo caratterizza. Però 6 errori in una finale sono tanti, e pesa molto una pipe tirata fuori di un niente nel momento migliore dei suoi. Foto CEV Lavia voto 6. Completamente fuori dal match per due set, dimenticato dai suoi compagni, riesce ad impattare finalmente nel terzo set e a mostrare quei colpi che lo hanno consacrato nel corso di questa Champions. A muro, quando trova il timing, è sempre pericolosissimo. Lisinac voto 6,5. In attacco è sempre pericoloso, e a muro trova due guizzi importanti, ma in battuta è veramente irritante continuando a tirare in mezzo alla rete. Molto in difficoltà nella lettura del gioco di Janusz. Podrascanin voto 5,5. Giornata complicata per il centralone serbo, che soffre nell’intesa con Sbertoli, che non riesce a dare altezza alle sue alzate. Male anche a muro: lui, che è uno dei migliori centrali nella lettura del gioco avversario, rincorre le scelte del palleggiatore polacco per tutto il match. Foto CEV Zenger voto 5,5. In ricezione tiene bene, ma in difesa spessissimo si fa trovare fuori posizione, spinto sui tre metri dalla smania di difendere. Non benissimo anche la gestione dei secondi tocchi. Lorenzetti voto 5. La maledizione della Champions continua per il coach marchigiano, e spiace perché sono pochi gli allenatori preparati come lui. Però qualche domanda dovrà trovare delle risposte, soprattutto perché una squadra bella e perfetta fino a metà aprile è pressoché scomparsa dal campo negli ultimi 4 match stagionali. LEGGI TUTTO

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    La finale di Champions ai raggi X: pregi e difetti di Trento e Zaksa

    Di Paolo Cozzi

    Finalmente è arrivato il momento che tanti appassionati aspettavano, le Super Finals di Champions League a Lubiana, atto conclusivo di una stagione intensa di volley nazionale ed internazionale partita ad agosto, con i trionfi europei delle nazionali azzurre, e in chiusura ora, con le nostre due portacolori pronte all’assalto del tetto d’Europa.

    Caso vuole che le quattro finaliste siano le stesse dell’anno scorso, anche se per arrivarci tutte quante hanno dovuto sudare parecchio nel corso dei gironi eliminatori, in un Champions sì orfana delle squadre russe, ma che ha regalato agli spettatori alcuni match epici. Su tutti la semifinale di ritorno fra Trento e Perugia, decisa solo al… sesto set! Ma veniamo alla finale maschile tra Trentino Itas e Zaksa Kedzierzyn-Kozle, e analizziamo le due contendenti guardando anche al loro percorso da novembre ad oggi.

    TRENTINO ITAS

    Battuta 4 stelle. Trento è una squadra che forza al servizio, ma è anche molto abile ad alternare battute potenti a palle corte che tagliano la rincorsa al centrale e costringono il ricevitore di seconda linea a ricevere corto, privando la squadra avversaria della pipe. Il migliore nel fondamentale è Michieletto, l’arma in più Kazyiski, capace più di una volta di spaccare in due le partite con il suo servizio.

    Ricezione 4 stelle. Finché la ricezione tiene, l’Itas viaggia con il pilota automatico e Sbertoli può dimenticarsi di non avere un opposto di ruolo. Nel gioco trentino l’attacco al centro funziona bene e viene sfruttato molto, ma c’è bisogno che da dietro arrivino tanti rifornimenti. Il libero Zenger in più di una occasione ha mostrato tentennamenti… sarà lui il bersaglio della battuta polacca?

    Attacco 5 stelle. Con palla in mano Sbertoli fa viaggiare a mille i suoi attaccanti, forzando al centro per nascondere Lavia soprattutto quando è in seconda linea. Proprio Lavia è stato giocatore spettacolare e fenomenale in questa Champions, ma arriva da una semifinale Play Off chiusa in calando… sarà riuscito coach Lorenzetti, in queste tre lunghe settimane senza partite, a ridare fiato ed energie mentali a lui e agli altri ragazzi?

    Muro 5 stelle. Podrascanin, Lisinac, Lavia e Michieletto… centimetri ma anche tanta tecnica per questi quattro ragazzi. Il primo è uno dei migliori al mondo nel leggere il gioco dei palleggiatori avversari; il secondo è meno abile nella lettura, ma quando arriva a raddoppiare chiude ogni spiraglio; il terzo è tra i migliori marcatori a muro di questa Champions e il quarto ha un talento che, qualsiasi cosa fa, la fa bene!

    Palleggio 4 stelle. Sbertoli quest’anno ha sfruttato alla grandissima l’occasione e ha spinto Trento a risultati che nessuno aveva messo in preventivo. Mi piace molto quando la ricezione gli permette di spingere e forzare, fatica ancora un po’ quando è costretto a remare fuori dai tre metri. Vincere la Champions vorrebbe dire mettere in discussione anche le gerarchie in nazionale?

    Condizione 4 stelle. Trento non gioca da quasi tre settimane, e questo potrebbe essere un handicap, ma certe partite non hanno bisogno di ritmo gara, vanno giocate a tutta e basta. Anzi, dopo un aprile molto dispendioso sia dal punto di vista fisico che da quello delle energie mentali, potrebbe essere stato un plus per la squadra di Trento questo riposo nell’avvicinamento alle Finals.

    GRUPA AZOTY KEDZIERZYN-KOZLE

    Battuta 5 stelle. Semeniuk è il giocatore più pericoloso, ma tutta la squadra è aggressiva dalla linea dei 9 metri, con una valida alternanza di battitori al salto e battitori flot. Attenzione anche a Rejno, tornato titolare per l’infortunio di Huber.

    Ricezione 4 stelle. Stagione da 30% di ricezione perfette per lo Zaska, che in seconda linea schiera l’americano Shoji, che in difesa è capace di recuperi mostruosi. Qualcosa regalano anche i polacchi, specie perché con ricezione staccata il loro gioco diventa più prevedibile.

    Attacco 5 stelle. È una squadra compatta, solida, che varia bene e alterna i suoi attaccanti. Non ci sono prime donne e tutti sono al servizio della squadra. Peserà l’assenza di Huber, ma al centro c’è comunque qualità. Nella finale 2021 i mattatori sono stati Kaczmarek e Sliwka: obiettivo tenerli sotto il 50% di palle a terra.

    Muro 4 stelle. Senza Huber la squadra perde sicuramente qualcosa, ma si nota ancora la mano di Grbic, che l’anno scorso proprio nell’organizzazione muro-difesa aveva trovato uno dei caposaldi del suo sistema di gioco: rigore a muro e ottima capacità di lettura del gioco avversario.

    Palleggio 4 stelle. Si pensava che sostituire Toniutti fosse impossibile, e invece Janusz è riuscito a non far rimpiangere il francese e a dare una sua filosofia al gioco dello Zaksa. Molto bravo nel gestire i suoi tre laterali, ha trovato anche buon feeling con i centrali.

    Condizione 5 stelle. Reduce dalla vittoria dello scudetto, lo Zaksa vede aprirsi le porte di un possibile bis storico in Champions League. Ma come tutti gli sportivi sanno, vincere è difficile, ripetersi quasi impossibile…. Riusciranno i ragazzi di coach Cretu in questa ardua impresa? LEGGI TUTTO