consigliato per te

  • in

    Mascherine in campo: AIP chiede un chiarimento alla Lega

    Di Redazione Hanno fatto discutere le dichiarazioni di ieri di Massimo Righi, secondo cui l’idea di rendere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine durante le partite non sarebbe andata in porto per l’opposizione dei giocatori (in particolare quelli di Cucine Lube Civitanova e Leo Shoes Modena, dopo i casi di positività registrati tra i cucinieri). Non l’ha presa bene Osmany Juantorena, che tramite una storia Instagram ha risposto seccamente “a me non risulta“, apostrofando poi così il presidente della Lega Pallavolo Serie A: “Pensa prima di parlare“. L’AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, sollecitata dagli stessi giocatori, ha contattato oggi Righi per un chiarimento sulla vicenda, spiegando che per l’associazione di categoria non esiste una pregiudiziale assoluta all’utilizzo di mascherine idonee all’utilizzo agonistico (diverso il discorso per tipologie più invasive come le FFP2). Il presidente Giorgio De Togni ha chiesto comunque un incontro al numero uno di Lega per approfondire l’argomento e discutere anche di altri temi urgenti come la riforma dello sport. LEGGI TUTTO

  • in

    Massimo Righi: “I giocatori hanno detto no alle mascherine in campo”

    Di Redazione
    In campo con le mascherine: un’idea che era emersa nei primi mesi della pandemia, ma che di fatto non è mai stata messa in pratica in Italia (mentre, ad esempio, in Brasile molti giocatori la indossano e negli USA l’utilizzo è universale, sia nei campionati universitari sia in quello professionistico femminile). Massimo Righi, presidente della Lega Pallavolo Serie A, rivela al Resto del Carlino Modena di averla riproposta anche per Gara 1 tra Cucine Lube Civitanova e Leo Shoes Modena, in seguito ai due casi di positività registrati tra i cucinieri: ancora una volta, però, l’iniziativa non ha avuto successo.
    “Vorrei che i giocatori si allenassero e giocassero con la mascherina – spiega Righi – e avevo proposto anche alcuni prototipi studiati a Torino. Ammetto però con rammarico che è stata una battaglia persa: i giocatori non vogliono scendere in campo con le mascherine, evidentemente non si sentono a loro agio. Al di là della partita in sé tra Civitanova e Modena, che evidentemente ha rappresentato un vulnus nel nostro sistema di sicurezza, mi sarebbe piaciuto che come gesto di responsabilità tutti gli atleti decidessero di utilizzare le mascherine per questo finale di campionato“.
    “Negli Stati Uniti – conclude il presidente di Lega – tutti giocano con le mascherine, mi dispiace che non riusciamo ad avere lo stesso tipo di comportamento“. LEGGI TUTTO

  • in

    Wilfredo Leon continua ad allenarsi. Con la mascherina

    Foto Instagram Wilfredo Leon

    Di Redazione
    Che fosse possibile allenarsi anche indossando la mascherina, il fuoriclasse cubano Wilfredo Leon lo aveva già sperimentato in tempi non sospetti, addirittura a maggio. Ora ci riprova in una situazione ben più seria: i casi di positività alla Sir Safety Conad Perugia preoccupano tutto l’ambiente della squadra umbra, ma Leon non rinuncia all’allenamento e trova il modo di scherzare.
    “Chi ha detto che non ci si può allenare con la mascherina? E che la mia ricezione è così cattiva?” scrive lo schiacciatore su Instagram, aggiungendo poi una colonna sonora eloquente: “I’m still standing“.

     
    Olè ?
    Un post condiviso da Simone Buti (@simo.buti) in data: Gen 28, 2018 at 7:33 PST

    (fonte: Instagram Wilfredo Leon) LEGGI TUTTO

  • in

    Lucão in campo con la mascherina: “Lo faccio anche per mio figlio”

    Di Redazione
    Superato il momento più difficile della pandemia di coronavirus, in quasi tutto il mondo si è ripreso regolarmente a giocare a pallavolo, tra misure più o meno restrittive (e non sempre efficaci) per evitare la diffusione del contagio. Di giocatori in campo con la mascherina, però, se ne sono visti pochi. Forse soltanto uno, ma non uno qualunque: Lucas Saatkamp detto Lucão, il celebre centrale del Funvic Taubaté e della seleçao, che nelle prime partite del campionato paulista in Brasile è sceso in campo bardato con un vistoso dispositivo di protezione nero.
    “Siamo stati fermi quattro mesi – ha spiegato Lucão in un’intervista a Web Volei – con conseguenze importanti a livello di allenamento e di perdita della massa muscolare. Non voglio rischiare di contagiarmi e fermarmi ancora per altri 14 giorni, e la mascherina in qualche modo può aiutare. L’altro motivo è che mio figlio è particolarmente soggetto alla febbre e ha avuto problemi di bronchite: non mi preoccupo di contagiarmi, ma voglio evitare di trasmetterlo a lui“.
    Foto Taubaté Volei
    La scelta del centrale è stata particolarmente apprezzata dagli appassionati brasiliani, ma non è certo questo il motivo che lo ha spinto a indossare la mascherina in partita: “Non leggo praticamente nulla di quello che scrivono su Internet. Il problema è che certo, noi siamo sottoposti a test, ma tra un test e l’altro c’è un intervallo di 14 giorni in cui chiunque può essere contagiato e trasmettere il virus ad altri. Non voglio perdere altro tempo: se dovessi fermarmi di nuovo, ci vorrebbe un altro mese per tornare al mio livello atletico attuale“.
    “A volte indossare la mascherina è un po’ scomodo – ammette l’ex giocatore di Modena – ma non si sente mancare il respiro come dicono. È più facile usarla nella pallavolo che nel calcio o in altri sport che richiedono maggior impegno cardiovascolare. All’inizio mi toglievo la mascherina ogni tanto per respirare, ma dopo un paio di settimane di allenamento mi sono adattato a tenerla sempre“. Lucão non vuole però essere considerato un esempio: “Non sono nessuno per dare consigli sull’argomento… La stessa OMS è dovuta tornare sui suoi passi e correggersi. La verità è che nessuno sa niente“.
    (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

  • in

    La mascherina di Osmany Juantorena per sostenere la ricerca sul cancro

    Foto Associazione Giacomo Sintini

    Di Redazione
    Una mascherina speciale per sostenere la ricerca sul cancro: la speciale iniziativa è portata avanti da Osmany Juantorena, schiacciatore della Cucine Lube Civitanova e della nazionale italiana, con l’intento di dare un contributo al suo carissimo amico Jack Sintini, grande pallavolista, ma anche in prima linea nella lotta contro la malattia – che lui stesso è riuscito a sconfiggere – attraverso l’Associazione Giacomo Sintini.
    “Ci sembra importante riunire le nostre forze in un periodo così difficile – spiega Juantorena – ed impegnarci per favorire il progresso della ricerca oncologica. Insieme al gruppo Mascherine Italiane Store abbiamo dato vita ad un progetto per la realizzazione di queste mascherine. Ho deciso di dare un contributo in prima persona mettendo la mia immagine a disposizione di questa iniziativa con uno strumento che oggi è indispensabile per la nostra salute”.
    “Una parte dei fondi raccolti della loro vendita – annuncia lo schiacciatore – sarà destinata dall’Associazione alla ricerca sul cancro. Come si può ben capire mi è particolarmente caro questo tema, perché oggi Giacomo è qui con me grazie ai progressi quotidiani possibili grazie alla ricerca medica. Invito tutti a partecipare alla nostra raccolta fondi con l’acquisto di una semplice mascherina, perché il contributo di ognuno può fare la differenza”.
    La mascherina può essere acquistata online: arriverà all’interno di una confezione speciale insieme a un biglietto con il ringraziamento personale di Osmany Juantorena.
    (fonte: Associazione Giacomo Sintini) LEGGI TUTTO