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    Venerdì a Bologna la presentazione del libro “Il Miracolo di Berlino”

    Di Redazione Tra il Volley Mercato e le VNL Finals c’è spazio anche per una prestigiosa presentazione: venerdì 22 luglio all’Hotel Regency Savoia di Bologna (via del Pilastro) sarà svelato per la prima volta “Il Miracolo di Berlino“, il nuovo libro di Leandro De Sanctis e Pasquale Di Santillo, giornalisti che hanno strettamente legato la loro carriera alla pallavolo. L’orario della presentazione sarà comunicato in seguito. Come suggerisce il titolo, il libro racconta e celebra, a vent’anni dagli eventi, i Campionati Mondiali femminili 2002, in cui l’Italia conquistò nella capitale tedesca il primo e, finora, unico oro iridato della sua storia. Le azzurre del CT Marco Bonitta scrissero così una pagina nuova nella storia della pallavolo femminile, al termine di una stagione lunga e non priva di polemiche, come quelle per l’esclusione dalla nazionale di Maurizia Cacciatori, a lungo giocatrice simbolo del movimento. Il volume ripercorre la favola delle eroine di quel fantastico torneo, da Eleonora Lo Bianco a Francesca Piccinini passando per Elisa Togut, MVP e implacabile protagonista della finale: un miracolo sportivo che partiva però da lontano, frutto di un lungo lavoro che aveva coinvolto anche tecnici come Julio Velasco, Angiolino Frigoni, Giuseppe Bosetti. Un racconto imperdibile, con una dedica speciale per ricordare Sara Anzanello, la campionessa che ci ha lasciati troppo presto. Per dirla con le parole di Manu Leggeri, dalla citazione di controcopertina: “Quella sera a Berlino avevamo un appuntamento con la storia del nostro sport. E a forza di pensare palla su palla riuscimmo a coronare il sogno di tutti“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu presenterà il suo libro lunedì 23 maggio al Salone di Torino

    Di Redazione Le prossime giornate saranno molto intense per Paola Egonu, e non solo per la Super Final di Champions League in programma domenica a Lubiana: per la campionessa azzurra c’è un altro appuntamento importante fissato per lunedì 23 maggio, a poche ore dalla sua ultima partita con la maglia dell’Imoco Volley Conegliano. Proprio quel giorno, alle 12.15, Egonu sarà infatti ospite del Salone del Libro di Torino per presentare il suo primo libro “18 segreti per diventare stelle“, scritto con Emanuele Giulianelli e pubblicato nei giorni scorsi da Il Battello a Vapore. L’incontro si svolgerà nella Sala Azzurra, all’interno del Padiglione 3: è possibile prenotare la partecipazione online. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Da tifosa a scrittrice: Michela Bosani Moroni racconta la storia del nonno partigiano

    Di Eugenio Peralta Una vita nei palazzetti di tutta Italia e non solo, prima da giocatrice (centrale) nei campionati giovanili e territoriali a Parabiago, Nerviano e Legnano, poi da sfegatata tifosa di Novara ma soprattutto di Sara Anzanello, Tai Aguero e Serena Ortolani, che sono diventate anche sue grandi amiche. Eppure nel suo libro, pubblicato a dicembre 2021, il protagonista non è il volley: Michela Bosani Moroni lo ha scritto per ricordare il nonno Pio Vittorio Moroni, scomparso nel 2017, che fu partigiano nella Seconda Guerra Mondiale e prese parte attiva alla Resistenza con la 182esima Brigata Garibaldi di Legnano, oggi intitolata a Mauro Venegoni. “Ti racconto la storia del nonno – Il partigiano Moroni” è il titolo del libro, edito da Evoé Edizioni, in cui Michela si ispira alla sua vicenda per quello che, più che una biografia, è un romanzo storico: “Ho deciso di scriverlo – racconta in un’intervista di Francesco Jacini per Baloo Volley – per mantenere una promessa che gli avevo fatto. Lui ci teneva molto a raccontarmi ciò che aveva visto e vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale, per lui era molto importante che la storia non venisse dimenticata, che essa non cadesse nell’oblio. Gli ho promesso che, dopo di lui, avrei continuato io a raccontare il suo trascorso, e così è stato. Ho iniziato a scrivere a gennaio 2019, abbandonando poi la mia prima bozza verso aprile-maggio; poi ho ripreso il tutto due anni dopo, con il desiderio di riuscire a pubblicare il mio libro in occasione del centenario della nascita di mio nonno, l’11 dicembre 2021, e ce l’ho fatta!“. L’autrice, molto legata al “partigiano Moroni” (ha chiamato il figlio Vittorio proprio in suo onore), descrive il nonno come “un pensatore autonomo, critico e libero nello spirito, che si adattò alla vita da soldato per sopravvivere e per non causare problemi alla propria famiglia, ma non condivise mai il pensiero unico imperante all’epoca. Dopo l’armistizio di Cassibile divenne uno sbandato, e con un viaggio denso di peripezie tornò a casa, dove scoprì di essere in pericolo. Conobbe la realtà partigiana e riconobbe se stesso nei suoi valori: aderì quindi al movimento diventandone parte attiva. Più volte rischiò la vita senza scendere a compromessi, ma sopravvisse a quel quinquennio devastante portando con sé i traumi di ciò che aveva vissuto“. La festa della Liberazione dal nazifascismo rappresenta da sempre un’occasione particolare in casa Moroni: “Sicuramente il 25 aprile è stata per lui una data importante, che segnava la fine di un periodo buio della sua vita e un inizio speranzoso di un futuro migliore: lui venne smobilitato ufficialmente il 1° maggio 1945. In occasione del settantesimo anniversario della Liberazione ho voluto fargli una foto con in mano il tricolore e la scritta ’25 aprile 1945, io c’ero!’. Ha posato sorridente per quella foto, ma so che dietro a quel sorriso sono nascosti tanti brutti ricordi del passato. Una sera in ospedale a Legnano ho capito quanto la guerra lo avesse davvero segnato: stava sonnecchiando tranquillo, ma a un certo punto ha sbarrato gli occhi, terrorizzato. Si è messo seduto sul letto e mi ha intimato di scappare: diceva che i tedeschi stavano arrivando a prenderci, che lui non riusciva a muovere le gambe ma io dovevo correre e mettermi al sicuro. A distanza di oltre 70 anni, ancora gli capitavano questi incubi“. Quello con la guerra è rimasto infatti, per tutta la vita di Pio Vittorio Moroni, un rapporto complesso: “Mio nonno mi raccontava spesso ciò che aveva visto e vissuto durante il conflitto – ci ha spiegato l’autrice – e lo faceva con tranquillità, con molto tatto e con tantissima sensibilità. Ma non mi ha mai raccontato cose atroci e crude, e sono sicura che tanti ‘segreti’ se li sia portati via con lui. Un po’ per vergogna, forse, un po’ per un forte senso di protezione… non è mai facile per nessuno raccontare le brutte esperienze, e quando si parla di una guerra, con annessi e connessi, credo sia ancora più difficile“. Ora la sua storia è diventata un libro, una testimonianza importante anche per le nuove generazioni: “Vorrei che attraverso il mio racconto passasse un messaggio di coraggio – dice Michela – la storia di un ragazzo come tanti, che a 20 anni si è visto catapultato in una realtà che non gli apparteneva. Ha dovuto tenere duro, non arrendersi mai, seguire un ideale che non era quello in cui credeva. Ma poi, non appena ha potuto, con tantissimo coraggio e anche tanta paura e tante incertezze, ha deciso e voluto scegliere la strada più difficile, senza mai scendere a compromessi e mettendo a repentaglio anche la sua stessa vita“. “Non c’è notte tanto lunga da impedire al sole di risorgere, diceva Jim Morrison – conclude Michela – e, se ci pensiamo, è così anche in questo caso. La guerra ha rubato a mio nonno 5 anni della sua vita, ma poi è finita! Lui ha ripreso in mano la sua vita, si è costruito la sua famiglia, ha sempre lavorato sodo per non far mancare nulla ai suoi due figli e poi a noi nipoti“. Un messaggio di speranza che vale per la festa del 25 aprile come per tutti i giorni di quest’epoca in cui i fantasmi della guerra sono tornati a ripresentarsi in Europa. LEGGI TUTTO

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    Naz Aydemir diventa scrittrice: presentato il suo libro per bambini

    Di Redazione Da giocatrice simbolo della Turchia a scrittrice di successo: Naz Aydemir Akyol, palleggiatrice del Fenerbahce Opet Istanbul, ha presentato nello store ufficiale della società il suo libro per ragazzi “L’entusiasmo per la prima partita” (“Ilk Maç Heyecani“). Un racconto autobiografico in cui la protagonista è la stessa Naz, che da giovane appassionata di sport scopre la pallavolo durante una gita scolastica e sceglie la sua nuova strada, affrontando tutte le tipiche difficoltà di chi vuole coniugare gli studi con il volley a livello professionale. Il libro, uscito già nel 2021, è in vendita in tutti i principali store online in Turchia e da oggi le copie autografate sono acquistabili anche nei negozi del club. (fonte: Fenerbahce Voleybol) LEGGI TUTTO

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    “Non sono un fallito!”: il mondo del lavoro raccontato da Roberto Zucca

    Di Redazione I lettori di Volley NEWS lo conoscono come acuto commentatore e, soprattutto, autore di interviste esclusive a campioni italiani e stranieri, che brillano per originalità e sensibilità. Ma Roberto Zucca ha anche molti altri volti: “Sono un lavoratore, un vecchio impiegato, un consulente guarito, un ex stagista sopravvissuto, un giovane manager, un sardo adottato da una città difficile” dice di se stesso nella copertina del suo primo libro. Già, perché da oggi Zucca è anche uno scrittore: l’autore di “Non sono un fallito!“, il libro autobiografico in cui racconta la sua esperienza lavorativa, già disponibile online in versione cartacea e in formato e-book (dagli 8,99 ai 13,88 euro). Un “romanzo saggio” che affronta il mondo del lavoro di oggi dal punto di vista “di chi domani non vuole più lavorare“: come scrive l’autore stesso, “Sono un futuro insegnante, un attempato impartitore di insegnamenti di vita. Non ho più il coraggio di rischiare ma ho molto coraggio da vendere. (…) ‘Non sono un fallito’ è la mia storia tra le dita. Che, fortunatamente, mi sono rimaste ben ancorate a una mano“. Naturalmente vi invitiamo tutti ad acquistare e leggere il libro, in cambio di una promessa che siamo riusciti a strappare all’autore: quella di continuare a scrivere per noi sulle pagine di Volley NEWS, anche quando sarà diventato una celebrità della letteratura! LEGGI TUTTO

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    “Volopalla: la pallavolo che nessuno racconta”, il libro di Luca Frascari

    Di Martina Zacchia Non il classico manuale di pallavolo, ma un volume che nasce con l’intento di raccontare il “perché” di quello che succede in palestra: “Volopalla: la pallavolo che nessuno racconta” è il nuovo libro di Luca Frascari, in vendita da dicembre 2021. Disponibile anche su Amazon in formato cartaceo ed elettronico, il volume verrà presentato ufficialmente domenica 30 gennaio presso il PalaDozza di Bologna in occasione della gara di Serie A3 maschile tra Geetit Pallavolo Bologna e Volley 2001 Garlasco. Come l’autore stesso tiene a specificare, pur trattando anche di aspetti tecnici, tattici e di gestione legati alla pallavolo e ai vari ruoli che gravitano attorno a questo sport, il libro non nasce con l’intento di insegnare a giocare a pallavolo, bensì dalla voglia di raccontare e condividere conoscenze pallavolistiche, anche se al suo interno il lettore troverà un assaggio di preparazione fisica, tattiche di squadra e un sistema di scouting. “La Federazione ci forma nel ruolo di allenatore fin dalle basi con corsi e aggiornamenti, fondamentali per il nostro processo di crescita. Ci mostrano come tendere all’eccellenza, a partire dalla serie A e dalla Nazionale, ma poi di fatto noi dobbiamo fare i conti con la quotidianità, con i giocatori che abbiamo e con il livello a cui ci stiamo rapportando. Il mio libro punta proprio a quello che nessuno ti spiega, se non l’esperienza che ti fai sul campo” spiega Frascari, che di anni, dentro e fuori dalle palestre, ne ha passati: indossate le ginocchiere per la prima volta all’età di 14 anni, è arrivato a giocare fino in Serie C per poi passare dall’altra parte della “barricata”, diventando allenatore di squadre provinciali e regionali (serie D maschile e serie D e C femminile). Oggi è il secondo allenatore della serie C Datamec di Pontevecchio Volley. Una raccolta di quanto visto e vissuto sulla propria pelle in questi anni passati sul campo, un testo che, partendo da un aspetto puramente tecnico, arriva a parlare degli aspetti personali e relazionali che quotidianamente si vivono all’interno di un gruppo squadra. Il volume è pensato per aiutare allenatori che si trovano di fronte a dinamiche e problematiche simili, ma consigliato anche ai giocatori, o a chiunque graviti attorno a questa realtà: “Magari – conclude l’autore – può essere interessante anche per il genitore. Certo, non sarà interessato agli aspetti più tecnici, ma potrebbe arrivare a capire alcune dinamiche di squadra o a comprendere meglio il comportamento dell’allenatore“. LEGGI TUTTO

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    “La regola del 9”, il libro di coach Bernardi: “Inseguire sempre i proprio sogni”

    Di Redazione E’ stato presentato ieri allo store temporaneo della Gas Sales “La regola del 9”, il libro di Lorenzo Bernardi. Il volume, edito da Roi Edizioni propone un insegnamento: mai arrendersi e inseguire sempre i propri sogni. “Cerco di trasmettere proprio questo ai miei giocatori: noi dobbiamo essere preparati in base a quello che possiamo fare, il concetto è non arrendersi mai“. Parola chiave di questa pubblicazione, come ha spiegato Bernardi è appunto il 9 “E’ un numero che è tornato tante volte nella mia vita, non solo perchè era quello che avevo sulla maglia, ma anche per altre situazioni, come per esempio il fatto che era il numero che aveva anche mio fratello, che ho vinto 9 scudetti, per alcune date legate a mia moglie e a mio padre, e anche perchè ho collezionato 306 presenze in Nazionale, e 3 più 6 fa 9″. “Il segreto per essere uno dei pallavolisti più vincente di sempre? Avere un sogno, quello che hanno i bambini e che può dare la possibilità di avere stimoli per raggiungere grandi traguardi. Non solo nell’ambito sportivo, anche in altri, è uno strumento per avere emozioni che gratificano” conclude l’allenatore. LEGGI TUTTO

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    Libro “Il polso del tennista”, con un occhio a Del Potro

    La Copertina

    Rodolfo Lisi, docente e posturologo, ha dato alle stampe il suo quattordicesimo libro sul tennis dal titolo “Il Polso del tennista” (Edizioni Draw Up). Nella sua ultima fatica letteraria, lo scrittore si è avvalso della presentazione dell’ex campione Adriano Panatta e, addirittura, di quella dell’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato. Amato, appassionato giocatore di tennis e già conoscitore delle opere dello stesso Lisi, ha redatto il testo in quarta di copertina, rimarcando le peculiarità di un libro “davvero proficuo”. Nel testo, il capitolo più importante e avvincente riguarda il calvario di Del Potro. Ad avviso di Lisi, dopo gli infortuni ai polsi, la tattica del “nuovo” e lungimirante argentino – assecondata dal proprio éntourage – è ben chiara: Delpo, in caso di esecuzione del rovescio bimane, si avvale di una ben nota impugnatura (presa eastern per la mano destra, presa strong eastern o presa eastern carica per la mano sinistra – per intenderci, una presa ibrida tra eastern e semi-western) solamente se i suoi avversari si chiamano Federer, Nadal, Djokovic o altri top players e, quindi, si abbisogna di una notevole potenza dei colpi con effetto in top al fine di poter gareggiare alla pari e sfruttare appieno tutte le dotazioni tecniche a disposizione. In caso contrario, Delpo si affida ad una diversa e ben ponderata strategia, ricorrendo alla più sicura (in termini di carichi articolari) impugnatura (presa continental per la mano destra, ancora presa strong eastern per la mano sinistra).
    In buona sostanza, in ragione di avversari tecnicamente più deboli (sulla carta, ovviamente), la “Torre di Tandil” si mostra verosimilmente più prudente ed accorto (memore dei suoi antichi dolori) alternando il rovescio bimane piatto (con assenza parziale di qualsivoglia effetto in top) a quello ad una mano in slice (che è entrato, gioco forza, nel suo repertorio, arricchendo tuttavia il proprio bagaglio tecnico). Oltre alle considerazioni appena formulate, entra nell’analisi finanche la “predisposizione genetica” di Del Potro agli infortuni. Un’ipotesi, questa, sommessamente avanzata da alcuni addetti ai lavori. È bene ricordare come la suscettibilità di un individuo a subire lesioni è influenzata dalle interazioni di diverse proteine, codificate da geni localizzati in differenti parti del genoma umano (interazioni gene-gene) insieme alle interazioni con altri fattori di rischio intrinseci ed estrinseci (gene-environment). Trattasi di patologie multifattoriali. In pratica, i fattori intrinseci predisporrebbero gli atleti, e gli stessi tennisti, a lesioni specifiche determinate, di fatto, da esposizione a fattori di rischio estrinseci. Infatti, la predisposizione genetica allo sviluppo di lesioni muscolo-tendinee nello sport sarebbe conferita da diverse varianti genetiche, alcune delle quali codificano per i componenti della matrice extracellulare del tessuto muscoloscheletrico, tra cui i geni del collagene.

    Rodolfo Lisi, considerato uno dei massimi esperti italiani nell’ampia tipologia di lesioni che affliggono i tennisti, ha pubblicato quattordici libri. Tra questi, si ricordano i più recenti: Tutto Tennis (Edizioni Draw up), Patologie del tennista (Libraio Ghedini Editore), Gomito del tennista (Libraio Ghedini Editore), La spalla del tennista (Libraio Ghedini Editore). LEGGI TUTTO