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    World Tour 4 stelle: al via il secondo torneo del “Cancun Hub”

    Di Redazione Dopo la conclusione del primo evento del mini circuito “Cancun Hub”, prenderà il via domani il secondo dei tre appuntamenti del FIVB World Tour 4 stelle in programma nella città messicana che si concluderà lunedì 26 aprile. Come noto la manifestazione darà la possibilità di competere per le qualificazioni ai Giochi Olimpici di Tokyo, mettendo in palio punti per la classifica. Partiranno dal main draw i vice campioni olimpici Daniele Lupo e Paolo Nicolai dopo il 9° posto del primo evento; gli azzurrini del Club Italia Jakob Windisch e Samuele Cottafava invece, arrivati 17esimi, partiranno dalle qualifiche. Di nuovo in campo anche Enrico Rossi e Adrian Carambula (Main Draw) dopo il buonissimo 5° posto conquistato nel primo step del “Cancun Hub. Ai nastri di partenza anche l’altra coppia italiana formata da Andrea Abbiati e Tiziano Andreatta che partiranno dalle qualifiche.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Abbiati-Andreatta di nuovo in rampa di lancio: “Siamo proiettati sull’estero”

    Di Roberto Zucca Il percorso internazionale di Andrea Abbiati e Tiziano Andreatta non sembra aver subito battute di arresto nonostante la pandemia in corso. I due beacher italiani che, più di tanti altri, negli ultimi anni hanno optato per un importante investimento su di sé e sulla possibilità di andare al di là dei confini nazionali sono reduci da una prima tappa a 4 stelle del World Tour, tenutasi a Doha qualche settimana fa. Abbiati riassume così l’esperienza: “Ci siamo trovati davanti numerosi atleti che sono riusciti a fare un percorso di allenamenti all’aperto ben più importante del nostro. Noi siamo praticamente scesi in campo all’aperto per la prima volta a Doha, perché a causa della pandemia non siamo riusciti a spostarci dall’Italia e abbiamo trascorso l’inverno ad allenarci al Quanta Village in una struttura al chiuso. L’impatto con le temperature e la dimensione all’aperto sembra banale ma non lo è affatto“. Nonostante questo il bilancio di Doha è in attivo? “Assolutamente sì. Abbiamo disputato un quattro stelle in gara con alcune delle coppie più forti del circuito. Esserci era già un obiettivo. Non abbiamo centrato il main draw per un soffio e siamo stati sconfitti da una coppia, quella francese, che ha poi vinto contro Dalhausser-Lucena, quindi un sodalizio interessante e importante“. Foto FIVB A fine torneo lei ha scoperto di essere positivo al Covid. “Abbiamo fatto tutti i tamponi del mondo, in partenza e in arrivo. Ho pensato all’inizio che fosse una insolazione, perché a Doha abbiamo giocato incontri ad una temperatura di 30 gradi, nonostante fossimo mentalmente preparati a giocare in quelle condizioni. Non ho capito che non era solo una questione di escursione termica, ma di sintomi simili a quelli influenzali. Fortunatamente sono stato seguito dal nostro medico Rodolfo Malberti e dal nostro mental coach Luca Zago a distanza, e ne sono uscito senza troppe conseguenze“. Ora sta meglio? “Sto benone. Adesso devo solo capire l’impatto con il campo, perché dopo settimane di stop e con i tornei da preparare sarà importante valutare quali saranno le conseguenze fisiche nell’immediato. So, da alcuni atleti che hanno avuto il Covid, che la sensazione di spossatezza dura qualche giorno, ma poi si riprende“. Prossime tappe? “Con il nostro coach Luca Larosa stiamo preparando i prossimi appuntamenti internazionali. Vaglieremo l’opportunità del 4 Stelle a Cancun, ma dipenderà un po’ dalle condizioni generali e dall’organizzazione che una trasferta del genere, in questo momento storico, può comportare. Siamo molto proiettati sull’internazionale quest’anno. Abbiamo voglia di vincere qualche altro stellato, come la scorsa estate“. Foto FIVB Difficile fare un World Tour in questo momento? “Ci sono misure di sicurezza eccezionali, e questo invoglia. Ma il contesto che ruota attorno non è sempre facile per chi si sposta. La voglia di ritornare ad una qualche normalità, però, è tanta“. In Italia quali sono i piani? “Siamo anche noi in attesa di avere news. Non è stato deciso ancora nulla, almeno a quanto abbiamo appreso. Stiamo sicuramente costruendo qualcosa che ci permetta di prendere a parte a tutte le manifestazioni, locali e internazionali“. LEGGI TUTTO

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    Stagione da ricordare per Andrea Abbiati: “Sono felice, ma non mi accontento”

    Di Roberto Zucca
    La fine della stagione è di quelle col botto. Nonostante tutti gli stop annunciati e le misure precauzionali contro il Covid-19 che non hanno consentito lo svolgimento regolare del Campionato Italiano, Andrea Abbiati può dirsi molto soddisfatto della stagione disputata con Tiziano Andreatta sui campi da Beach Volley. Le vittorie e i podi, laddove si è vista la loro partecipazione, sono state infatti all’ordine del giorno:
    “È una stagione bella, a metà. A metà non tanto per i risultati, ma perché avremmo voluto giocare molto di più. Prima del Covid l’impegno profuso sia da me che da Tiziano è stato tanto e saremmo stati felici di testare i risultati del lavoro sul campo”.
    Nonostante tutto, è arrivato primo posto al World Tour di Lubijana.
    “È stato un inizio splendido. Arrivare in finale e battere Doppler-Horst è stata una bellissima soddisfazione. Abbiamo iniziato a crederci già in semifinale quando con Jakopin e Bozenk, beniamini di casa, abbiamo giocato un tie break al cardiopalma, ma è finita 16-14 per noi”.
    Ai microfoni Rai è apparso molto emozionato.
    “Be’, abbiamo ricevuto una serie di manifestazioni di affetto da tutte le persone che solitamente ci seguono in Italia, che ovviamente ci hanno caricato per la finale. E poi è stata la nostra prima vittoria al World Tour, quindi una sorta di riconoscimento per quanto fatto in questi anni. Vincere al di fuori del nostro paese è sempre una dimostrazione in più che in Italia la condizione del Beach è piuttosto buona”.
    A Caorle, in semifinale, avete portato i vicecampioni olimpici Nicolai-Lupo al tie break.
    “Col senno di poi, dispiace ancora non aver centrato la finale. Non siamo partiti subito come al nostro solito. Sulla battuta, ad esempio, nel primo set potevamo fare qualcosina in più. Abbiamo giocato un buon secondo set, mentre loro invece al tie break sono andati subito forte e recuperare lo svantaggio iniziale non era facile”.
    Il terzo posto contro Vanni-Lupo sancisce che dietro gli olimpionici e Rossi-Carambula ci siete voi?
    “(ride, n.d.r.) Nella tappa di Caorle sì! Poi sarebbe potuta andare diversamente in altre tappe. Scherzi a parte, la classifica, parlo delle prime due posizioni, sancisce che l’ottimo livello delle prime due coppie è indiscutibile. Poi c’è una bella battaglia tra le coppie sotto. In questo caso sono felice della medaglia di bronzo, ma non ci accontentiamo di certo. Torneremo al lavoro per fare sì che quelle semifinali possano darci ragione”.
    Al di fuori del campo, avete molto seguito. Non è usuale per una coppia che magari non è sempre sotto le luci della ribalta.
    “Abbiamo un seguito fatto da persone che io e Tiziano alleniamo durante la stagione. E questo per noi è un enorme riconoscimento del nostro lavoro. Ci sono inoltre persone come Davide Quaranta, che oltre ad essere un po’ il capo di quegli ultras scalmanati ha investito nel progetto Abbiati-Andreatta ed è una gran bella soddisfazione, soprattutto perché siamo in un momento storico in cui tutto questo potrebbe venir meno”.
    State raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato anni fa. Cosa avete messo in più quest’anno nella vostra valigia di sogni?
    “Se parliamo di un discorso tecnico, direi che il palleggio è stato il colpo che abbiamo inserito durante la stagione. Con il tecnico Luca Larosa ci abbiamo lavorato tanto. La resistenza, su cui con Luca Zago abbiamo iniziato un lavoro che ci ha portato a giocare anche sotto temperature cocenti e in qualsiasi condizione climatica, è un altro tassello che mi piace aggiungere. Se parliamo di ambizioni, sicuramente vogliamo essere più presenti sulla scena internazionale”.
    La scena del Beach di Milano continua a svilupparsi. Gli eredi di Abbiati-Andreatta però stentano ad emergere…
    “Diamo loro il tempo! Ammetto che in generale la scena italiana sta conoscendo delle realtà che crescono professionalmente più del ritmo con cui cresce Milano. Penso a Roma, Cesenatico, Pescara. Milano ha tantissima passione, le scuole come il Quanta Club, in cui operiamo, sono sempre di più. Spero, da giocatore e da cultore della materia, che la passione si tramuti in qualcosa di più. Anche perché avere in città dei giocatori di alto livello con cui confrontarsi è per noi fonte di enorme stimolo”.
    Come vede la ripresa invernale, anche pensando all’indoor?
    “Non vediamo l’ora di riprendere. Siamo detentori del titolo invernale e ansiosi di riniziare anche un discorso interrotto mesi fa col Covid. A Milano ad esempio, l’invernale raduna centinaia di persone e crea un’atmosfera bellissima. Speriamo di rivedere molto presto quella cornice e quell’atmosfera sulla sabbia”. LEGGI TUTTO