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    Brugherio, Frattini: “Avevamo bisogno di tornare a vincere”

    Di Redazione
    Se all’andata fu 3-1, il ritorno recita 3-0 a favore della Gamma Chimica, trasformando la trasferta a Brugherio della 16° giornata del Campionato Serie A3 Credem Banca una gara non di così facile gestione per l’UniTrento di coach Conci. Sono serviti infatti i minimi tre set per far riassaporare la vittoria alla Gamma Chimica, in digiuno da due settimane, e farle riprendere la marcia vincente nel girone di ritorno. 5 gare, 4 vittorie, 4 3-0. 
    Un successo pieno questa quinta giornata di ritorno del girone bianco per Piazza e compagni che fa in parte dimenticare le sconfitte di Porto Viro e Macerata e che deve indicare la rotta da seguire per affrontare la complicata trasferta a Torino di domenica 21 febbraio (ore 19, diretta su www.legavolley.tv)
    Alessandro Frattini: “Avevamo bisogno di tornare a vincere. Siamo ambiziosi, vorremmo arrivare in alto ma per farlo dobbiamo continuare a lavorare, a crescere e a massimizzare i risultati in tutte le prossime partite“

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Esordio, derby e vittoria per l’U15 Diavoli Powervolley

    Foto Ufficio stampa Diavoli Rosa Brugherio

    Di Redazione
    Prima partita dopo l’ immensa pausa dalle competizioni per la nostra Under 15 Diavoli Powervolley che si ritrova in campo in una categoria che li vede ormai un anno più grandi. Ripartenza emozionante, subito il derby contro Vero Volley e, come da previsioni, una bella gara durata 5 set.
    La partita, nonostante l’emozione, è stata divertente e combattuta con le due squadre che hanno cercato di esprimere sempre, su quasi tutti i fondamentali, un bel gioco. Al quinto set sono i nostri diavoletti a spuntarla facendo del muro (17 muri punto) l’arma vincente di questo, sempre bello da vivere, derby con Vero Volley.
    Il coach Moreno Traviglia: “Tornare in palestra per disputare una gara dopo un anno di stop è stata una grandissima emozione e riprendere con un derby ha accentuato ancora di più l’aspetto emotivo. Siamo ripartiti subito con una battaglia durata 5 set in cui abbiamo saputo avere la meglio. Entrambe le squadre hanno espresso, nonostante la giovane età, una pallavolo di alto livello, ma sappiamo che di lavoro in palestra ce n’è ancora tanto da fare. Sono molto soddisfatto dell’inizio del campionato e di come tutti gli atleti, sia quelli scesi in campo sia quelli che da fuori hanno sempre supportato i compagni in campo, hanno affrontato la gara. Il percorso è comunque appena iniziato e lavorando bene crescerà nei ragazzi anche la consapevolezza delle proprie capacità. La squadra si sta consolidando e i presupposti per fare una bella stagione ci sono tutti.”
    Prossimo appuntamento: Sabato 27 febbraio alle ore 15:30 a Milano contro Bella Volley Team
    Campionato Under 15 – 1a Giornata 13/2/2021Vero Volley-Diavoli Rosa 2-3 (26-28, 25-19, 16-25, 25-20, 10-15) 
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’UniTrento all’esame Brugherio. Conci: “Dovremo lavorare bene sulla ricezione”

    Di Redazione
    Il ritmo incessante che, da qualche settimana, alterna partite disputate nella loro data ufficiale ad altre da recuperare, in quanto precedentemente rinviate a causa del coronavirus, propone nell’imminente weekend all’UniTrento Volley la trasferta di Brugherio, in casa dei Diavoli Rosa. Un match difficile, ma non proibitivo, che rappresenta un ottimo banco di prova per dimostrare come il successo conquistato mercoledì sera a Montecchio Maggiore abbia rappresentato l’avvio di una nuova fase del campionato della squadra universitaria, sia in termini di risultati sia in termini di qualità del gioco (metro di giudizio ancora più importante in un gruppo così giovane).
    La squadra juniores di Trentino Volley scenderà quindi in campo domenica 14 febbraio alle ore 16 per affrontare il quinto turno di ritorno del Girone Bianco di A3 Credem Banca con l’obiettivo di vendicare l’1-3 casalingo incassato il 14 novembre, quando la contemporanea assenza di Bonatesta e Bristot costrinse Francesco Conci a proporre una formazione sperimentale, che prevedeva Magalini laterale senza incarichi di ricezione e Cavasin opposto. Una circostanza nel quale i brianzoli fecero tesoro dei 29 punti realizzati dall’opposto danese Nielsen, mattatore di una partita che nessuno ricorderà per l’efficacia dei due attacchi (36% Trento, 39% Brugherio).
    Da allora i lombardi hanno alternato prove convincenti, come il 3-2 a Montecchio e i successi pieni contro Fano, Portomaggiore e Prata, con i quali hanno cominciato il girone di ritorno, ad altre meno brillanti, come i netti rovesci interni con Torino, Motta di Livenza e Porto Viro e soprattutto, lo 0-3 rimediato a Macerata domenica scorsa. La classifica dei Diavoli Rosa ora parla di 23 punti ed il settimo posto.
    “Affrontiamo una squadra che ha nel terzetto di palla alta il proprio punto di forza, – presenta così l’appuntamento il tecnico dell’UniTrento Volley Francesco Conci – in particolare nell’opposto, che possiede un servizio molto pungente. Sarà quindi importante riuscire a lavorare con la ricezione e soprattutto confermare i buoni segnali raccolti in occasione della trasferta di Montecchio. Se ciascuno dei nostri giocatori svolgerà il proprio compito, d’ora in avanti potremo giocarcela contro ogni avversario”.
    La squadra ospite dovrebbe schierarsi inizialmente con Depalma in regia, Magalini opposto, Pol e Bonatesta in banda, Acuti e uno fra Simoni e Coser al centro, Lambrini libero, con Pizzini, Cavasin e Bristot pronti a subentrare. Brugherio dovrebbe rispondere con Santambrogio in regia, Nielsen opposto, Teja e Gozzo in banda, Frattini e Fumero al centro, Raffa libero.
    Arbitreranno l’incontro, che naturalmente si giocherà a porte chiuse, Roberto Guarneri di Messina e Marco Pasin di Torino. Il match potrà essere seguito in diretta streaming gratuita sul sito www.legavolley.tv.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie A3, subito un’altra trasferta: domenica in campo a Brugherio

    Trento, 12 febbraio 2021
    Il ritmo incessante che, da qualche settimana, alterna partite disputate nella loro data ufficiale ad altre da recuperare, in quanto precedentemente rinviate a causa del coronavirus, propone nell’imminente weekend all’UniTrento Volley la trasferta di Brugherio, in casa dei Diavoli Rosa. Un match difficile, ma non proibitivo, che rappresenta un ottimo banco di prova per dimostrare come il successo conquistato mercoledì sera a Montecchio Maggiore abbia rappresentato l’avvio di una nuova fase del campionato della squadra universitaria, sia in termini di risultati sia in termini di qualità del gioco (metro di giudizio ancora più importante in un gruppo così giovane).La squadra juniores di Trentino Volley scenderà quindi in campo domenica 14 febbraio alle ore 16 per affrontare il quinto turno di ritorno del Girone Bianco di A3 Credem Banca con l’obiettivo di vendicare l’1-3 casalingo incassato il 14 novembre, quando la contemporanea assenza di Bonatesta e Bristot costrinse Francesco Conci a proporre una formazione sperimentale, che prevedeva Magalini laterale senza incarichi di ricezione e Cavasin opposto. Una circostanza nel quale i brianzoli fecero tesoro dei 29 punti realizzati dall’opposto danese Nielsen, mattatore di una partita che nessuno ricorderà per l’efficacia dei due attacchi (36% Trento, 39% Brugherio).Da allora i lombardi hanno alternato prove convincenti, come il 3-2 a Montecchio e i successi pieni contro Fano, Portomaggiore e Prata, con i quali hanno cominciato il girone di ritorno, ad altre meno brillanti, come i netti rovesci interni con Torino, Motta di Livenza e Porto Viro e soprattutto, lo 0-3 rimediato a Macerata domenica scorsa. La classifica dei Diavoli Rosa ora parla di 23 punti ed il settimo posto.“Affrontiamo una squadra che ha nel terzetto di palla alta il proprio punto di forza, – presenta così l’appuntamento il tecnico dell’UniTrento Volley Francesco Conci – in particolare nell’opposto, che possiede un servizio molto pungente. Sarà quindi importante riuscire a lavorare con la ricezione e soprattutto confermare i buoni segnali raccolti in occasione della trasferta di Montecchio. Se ciascuno dei nostri giocatori svolgerà il proprio compito, d’ora in avanti potremo giocarcela contro ogni avversario”.La squadra ospite dovrebbe schierarsi inizialmente con Depalma in regia, Magalini opposto, Pol e Bonatesta in banda, Acuti e uno fra Simoni e Coser al centro, Lambrini libero, con Pizzini, Cavasin e Bristot pronti a subentrare. Brugherio dovrebbe rispondere con Santambrogio in regia, Nielsen opposto, Teja e Gozzo in banda, Frattini e Fumero al centro, Raffa libero. Arbitreranno l’incontro, che naturalmente si giocherà a porte chiuse, Roberto Guarneri di Messina e Marco Pasin di Torino. Il match potrà essere seguito in diretta streaming gratuita sul sito www.legavolley.tv.
    UniTrento VolleyUfficio Stampa LEGGI TUTTO

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    Stefano Storti, mental coach dei Diavoli Rosa: “Lavoro su otto abilità degli atleti”

    Di Redazione
    Stefano Storti, milanese, 51 anni, è un mental coach vicino da più di un anno al mondo dei Diavoli Rosa. Da 25 anni lavora nel settore sport e fitness, è un imprenditore e trainer professionista e si occupa inoltre di integrazione e di nutrizione. In un’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società di Brugherio, Storti approfondisce l’attività del mental training, inquadrandolo nella dimensione sportiva.  
    Stefano, di cosa si occupa esattamente un mental coach? 
    “Della preparazione mentale dell’atleta, cercando di permettere all’atleta stesso di esprimersi al massimo del suo potenziale. Studi scientifici hanno dimostrato che migliorando la parte mentale dell’atleta si possono ottenere performance migliorate quasi del 60%“.
    Guai a definire il mental coach un motivatore, giusto? 
    “Esatto, a volte è un concetto forviante. Il mental coach non è un motivatore, non dà pacche sulle spalle. È una figura che va a lavorare sulla capacità di un atleta di automotivarsi. Ad un certo punto il mental coach non ci sarà più, ma deve lasciare all’atleta gli strumenti tecnici che gli permetteranno, nei momenti di difficoltà, di ritrovare i propri standard. Fornisce gli strumenti per diventare autonomi nella gestione delle difficoltà di partenza“. 
    È giusto dire che mente e prestazione sono un po’ il filo conduttore del tuo lavoro? 
    “Sì, è giusto. Il mental coach si occupa specificamente di preparazione mentale e va ad integrarsi all’interno di un team e di uno staff“.
    Come si “convince” uno sportivo delle proprie capacità? Ma prima ancora, cosa si aspetta un atleta o una società che si rivolgono a te? In cosa vorrebbero essere aiutati? 
    “Le aree di riferimento su cui un mental coach va a lavorare, su richiesta di un singolo atleta o di una società, sono principalmente un caso specifico all’interno della squadra, ad esempio la difficoltà di un atleta di gestirsi a livello emotivo durante la partita, piuttosto che avere performance che non corrispondono al suo livello tecnico, andando così a lavorare nello specifico su un singolo atleta, oppure si lavora su un obiettivo che la squadra si è data durante la stagione. In questo contesto il lavoro del mental coach va ad integrarsi con quella che è la preparazione generale“.
    Come pensi di poterli aiutare?
    “La strada del mental coach che ho intrapreso io è quella di andare a lavorare su otto abilità dell’atleta, abilità che ognuno possiede ma in maniera diversa, a seconda del proprio percorso personale. Le otto abilità sono la fiducia, la gestione delle emozioni, il focus, l’immaginazione, la motivazione, l’attivazione, il self-talk e il goal setting. Succede poi che, dopo un’analisi preliminare, attraverso dei test, si stabilisce qual è il livello dell’atleta per ogni singola abilità. Viene fuori un risultato ed in base al livello di quel risultato, riferito ad ogni abilità, si va a valutare come intervenire. Lavoreremo per alzare la media di quelle abilità che sono sotto la media al fine di far raggiungere all’atleta la sua miglior performance“.
    Quali sono gli strumenti che utilizzi? 
    “Esercizi di respirazione, di training autogeno oppure tecniche di visualizzazione e di auto motivazione. Un atleta inserisce nella sua routine oltre che l’allenamento della ricezione, della battuta, dell’alzata, anche le tecniche che apprende durante le sedute col proprio mental coach“.
    Quali sono le paure e le ansie più diffuse? 
    “Sicuramente gestire la parte emotiva durante la competizione. Questa è la parte che va ad incidere maggiormente sul risultato personale e, in un contesto di squadra, va poi ad influire sul risultato del gruppo. Ci sono poi diversi atleti che non si parlano nel modo corretto, ma la capacità del self-talk incide tantissimo su quello che è l’approccio alla gara piuttosto che sul riuscire ad uscire da situazioni negative per poi trasformarle in positive. Se il linguaggio che utilizziamo con noi stessi non è funzionale inciderà molto sulla performance“.
    Quanto può essere importante l’apporto di un mental coach nella pallavolo? Quanto secondo te è importante per i giovani? 
    “Direi che è fondamentale. Il ruolo del mental coach è trasversale. Soprattutto nei giovani, le difficoltà nel gestire le emozioni o nell’essere sempre focalizzati sono le stesse che si ritrovano a scuola piuttosto che nei rapporti con le persone. Quindi un lavoro così, anche se legato allo sport, diventa poi importante per il resto della vita di un adolescente. Certamente più si sale di livello, di professionalità, più diventa uno strumento in più a fare la differenza laddove sono i piccoli dettagli a fare la differenza tra il vincere ed il perdere“.
    Queste sono quindi le motivazioni per cui l’allenamento mentale è sempre più importante in ambito sportivo, quasi imprescindibile dall’allenamento fisico? 
    “A certi livelli, al di là della tecnica, della preparazione fisica e della tattica di gara, l’essere sempre presenti, sempre focalizzati, senza mai perdere focus e motivazione, in partita fanno la differenza. Settare la squadra su certi standard può fare la differenza“.
    Qual è il momento in cui puoi dirti “soddisfatto” del lavoro fatto con un atleta, una squadra, uno staff? 
    “Il lavoro del mental coach è molto pratico ed oggettivo. Si fissano obiettivi nel breve e nel lungo periodo, obiettivi rappresentati da dati concreti a cui l’atleta deve allinearsi. Nel momento in cui questi numeri vengono rispettati, sempre in relazione agli obiettivi che l’atleta o la squadra di sono prefissati col mental coach, quello è già un parametro di soddisfazione. Il lavoro successivo sarà poi analizzare e capire cosa c’è dietro quel dato numerico a livello emotivo. Ancoro l’atleta ai momenti che gli hanno permesso di ottenere quella performance e cerco, attraverso questi ancoraggi, di ripeterli il più possibile così da renderli un atteggiamento e non un episodio“.
    Al di là dell’aspetto professionale che ti lega agli atleti, dopo le sessioni di lavoro insieme, li segui? Li tieni sotto controllo? 
    “Rimane un rapporto personale, di confronto. Poi dipende dal tipo di rapporto che si instaura con la società piuttosto che con l’atleta o con la famiglia dell’atleta. Molte volte dietro ai ragazzi, soprattutto più giovani, c’è una famiglia che vuole sapere, capire e che trova un riscontro positivo nel comportamento che il giovane ha nella vita quotidiana“.
    Viviamo oggi l’esperienza di una pandemia. Come si inserisce la figura del mental coach in questo scenario così pieno di incognite e di ansie? 
    “Andando a lavorare su tre abilità a lungo termine: obiettivi, focalizzazione e concentrazione. Questi tre aspetti consentono di tenere alta l’attenzione perché cercano di concentrare l’atleta o la squadra su obiettivi non imminenti ma che arriveranno. Il mental coach in questo caso tiene la squadra o l’atleta con la giusta tensione agonistica anche se in quel momento non c’è nulla di agonistico“.
    Un risultato di cui ti senti particolarmente orgoglioso? 
    “Un risultato che mi ha gratificato è l’aver seguito un ragazzo, due anni fa, che giocava nelle giovanili della Juventus come portiere. Era una promessa nel settore. Ad un certo punto, dopo due/tre anni di rinnovo, la società ha deciso di puntare su altri atleti. Lui è andato in crisi e l’ho aiutato a scegliere un’altra strada visto che aveva subito un trauma psicologico molto forte. A distanza di un anno dalla fine del nostro lavoro ho ricevuto la telefonata della madre per comunicarmi che il figlio era tornato a giocare, gli è ritornata la voglia, chiaramente con altre prospettive,  però ha trovato la sua dimensione sportiva. È uscito da un fallimento sportivo, l’ho aiutato in questa transizione, ed ora si è messo di nuovo in gioco. Non necessariamente la soddisfazione è legata ad un risultato sportivo. È più un risultato di vita che può fare la differenza“.
    Quali sono i tuoi progetti futuri? 
    “Mi piacerebbe portare un atleta alle Olimpiadi“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Brugherio-Vigilar. Le interviste post partita

    Brugherio (MB) – Una Vigilar generosa ma a corto di energie cede sul campo di Brugherio dopo aver tenuto testa nei primi due ad un avversario più in condizione e decisamente in palla. I virtussini, che non disputavano una gara ufficiale dal 13 dicembre scorso, hanno combattuto con le forze che avevano a disposizione ma i pochi allenamenti alle spalle non hanno permesso di giungere in terra lombardo al top della condizione.
    “Non era facile – afferma mister Pascucci – abbiamo ripreso gli allenamenti da qualche giorno dopo un lungo stop e l’avversario di turno è stato decisamente più in palla. Devo dire che la squadra ha retto bene i primi due set in cui abbiamo tenuto egregiamente il campo, poi nella terza frazione c’è stato un prevedibile calo fisico”.
    Prova a non cercare alibi Andrea Cesarini mettendo in primo piano la prestazione de padroni di casa: “Brugherio ha sicuramente giocato una signora partita – afferma il libero fanese – squadra solida e ben organizzata. Noi ci abbiamo provato fino in fondo ma non è stato sufficiente. Volevamo far bene ma non ci siamo riusciti, merito anche di un avversario all’altezza”. Per Cesarini l’augurio che si possa tornare ai livelli di novembre e dicembre: “Dobbiamo tornare in palestra – conclude il bravo libero virtussino – e ricominciare a lavorare con costanza e continuità. Siamo ancora lontani dai livelli mostrati lo scorso mese, bisogna avere la pazienza e calma di rimettere in moto la macchina che si è inceppata a dicembre”.
    Intanto domenica prossima arriverà al Palas Allende la capolista Porto Viro, un’occasione dunque per la Vigilar di rilanciarsi in classifica.
    Ufficio Stampa Virtus Volley Fano LEGGI TUTTO

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    A Brugherio arriva una sconfitta

    Brugherio (MB) – L’inizio del 2021 non sorride alla Vigilar Fano, che torna in campo dopo un’assenza di quasi un mese e subisce una sconfitta per 3-0 contro i padroni di casa della Gamma Chimica Brugherio. La condizione dei virtussini non era certo delle migliori, con pochi allenamenti alle spalle e un ritmo gara da recuperare, ma in questa giornata difficile, spicca comunque l’ottima prestazione dei centrali Ferraro e Bartolucci, autori di 9 punti a testa (100% in attacco con 5 punti e 4 muri per Ferraro; 90% in attacco con 9 punti per il giovanissimo Bartolucci, classe 2003).
    Per la prima dell’anno, la Vigilar si affida alla diagonale composta da Cecato e Lucconi, in banda Tallone e Ruiz, al centro Ferraro e Durazzi (a cui subentra subito Bartolucci), libero Cesarini. Dall’altra parte della rete, Brugherio schiera Santambrogio in cabina di regia, opposto a Rasmus Breuning, gli schiacciatori sono Piazza e Teja, i centrali Frattini e Fumero, il libero Raffa.
    Avvio in equilibrio per le due squadre, che procedono punto a punto per buona parte del parziale, mantenendo un ritmo non elevato. Il primo strappo è di Brugherio, che con un break di 3-0 capovolge il punteggio dal 13-14 al 16-24, complice un fallo in palleggio dei virtussini. L’allungo dei padroni di casa porta la firma dell’olandese Rasmus Breuning, che trova il 20-16 direttamente dai 9 metri, ma Ruiz risponde presente, capitalizzando gli ottimi servizi di Roberti e ritrovando subito la parità (20-20, tre punti consecutivi per lui). Brugherio scappa di nuovo 23-20 e conquista il set point sul 24-21. La Vigilar ne annulla due, ma alla fine i padroni di casa chiudono 25-23 con l’attacco di Fumero.
    Nel secondo set Brugherio si porta subito a condurre 7-4. La Vigilar non sembra riuscire a recuperare il filo del gioco e Pascucci inserisce Silvestrelli per Lucconi, ma i padroni di casa lavorano bene in contrattacco e mantengono invariato il distacco fino al break che riporta la Vigilar in parità a quota 16, grazie al fondamentale del muro. Brugherio ritrova subito il +2 e va al set point sul 24-22: Ferraro annulla il primo, ma Silvestrelli sbaglia il servizio e Brugherio fa suo il parziale, ancora 25-23.
    Partenza sprint di Brugherio anche nel terzo parziale (6-1), che vede i padroni di casa saldi al comando. La Vigilar accorcia le distanze a muro (13-10), ma la risposta dei lombardi è immediata ed è di nuovo 15-10 (vincente l’attacco di Fumero). Massimo vantaggio della Gamma Chimica con l’errore in attacco di Ruiz, che vale il 21-12 per i padroni di casa, a cui nel finale non resta che controllare, per chiudere 25-17 e conquistare l’intera posta in palio.
    La Vigilar tornerà in campo domenica prossima, al palasport Allende di Fano, contro la capolista Porto Viro.

    Il tabellino
    Gamma Chimica Brugherio – Vigilar Fano: 3-0
    Gamma Chimica Brugherio: Santambrogio 2, Teja 11, Fumero 8, Rasmus Breuning 17, Piazza 3, Frattini 6, Raffa (L1), Innocenzi. N.e.: Salvador, Chiloiro, Biffi, Todorovic (L2). All: Durand-Traviglia.
    Vigilar Fano: Durazzi, Lucconi 2, Tallone 6, Ferraro 9, Cecato 2, Ruiz 9, Cesarini (L1), Bartolucci 9, Silvestrelli 4, Ulisse 1, Roberti, Ferro. N.e.: Gori (L2). All. Pascucci-Roscini
    Parziali: 25-23 (31’), 25-23 (27’), 25-17 (24’)
    Arbitri: Pristerà-Pozzi
    Note: Brugherio bs 16, ace 6, muri 5, ricezione 65% (prf 39%), attacco 56%, errori 21. Vigilar bs 14, ace 3, muri 6, ricezione 39% (prf 25%), attacco 49%, errori 28.

    Ufficio Stampa Virtus Volley Fano LEGGI TUTTO