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    Le autorità australiane irritate per le continue lamentele dei giocatori in quarantena

    Le continue proteste dei giocatori e giocatrici in quarantena a Melbourne, esternate senza mezzi termini ed amplificate dalla diffusione sui social media – quindi facilmente riportate dalla stampa internazionale – hanno irritato non poco le autorità pubbliche in Australia, in particolare i dipartimenti di sanità e sicurezza dello stato di Victoria. Lo riporta il quotidiano […] LEGGI TUTTO

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    Il bel ringraziamento di Felix Auger-Aliassime agli Australian Open

    Room view su Melbourne di Felix Auger-Aliassime

    I tennsiti stanno arrivando in massa “donw under”. Daniil Medvedev ha mostrato la sua “stanchezza” per il jetlag, con il panorama su Melbourne Park alle spalle, come Vika Azarenka, sorridente e motivata a far bene in un torneo che le ha regalato le emozioni più forti (due vittorie, 2012 e 2013). Uno dei messaggi più belli pubblicati dai giocatori sui propri social è quello di Felix Auger-Aliassime. Il giovane canadese, oltre a un bel panorama dalla sua stanza di hotel, ha scritto il seguente ringrazimento all’organizzazione del torneo, mostrando la sua sensibilità ed attenzione per il mondo che li circonda, e che a suo dire forse si tende a dare per scontato.

    “Primo giorno a Melbourne e devo dire che l’organizzazione messa all’opera da Craig Tiley e tutto il suo team è davvero impressionante. Credo che talvolta noi manchiamo di empatia in questi giorni e non ci mettiamo abbastanza nei panni delle altre persone. Facendo questo, possiamo comprendere l’enorme mole di lavoro che c’è dietro le scene per far sì che tutto questo (gli Australian Open, ndr) possa accadere. Grazie a tutte le persone coinvolte. Partiamo!”

    @AustralianOpen pic.twitter.com/EbXxfSb36M
    — Félix AugerAliassime (@felixtennis) January 15, 2021

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rivelate le tre strutture di Melbourne che ospiteranno giocatori e staff al prossimo Australian Open

    Dopo molte voci non confermate, il Sydney Morning Herald ha rivelato il nome delle tre strutture alberghiere che ospiteranno giocatori e staff nel periodo di quarantena obbligatoria pre-Australian Open a Melbourne. Si tratta degli hotel Grand Hyatt, Pullman Albert Park e the View su St Kilda Road. Giocatori e assistenti saranno costretti ad espletare una quarantena […] LEGGI TUTTO

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    Un’azione legale contro la quarantena dei giocatori complica la situazione a Melbourne

    Il Westin Hotel a Melbourne

    Il travagliato percorso di organizzazione dei prossimi Australian Open – al via l’8 febbraio, tre settimane dopo la data consueta – è ulteriormente complicato da un’azione legale. Lo riferisce il Sydney Morning Herald, facendo scattare un nuovo campanello d’allarme sul primo Slam stagionale, insieme ai nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati a Melbourne negli ultimi giorni dopo molte settimane di tranquillità.
    L’hotel Westin Melbourne ospiterà la maggior parte dei giocatori durante il periodo di quarantena obbligatorio di due settimane pre-torneo, appena i tennisti e membri dello staff saranno sbarcati in Australia. Ma c’è una complicazione: l’edificio non è solo una struttura alberghiera, ospita diversi residenti permanenti in una serie di appartamenti ed attici. I proprietari di questi alloggi lussuosi ora affermano che la propria sicurezza è messa a rischio della minaccia del Covid-19, portato “fino alla porta di casa” dai viaggiatori in arrivo.

    Secondo il quotidiano australiano, l’ira di alcuni proprietari li ha spinti a promuovere una repentina causa legale presso la Corte Suprema, poiché non sono stati consultati prima che i piani fossero finalizzati. Tra questi il sig. Mark Nicholson, che ha dichiarato ai media: “È incredibilmente arrogante tendere un’imboscata in questo modo, come se fosse un affare fatto. Ci sono problemi di salute pubblica e legali sostanziali che non sono nemmeno stati esaminati”. Aggiunge il sig. Digby Lewis, proprietario di un attico nella struttura: “A 84 anni, sono nel gruppo di cittadini più vulnerabile ed è scioccante il modo in cui hanno cercato di imporre questa situazione senza alcun tentativo di consultarsi prima con noi. Sono più che felice di spendere 10.000 o 20.000 dollari per aiutare la lotta legale in difesa dei nostri diritti, questa situazione è scioccante”.
    Vedremo se quest’azione da parte dei cittadini residenti avrà un qualche impatto sul piano di quarantena preparato dagli organizzatori degli Australian Open. In caso di successo dell’azione legale, la direzione del torneo potrebbe essere costretta a trovare in fretta e furia un’altra sistemazione per il gran numero di tennisti e membri dei loro staff in arrivo a Melbourne entro qualche settimana.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    I dettagli del protocollo ricevuto dai tennisti per il prossimo Australian Open

    Melbourne Park

    I giocatori che parteciperanno ai prossimi Australian Open (al via probabilmente l’8 febbraio, ancora non c’è stato l’annuncio ufficiale da parte di Tennis Australia) dovranno attenersi ad un protocollo assai stringente, che inizia col volo verso Melbourne fino all’intera permanenza sul suolo australiano. Questo trapela dalle comunicazioni ricevute dai giocatori da parte degli organizzatori del primo Slam stagionale. In una lunga lettera, vengono indicati punto per punto tutti i comportamenti necessari per prendere parte al torneo, che iniziano già prima del volo “down under”. Infatti ai tennisti e accompagnatori (coach, trainer, ecc) è richiesto un tampone con esito negativo, condizione necessaria ad imbarcarsi su uno dei voli predisposti dall’organizzazione per raggiungere Melbourne.
    Tutti i non residenti in Australia o Nuova Zelanda si considerano appartenenti ad una zona rossa, quindi è necessario trascorrere la quarantena una volta arrivati a Melbourne. Visto che i vettori internazionali stanno effettuando pochissimi voli verso il continente australe, gli organizzatori hanno predisposto dei voli charter che partiranno da Dubai, Los Angeles e Singapore. Il biglietto per il tennista e un accompagnatore sarà a carico di Tennis Australia, e sarà di categoria “economy”; ci sarà la possibilità di ottenerlo in una classe superiore con il pagamento di un extra a carico del tennista. Le date dei viaggi saranno il 15 ed i 16 di gennaio 2021.
    I costi di pernottamento, vitto e spostamenti dei giocatori saranno a carico di Tennis Australia, 100 dollari australiani (circa 82 euro) a persona al giorno. A differenza degli scorsi US Open, gli organizzatori non consentiranno ai tennisti e membri del loro staff di sistemarsi in altre strutture o case private, questo per non violare le stringenti regole della severa quarantena imposta dalle autorità sanitarie dello stato di Victoria. I tennisti potranno lasciare i loro alloggi solo per allenarsi, e non sarà consentita alcuna visita da fuori della “bolla”.

    Ai tennisti è permesso di uscire dall’hotel solo 5 ore al giorno, con un programma di questo tipo: 2 ore in campo, 2 ore in palestra, 1 ora per il pranzo nel ristorante del torneo. Tutte le sessioni di allenamento saranno svolte unicamente presso le strutture protette di Melbourne Park e dell’Albert Reserve Tennis.
    All’allenamento sarà possibile la presenza solo di un membro del proprio team, ma questo può essere diverso ogni giorno. Per una settimana ci si potrà allenare solo con lo stesso collega, ma dall’ottavo giorno della quarantena il numero sale a 3 compagni di allenamento.
    Terminato il periodo di 14 giorni di quarantena, ogni tennista sarà libero di muoversi per Melbourne, e potrà cambiare hotel qualora lo desideri. In questo caso avrà diritto ad 330 dollari australiani (circa 270 eur) al giorno per i costi di alloggio e vitto, fino alla permanenza nel torneo. Dopo la quarantena, sarà consentito anche alloggiare in case in affitto.
    Le severe misure di prevenzione contro il Covid-19 resteranno in vigore per tutta la permanenza dei giocatori e staff in Australia, visto che nello stato di Victoria da oltre un mese non si registrano nuovi contagi e le autorità stanno facendo di tutto per mantenere la popolazione al riparo da un’altra ondata. Ogni persona che arriverà a Melbourne dovrà sottoporsi ad un tampone 48h prima del volo, quindi avrà un controllo nei giorni 1, 3, 7, 10 e 14 dall’arrivo. I risultati arriveranno entro 24h dal test.
    Ogni persona sarà tenuta ad indossare una mascherina protettiva, escluso la permanenza nelle stanze d’hotel, durante i pasti o nelle sessioni di allenamento e partite. Nel caso in cui un membro dello staff di un giocatore risulti positivo ad un test precedente all’avvio del torneo, anche il tennista sarà tenuto in isolamento per altri 14 giorni, in attesa dei controlli medici. Se un tennista risultasse positivo nel corso del torneo, sarà automaticamente escluso dalla competizione.
    Per evitare che vengano rilevati tamponi “falso positivo” (come è accaduto sia a New York che Parigi), i tennisti risultati positivi ad un primo test potranno sottoporsi ad ulteriori accertamenti, seguendo i protocolli dello stato di Victoria. Nel caso in cui un tennista risulti positivo al virus prima dell’inizio del torneo, riceverà un prize money del 50% di quel che avrebbe ottenuto col primo turno (50mila dollari australiani).
    Ultimo ammonimento ai tennisti: chi viola i protocolli imposti da Tennis Australia durante la permanenza sul suolo del paese, sarà squalificato dal torneo, non otterrà il prize money se il torneo fosse già iniziato, gli verrà imposto un nuovo periodo di quarantena in isolamento in una struttura designata dal governo dello stato, e sarà immeditamente accompagnato fuori dal paese con un volo diretto alla propria residenza.

    Una serie di norme davvero stringenti, più severe di quelle attuate a New York o Parigi, ma che le autorità australiane reputano necessarie per preservare lo status quo di assenza del contagio nello stato. Continueremo a seguire questo complesso avvicinamento all’Australian Open, aspettando il nuovo calendario ATP e WTA per il primo trimestre del 2021. In teoria, dovrebbero svolgersi 4 eventi (2 ATP e 2 WTA) nella settimana precedente allo Slam, per consentire qualche match ufficiale prima degli Australian Open. Sembra ormai certo anche che le qualificazioni si svolgeranno al di fuori dell’Australia, probabilmente in uno dei scali da cui partiranno i voli per Melbourne.

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    Lo stato di Victoria aiuterà Tennis Australia nei costi per la quarantena

    Australian Open

    Il governo dello stato di Victoria sta lavorando con Tennis Australia per strutturare un piano di aiuti finanziari necessari a coprire gli ingenti costi che gli Australian Open sosterranno per la quarantena di giocatori e team. Lo sostiene il quotidiano The Age, nella sua edizione ordierna. Il tesoriere del Victoria state, Tim Pallas, ha dichiarato stamattina che il governo è pronto ad aiutare la copertura di tali costi perché il torneo è importante per lo stato e per la sopravvivenza di Tennis Australia.
    “Ci saranno forti costi associati allo spostamento dell’evento a causa dei problemi di tempistica, come per gli accordi di quarantena”, ha detto Pallas. “L’Australian Open è ovviamente di vitale importanza nel nostro calendario sportivo, ma è anche di vitale importanza per Tennis Australia e per la sua continua attività per il movimento nazionale, quindi siamo consapevoli del fatto che discuteremo con loro su ciò che costituisce un sostegno appropriato per tutte le operazioni messe in ponte per consentire lo svolgimento di questo evento. Ho messo in chiaro che mi aspetto di recuperare un po’ di valore per lo stato del Victoria come conseguenza di quegli impegni. Lo stato fornirà felicemente supporto, l’importante sarà organizzare questo evento in sicurezza, per tutti”.

    Inoltre ha confermato che il Chief Health Officer Brett Sutton è stato coinvolto nella convalida degli accordi per la quarantena per i giocatori. “Sta facendo il suo lavoro (Sutton) e si sta assicurando di concludere accordi soddisfacenti”. Ha confermato che i giocatori e tutti i membri del proprio team saranno testati cinque volte nei 14 giorni di quarantena e dovranno risultare negativi due giorni prima dell’arrivo nel paese.I giocatori saranno trasportati all’allenamento (no a spostamenti liberi) e potranno essere accompagnati in campo solo da una persona del team, più un altro giocatore e con l’allenatore per la sessione dell’allenamento. Quindi massimo 4 persone in campo alla volta.
    Il piano ormai sembra definito, si attende solo l’annuncio ufficiale dalla direzione del torneo.

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    Australian Open 2021, ipotesi qualificazioni in un altro paese

    Non si placa la ridda di voci sul prossimo Australian Open, stavolta per quel che riguarda lo svolgimento del tabellone di qualificazioni. Secondo alcune indiscrezioni, riportate dalla stampa iberica e tedesca, gli organizzatori del primo Slam stagionale stanno addirittura ipotizzando di spostare in un altro paese la fase preliminare del torneo, con Doha, Dubai e […] LEGGI TUTTO

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    Tiley (Australian Open): “Entro due settimane sapremo come si svolgeranno i tornei in Australia”

    L’impianto di Melbourne

    Il 13 novemebre si avvicina. Sarà una data decisiva per sapere come il tennis ripartirà a gennaio, Australian Open incluso. Così ha dichiarato Craig Tiley, direttore dello Slam di Melbourne e vero factotum del tennis “down under”. In un’intervista rilasciata a The Herald, Tiley ha affermato: “Tutti i giocatori dovevano compilare un modulo di impegno di viaggio, questo è il procedimento per ottenere i visti, che ora vengono elaborati dal dipartimento dell’immigrazione. Tutti i primi 100, uomini e donne, lo hanno completato. Tutti hanno confermato il desiderio di arrivare in Australia. Se domani annunciamo che dovranno restare in quarantena per 28 giorni o che saranno costretti a stare chiusi in una stanza d’albergo per 14 giorni, le cose cambieranno…”
    Tiley entra nel dettaglio: “La presentazione che abbiamo fatto ai giocatori è stata molto positiva, nel senso che si sono iscritti tutti. Federer e Nadal hanno 20 Grand Slam ciascuno, Serena vuole battere il record di Margaret Court e Ash Barty sta cercando di mantenere la sua posizione numero 1. Per quanto riguarda la partecipazione dei giocatori, siamo al top, nessun problema. Tutti vogliono venire e giocare”.

    Però c’è una grande incognita, che riguarda lo svolgimento dell’intera ATP Cup (che richiede col format attuale lo spostamento tra più siti) e anche l’Australian Open: come i tennisti potranno completare il periodo di quarantena? Questo è “il” problema, conditio sine qua non per avere l’ok dei giocatori e soprattutto dar loro modo di prepararsi adeguatamente per un appuntamento così importante. “Come si svolgerà tutto? Per prendere questa decisione ci sono due condizioni di cui abbiamo bisogno”, continua Tiley. “La prima condizione è l’approvazione dei nostri piani di quarantena. La seconda è che dobbiamo avere alcune assicurazioni dal governo sulla possibilità di viaggiare liberamente da stato a stato, cosa che ancora non abbiamo come potete constatare da alcuni confini chiusi. Queste sono le cose difficili che dobbiamo ottenere. In caso contrario, dovremo concentrare tutta l’attività a Melbourne e creare una bolla sanitaria che rimarrà in atto per molto tempo. In questo momento siamo al 50% per ciascuna delle due opzioni. Entro la fine della prossima settimana, o forse la settimana successiva, dovremo prendere una decisione definitiva, per aver i tempi tecnici di lavorare all’organizzazione, servono almeno 45 giorni”.
    Gli organizzatori stanno lavorando su una capacità minima del 25% per l’Australian Open 2021, ma sperano che si possa aumentare in modo significativo la percentuale di presenze del pubblico se il tasso di contagi a Melbourne rimarrà basso nei prossimi due mesi.
    La chiave di tutto quindi resta la decisione dei governi statali, il nulla osta a fornire esenzioni ai giocatori in modo che possano lasciare i loro hotel durante il periodo di quarantena di 14 giorni per allenarsi in campo nella bolla sanitaria pre-torneo, e che venga scongiurato il “pericolo” di quarantena di 28 giorni. In quest’ultimo caso, sarebbe addirittura a rischio la disputa stessa del torneo.

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