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    Dalla pallavolo alla passione per le Ducati: capitan Paganin (Belluno) si racconta

    Di Redazione

    Alex Paganin si mette a nudo: il capitano della Da Rold Logistics Belluno (serie A3) racconta, col sorriso, quel lato personale e curioso di sé, attraverso un viaggio di parole che parte da una passione sconfinata per le Ducati. E arriva fino in Giappone.

    Parlando della DRL il capitano afferma: “La DRL è una big family. Quando entri in questa squadra, ti accorgi di essere parte di qualcosa in più. Riguarda anche il senso di appartenenza che si prova verso il luogo in cui viviamo. Il fatto di indossare la maglia della propria città ti spinge ad andare oltre“.

    Paganin descrive anche sé stesso: “Le parole che meglio mi descrivono sono cuore, grinta e voglia di vincere. Se dovessi usare tre aggettivi direi che sono determinato, ambizioso, ostinato. Mentre i miei difetti direi che sono testardo e anche molto disordinato“. 

    Il capitano continua poi parlando delle partite passate: “Una delle partite da ricordare è la finale promozione con il Portogruaro, vinta 3-1 davanti a quasi mille spettatori: il palazzetto era una bolgia. Quella da dimenticare è invece contro Brugherio della scorsa stagione: in quella sconfitta in 4 set, contro il fanalino di coda, abbiamo toccato il fondo“. 

    Paganin inizia poi a parlare dei propri interessi al di là della pallavolo: “Quando ero piccolo avevo tappezzato muri e armadi con le immagini di tutte le Ducati costruite nel tempo: dalla Cucciolo alla Desmosedici della Moto Gp. Per quanto riguarda i film – continua Paganin – mi piace molto la trilogia del Signore degli Anelli: so le battute quasi a memoria; la mia serie tv preferita è invece Westworld. Il viaggio che sogno? Sicuramente il Giappone“.

    Conclude poi con un messaggio per i tifosi: “Vi ringrazio di essere tantissimi e calorosi. E vi invito tutti alle prossime due partite in casa: il vostro supporto sarà fondamentale per ottenere i punti necessari alla corsa playoff“.

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Dal rito dei calzini alla passione Ducati: capitan Paganin si racconta

    Alex Paganin si mette a nudo. Il capitano della Da Rold Logistics Belluno racconta, col sorriso, quel lato personale e curioso di sé, attraverso un viaggio di parole che parte da una passione sconfinata per le Ducati. E arriva fino in Giappone. Vale la pena “salire a bordo” col centrale. E con le sue risposte alle “30 domande 30”.
    1 – La DRL è…? 
    «Una big family. Quando entri in questa squadra, ti accorgi di essere parte di qualcosa in più».
    2 – E il volley…? 
    «Passione e divertimento». 
    3 – Definizione personale di “bellunesità”. 
    «È il senso di appartenenza che si prova verso il luogo in cui viviamo. Il fatto di indossare la maglia della propria città ti spinge ad andare oltre».
    4 – Tre modi per descrivere Paganin in campo. 
    «Cuore, grinta e voglia di vincere». 
    5 – E tre aggettivi per Paganin fuori dal campo.
    «Determinato, ambizioso, ostinato». 
    6 – Miglior pregio? 
    «Lo lascio decidere agli altri». 
    7 – Peggior difetto? 
    «Sono testardo e anche molto disordinato». 
    8 – Il compagno che vorresti sempre avere al tuo fianco? 
    «Ce ne sono tanti: non solo legati a Belluno, ma anche alle altre squadre in cui ho militato. Quindi dribblo la domanda senza fare preferenze». 
    9 – L’avversario a cui non stringeresti la mano? 
    «Nessuno. Al di là della vittoria o della sconfitta, bisogna sempre portare rispetto per chi si ha di fronte».
    10 – Partita da ricordare? 
    «La finale promozione con il Portogruaro, vinta 3-1 davanti a quasi mille spettatori: il palazzetto era una bolgia». 
    11 – E da dimenticare? 
    «DRL-Brugherio della scorsa stagione: in quella sconfitta in 4 set, contro il fanalino di coda, abbiamo toccato il fondo». 
    12 – La giocata da raccontare ai nipotini? 
    «Più che la giocata, direi la gara con Torino dello scorso anno, alla Spes Arena: era il mio esordio in A».
    13 – Muro, ace o attacco: cosa ti manda più in estasi? 
    «Il muro». 
    14 – Riti o scaramanzie particolari? 
    «Indosso sempre gli stessi calzini in ogni partita (risata)». 
    15 – Quale pallavolista di alto livello, o allenatore, inviteresti a cena? 
    «Non lo so, l’importante è che paghi lui (altra risata)». 
    16 – Sport che ti coinvolge, escluso il volley? 
    «Il calcio. L’ho praticato fino all’età di 16 anni». 
    17 – Atleta preferito? 
    «Nole Djokovic». 
    18 – Il poster che avevi in camera da piccolo? 
    «Avevo tappezzato muri e armadi con le immagini di tutte le Ducati costruite nel tempo: dalla Cucciolo alla Desmosedici della Moto Gp». 
    19 – Film che non ti stanchi mai di vedere? 
    «La trilogia del Signore degli Anelli: so le battute quasi a memoria». 
    20 – Libro sopra il comodino? 
    «Un manga». 
    21 – Serie tv? 
    «Westworld». 
    22 – Cosa c’è in cima alla playlist? 
    «Musica indie». 
    23 – Programma televisivo? 
    «Notiziari sportivi». 
    24 – Viaggio da sogno? 
    «In Giappone». 
    25 – Piatto irrinunciabile? 
    «La mia “panza” non mente (tris di risate, ndr): un bel piattone di pasta in tutte le salse».
    26 – Rapporto con i social network? 
    «Normale, non ne abuso. Anche perché non ne avrei il tempo». 
    27 – E con la politica? 
    «Ammetto di informarmi poco e di parlarne ancora meno». 
    28 – Cosa porteresti su un’isola deserta? 
    «Un pallone e la PlayStation». 
    29 – In quale epoca storica ti piacerebbe vivere? 
    «Mi accontento di questa». 
    30 – Un messaggio ai tifosi? 
    «Vi ringrazio di essere tantissimi e calorosi. E vi invito tutti alle prossime due partite in casa: il vostro supporto sarà fondamentale per ottenere i punti necessari alla corsa playoff».  LEGGI TUTTO

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    Belluno, il “doc” Sommavilla si racconta: “Questi giocatori sono la mia famiglia”

    Di Redazione

    “Questi giocatori sono la mia famiglia. Se stanno male loro, sto male anch’io”. Marco Sommavilla non è solo il medico sociale della Da Rold Logistics Belluno: è qualcosa in più. Perché, alle competenze in ambito strettamente sanitario, unisce un profondo trasporto emotivo e un’energia contagiosa. Non solo: il “doc”, come viene chiamato dalle parti della Spes Arena, non salta una singola partita, né una trasferta (pure quelle più lontane) e tantomeno un allenamento.

    “Svolgo il mio ruolo – spiega proprio il dottore – dando tutto me stesso. Cerco di essere sempre al fianco dei ragazzi, anche perché un medico non gestisce solo gli infortuni, ma anche le malattie a casa: dal Covid a una semplice influenza, passando per una serie di patologie che non c’entrano nulla col volley. Sono in questo ambiente da undici anni: alcuni ragazzi li ho visti crescere”.

    Come il fisioterapista, Luca Gallina: “Ora mi confronto quotidianamente con lui, ma quando l’ho conosciuto aveva 14 anni. E ho un ottimo rapporto pure con il preparatore atletico, Sergio Sartori. Per non parlare di coach Gian Luca Colussi: tra noi il rapporto è empatico. Lo stimo e gli voglio bene. Come voglio bene ai pallavolisti: si è instaurata una “fratellanza medica”.

     Il “doc” ha un approccio tutt’altro che distaccato: “Cerco di dare una spinta a livello motivazionale, di trasmettere la mia energia positiva. Anche perché il gruppo ha un’età media molto bassa, merita di sentire la vicinanza”. Insomma, il rapporto umano è fondamentale: “È lo stesso rapporto che intercorre tra medico e paziente. E quindi, basato sulla fiducia”. 

    Non sono mancati, però, i momenti di difficile gestione. Basti pensare al periodo a cavallo tra il 2021 e il 2022, con lo scoppio dei contagi da Covid-19 e un’intera squadra, o quasi, in isolamento: “È stato un periodo piuttosto caotico, lo ricordo bene. Fortunatamente, a quel tempo, collaboravo con una farmacia del territorio, che provvedeva a effettuare i tamponi molecolari. E questo ha contribuito ad attutire i disagi”.

    Marco Sommavilla ha un passato in ambito sportivo: “Provengo dal calcio e dall’atletica leggera, ma la pallavolo mi ha coinvolto fin da subito. Apprezzo la correttezza e l’etica dei protagonisti, oltre alla forza, all’equilibrio e alla tecnica degli interpreti di questo splendido sport”.

    Nel frattempo, mancano tre giornate alla fine del campionato di Serie A3 Credem Banca. E c’è un obiettivo da raggiungere: “Come nella scorsa stagione – conclude il dottor Sommavilla – credo che ci giocheremo tutto nell’ultima partita. Solo che un anno fa lottavamo per la salvezza, ora per i playoff”. A tale proposito, l’appuntamento con la DRL è fra una settimana esatta (sabato 18, ore 20.30), alla Spes Arena, dove approderà il Sol Lucernari Montecchio per l’ultimo derby veneto stagionale.

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sommavilla, il “doc” delle emozioni: «In empatia con la squadra»

    «Questi giocatori sono la mia famiglia. Se stanno male loro, sto male anch’io». Marco Sommavilla non è solo il medico sociale della Da Rold Logistics Belluno: è qualcosa in più. Perché, alle competenze in ambito strettamente sanitario, unisce un profondo trasporto emotivo e un’energia contagiosa. Non solo: il “doc”, come viene chiamato dalle parti della Spes Arena, non salta una singola partita, né una trasferta (pure quelle più lontane) e tantomeno un allenamento.
    AMBIENTE – «Svolgo il mio ruolo – spiega proprio il dottore – dando tutto me stesso. Cerco di essere sempre al fianco dei ragazzi, anche perché un medico non gestisce solo gli infortuni, ma anche le malattie a casa: dal Covid a una semplice influenza, passando per una serie di patologie che non c’entrano nulla col volley. Sono in questo ambiente da undici anni: alcuni ragazzi li ho visti crescere». Come il fisioterapista, Luca Gallina: «Ora mi confronto quotidianamente con lui, ma quando l’ho conosciuto aveva 14 anni. E ho un ottimo rapporto pure con il preparatore atletico, Sergio Sartori. Per non parlare di coach Gian Luca Colussi: tra noi il rapporto è empatico. Lo stimo e gli voglio bene. Come voglio bene ai pallavolisti: si è instaurata una “fratellanza medica”».
    APPROCCIO – Il “doc” ha un approccio tutt’altro che distaccato: «Cerco di dare una spinta a livello motivazionale, di trasmettere la mia energia positiva. Anche perché il gruppo ha un’età media molto bassa, merita di sentire la vicinanza». Insomma, il rapporto umano è fondamentale: «È lo stesso rapporto che intercorre tra medico e paziente. E quindi, basato sulla fiducia». Non sono mancati, però, i momenti di difficile gestione. Basti pensare al periodo a cavallo tra il 2021 e il 2022, con lo scoppio dei contagi da Covid-19 e un’intera squadra, o quasi, in isolamento: «È stato un periodo piuttosto caotico, lo ricordo bene. Fortunatamente, a quel tempo, collaboravo con una farmacia del territorio, che provvedeva a effettuare i tamponi molecolari. E questo ha contribuito ad attutire i disagi».
    ETICA – Marco Sommavilla ha un passato in ambito sportivo: «Provengo dal calcio e dall’atletica leggera, ma la pallavolo mi ha coinvolto fin da subito. Apprezzo la correttezza e l’etica dei protagonisti, oltre alla forza, all’equilibrio e alla tecnica degli interpreti di questo splendido sport». Nel frattempo, mancano tre giornate alla fine del campionato di Serie A3 Credem Banca. E c’è un obiettivo da raggiungere: «Come nella scorsa stagione – conclude il dottor Sommavilla – credo che ci giocheremo tutto nell’ultima partita. Solo che un anno fa lottavamo per la salvezza, ora per i playoff». A tale proposito, l’appuntamento con la DRL è fra una settimana esatta (sabato 18, ore 20.30), alla Spes Arena, dove approderà il Sol Lucernari Montecchio per l’ultimo derby veneto stagionale. LEGGI TUTTO

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    Battute vincenti: Novello è secondo assoluto in A3

    Foto di Luca Zanfron
    È una delle “cartoline” di questa stagione. Ed è legata al tie-break contro la vice capolista Pineto: nel momento topico, il tabellone recita un eloquente 8-4 al passivo. Poi, però, dai 9 metri si presenta lui: numero “5” stampato sulla schiena, un bazooka al posto del braccio destro, una personalità che si fa beffe dei suoi 20 anni. È Marco Novello: le sue battute incendiano la Spes Arena, ispirano la rimonta e creano i presupposti per portare a termine l’impresa. 
    Proprio i servizi sono una delle tante armi pallavolistiche nell’arsenale dell’opposto. Al punto che, nella speciale classifica degli ace realizzati, Marco è secondo in assoluto dell’intera Serie A3 Credem Banca: girone blu compreso.
    Nello spazio di 23 gare, ha totalizzato 47 battute vincenti. Meglio di lui solo il bomber della capolista Vigilar Fano: il tedesco Christoph Marks, a quota 51. Sul podio della particolare graduatoria compaiono pure Pawel Stabrawa (Palmi) e Marco Spagnol (Savigliano): entrambi con 46 ace. 
    Nel rapporto tra set giocati e servizi a punto, invece, il talento della Da Rold Logistics Belluno è in quinta posizione. Ma la sostanza non cambia: la battuta di Novello è una delle più efficaci dell’intera terza serie. E lo è, in generale, anche quella della DRL. Come testimonia la top ten e, nello specifico, la settima piazza di squadra.  LEGGI TUTTO

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    Pierobon tra lavoro e palestra: «Il volley mi fa crescere come persona»

    Libero? Solo sul parquet, visto che nella quotidianità è indaffaratissimo: Tommaso Pierobon è alla seconda stagione in A3 con la Da Rold Logistics Belluno. E, pur avendo uno spazio relativo in gara, è un elemento fondamentale. Perché è sempre pronto, quando chiamato in causa. E per tenere alta la qualità degli allenamenti: «Fino a dicembre – racconta il diretto interessato – ho deciso di dedicare tutto me stesso alla pallavolo e i miglioramenti sono stati notevoli, in un tempo relativamente breve. Poi, da gennaio, è subentrato il lavoro. Ed è innegabile che, avendo meno energie, la prestazione sportiva ne abbia risentito». 
    INSEGNAMENTI – Pierobon si fa in due: «Non è semplice, visto che ogni giorno parto al mattino presto e torno a casa la sera. Ma è una mia scelta, quindi non mi lamento. Anche perché il volley mi fa crescere come persona. A tale proposito, ringrazio i compagni di squadra: mi hanno sempre supportato. Con loro mi trovo a meraviglia». Il pari ruolo, in rosa, è Martinez: «Con Gonzalo ho un bel rapporto, ci diamo sempre una mano e ci scambiamo i nostri punti di vista». Il libero continua ad arricchire il suo bagaglio personale: «Queste due stagioni in A3 mi stanno insegnando cosa significhi doversi allenare per raggiungere i massimi livelli. Ho capito, inoltre, che il duro lavoro ripaga sempre. E che, per raggiungere determinati risultati, ci vogliono costanza e dedizione. Tutto ciò mi servirà in ogni campo della vita». 
    DIFFICILE PREVALERE – Allargando l’orizzonte, i rinoceronti sono reduci dallo scivolone al PalaRaschi di Parma: «Partendo dal presupposto che la WiMore è una bella squadra – prosegue il libero – ed era difficile prevalere, ritengo che la sconfitta sia dovuta a un insieme di fattori: dal pubblico di oltre mille spettatori a un opposto, come Dimitrov, capace di passare regolarmente sopra al nostro muro. Troppi, inoltre, gli errori in battuta: nel fondamentale del servizio siamo stati meno incisivi rispetto al solito. E nell’ultimo set ho visto facce un po’ demotivate». 
    PAUSA – Ora, però, il campionato si ferma per un weekend: «La pausa arriva al momento giusto. Le tre vittorie consecutive ci hanno permesso di raggiungere il quinto posto, ma è bastata una sconfitta per ritrovarci ottavi in un istante. E non è affatto piacevole. Avremo quindi il tempo di riposare e di prepararci al meglio per la prossima partita: speriamo di tornare nelle parti alte della classifica». Arrivare fra le prime sette è l’obiettivo dichiarato: «Non so se riusciremo a qualificarci per la post season – conclude Pierobon – ma quello che posso dire con certezza è che ci meritiamo i playoff». LEGGI TUTTO

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    Tommaso Pierobon tra palestra e lavoro: “Non è facile, ma mi fa crescere”

    Di Redazione

    Libero sì, ma solo sul parquet, visto che nella quotidianità è indaffaratissimo: Tommaso Pierobon è alla seconda stagione in A3 con la Da Rold Logistics Belluno e, pur avendo uno spazio relativo in gara, è un elemento fondamentale. Perché è sempre pronto quando chiamato in causa, e per tenere alta la qualità degli allenamenti. “Fino a dicembre – racconta il diretto interessato – ho deciso di dedicare tutto me stesso alla pallavolo e i miglioramenti sono stati notevoli, in un tempo relativamente breve. Poi, da gennaio, è subentrato il lavoro. Ed è innegabile che, avendo meno energie, la prestazione sportiva ne abbia risentito“. 

    Pierobon si fa in due tra l’attività sportiva e quella lavorativa: “Non è semplice, visto che ogni giorno parto al mattino presto e torno a casa la sera. Ma è una mia scelta, quindi non mi lamento. Anche perché il volley mi fa crescere come persona. A tale proposito, ringrazio i compagni di squadra: mi hanno sempre supportato. Con loro mi trovo a meraviglia“. Il pari ruolo, in rosa, è Martinez: “Con Gonzalo ho un bel rapporto, ci diamo sempre una mano e ci scambiamo i nostri punti di vista“.

    Il libero continua così ad arricchire il suo bagaglio personale: “Queste due stagioni in A3 mi stanno insegnando cosa significhi doversi allenare per raggiungere i massimi livelli. Ho capito, inoltre, che il duro lavoro ripaga sempre. E che, per raggiungere determinati risultati, ci vogliono costanza e dedizione. Tutto ciò mi servirà in ogni campo della vita“. 

    Allargando l’orizzonte, i “Rinoceronti” sono reduci dallo scivolone al PalaRaschi di Parma: “Partendo dal presupposto che la WiMore è una bella squadra – prosegue il libero – ed era difficile prevalere, ritengo che la sconfitta sia dovuta a un insieme di fattori: dal pubblico di oltre mille spettatori a un opposto, come Dimitrov, capace di passare regolarmente sopra al nostro muro. Troppi, inoltre, gli errori in battuta: nel fondamentale del servizio siamo stati meno incisivi rispetto al solito. E nell’ultimo set ho visto facce un po’ demotivate“. 

    Ora, però, il campionato si ferma per un weekend: “La pausa arriva al momento giusto. Le tre vittorie consecutive ci hanno permesso di raggiungere il quinto posto, ma è bastata una sconfitta per ritrovarci ottavi in un istante. E non è affatto piacevole. Avremo quindi il tempo di riposare e di prepararci al meglio per la prossima partita: speriamo di tornare nelle parti alte della classifica“. Arrivare fra le prime sette è l’obiettivo dichiarato: “Non so se riusciremo a qualificarci per la post season – conclude Pierobon – ma quello che posso dire con certezza è che ci meritiamo i Play Off“.

    (fonte: Comunicato stampa)  LEGGI TUTTO

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    DRL, tre gare al traguardo: scende in campo la Spes Arena

    Ancora tre capitoli e poi verrà svelato il finale dell’appassionante romanzo pallavolistico legato alla stagione 2022-2023. O meglio, alla stagione regolare.
    Perché la Da Rold Logistics ha un chiodo fisso in testa: raggiungere i playoff di Serie A3. 
    L’attuale ottavo posto sbarrerebbe le porte della qualificazione alla fase a eliminazione diretta, ma non è il caso di disperare. Prima di tutto perché la classifica è cortissima: basti pensare che ci sono cinque squadre in quattro punti. E quattro in due. Poi perché i sestetti coinvolti nella corsa alla post season dovranno affrontare degli scontri difetti. E infine perché per due gare su tre i rinoceronti potranno fare affidamento sul fattore campo. Inutile rimarcare come l’apporto del pubblico possa essere determinante: soprattutto se il pubblico in questione è quello della Spes Arena. 
    Ora c’è un weekend di pausa, ma i tifosi sono già pronti a spingere la DRL nel derby veneto di sabato 19, quando al palasport di Lambioi arriverà il Montecchio Maggiore: si gioca in anticipo, quindi. E la prima battuta è prevista alle 20.30.
    Quindi, nell’ultima domenica di marzo (il 26, alle ore 18), spazio alla trasferta di Fano, al cospetto della Vigilar capolista, mentre la sfida conclusiva, e probabilmente decisiva, è in calendario domenica 2 aprile (ore 18): all’Arena di Lambioi approderà la Med Store Tunit Macerata, terza forza del torneo. Calendario ostico, quindi. Ma la squadra di coach Gian Luca Colussi è padrona del suo destino.  LEGGI TUTTO