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    Alessandro Petrone parla di Matteo Arnaldi: “Abbiamo la fortuna di avere Sinner che attira attenzione, altrimenti ci sarebbe più pressione”

    Alessandro Petrone con Matteo Arnaldi – Foto Giampiero Sposito

    Alessandro Petrone, allenatore del promettente tennista italiano Matteo Arnaldi, ha recentemente condiviso le sue riflessioni su questa collaborazione speciale e sui progetti futuri per il suo atleta. Le dichiarazioni, riportate dal quotidiano “Il Giorno”, gettano luce sul rapporto tra i due e sulle ambizioni di Arnaldi nel panorama tennistico mondiale.Le parole di Petrone sottolineano un approccio equilibrato e mirato al continuo miglioramento, puntando su una crescita costante piuttosto che sui risultati immediati. Con una visione chiara e un rapporto di allenamento basato sulla fiducia e sul supporto reciproco, Matteo Arnaldi è sicuramente un nome da tenere d’occhio nel futuro del tennis italiano.
    Una Collaborazione Nata “Quasi per Caso”Petrone racconta che la loro collaborazione è iniziata quasi per caso, quando lui giocava ancora. Da allora, il legame tra i due si è rafforzato, con Petrone che considera Arnaldi come un “fratello minore”. Questa relazione stretta e personale si riflette nella loro dinamica di allenamento e nel progresso di Arnaldi.
    Aspettative Elevate e il Ruolo di SinnerRiguardo alle aspettative per la carriera di Arnaldi, Petrone è ottimista. Riconosce che la presenza di Jannik Sinner nel tennis italiano aiuta a distribuire l’attenzione e la pressione mediatica, permettendo ad Arnaldi di concentrarsi sul suo sviluppo senza eccessivi riflettori su di lui. “Abbiamo la fortuna di avere Sinner che attira attenzione, altrimenti ci sarebbe più pressione,” ha detto Petrone.
    I Progetti per il 2024: Un Calendario Ricco di AppuntamentiPetrone ha inoltre delineato il programma di Arnaldi per il 2024, che inizierà con i tornei di Brisbane e Adelaide, seguiti dall’Australian Open e poi da impegni in Messico, Indian Wells e Miami. L’obiettivo principale non è quello di raggiungere specifiche posizioni nella classifica ATP, ma di consolidare il livello di gioco di Arnaldi e di partecipare al maggior numero di partite possibili. “Non ci poniamo obiettivi di classifica, sono molto variabili e difficili da controllare. Vogliamo consolidare il suo livello e giocare il più possibile,” ha affermato Petrone.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner solo dietro a Djokovic nella classifica 2023 ATP “Under Pressure”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “PressurePushing down on mePushing down on you, no man ask forUnder pressureThat burns a building downSplits a family in twoPuts people on streets”
    Già, la pressione. David Bowie e i Queen dedicarono una hit negli anni ’80 a chi vive “under pressure”, alle difficoltà che incontriamo ogni giorno e proviamo a superare. È quel che aspetta i tennisti in campo. Ogni punto è una sfida, da giocare e vincere mentalmente e fisicamente contro l’avversario. Chi riesce a gestire la pressione, domarla e trovare i migliori colpi nei momenti chiave, vince le partite e alza i trofei. Non è un caso che nella statistica ATP “Under Pressure” spicca il migliore al mondo nella stagione, Novak Djokovic, seguito dal nostro Jannik Sinner, protagonista di un 2023 stellare, soprattutto negli ultimi mesi. Il serbo comanda in questa particolare e importantissima classifica di prestazione con 258,6 punti, seguito dall’azzurro con 244,1 punti. Terzo, a sorpresa, l’austriaco Sebastian Ofner (243,6), seguito da Carlos Alcaraz (242,1) e Daniil Medvedev (238,3) a completare la top 5.
    Come si calcola questo dato? È la somma della percentuale di palle break convertite e salvate, più la percentuale di tiebreak vinti e la percentuale di set decisivi vinti, ossia di quattro fasi decisive delle partite, esattamente i momenti di massima pressione. È pertanto un dato assai indicativo della qualità di prestazione nei momenti in cui è necessario dare il meglio per vincere.
    Andando a vedere i quattro elementi su cui è calcolato il dato, Djokovic è praticamente pari a Sinner per percentuale di palle break convertite (solo 0,1 di differenza a favore dal serbo, 42,4 a 42,3); Sinner ha un dato migliore per palle break salvate, 69,3% contro 67% di Novak; per tiebreak vinti, Djokovic è nettamente avanti, 77,8% contro il 58,6% di Sinner. Meglio Jannik invece per set decisivi vinti, 73,9% contro 71,4%. Da notare come sia Sinner che Djokovic siano davanti ad Alcaraz in ognuna delle singole percentuali, e praticamente anche davanti a Medvedev. Il russo supera Novak ed è appena dietro a Jannik per percentuale di set decisivi vinti (73,7%).
    Andando a vedere i migliori delle ultime 52 settimane nelle singole componenti, Sinner è leader assoluto per percentuale di palle break salvate, col 69,3%, alla pari con lo sfortunatissimo Thanasi Kokkinakis, di nuovo KO ad un ginocchio, ne avrà per molti mesi. Un dato questo fondamentale nella prestazione in campo, indice di come gestisce bene la pressione del momento più delicato visto che subire un break spesso equivale a perdere un set. Rileviamo con grande piacere Matteo Arnaldi al terzo posto assoluto, con un eccellente 68,7%, che conferma come il ligure sia tennista freddo e mentalmente pronto a giocare benissimo sotto pressione.
    Il migliore per palle break convertite nelle ultime 52 settimane è Adrian Mannarino con il 47,3%, seguito da Medvedev (46,3%). Al settimo posto troviamo col 43% Lorenzo Musetti, un dato che conferma come il carrarino abbia qualità per giocarsi punti importanti.
    Per i tiebreak vinti, Djokovic domina con uno stellare 77,8%, nettamente davanti al secondo nella specialità, Alex Molcan (72,7%). Anche in questo settore molto bene Arnaldi, quarto col 71,4%. Per percentuale di set decisivi vinti, il leader nelle ultime 52 settimane è Sasha Zverev, al comando con un eccellente 77,3%, davanti a Sinner col 73,9%.
    Stabiliti i migliori, …chi sono i peggiori? L’ATP riporta i dati statistici per i primi 78 giocatori in questa classifica. Complessivamente il peggior Under Pressure rating è quello di Max Purcell, con 138,2 punti. Il peggiore del lotto per palle break convertite è Auger-Aliassime, solo il 32,3% di successo, mentre per palle break salvate in fondo al ranking c’è Yoshihito Nishioka con il 52,8%. Incredibile il dato negativo di Max Purcell per percentuale di tiebreak vinti, solo il 9,1%! Davanti a lui in penultima posizione Albert Ramos, con il 21,4%, davvero terribile il dato dell’australiano. Molto male Arthur Rinderknech per percentuale di set decisivi vinti, solo il 16,7%.
    Un’ultima curiosità. Nel 2022 com’era andata? Il miglior rating “Under Pressure” era di Alexander Zverev (che però giocò solo metà stagione, fino al bruttissimo infortunio a Parigi) con 252,1 punti, davanti a Djokovic con 245,6. Sinner era ottavo con 238,6 punti, altro dato che conferma quanto sia cresciuto Jannik rispetto allo scorso anno. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La Fine dell’Anno Tennistico porta con sé i Premi ATP: Le Nomination del 2023. Grande presenza italiana. Jannik Sinner vanta più nomination di tutti. Arnaldi, Cobolli e Vagnozzi-Cahill anche loro nominati

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Con la conclusione della stagione tennistica, arriva il momento più atteso: la consegna dei Premi ATP ai migliori della stagione. Nei prossimi giorni scopriremo il giocatore preferito dai fan, il giocatore maggiormente migliorato dell’anno e il miglior allenatore, tra le altre categorie. Jannik Sinner è in testa con il maggior numero di nomination, mentre Carlos Alcaraz è in lizza per il premio sportività come il nostro Sinner.
    Come già annunciato dalla WTA alcuni giorni fa, l’ATP ha svelato le categorie e i nominati ai Premi ATP del 2023. Come ogni anno, il circuito maschile chiude la stagione premiando i giocatori per il lavoro svolto durante l’anno. Le categorie riconoscono non solo i meriti dei tennisti, ma anche il lavoro degli allenatori che hanno portato i loro allievi ai vertici del successo. Inoltre, questi riconoscimenti puntano anche sul fair play e sulla sportività, aspetti cruciali in ogni sport, con una categoria dedicata. La settimana del 11 dicembre verranno annunciati i vincitori, così come il giocatore preferito dai fan, sia in singolare che in doppio.
    Jannik Sinner accumula il maggior numero di nomination, due in totale. Da una parte, grazie ai suoi risultati che lo hanno portato a vincere il suo primo Masters 1000 e la Coppa Davis, il nome dell’italiano compare tra i giocatori più migliorati dell’anno, insieme a Ben Shelton, Christopher Eubanks e Matteo Arnaldi. Inoltre, è tra i nominati per il premio alla sportività, categoria in cui figura anche Carlos Alcaraz. Dall’altra, i suoi allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, concorrono per il premio di miglior allenatore dell’anno, categoria in cui troviamo anche Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz), vincitore nel 2022, Goran Ivanisevic (Novak Djokovic), Bryan Shelton (Ben Shelton) e Craig Boynton (Hubert Hurkacz).
    Per quanto riguarda i giovani, Arthur Fils, Flavio Cobolli, Alex Michelsen, Dominic Stricker e Luca Van Assche si contenderanno il premio per la rivelazione dell’anno, avendo raggiunto per la prima volta la top 100 nel 2023 e attualmente impegnati nella Next Gen ATP Finals. Inoltre, la categoria del ritorno dell’anno, che premia lo sforzo dei nominati nel ritornare ai massimi livelli dopo gravi infortuni, vede in lizza Dominik Koepfer, Gael Monfils, Jan-Lennard Struff e Alexander Zverev.
    Ci resta quindi solo da scoprire, nei prossimi giorni, chi sarà riconosciuto come il migliore in ciascuna categoria. Quali sono le vostre scommesse? Ecco l’elenco completo delle nomination.
    RITORNO DELL’ANNO– Dominik Koepfer 🇩🇪– Gael Monfils 🇫🇷– Jan-Lennard Struff 🇩🇪– Alexander Zverev 🇩🇪
    GIOCATORE MAGGIORMENTE MIGLIORATO DELL’ANNO– Matteo Arnaldi 🇮🇹– Christopher Eubanks 🇺🇸– Ben Shelton 🇺🇸– Jannik Sinner 🇮🇹
    RIVELAZIONE DELL’ANNO– Flavio Cobolli 🇮🇹– Arthur Fils 🇫🇷– Alex Michelsen 🇺🇸– Dominic Stricker 🇨🇭– Luca Van Assche 🇫🇷
    PREMIO SPORTIVITÀ– Carlos Alcaraz 🇪🇸– Grigor Dimitrov 🇧🇬– Hubert Hurkacz 🇵🇱– Jannik Sinner 🇮🇹
    ALLENATORE DELL’ANNO– Craig Boynton (Hubert Hurkacz) 🇺🇸– Darren Cahill e Simone Vagnozzi (Jannik Sinner) 🇦🇺/🇮🇹– Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz) 🇪🇸– Goran Ivanisevic (Novak Djokovic) 🇭🇷– Bryan Shelton (Ben Shelton) 🇺🇸Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Finals: Fantastico Arnaldi! Soffre nel terzo set, annulla otto palle break e supera Popyrin al fotofinish, Italia 1 Australia 0

    Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

    Vincere soffrendo è bello, anzi bellissimo! Matteo Arnaldi nel primo incontro della finale di Davis Italia – Australia gioca una partita con tanti errori, servendo con numeri modesti e avvertendo tutta la tensione dell’occasione, “solo” il match più importante della sua carriera, ma regge in un terzo set difficilissimo, annulla 8 palle break e strappa il break decisivo nel decimo game, vincendo 7-5 2-6 6-4 e portando un primo punto fondamentale all’Italia. Ora tocca a Jannik Sinner completare l’opera contro Alex De Minaur, per non rischiare nel doppio decisivo, dove gli australiani sono molto, molto forti. Matteo ha giocato una partita con tanti alti e bassi, bravo a giocare bene nel momento decisivo del primo set, e poi reggere nel terzo set dopo un secondo parziale giocato piuttosto male, nel quale dove ha affrettato i tempi e facendo così “il gioco” del rivale, tennista potente ma non così stabile e sicuro.
    La partita è stata brutta, divorata dalla tensione di entrambi, mai in campo in un’occasione così decisiva. Il braccio e gambe Popyrin spesso sono state bloccate, la consueta lucidità tattica di Arnaldi si è persa più strada più volte. Chiaro che il terzo set sarebbe giocato sul filo, sulla tensione, sulla bravura nel reggere nei momenti decisivi. E il terzo set è stata una sofferenza continua per Matteo, proprio per questo la sua vittoria è così dolce, per l’occasione storica e per come è venuta, con “huevos” enormi… Arnaldi ha servito male, ha affrettato molte volte i tempi dell’affondo invece di lavorare la palla e spostare il rivale, tattica più efficace. Ha concesso e annullato palle break in quattro dei suoi cinque turni di battuta, otto in totale; le ha giocate con ottimo piglio, ritrovando il servizio, attaccando, anche approfittando di qualche scelta rivedibile del rivale…. Ma alla fine la classe di giocatore la si vede nel momento duro, del pericolo, di come reagisce. In queste situazioni Arnaldi ha confermato di essere una testa tennistica sopraffina, un grandissimo lottatore ma anche con una visione corretta. Nei momenti cruciali ha tenuto, ha fatto sentire a Popyrin che c’era, che non avrebbe regalato niente, che doveva andarsela a prendere con forza. Una reazione che in campo si è sentita, incitata anche dalla panchina azzurra che urla “Coraggio, cuore”, tutti messaggi a spronare la grinta di Matteo.
    C’era nell’aria che qualcosa potesse accadere nel rush finale a favore dell’azzurro, perché Popyrin a sua volta è uno che soffre la tensione, e infatti nel decimo e decisivo la partita si è spaccata in un attimo, tutta a favore di Arnaldi. Matteo in risposta sul 5-4 trova un bellissimo rovescio vincente, e Popyrin trema, sbaglia. Un nastro lo aiuta, e sul Match Point trova ad occhi chiusi un passante fantastico, che piega l’ottima qualità di Popyrin sul net, dove ha davvero brillato per tutta la partita.
    La vince Matteo, di cuore, di testa, nonostante le gambe e il braccio abbiano tremato più volte sotto il peso della partita, e nonostante varie fasi della partita gestite male, con fretta, con meno lucidità rispetto ai suoi migliori standard. Il modo migliore per scardinare Popyrin era aprire l’angolo con pazienza, con un diritto arrotato, con un cross di rovescio, farlo correre. Invece Matteo ha spesso spinto dritto per dritto, a tutta, prendendosi rischi eccessivi e sbagliando. Ma ci sta, questa non era un partita qualunque, era una Finale di Davis. Si può sbagliare, ma la sua reazione è quel che conta, la sua tenuta.
    Matteo è stato monumentale per quanto ha tenuto, per come è riuscito a farsi forza in quel delicatissimo terzo set, giocato come un equilibrista con paura di cadere ma con la forza morale di provarci, correre su quel filo ed arrivare in fondo, salvo e pronto a ripartire. Così Arnaldi ha compiuto un vero capolavoro e portato il primo punto della finale. Questa vittoria potrebbe valere la grande Insalatiera per l’Italia, ma per la carriera di Matteo conterà altrettanto. È una laurea, vincere “sporco”, vincere di testa. Vincere, quando conta. Vincere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La Finale di Coppa Davis 2023 Italia vs. Australia inizia con Arnaldi alla battuta. Già dei primi punti si capisce immediatamente che tipo di partita avremo: Popyrin in spinta col diritto, cercando di più la rete; Arnaldi cerca di aprire l’angolo e far correre l’aussie, non lasciando l’iniziativa all’avversario, Buon game per l’azzurro, anche l’aussie vince comodamente il suo primo turno. Il fuoco si accende nel terzo game, Popyrin aggredisce in risposta, Arnaldi risponde con un attacco perentorio e chiusura con lo smash. Tennis molto verticale. Col primo Ace Matteo si porta 2-1. Arnaldi intuisce che alzando la parabola con buona profondità riesce ad allontanare il rivale dalla riga di fondo e si apre il campo. Se poi risponde con due mazzate vincenti, beh, è un bell’andare. Vola 0-40 l’italiano, tre palle break! Popyrin si aggrappa alla battuta, più lente ma molto angolate, per non dare “punch” all’azzurro. 30-40, stavolta niente prima palla in campo… Sbaglia Popyrin col rovescio, un classico gratuito. “Arna” ringrazia e strappa un BREAK che lo manda avanti 3-1 e servizio. Il ligure dopo l’ottimo slancio in risposta incappa in un passaggio a vuoto, due errori banali – un po’ di fretta nello spingere -, un doppio fallo e lo score è impietoso: 0-40. Popyrin risponde a tutta e “spacca” la palla con uno smash violentissimo, immediato Contro BREAK, 3-2. Male “Arna” in questa fase, affretta i tempi e sbaglia, ma soprattutto non ha la pazienza per lavorare la palla col topspin di diritto e provare a far correre lateralmente l’australiano, dove diventa vulnerabile. Popyrin spinge e rischia il giusto, 3 pari, parziale di 8 punti 0. Interrompe l’emorragia con un gran rovescio lungo linea, soluzione questa da cercare visto che Alexei tende a spostarsi a sinistra per comandare col diritto. Sul 4-3 Arnaldi, ai vantaggi Popyrin esagera nella spinta col diritto, è ancora Palla Break Italia! Si aggrappa a servizio e rovescio a chiudere, mal centrata e troppo lenta la risposta di Matteo. È il game più lungo del match, qualche errore di troppo del “Pop”, alternato a grandi attacchi. 14 punti, per il 4 pari. Non una fase esaltante del match… Dominano gli errori, la tensione è alta e spingendo entrambi commettono unforced, nessuno dei due vuole finire in difesa. Ed entrambi sono sotto al 50% di prime di servizio in campo. Arnaldi si porta 5-4, e trova poi in risposta un lob fantastico, vola 0-30! Sente il momento Popyrin, sbaglia il secondo diritto del game, 0-40 e Tre Set Point Arnaldi!!! Rischia malamente un diritto lungo linea Arnaldi, errore tattico, era meglio far correre il rivale… Sul secondo ci prova l’azzurro, lo fa correre, ma è bravo Popyrin a coprire bene il campo e reggere. Ancora col diritto Matteo spara in rete in scambio, si salva Alexei. 5 punti di fila, con molti rimpianti per l’azzurro. Scampato il grave pericolo, ora è Popyrin ad attaccare, si porta 15-30. Con una risposta potente l’australiano provoca l’errore di diritto di Arnaldi, è 15-40. Bene l’italiano con un’accelerazione di rovescio lungo linea, 30-40, e poi una prima palla al T. Ritrova efficacia in battuta nel momento più delicato, bravo Matteo, 6-5. La bagarre continua anche nel game #12, con una risposta aggressiva ai vantaggi Matteo strappa il quarto Set Point. È quello buono, con un cross di diritto veloce che sorprende l’australiano. 7-5 Italia! L’ha vinto di lotta, di testa, pur con un livello di gioco non ai suoi massimi, servendo la miseria del 44% di prime in campo e vincendo solo il 53% dei punti. Un testa a testa vinto… di testa.
    Arnaldi scatta alla battuta nel secondo set, e scatta male… Un errore, un doppio fallo e 15-40. Subisce un BREAK immediato forzando col diritto dal centro. Ancora la fretta, spesso Matteo accelera i tempi dell’affondo e non è la tattica migliore. Stavolta Alexei è preciso, vola a rete e chiude, vantaggio consolidato, 2-0. Brutto momento per Arnaldi, due doppi falli e si va ai vantaggi. Nemmeno fortunato, un nastro porta via un diritto che costa la palla del doppio break. Volandri urla a Matteo di non aver fretta. Invece “Arna” accelera ancora tutto e subito, stavolta trova la riga e si salva, ma che rischio. Serve troppo male l’azzurro, quasi facile per Popyrin entrare a tutta con la risposta, PB #2. Con una sbracciata inside out in risposta, Alexei strappa il secondo BREAK, 3-0 pesante. Malissimo al servizio Matteo, 40% di prime e 0 su 9 con la seconda palla. Pure il “canguro” si distrae, concede una palla break ma l’annulla con un attacco preciso e ottima volée stoppata. Chiude un game complicato il “Pop”, 4-0. Il set sembra compromesso, importante ora è tornare in partita con i colpi, interrompere l’inerzia negativa. Finalmente vince un game Matteo, 1-4, ma continua a giocare con fretta e poca lucidità, strano per un giocatore così cerebrale, sente sicuramente il peso dell’evento. Popyrin si porta 5-1, può rischiare serenamente in risposta. Incerto Arnaldi negli attacchi e il settimo doppio fallo lo condanna al 15-40, due Set Point Australia. Ritrova lucidità il sanremese, la palla gli sta in campo, con 4 punti di fila salva il game, 2-5. Chiude 6-2 Popyrin, con un discreto game di servizio ma ancora molti errori. 41% di prime in campo per Matteo e con la seconda ha un saldo molto negativo, 3 punti vinti su 17 punti. Si va al terzo.
    Terzo set, Arnaldi inizia al servizio. Le gambe dell’azzurro sono un po’ bloccate sull’errore col diritto in scambio che gli costa il 15-30. Con un gran risposta di rovescio Popyrin punisce un Serve and Volley troppo azzardato, rischia troppo Matteo, continua ad affettare i tempi. 15-40, due palle break immediate. Le annulla con coraggio, rischia col diritto da tre quarti campo e poi un Ace. Serve la massima grinta ma anche lucidità adesso. Annulla anche una terza palla break con un diritto aggressivo dal centro, grande rischio. Tanta fatica, 1-0 Arnaldi. Incredibile magia difensiva di Matteo sul 40-15, in totale spaccata rimette una palla difensiva assurda e va anche a prendersi il punto.. ma il game lo vince Alexei con la “clava”, la sua combinazione servizio e diritto funziona. Arnaldi nel terzo game trova un gran rovescio, ma commette l’ottavo doppio fallo del match e crolla di nuovo 15-40, altre due palle break. Esce di un niente un diritto violentissimo di Popyrin, 30-40; buona accelerazione col diritto sulla seconda, lento l’aussie nel recupero. Si salva ancora, già 5 PB annullate in due game, per il 2-1. Tutto comodo per l’australiano, 2 pari, servizio e pure la volée funzionano bene. “Arna” trova forse il miglior punto del match, costruisce, sposta il rivale e via, grande accelerazione a campo ormai aperto. 3-2 Arnaldi. Si soffre anche sul 3 pari, ogni turno è una sofferenza. Con un errore col back, è 15-30. Sbaglia totalmente la direzione dell’attacco Matteo, fa colpire Alexei da fermo e viene infilato col passante. 15-40, altre due palle break. Salva la prima con un errore di Popyrin col diritto; annulla la settima palla break col servizio Matteo. Finalmente trova una soluzione tatticamente ottima “Arna”, una smorzata che lo fa correre avanti laterale. 4-3 Arnaldi. Serve come un treno l’aussie, ma Matteo è bravo a trovare i tempi per l’attacco, con un’ottima volée in contro tempo trova un gran punto, che gli vale la parità, prima del set sul servizio dell’aussie. OHH!! Doppio fallo Popyrin, quanto pesava quella palla… La prima chance nel set per l’azzurro. Trova un servizio a tutta Alexei, al centro, imprendibile. 4 pari, si entra nel rush finale. Niente, anche il nono game è una lotta e si soffre, Prima “Pop” trova un back di rovescio ottimo, poi Arnaldi sbaglia col diritto. 15-30. Con coraggio Matteo fa un passo in campo e tocca una smorzata ottima, 30 pari. Purtroppo sulla seconda di servizio Popyrin trova una bordata di diritto da DelPo doc, 30-40 e ottava palla break del set. ACE Arnaldi, trovato nel momento ideale (terzo del set). “Cuore” urla Volandri dalla panchina, e cuore mette in campo Matteo, grande attacco e chiusura di volo con decisione. Sciupa tutto con un doppio fallo, che tensione… ma alla fine ancora resta avanti, 5-4 Arnaldi, ora tutta la pressione è sull’australiano. Inizia alla grande, regge in difesa e infila il rivale con un rovescio cross dal centro fantastico! 0-15. Un errore banale col diritto di Alexei fissa lo score sul 30 pari, è due punti “Arna”… La risposta di Matteo è deviata dal nastro, scomposto Popyrin nell’aggredire la palla, è OUT! Match Point Arnaldi! SI!!!! Passante di Arnaldi lungo linea di rovescio, ottimo la volée dell’australiano è impossibile. VINCE ARNALDI!!!! Grande vittoria di sofferenza, annullando una caterva di palle break. 1-0 Italia, adesso manca Jannik a completare l’opera….

    A. Popyrin 🇦🇺 vs M. Arnaldi 🇮🇹ITF Finals A. Popyrin564 M. Arnaldi726 Vincitore: M. Arnaldi ServizioSvolgimentoSet 3A. Popyrin 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-404-5 → 4-6M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace A-40 40-40 df A-404-4 → 4-5A. Popyrin 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A df 40-40 A-403-4 → 4-4M. Arnaldi 0-15 15-15 ace 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-3 → 3-4A. Popyrin 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 3-3M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 2-3A. Popyrin 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 ace1-2 → 2-2M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2A. Popyrin 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2A. Popyrin 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace5-2 → 6-2M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-405-1 → 5-2A. Popyrin 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df4-1 → 5-1M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-304-0 → 4-1A. Popyrin 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 A-40 ace3-0 → 4-0M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-30 40-40 df 40-A 40-40 40-A2-0 → 3-0A. Popyrin 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-151-0 → 2-0M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-40 df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Popyrin 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A5-6 → 5-7M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 ace5-5 → 5-6A. Popyrin 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace4-5 → 5-5M. Arnaldi 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-4 → 4-5A. Popyrin 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-4 → 4-4M. Arnaldi 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4A. Popyrin 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3M. Arnaldi 0-15 0-30 0-40 df1-3 → 2-3A. Popyrin 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-2 → 1-3M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2A. Popyrin 0-15 df 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1M. Arnaldi 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Davis, primo singolare di Italia – Serbia: Arnaldi, Sonego o Musetti?

    Il team azzurro di Coppa Davis a Malaga

    “Only the brave happen to arrive where the angels can’t tread”, ovvero “solo i coraggiosi arrivano dove gli angeli non osano spingersi”. L’iconica frase del poeta britannico Alexander Pope calza a pennello per le sfide più ardue del nostro amato tennis, Davis Cup inclusa. Il team azzurro ha di fronte una semifinale davvero impegnativa contro Novak Djokovic e compagni. Compagni, già… Chi ipotizzava che SuperNole dovesse caricarsi sulle spalle l’intera nazione – ne avrebbe di certo il Phisique du Role…- per alzare la sua seconda insalatiera in carriera è rimasto deluso, pure i compagni saranno un fattore non da poco. L’ottima prestazione prodotta da un Kecmanovic risvegliatosi da un lungo periodo “no” contro Draper complica ancor più i piani in Casa Italia. Dando per scontato che Jannik Sinner sarà chiamato a ripetere l’impresa clamorosa di battere un Djokovic in condizioni strepitose, la domanda che anima il dibattito tra gli appassionati azzurri è: chi giocherà il primo match tra Arnaldi, Sonego e Musetti? Bella domanda…
    Non abbiamo alcuna risposta, sia ben chiaro. Filippo Volandri scioglierà i dubbi alle ore 11, un’oretta prima dell’inizio delle ostilità a Malaga. Gli allenamenti hanno solo confuso le idee ai presenti. Tutti si sono allenati con buon ritmo, incluso Bolelli, escluso da quel doppio al quale era atteso per far spazio alla maggior vivacità atletica ed agonistica di Sonego, ormai discreto “uomo Davis”, qualche caduta ma anche grandi risalite. Non è affatto facile fare un pronostico, e non è nemmeno nelle nostre intenzioni farlo. Quel che è invece interessante è provare ad analizzare quel che i tre alfieri azzurri possono dare in campo, presumibilmente ancora contro Mionir, ex n.1 junior e poi autore di fiammate d’autore come momenti di bassa totalmente inspiegabili. Dopo un periodo passato con David Nalbandian, il serbo è tornato nella penombra, ma non ha affatto disimparato come si gioca a tennis, anzi. È l’identikit del tennista “da Davis”, ossia uno con qualità nel braccio ma che per motivi vari nell’arco della stagione manca di continuità, e che se lo prendi e butti in campo in un contesto che lo esalta e responsabilizza può darti tanto. Bingo… Battere Draper giovedì non era cosa facile, anzi è stato contro pronostico. I suoi colpi sono stati intensi, precisi, ha servito pure bene e spesso imposto al britannico un ritmo così alto da disarmarlo. Il campo poi non è così rapido, la palla salta abbastanza, quindi uno che non è esattamente uno scattista come lui a Malaga si trova proprio bene…
    Sonego, Musetti o Arnaldi quindi? “Il campo è piuttosto simile a quello di Parigi Bercy” afferma Volandri a Supertennsi. Le sensazioni dai match lo confermano: indoor, quindi discretamente veloce, ma non troppo. I tagli funzionano benino, il topspin pure perché la palla non scivola via come a Torino, ma s’impenna quel che basta per prendere rotazione. Questa è una considerazione basilare per ipotizzare chi tecnicamente potrebbe scendere in campo come n.2 azzurro. Sottolineiamo: tecnicamente. Solo il team, i giocatori e Volandri sanno davvero come stanno Muso, Arna a Sonny, chi è più pronto alla pugna mentalmente e fisicamente. Questo in Davis conta se non tutto molto, pertanto la scelta del primo singolarista italiano potrebbe basarsi principalmente su questi aspetti. E scegliere per Volandri sarà complesso… “E’ difficile, non ce lo nascondiamo. Se vinci un singolare hai ragione, se lo perdi con tre match point non ce l’hai, se ieri Sonego e Sinner avessero perso, ci averebbero detto che avrebbe dovuto giocare tutto il mondo tranne loro due” afferma Filippo. Come dargli torto.
    Ma alla fine una scelta è da fare, uno tra Arnaldi, Sonego e Musetti giocherà il primo singolo alle ore 12, contro un serbo, probabilmente Kecmanovic. Chi gioca? Prima di arrivare a una nostra conclusione, si potrebbero inquadrare così le tre possibili alternative: Arnaldi è la scelta di sostanza, Sonego quella più emotiva, Musetti quella più legata alla compatibilità tecnica.
    Arnaldi contro Van de Zandschulp ha perso, ma nessuno può rimproverargli alcunché. Ha giocato quasi tre ore contro un super servizio, prendendosi rischi e giocando il match sino alla fine. Ha perso col massimo impegno, non sfruttando tre match point, per scelte (solo un paio, a dire il vero) rivedibili. Del resto, “Only the Brave”, solo rischiando e provandoci è arrivato a un passo dalla vittoria, è andata male. Pazienza, è la legge dello sport, quindi lo stesso applaudiamo Matteo. Riproporlo in campo vs. Kecmanovic potrebbe essere la scelta più logica, visto che a livello di tenuta fisica e mentale il ligure sta dando ampie garanzie. Come testa, voglia di lottare e quantità di prestazione, è ormai già una piccola certezza. Tuttavia, ha Arnaldi il tennis per mettere in difficoltà un buon Miomir? Sulla carta qua qualche dubbio viene. Kecmanovic è un grande colpitore, pulito, ama il ritmo. Arnaldi dovrebbe giocare un match a dir poco Garibaldino, attaccare a tutta, variare continuamente coi tagli e venire a rete, a sfidare un passante molto buono. E sulle diagonali il serbo potrebbe sovrastare l’azzurro. Se il serbo può aggredire le palle pulite e non sempre profonde dell’italiano, la partita potrebbe diventare molto difficile e lo scenario è plausibile. Servirebbe un Arnaldi in versione US Open, che gioca a tutta e tutto gli sta in campo. Possibile, ma non facile da realizzare. Quindi scegliere Arnaldi vuol dire puntare sulle qualità mentali e prestazionali, meno su aspetti di gioco puro.
    Con Sonego la faccenda cambia, si ribalta. Lorenzo è un super agonista, ma riesce a portare in campo la sua versione Superman quando è al top fisicamente. Se le sue caviglie scattano come molle e diventa l’entusiasmante “polpo” difensivo, se la forza nelle gambe ne sostiene servizio e attacchi a tutta col diritto. Se Sonego invece ha qualche acciacco ed è meno esplosivo, tutto il suo tennis si deprime esponenzialmente, e la sua gladiatoria vis pugnandi non basta più a coprirne qualche limite tecnico. Dopo il doppio, da lui ben giocato nel secondo set (trascinato dalla locomotiva-Jannik), si è detto in forma, a posto, ma in realtà chi è a Malaga continua a parlare di sue condizioni non al top. Scegliendo Sonego si punta sull’aggressività, sulla voglia di vincere, sulle emozioni di chi può trasformarsi con la maglia azzurra, ma se la partita diventasse molto dura fisicamente, e potrebbe diventarlo, è forse un azzardo. E si complicherebbe pure l’eventuale scelta nel doppio, terzo match che potrebbe essere decisivo come giovedì.
    Capitolo Musetti, il più spinoso ma forse intrigante. Lorenzo viene da settimane negative, inutile girarci intorno. Una bella vittoria su Khachanov non può bastare a riabilitare un trend al ribasso, con più prestazioni modeste come tennis e soprattutto spirito. Vederlo uscire sconfitto a testa bassa è stato ancor peggio della sconfitta stessa, ed è accaduto più di una volta. Rischiarlo in Davis potrebbe essere un azzardo da Casinò, con tanta pressione da gestire, ma… se andiamo a vedere il tennis e le condizioni, il gioco di “Muso” è l’esatto antidoto alle doti di Kecmanovic. Cambi di ritmo, diritto top e poi via a tutta più secco, tagli col rovescio e quindi accelerazioni improvvise, il tutto alternato a discese a rete e smorzate. Kec ama il ritmo, ti monta sopra col ritmo; Musetti è colui che ha nel braccio le frecce per non darti alcun ritmo, fartelo perdere e mandarti in bambola. Fisicamente dicono che sia tirato a lucido, potente e reattivo. Ma come sta “di testa”? Questo è il punto di domanda… La Davis oggi per Lorenzo potrebbe esser quel che nei giochi di carte si chiama All In, ossia o la va o la spacca. Buttarlo in campo potrebbe essere l’asso nella manica, il jolly che fa saltare il banco, o un autogol totale. Fatale. L’aria della Davis e la maglia azzurra potrebbe essere una scossa per lui, come accadde in passato a Bratislava, quando fu buttato dentro assai giovane in un match assai importante, e lui tirò fuori il meglio di quel che allora aveva, che era già tanto. L’occasione potrebbe essere quella giusta, inattesa quanto intrigante, quella che riaccende la sua luce e lo riporta ad essere quel talento che tanto ci ha entusiasmato. Ma anche bel rischio. Un grande rischio. I precedenti tra l’altro sono 2-0 a favore di Lorenzo, uno disputato sul duro…
    L’Italia ha di fronte una sfida difficile, e questa nuova formula della Davis non ti consente alcun margine d’errore, come in passato con i 4 singolari e un doppio. La Davis del 2023 è tutto e subito. Dare il massimo, rischiare. Only the Brave, si diceva. Allora, se sarà Kecmanovic, perché non provare la carta Musetti? Only the Brave…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: Arnaldi non sfrutta tre match point nel tiebreak decisivo e cede a Van de Zandschulp. Olanda 1, Italia 0

    Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

    Che peccato Matteo! Nel primo match di Italia – Olanda in Coppa Davis a Malaga, Arnaldi gioca una partita coraggiosa, di gambe e testa, lottando quasi tre ore contro un Botic Van de Zandschulp cresciuto a dismisura al servizio, ma non basta. Va sotto di un break nel terzo set, con forza e lucidità riporta l’incontro in parità. Tutto si decide al tiebreak del terzo set, in una manciata di punti, e di scelte. Purtroppo il sanremese non sfrutta tre match point, pagando soprattutto la scelta di rischiare una smorzata sul secondo, sul 6 punti a 5, un colpo mal eseguito e tatticamente errato. Paga quell’esecuzione a carissimo prezzo, perché Van de Zandschulp annulla con il servizio la terza palla match sul 7-6 e si procura a sua volta un match point. Matteo è giocatore, si prende rischi. Il rischio preso per annullare la palla match è forse eccessivo, un’accelerazione di rovescio lungo linea un po’ affrettata, colpita dopo il servizio con non molto equilibrio. È un colpo che sente, quindi ha probabilmente fatto la sua scelta “migliore”, ma non ha pagato. Arnaldi perde 7-6 3-6 7-6, una sconfitta arrivata per una manciata di punti e che ora complica terribilmente la strada dell’Italia.
    Quando perdi una partita così, i rimpianti sono tanti, e non solo per i tre match point non sfruttati. Ma allo stesso tempo è difficile criticare Arnaldi, vista la sua poca esperienza in match di così alta tensione e responsabilità e vista la bella partita disputata. Ha spinto di più Matteo con i suoi colpi, ha tenuto maggiormente in mano il tempo di gioco e mosso la palla. Ha rischiato, si è difeso e ha rincorso, ma purtroppo ha pagato un secondo set nel quale ha subito un passaggio a vuoto nell’energia, con Van de Zandschulp allo stesso tempo salito terribilmente nel rendimento del servizio. Ha perso solo due punti alla battuta nel secondo set Botic, ed ha sfruttato anche la chance per allungare nel terzo. La partita pareva finita lì. Non se l’avversario ha la grinta e spinta morale di Arnaldi, ragazzo sempre lucido e positivo, prontissimo a sfruttare il primo minimo pertugio entrando a tutta. Il doppio fallo di Botic è stato il segnale “Go!”. Lì Arnaldi ha dato tutto, ha infilato una serie di colpi spettacolari, prendendosi rischi ben pagati e ha forzato il match al tiebreak decisivo. Per questo non ce la sentiamo di puntare il dito contro Matteo per un paio di scelte così così nel “decider”. Ha rischiato e ha sbagliato, pagando con la sconfitta, ma se non avesse tenuto nel corso del match questa stessa condotta, probabilmente al tiebreak del terzo nemmeno ci sarebbe arrivato. Così è il tennis, questo sport così terribile che può decretare la vittoria o la sconfitta per un paio di colpi che girano male nel momento sbagliato, o per un rischio preso non ripagato. Arnaldi resta un patrimonio della nostra nazionale, e da questa partita imparerà tanto per il futuro.
    Siamo nelle mani di Jannik Sinner, in campo contro Griekspoor, e poi speriamo del doppio, dove gli “Orange” sono potenzialmente molto forti.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Italia vs. Olanda inizia con Arnaldi alla battuta. Servizio esterno e via diritto vincente, il primo punto è azzurro. Qualche errore (incluso un doppio fallo), ma vince a 30 il primo game. Entra subito in moto servizio e diritto di Van de Zandschulp, due colpi molto pesanti, in particolare il diritto, 1 pari. Solo due game giocati, ma la sensazione è che sia decisiva la rapidità nel prendere l’iniziativa, e per questo i colpi di inizio gioco: chi manda in difesa l’avversario ha un netto vantaggio. Matteo rischia aprendo al massimo il campo, quando corre Botic è in parte disarmato, ma quando l’olandese riesce a spingere con i piedi ben saldi a terra la musica cambia, il suo diritto è potentissimo. Si avanza sui game di battuta, Arnaldi serve in campo due prime su tre, numeri inferiori per Van de Zandschulp ma col primo colpo dopo la battuta è a tratti incontenibile. Nel sesto game Matteo gioca il miglior punto del match in risposta: gran taglio d’attacco di rovescio, sul rovescio del rivale, e via a rete a chiudere  in contro tempo. Rapido e offensivo. Il gioco va ai vantaggi (il primo nel match) con un doppio fallo di Van de Zandschulp, ma poi l’”Orange” chiude di prepotenza con servizio e diritto. 3 pari. Ogni volta che Arnaldi riesce ad allontanare Van de Zandschulp dalla riga di fondo e poi chiamarlo avanti si vedono i limiti di mano e di tocco dell’olandese. È l’azzurro a muovere maggiormente il gioco, crea di più e varia, ma in risposta non riesce a trovare continuità per tentare l’allungo. Sul 5-4 sale la tensione: Van de Zandschulp serve e commette un errore col diritto, 15-30. Arnaldi si difende alla grande sul diritto del rivale, trovando un diritto cross passante che fulmina Botic, lento a scendere a rete. 15-40, prime palle break del match e doppio Set Point. Van de Zandschulp annulla il primo con un Ace al centro, implacabile anche sul secondo con servizio e diritto a chiudere sulla risposta un po’ corta. È il game più lungo e lottato dell’incontro, l’olandese lo chiude per il 5 pari. L’equilibrio non si rompe, si va al Tiebreak. Arnaldi strappa il primo mini-break spingendo bene col diritto e forzando l’errore di Botic, non rapido nell’andare sulla palla. 2-1 e servizio Arnaldi. Spreca tutto rischiando una smorzata col diritto, mal eseguita e con Van de Zandschulp coi piedi sulla riga, quindi totalmente errata. Segue un altro erroraccio di Matteo, ottimo il tempo d’attacco ma la volée di diritto è lunghissima. 3-2 Van de Zandschulp. Reazione Arnaldi, “parata” in risposta e ne esce un bel lungo linea, si gira 3 pari. Un’ottima prima palla porta l’olandese sul 4-3. Di nuovo l’azzurro si butta avanti ma si fa sorprendere dal passante basso e lento di Botic, 5-3 Van de Zandschulp. Disastro dell’olandese sul 5-4, un doppio fallo che impatta lo score 5 pari. Tantissima tensione e TB giocato male da entrambi… Lunghissimo lo scambio nell’undicesimo punto, alla fine è Arnaldi a tirare lungo un diritto e Set Point Olanda. Spinge col diritto Matteo, muore in rete il rovescio di Van de Zandschulp. 6 pari. Lunga la risposta dell’olandese, 7-6 e terzo Set Point complessivo per Arnaldi. Via, vola via il diritto inside out di Botic, SET Arnaldi! 8 punti a 6. Tanti errori, ma bravo alla fine a portarlo a casa al fotofinish.
    Van de Zandschulp inizia alla battuta il secondo set, ritrova la prima palla e si porta 1-0, e poi spinge duro in risposta. Ai vantaggi l’olandese strappa la prima palla break del match con una bordata di diritto delle sue. Arnaldi si difende con un servizio al centro molto preciso e piuttosto rapido per essere una seconda palla, Botic è sorpreso e sbaglia la risposta. Non demorde Van de Zandschulp, si procura un’altra chance chiamando a rete e passando Matteo. Si apre il campo l’olandese ma sbaglia l’affondo a campo discretamente aperto. Fantastico Arnaldi col rovescio cross, metri fuori campo, per annullare la terza palla break, che classe su di un colpo così “pesante”. È salito terribilmente in risposta Van de Zandschulp, con un’altra sbracciata di rovescio clamorosa trova la quarta PB del game. Ace Arnaldi! Che lotta… Vola via il diritto di Botic sul 22esimo punto del game, 1 pari. Dopo la lotta feroce, il set si rimette sui binari del servizio, bravo l’azzurro a recuperare dal 15-30 nel sesto gioco per il 3 pari. Fa fatica Matteo al servizio nel set, di nuovo è spalle al muro servendo sul 3-4. Due errori, uno anche sfortunato per una deviazione, ma s ritrova sotto 15-40. Un errore di rovescio in scambio, troppa fretta nello spingere, costa all’azzurro il primo break del match. Serve 5-3 Van de Zandschulp e chiude 6-3 senza problemi con l’ennesimo ottimo turno di battuta. L’olandese ha dominato il secondo parziale, come dimostra l’aver perso solo due punti al servizio in tutto il set. Calo nell’energia in Arnaldi, meno intensità e qualche errore di troppo.
    Terzo set, Arnaldi ritrova un buon game di servizio, interrompendo il pessimo finale del secondo set. Van de Zandschulp resta molto sicuro al servizio, ha trovato un gran ritmo dal secondo parziale e questo gli consente di spingere tanto in risposta, prende rischi. Come sul 15 pari nel terzo game, una gran botta che gli vale un vincente pericoloso per il nostro. Troppa foga Matteo, si butta avanti per uno smash basso che gestisce male, la palla è lunga e 15-40, due palle break delicatissime. Non entra la prima di servizio, Van de Zandschulp risponde con una palla un po’ alta che Arnaldi prova a spingere, sparando un diritto in rete. Male Arnaldi in questo game, ha accelerato fin troppo i tempi per l’affondo e colpito con foga eccessiva. Un break doloroso, che manda Van de Zandschulp a servire avanti 2-1. E come serve l’olandese… 7 prime in campo su 9 nel set, vincendo tutti i punti. 3-1 Van de Zandschulp. È “on fire” Botic, regge sulla diagonale di rovescio e trova pure un vincente lungo linea da sinistra bellissimo, colpo tutt’altro che sicuro per lui. 0-30, la “nave Arnaldi” ondeggia pericolosamente… Riesce a calmarsi e ritrovare precisione con servizio e diritto d’attacco. Con un’ottima volée bassa chiude il quarto punto di fila, per il 2-3. Il problema è trovare un ottimo game in risposta per riaprire la partita. Jannik in tribuna fa cenno a Matteo di restare focalizzato, dritto in attacco. E Arnaldi ci prova, con tutto quel che ha. Con un passante di diritto che pizzica la riga trova un 15-30 in risposta che non capitava dal primo set. Doppio fallo! 15-40, due palle del contro break per Arnaldi! Trasforma la seconda chance con una risposta di diritto a tutto braccio, ancora sulla riga. Grinta Arnaldi! 3 pari, il set si riapre. Ora è il ligure “on fire”, trova una serie di punti uno più bello dell’altro, anche in contro balzo trova controllo. Sorpasso, 4-3 Italia, con un parziale di 12 punti a 3. Arnaldi resta solido, sul 4 pari lavora bene la palla e trova timing per l’affondo. 5-4. Perfetto Van de Zandschulp, 5 pari. Arnaldi sbaglia un rovescio lungo linea, 15-30, troppa fretta; quindi sul 30 pari trova un passante di diritto fantastico, dopo aver tirato su una palla difficilissima uscendo dal servizio. Botic trova un passante punendo una brutta volée di Matteo. C’è bagarre in questo rush finale. Attacca in contro tempo l’azzurro ma è punito dal lob ottimo dell’olandese, che gli vale una palla break cruciale. Spinge duro col diritto inside out, annulla la chance. Game Arnaldi, 6-5, non trema l’”Orange”, il match si decide al tiebreak. Iniziano bene, ottimi punti d’attacco con mano e qualità. Ottimo col rovescio Arnaldi, “sfonda” la resistenza di Van de Zandschulp, 2-1 e servizio. Si riprende il mini-break con potenza, sbaragliando le volée dell’azzurro, 2 pari. Uff… erroraccio di volo di Botic, chiamato a rete da una palla corta non così corta… 3-2. Si gira 4-2 Arnaldi, ottimo pressing col diritto per Matteo. Più paziente ora l’azzurro, regge a buoni ritmi, inchioda a sinistra il rivale ed è Van de Zandschulp a sbagliare di rovescio. 5-3 Arnaldi. Botic si riprende il mini-break con una risposta di rovescio lungo linea formidabile. 5-4 Arnaldi, ma serve l’olandese. Smash! Lo smash di Matteo è vincente, pronto ad avanzare dopo la risposta e prendersi il punto che gli vale 2 Match Point!!! Annulla il primo Van de Zandschulp, ora Arnaldi ha il secondo, con la battuta. 2 ore e 48 minuti di lotta. È lo scambio più lungo del match, nessuno prende l’iniziativa… all fine Matteo rischia la palla corta col diritto ma tocca male, la palla atterra a metà corridoio. Si gira 6 pari. Con un diritto potente dopo il servizio, Arnaldi strappa il terzo Match Point, che coraggio. 7-6. Lo annulla col servizio, al centro, è sorpreso dalla traiettoria il sanremese. 7 pari. Serve and volley, chiude di volo l’olandese, 8 a 7 e primo Match Point Van de Zandschulp. No…. esce in corridoio il rovescio lungo linea di Arnaldi, anche qua affrettando un po’ di tempi. Game Set Match Van de Zandschulp, vince 9 punti a 7, una partita decisa su una manciata di punti. Matteo ha pagato qualche scelta non corretta, quella smorzata sul secondo match point nel tiebreak decisivo se la ricorderà a lungo. Ora la strada dell’Italia si complica maledettamente, siamo nelle mani di Jannik Sinner e poi, speriamo, nel doppio.

    Matteo Arnaldi (ITA) 🇮🇹 vs. Botic van de Zandschulp (NED) 🇳🇱ITF Finals M. Arnaldi736 B. Van de Zandschulp667 Vincitore: B. Van de Zandschulp ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 2*-2 3-2* 4-2* 4*-3 5*-3 5-4* 6-4* 6*-5 6*-6 7-6* 7-7* 7*-86-6 → 6-7B. Van de Zandschulp 0-15 15-15 30-15 40-15 ace6-5 → 6-6M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-405-5 → 6-5B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 ace 40-0 ace5-4 → 5-5M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4B. Van de Zandschulp 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3B. Van de Zandschulp 0-15 15-15 15-30 15-40 df 30-402-3 → 3-3M. Arnaldi 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace1-3 → 2-3B. Van de Zandschulp 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-2 → 1-3M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-401-1 → 1-2B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 ace 40-01-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 15-403-4 → 3-5B. Van de Zandschulp 15-0 ace 30-0 40-0 40-153-3 → 3-4M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-302-3 → 3-3B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1B. Van de Zandschulp 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 2*-2 2-3* 3-3* 3*-4 3*-5 4-5* 5-5* df 5*-6 6*-6 7-6*6-6 → 7-6B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 ace 40-0 ace ace6-5 → 6-6M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5B. Van de Zandschulp 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-405-4 → 5-5M. Arnaldi 15-0 30-0 ace 40-04-4 → 5-4B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-30 ace4-3 → 4-4M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-403-2 → 3-3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2B. Van de Zandschulp 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-1 → 2-1B. Van de Zandschulp 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: troppo Rublev per un buon Arnaldi, il russo vince si qualifica per le Finals

    Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

    Ha lottato e sprintato su ogni palla, ricorso ogni accelerazione del rivale arrivando più volte a rimettere in gioco la palla con una spaccata estrema “a la Djokovic”, ma la resistenza di un volitivo Matteo Arnaldi non è bastata per arginare il forcing di Andrey Rublev. Il russo batte l’azzurro per 7-5 6-3 in un’ora di mezzo di gioco, qualificandosi per i quarti di finale dell’ATP di Vienna (affronterà Zverev) e soprattutto straccando un meritato biglietto per le ATP Finals di Torino. La partita è stata condotta interamente dal moscovita, determinato a vincere per ottenere l’agognato pass per il Masters di fine anno. Ha spinto come un forsennato, mettendo in mostra tutta la potenza del suo diritto con il quale ha allontanato l’azzurro dalla riga di fondo, infilandolo poi con un classico vincente a sventaglio da sinistra. Uno schema noto, per lui classico, ma difficile da contro battere a meno di non brillare con i colpi d’inizio gioco. Qua è venuta tutta la differenza tra i due: Rublev ha disputato una partita eccellente al servizio, chiudendo con il 69% di prime palle in campo e vincendo l’83% di punti con la prima e un fantastico 63% con la seconda. Numeri che ben spiegano come Rublev abbia condotto il gioco, e concesso – e annullato – una sola palla break in tutto il match. Al contrario Arnaldi è stato spesso sotto pressione nei suoi game, per la qualità in risposta di Andrey e anche per colpa di numeri non così buoni, poco il 53% di prime in campo. In generale Arnaldi è stato bravo a riprendersi da un avvio shock, trovare ritmo e belle accelerazioni col rovescio, soprattutto cross, oltre a qualche discesa a rete ideale per non permettere al russo di comandare. Ma in generale la spinta di Rublev è stata superiore, e solo qualche errore di troppo in spinta, abbinato il suo solito nervosismo nelle fasi chiave dei game, non gli consentito di vincere con più agio.
    Rublev per Arnaldi è un avversario “tosto”, perché impone grandi ritmi e pressione, non lasciando molto spazio all’azzurro per spingere e variare. Tuttavia Matteo non ha affatto sfigurato, e probabilmente non era nemmeno al meglio dopo l’attacco influenzale dei giorni scorsi, evidente nel primo match del torneo vs. Ramos. Oggi il ligure è stato tutt’altro giocatore, più veloce, dinamico, pronto a spingere quando possibile e molto combattivo in difesa. Tuttavia la spinta del n.5 del mondo è stata davvero martellante e alla fine ha prevalso. Matteo ha annullato 7 delle 9 palle break concesse, chiudendo con 19 vincenti e 11 errori. Per un match soprattutto difensivo e di rimessa, non sono numeri affatto negativi. Arnaldi conferma anche a Vienna di valere ampiamente la sua classifica e che questi tornei sono al suo livello.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Rublev scatta al servizio e parte a tutta, vince i primi sette punti imponendo ritmi elevatissimi. Arnaldi troppo contratto, pure un doppio fallo, ma salva le tre palle break con servizio e un buon attacco col rovescio. Matteo salva anche una quarta palla break vincendo uno scambio di alto ritmo con un bel passante di diritto. Con un’ottima smorzata Arnaldi vince un game complicatissimo ed entra in partita. Il russo martella con totale sicurezza nei suoi turni di battuta, anche l’italiano prede un buon ritmo dopo l’avvio in salita, è pronto a correre avanti spingendo il primo colpo dopo il servizio, tutto per non cadere nello scambio in progressione di Andrey, dove è nettamente sfavorito. Il forcing di Rublev s’inceppa nel settimo game, da 30-0 sbaglia tre affondi consecutivi e concede la prima palla break. Indovina l’angolo esterno con la prima di servizio, non riesce a rimetterla in gioco Arnaldi. 4-3 Rublev. Bene l’azzurro, secondo turno di battuta a zero per il 4 pari, si entra nel rush finale del set. Andrey si porta 5-4 e in risposta spinge a tutto braccio per chiudere il parziale. Si infuria su di un errore in spinta, ma in risposta è super aggressivo e si procura un set point sul 30-40. Non è fortunato Rublev, la risposta diritto s’impenna sul nastro, facile per Arnaldi avanzare e chiudere. 5 pari. Nervoso Rublev, come suo solito non gestisce serenamente la pressione, esagera col diritto e si ritrova 15-30. Risolve continuando a martellare e servendo bene (72% di prime in campo e 4 Ace). 6-5 Rublev, e di nuovo in risposta apre il campo con un drive profondo e chiudendo col diritto a sventaglio da sinistra. 15-30 e poi 30-40, stavolta con un raro rovescio lungo linea. Secondo set point. Ottimo Arnaldi, lo cancella con l’Ace, più preciso che veloce. Sbaglia poi un diritto il ligure, sotto la pressione di una risposta violenta del moscovita. Rublev trasforma il terzo set point con un passante al corpo, difficile da gestire per Matteo, sceso a rete con un approccio un po’ centrale e una demi volée complicata. 7-5 Rublev.
    Arnaldi è costretto ai vantaggi nel primo game del secondo parziale, è in difficoltà nel tenere fermo il rivale, pronto a verticalizzare e girarsi sul diritto. Ci prova e spinge molto Andrey, ma non è preciso, comanda ma commette diversi errori. Male Matteo col diritto, affretta la spinta e affossa a mezza rete, errore che gli costa una palla break. È il punto più bello del match, entrambi trovano colpi spettacolari tra attacchi e difese a tutto campo, ma il lob di tocco di Rublev è perfetto. Un break che manda avanti il russo 1-0 e servizio. Serve troppo bene Rublev, quasi solo prime palle, è poi facile per lui fare due passi avanti e tirare un diritto a tutta davvero impossibile da contenere. In un lampo si ritrova avanti 3-0, l’inerzia del match è totalmente dalla parte del n.5 del mondo (cinque game di fila vinti), ad un passo dalla matematica qualificazione alle Finals. Matteo non crolla, resta aggrappato al match salvando con un buon attacco la palla del 5-1 al rivale. Il russo continua ad alternare grandi affondi a qualche errore di troppo, ma non sbanda, nonostante un settimo game complicato (ai vantaggi, ma senza palle del contro break per Arnaldi). Sul 5-3 Andrey serve per i quarti di finale e soprattutto strappare il biglietto per Torino. Servizio e diritto lo sostengono, 40-0 e Tre Match Point. Basta il primo, servizio esterno perfetto. 7-5 6-3, complessivamente un successo meritato, ora per lui Zverev nei quarti. Arnaldi esce di scena a testa alta, ha tenuto bene il campo contro il n.5 del mondo.

    Matteo Arnaldi vs [3] Andrey RublevATP Vienna Matteo Arnaldi53 Andrey Rublev [3]76 Vincitore: Rublev ServizioSvolgimentoSet 2A. Rublev 15-0 ace 30-0 40-03-5 → 3-6M. Arnaldi2-5 → 3-5A. Rublev 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-4 → 2-5M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-4 → 2-4A. Rublev 15-0 30-0 30-15 40-151-3 → 1-4M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df0-3 → 1-3A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-150-2 → 0-3M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A0-1 → 0-2A. Rublev 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A5-6 → 5-7A. Rublev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace5-5 → 5-6M. Arnaldi30-40 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-404-5 → 5-5A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 4-5M. Arnaldi 15-0 30-0 ace 40-03-4 → 4-4A. Rublev 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-3 → 3-4M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-302-3 → 3-3A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 ace2-2 → 2-3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2A. Rublev 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2M. Arnaldi 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 df A-40 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1
    Tennis Match Statistics: Arnaldi vs Rublev

    🇮🇹 Arnaldi vs 🇷🇺 Rublev

    Statistic
    🇮🇹 Arnaldi
    🇷🇺 Rublev

    ACES
    4
    6

    DOUBLE FAULTS
    4
    0

    FIRST SERVE
    38/72 (53%)
    42/61 (69%)

    1ST SERVE POINTS WON
    25/38 (66%)
    35/42 (83%)

    2ND SERVE POINTS WON
    20/34 (59%)
    12/19 (63%)

    BREAK POINTS SAVED
    7/9 (78%)
    1/1 (100%)

    SERVICE GAMES PLAYED
    10
    11

    1ST SERVE RETURN POINTS WON
    7/42 (17%)
    13/38 (34%)

    2ND SERVE RETURN POINTS WON
    7/19 (37%)
    14/34 (41%)

    BREAK POINTS CONVERTED
    0/1 (0%)
    2/9 (22%)

    RETURN GAMES PLAYED
    11
    10

    NET POINTS WON
    12/16 (75%)
    14/19 (74%)

    WINNERS
    19
    21

    UNFORCED ERRORS
    11
    6

    TOTAL SERVICE POINTS WON
    45/72 (63%)
    47/61 (77%)

    TOTAL RETURN POINTS WON
    14/61 (23%)
    27/72 (38%)

    TOTAL POINTS WON
    59/133 (44%)
    74/133 (56%)

    MAX SERVICE SPEED
    207 km/h (128 mph)
    213 km/h (132 mph)

    1ST SERVE AVERAGE SPEED
    182 km/h (113 mph)
    195 km/h (121 mph)

    2ND SERVE AVERAGE SPEED
    150 km/h (93 mph)
    150 km/h (93 mph) LEGGI TUTTO