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    Patteggiamento Red Bull, più una ferita che una soluzione

    TORINO – Christian Horner, il team principal della Red Bull, parla di penalità enorme che peserà molto sul lato finanziario (7 milioni da pagare) e su quello tecnico (il taglio del 10% delle ore spendibili in galleria del vento). Non è uno schiaffo, quello che riceve la Red Bull per aver infranto il regolamento sul budget cap. Assomiglia più a una carezza. Horner vuole tenere il punto (ci sta) e recitare la parte della vittima (anche questo ci sta). Ma certo si lascia andare ad alcune affermazioni che non sono improntate al savoir faire. La prima: «Mi stupisce che nessuno tra i nostri avversari abbia avuto gli stessi problemi». La seconda: «Penso che per qualcuno di loro nessuna pena sarebbe mai abbastanza, non basterebbe nemmeno se la nostra galleria del vento andasse a fuoco».
    Una cifra decisamente gestibile
    Ma la realtà dei fatti è che la cifra di 7 milioni è ampiamente gestibile per una squadra con i mezzi della Red Bull, mica stiamo parlando di una scuderia di secondo piano. E il taglio delle ore in galleria del vento potrebbero anche non influire per niente. Ma quel che si fa notare, da parte di altre squadre, è che lo sforamento di bilancio della Red Bull (quantificato alla fine in poco più di 2 milioni di dollari) equivale allo stipendi di parecchi ingegneri e tecnici, che possono contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle prestazioni. Dunque, non è un’infrazione minore, indipendentemente dal fatto che le voci in questione tocchino aree collaterali. Resta l’impressione che il patteggiamento non abbia chiuso in maniera equa la vicenda. La Red Bull se l’è cavata, la Fia non ha fatto certo una bella figura. Sembra più una ferita che una soluzione.
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    F1, budget cap: Horner difende la Red Bull e attacca gli altri team

    AUSTIN – Christian Horner è tornato a parlare del caso budget cap in conferenza stampa dal Gran Premio degli Stati Uniti, diciannovesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il team principal della Red Bull ha approfondito la questione che vede coinvolta la Red Bull, a cui è stata notificata un’infrazione di tipo minore dalla Fia. “Siamo assolutamente e categoricamente convinti – ha detto – di non avere avuto alcun beneficio né per il 2021 né per il 2022, né per il futuro, come invece hanno sostenuto altri team”. Le conseguenze di questa violazione non sono state ancora rese note dalla federazione. “Siamo assolutamente aperti se verrà trovata una soluzione, siamo in discussione con la Fia e aspettiamo che la vicenda si chiuda, il processo è in corso – ha ribadito -. Tutti i fatti saranno messi sul tavolo e dopo potremo parlare del perché riteniamo che i nostri costi siano in linea col tetto ai costi. Ho parlato con la Fia per 10 giorni, speriamo di arrivare a una conclusione a breve, magari questo fine settimana. Possiamo anche andare davanti al board o in corte d’appello. Penso che sia nell’interesse di tutti e di tutti gli sportivi risolvere questa situazione il più velocemente possibile”.Guarda la galleryGp Stati Uniti, c’è Brad Pitt nel paddock
    Contro le altre squadre
    Horner si è poi rivolto agli altri team, in particolare al team principal della McLaren, Zak Brown, autore di una lettera alla federazione sul caso budget cap: “È tremendamente deludente che una squadra accusi un’altra di aver imbrogliato senza alcuna prova. Danneggia il nostro marchio, i nostri sponsor e i nostri piloti. Ha anche un enorme impatto sul nostro staff, i figli dei dipendenti sono vittime di bullismo. È scioccante che un team ci stia danneggiando in questo modo. Siamo stati sottoposti a un processo basato sull’opinione pubblica. I media riportano numeri che sono lontani anni luce da quelli reali. Non si può andare in giro a fare accuse senza sostanza”.
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    F1, Horner e il budget cap: “Deludente che gli altri ci accusino”

    AUSTIN – “Siamo assolutamente e categoricamente convinti di non avere avuto alcun beneficio né per il 2021 né per il 2022, né per il futuro, come invece hanno sostenuto altri team”. Christian Horner ha parlato così in conferenza stampa dal Gran Premio degli Stati Uniti, diciannovesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il team principal della Red Bull è tornato sul caso budget cap che vede coinvolta la Red Bull, a cui è stata notificata un’infrazione di tipo minore dalla Fia. Le conseguenze di questa violazione non sono state ancora rese note dalla federazione. “Siamo assolutamente aperti se verrà trovata una soluzione, siamo in discussione con la Fia e aspettiamo che la vicenda si chiuda, il processo è in corso – ha detto -. Tutti i fatti saranno messi sul tavolo e dopo potremo parlare del perché riteniamo che i nostri costi siano in linea col tetto ai costi. Ho parlato con la Fia per 10 giorni, speriamo di arrivare a una conclusione a breve, magari questo fine settimana. Possiamo anche andare davanti al board o in corte d’appello. Penso che sia nell’interesse di tutti e di tutti gli sportivi risolvere questa situazione il più velocemente possibile”.
    Le parole di Horner
    “È tremendamente deludente che una squadra accusi un’altra di aver imbrogliato senza alcuna prova – ha poi aggiunto Horner, in risposta alle accuse arrivate principalmente dal team principal McLaren, Zak Brown -. Danneggia il nostro marchio, i nostri sponsor e i nostri piloti. Ha anche un enorme impatto sul nostro staff, i figli dei dipendenti sono vittime di bullismo. È scioccante che un team ci stia danneggiando in questo modo. Siamo stati sottoposti a un processo basato sull’opinione pubblica. I media riportano numeri che sono lontani anni luce da quelli reali. Non si può andare in giro a fare accuse senza sostanza”.
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    Red Bull e budget cap: l'accordo con la Fia è vicino

    TORINO – La conclusione della vicenda si sta avvicinando. La Red Bull, unica squadra che ha oltrepassato il limite di spesa (budget cup), sta trattando con la Fia. Nessuno vuole arrivare al giudizio vero e proprio o trascinare la questione per mesi. Non la Fia, certo. Ma nemmeno la Red Bull. Dunque si va verso una soluzione negoziata. La squadra diretta da Christian Horner ammette la violazione, dicendo che si tratta di voci minori e collaterali, che non hanno influito in nessun modo sulle prestazioni (e dunque sulla vittoria di Max Verstappen l’anno scorso). Ma di fatto siamo al gioco delle parti, alle arringhe difensive, pronunciate in pubblico.
    Gli avversari premono
    Pare che la Fia voglia imporre una forte limitazione alle ore di galleria del vento e che applichi un taglio al budget degli anni a venire (due, probabilmente). La Red Bull punta a limitare entrambe le voci. Ma ormai è chiaro che si va in quella direzione, dettaglio più o dettaglio meno. Gli avversari continuano a premere, la Red Bull finge di scandalizzarsi per questo, ma in passato – quando a Milton Keynes ritenevano di essere loro nel giusto e altri nel torto – facevano la stessa cosa. Dunque è solo questione di tempo. Poi anche questa brutta pagina (non la prima, né la peggiore nella storia della Formula 1) sarà voltata.
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    F1, Horner: “Fiducia nella FIA. Red Bull bersaglio facile di voci nel paddock”

    ROMA – I sospetti su una presunta violazione del budget cap da parte della Red Bull scuotono il paddock. La casa anglo-austriaca è infatti accusata di aver sforato il massimale dei fondi a disposizione della scuderia, cosa che potrebbe sfociare in sanzioni della FIA. Intervistato da “Sky Sport”, il team principal della Red Bull in Formula 1, Christian Horner, difende il suo operato: “Se ascolto ogni voce non andrei a dormire. Bisogna ricordare che sono solo rumor e a noi interessano i fatti. È il primo anno del budget cap e sono consapevole che verrà pubblicato il risultato delle indagini, ma noi siamo tranquilli”. La scuderia di Horner avrebbe beneficiato di questo sforamento sia nella stagione 2021 che in quella attualmente in corso. La FIA è chiamata a fare chiarezza e lo farà nella prossima settimana.
    La difesa di Horner
    “Inevitabilmente – prosegue poi l’ex pilota britannico – quando ci sono dei regolamenti nuovi ci sono situazioni incerte, queste cose ovviamente devono essere presentate nella normativa finanziario. Noi siamo un bersaglio facile su cui puntare il dito e aspettiamo i risultati della FIA. Mi aspetto una conferma di validazione da parte della FIA. Non ho motivo di credere il contrario”. Poi Horner invita ad attendere il responso della Federazione: “Bisogna ricordare che è un regolamento nuovo e molto aperto. Attenuiamoci ai fatti per ora e aspettiamo l’esito della Federazione. Ci sono cose che rientrano nel cap e poi le cose che non rientrano. La FIA sta cercando di formulare delle novità, ma io sono sicuro di quello che ho presentato alla Federazione”. Horner poi rigetta le insinuazioni su un “supertelaio” della Red Bull a peso ridotto: “Il telaio leggero? Ci sono sempre delle voci e Verstappen sta usando lo stesso telaio nella maggior parte delle tappe”, ha concluso Horner. È però indubbio che la Red Bull lamentava a inizio anno di un peso eccessivo della RB18 e poi che la vettura è stata di molto alleggerita, un’operazione che è molto onerosa e che ha certamente avuto un peso importante nel budget cap. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Noi bersaglio facile di voci, aspettiamo il responso della FIA”

    ROMA – “Se ascolto ogni voce non andrei a dormire. Bisogna ricordare che sono solo rumor e a noi interessano i fatti. È il primo anno del budget cap e sono consapevole che verrà pubblicato il risultato delle indagini, ma noi siamo tranquilli”. È questa la difesa che Christian Horner, team principal della Red Bull in Formula 1, consegna ai microfoni di “Sky Sport”. Si stanno infatti diffondendo sospetti su una presunta violazione del budget cap da parte della casa di Milton Keynes. La scuderia di Horner avrebbe beneficiato di questo sforamento sia nella stagione 2021 che in quella attualmente in corso. La FIA è chiamata a fare chiarezza e lo farà nella prossima settimana.
    Le parole di Horner
    “Inevitabilmente – prosegue poi l’ex pilota britannico – quando ci sono dei regolamenti nuovi ci sono situazioni incerte, queste cose ovviamente devono essere presentate nella normativa finanziario. Noi siamo un bersaglio facile su cui puntare il dito e aspettiamo i risultati della FIA. Mi aspetto una conferma di validazione da parte della FIA. Non ho motivo di credere il contrario”. Poi Horner invita ad attendere il responso della Federazione: “Bisogna ricordare che è un regolamento nuovo e molto aperto. Attenuiamoci ai fatti per ora e aspettiamo l’esito della Federazione. Ci sono cose che rientrano nel cap e poi le cose che non rientrano. La FIA sta cercando di formulare delle novità, ma io sono sicuro di quello che ho presentato alla Federazione”. Le straordinarie performance della RB18 sarebbero soprattutto legate al telaio leggero e alla perdita di peso della monoposto, una delle voci che più pesa sul budget cap. Ma Horner conclude: “Il telaio leggero? Ci sono sempre delle voci e Verstappen sta usando lo stesso telaio nella maggior parte delle tappe”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Hamilton a pezzi prima di Silverstone 2021, l'aria era tesa”

    ROMA – “È stato più Verstappen a entrare nella testa di Hamilton, che il contrario. Quest’ultimo era il sette volte campione che improvvisamente aveva tutto da perdere”. Ai microfoni di “Beyond The Grid” podcast ufficiale della Formula 1, Christian Horner torna così sul duello mondiale che ha caratterizzato tutto il 2021: quello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. “Max – continua il team principal della Red Bull – era il ragazzino che si prendeva ogni rischio e che le provava tutte e da perdere non aveva niente. Alcuni dei suoi sorpassi lo scorso anno sono stati stupefacenti. E si vedeva come questi abbiamo iniziato a innervosire Lewis”. “C’era tensione e lo si sentiva. Non ho mai sentito Hamilton riconoscere le capacità di Verstappen”, ha aggiunto il britannico.
    L’incidente a Copse
    Per irrobustire la sua tesi, Horner rievoca il Gran Premio di Gran Bretagna dello scorso anno, quando alla curva Copse Verstappen è andato violentemente a muro dopo un contatto con lo stesso Hamilton. “Dopo che Hamilton si era qualificato in pole a Silverstone e Max ha vinto la gara Sprint, si vedeva che Lewis era come spezzato. E se Max fosse riuscito a sorpassare a Copse io credo che avrebbe preso il largo”. “La rivalità ha toccato più Hamilton che Verstappen, perché Max aveva tutto da guadagnare in quella situazione”, ha sostenuto Horner. “La rivalità con Leclerc è diversa, perché loro due hanno corso l’uno contro l’altro fin da quando erano bambini e c’era un rispetto reciproco”, conclude poi Horner, tornando al 2022, dove in molti si aspettavano una lotta aperta fino alla fine tra Verstappen e Leclerc. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Hamilton non ha mai riconosciuto il valore di Verstappen”

    ROMA – La Formula 1 2022 sta per volgere al termine e Max Verstappen è vicino a mettere le mani sul suo secondo titolo mondiale. Tuttavia, a far discutere è ancora l’epilogo della scorsa stagione e il duello tra l’olandese e Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo con la Mercedes. A parlare del 2021 è Christian Horner, team principal della Red Bull, che al podcast ufficiale del Circus “Beyond The Grid” racconta: “È stato più Verstappen a entrare nella testa di Hamilton, che il contrario. Quest’ultimo era il sette volte campione che improvvisamente aveva tutto da perdere. Max era il ragazzino che si prendeva ogni rischio e che le provava tutte e da perdere non aveva niente. Alcuni dei suoi sorpassi lo scorso anno sono stati stupefacenti. E si vedeva come questi abbiamo iniziato a innervosire Lewis”. “C’era tensione e lo si sentiva. Non ho mai sentito Hamilton riconoscere le capacità di Verstappen”, ha aggiunto il britannico.
    L’episodio di Silverstone
    Per irrobustire la sua tesi, Horner rievoca il Gran Premio di Gran Bretagna dello scorso anno, quando alla curva Copse Verstappen è andato violentemente a muro dopo un contatto con lo stesso Hamilton. “Dopo che Hamilton si era qualificato in pole a Silverstone e Max ha vinto la gara Sprint, si vedeva che Lewis era come spezzato. E se Max fosse riuscito a sorpassare a Copse io credo che avrebbe preso il largo”. “La rivalità ha toccato più Hamilton che Verstappen, perché Max aveva tutto da guadagnare in quella situazione”, ha sostenuto Horner. Parlando della stagione in corso, Horner poi conclude: “La rivalità con Leclerc è diversa, perché loro due hanno corso l’uno contro l’altro fin da quando erano bambini e c’era un rispetto reciproco”. LEGGI TUTTO