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    F1, Norris: “Ricciardo mi aiuterà a diventare un pilota migliore”

    ROMA – “L’arrivo di Ricciardo è davvero positivo. Può vincere gare, può conquistare podi, probabilmente è bravo in ogni singola caratteristica. E’ importante per me imparare un po’ di più da un pilota diverso, conoscere qualcuno che ha un approccio diverso e non abituarsi sempre allo stesso compagno. Avere al mio fianco Ricciardo mi aiuterà a diventare anche un pilota migliore”. Lando Norris commenta così l’arrivo di Daniel Ricciardo come suo nuovo compagno di team in McLaren al posto di Carlos Sainz, pilota con cui il britannico aveva legato molto nelle passate due stagioni in Formula 1.

    Le parole del pilota britannico
    La stagione che verrà deve essere per Norris quella della conferma dopo un 2020 che ha regalato la soddisfazione del primo podio e un’ottima competitività mostrata dalla scuderia di Woking: “L’anno scorso sono stato molto contento di come ho corso. C’erano alcune cose da migliorare, ma nel complesso è stata una stagione molto migliore rispetto alla mia prima nel Circus. Sono felice ma so di avere cose su cui lavorare, cose da migliorare e questo sicuramente mi aiuterà e mi motiverà a continuare a migliorare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Arrivo di Ricciardo in McLaren importante per me”

    ROMA – Una delle novità della stagione 2021 di Formula 1 è l’avvicendamento in McLaren tra Carlos Sainz, che sarà al volante della Ferrari, e Daniel Ricciardo che sostituisce lo spagnolo. Confermato, invece, Lando Norris, che riserva parole al miele per il nuovo compagno di team australiano: “L’arrivo di Ricciardo è davvero positivo. Può vincere gare, può conquistare podi, probabilmente è bravo in ogni singola caratteristica. E’ importante per me imparare un po’ di più da un pilota diverso, conoscere qualcuno che ha un approccio diverso e non abituarsi sempre allo stesso compagno. Avere al mio fianco Ricciardo mi aiuterà a diventare anche un pilota migliore”.

    Il bilancio del giovane britannico
    La stagione che verrà deve essere per Norris quella della conferma dopo un 2020 che ha regalato la soddisfazione del primo podio e un’ottima competitività mostrata dalla scuderia di Woking: “L’anno scorso sono stato molto contento di come ho corso. C’erano alcune cose da migliorare, ma nel complesso è stata una stagione molto migliore rispetto alla mia prima nel Circus. Sono felice ma so di avere cose su cui lavorare, cose da migliorare e questo sicuramente mi aiuterà e mi motiverà a continuare a migliorare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Haas conferma Pietro Fittipaldi come terzo pilota e collaudatore

    ROMA – Pietro Fittipaldi in Haas anche per la stagione 2021. Il brasiliano, nipote del campione del mondo Emerson e parente di altri piloti del mondo del motorsport, è stato confermato dalla scuderia statunitense nel ruolo di terzo pilota e collaudatore nell’ambito del Mondiale di Formula 1. Proprio nella scorsa stagione Fittipaldi era riuscito a scendere in pista per due volte al posto dell’infortunato Grosjean, debuttando così nel Circus.

    Le parole del pilota brasiliano
    Fittipaldi, dunque, sarà chiamato a svolgere il ruolo di tester e, in caso di indisponibilità dei due piloti Mick Schumacher e Nikita Mazepin, gli sarà concesso ancora una volta di guidare la vettura americana che ambisce a far meglio rispetto alla scorsa stagione: “Sono molto felice di continuare per il terzo anno con l’Haas F1 Team. Lavoro con gli ingegneri da qualche anno e mi sento come se fossi in una grande famiglia. È un grande piacere per me poter continuare a lavorare con la squadra”, ha spiegato ai canali ufficiali del team. LEGGI TUTTO

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    F1, Pietro Fittipaldi confermato dalla Haas: sarà ancora il terzo pilota

    ROMA – La Haas ha confermato Pietro Fittipaldi nel ruolo di terzo pilota e di collaudatore anche per la stagione 2021 di Formula 1. Il brasiliano, nipote del campione del mondo Emerson, ha già svolto questo compito nelle ultime due annate e proprio al termine dello scorso campionato ha avuto la possibilità di debuttare nel Circus a bordo della vettura del team statunitense sostituendo l’infortunato Grosjean nelle ultime due gare.

    Il commento del brasiliano
    Fittipaldi, dunque, sarà chiamato a svolgere il ruolo di tester e, in caso di indisponibilità dei due piloti Mick Schumacher e Nikita Mazepin, gli sarà concesso ancora una volta di guidare la vettura americana che ambisce a far meglio rispetto alla scorsa stagione: “Sono molto felice di continuare per il terzo anno con l’Haas F1 Team. Lavoro con gli ingegneri da qualche anno e mi sento come se fossi in una grande famiglia. È un grande piacere per me poter continuare a lavorare con la squadra”, ha spiegato ai canali ufficiali del team. LEGGI TUTTO

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    F1, venerdì 26 febbraio la presentazione del team Ferrari per il 2021

    ROMA – La Ferrari ha reso nota la data in cui verrà presentato il nuovo team che sarà al volante e al muretto della scuderia di Maranello nel campionato 2021 di Formula 1. Appuntamento fissato per venerdì 26 febbraio alle ore 14, quando verranno presentati ufficialmente Charles Leclerc, confermato e sempre più consacrato come uno dei candidati a diventare campione del mondo in futuro, e la new entry Carlos Sainz jr, vale a dire i due piloti che saranno alla guida della Rossa nella nuova stagione.

    Leclerc e Sainz pronti per il Mondiale 2021
    Dopo aver tolto il velo sulla nuova vettura che correrà nel Mondiale che prenderà il via a fine marzo, arriva dunque ora il momento per la Ferrari di presentare ufficialmente i due piloti e lo staff che sono chiamati a un compito complicato che però rappresenta anche un imperativo categorico, vale a dire tentare di regalare qualche soddisfazione in più a tutti i tifosi del Cavallino dopo un’annata davvero deludente. LEGGI TUTTO

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    F1, la Ferrari fissa la data della presentazione del team

    ROMA – La Ferrari fissa la data della presentazione del nuovo team per la stagione 2021 di Formula 1. Venerdì 26 febbraio alle ore 14 verranno infatti presentati ufficialmente i due piloti che saranno al volante della Rossa nel campionato iridato, vale a dire il confermato e in rampa di lancio Charles Leclerc e la new entry Carlos Sainz jr che ha preso il posto di Sebastian Vettel. Lo ha confermato la scuderia di Maranello in una nota ufficiale.

    Leclerc e Sainz chiamati alla stagione del riscatto
    Dopo aver tolto il velo sulla nuova vettura che correrà nel Mondiale che prenderà il via a fine marzo, arriva dunque ora il momento per la Ferrari di presentare ufficialmente i due piloti e lo staff che sono chiamati a un compito complicato che però rappresenta anche un imperativo categorico, vale a dire tentare di regalare qualche soddisfazione in più a tutti i tifosi del Cavallino dopo un’annata davvero deludente. LEGGI TUTTO

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    Caccia agli Slam 2021: cosa manca agli “inseguitori”? (di Marco Mazzoni)

    Stefanos Tsitsipas, semifinalista a Roland Garros 2020

    Il 2021 tennistico maschile scatta oggi tra Antalya e Delray Beach, tra le mille incertezze dovute alla pandemia, possibili nuovi spostamenti e cancellazioni. Ci apprestiamo a seguire una stagione che, come mai prima, saremo costretti a vivere giorno per giorno, sperando che le vaccinazioni di massa in corso in molti paesi possano rappresentare la fine del tunnel verso quella “normalità” perduta che oggi ci manca terribilmente.
    In questo scenario di totale incertezza, lanciarsi in previsioni sugli Slam 2021 sarebbe a dir poco ardito. La sensazione è che Novak Djokovic e Rafa Nadal saranno – tanto per cambiare – ancora gli uomini da battere. Nonostante i loro (prossimi) 34 e 35 anni, con mille battaglie nelle gambe e nella testa, la fortissima motivazione di segnare record storici (numero di Slam, settimane al n.1) li farà scattare in pole position, a meno di infortuni o situazioni imprevedibili.
    Altra certezza, la posizione di Dominic Thiem, ormai al pari dei due super campioni. L’austriaco è stato il primo nato nei ’90s a vincere un Major a New York, dopo aver perso finali a Parigi e Melbourne. Ormai Dominic è a tutti gli effetti il terzo incomodo, pronto a vincere a Melbourne, Parigi e New York. E gli altri?
    Nel primo approfondimento del 2021 parliamo degli inseguitori, quella pattuglia variopinta, interessante e ricca di talento quasi pronta a spiccare il volo verso la prima vittoria in uno Slam. Accadrà nel 2021? Non v’è certezza, ma è assai probabile che almeno uno di loro possa finalmente imporsi in uno dei quattro tornei principali della stagione. Ci sono molti segnali concordanti in tal senso. Il disgraziato 2020 ha mostrato per alcuni di loro importanti segnali di crescita, come la finale a US Open di Zverev, la vittoria alle ATP Finals di Medvedev spazzando via i primi tre al mondo, la semifinale di Tsitsipas a Roland Garros (dopo quella a Melbourne del 2019). Andiamo a vederli uno per uno, focalizzando l’attenzione su quel che (a fine 2020) mancava per compiere l’impresa e sedersi al banchetto dei veri Campioni. Per tutti loro sarà fondamentale elevare la “continuità di prestazione”, ossia la capacità di giocare il proprio miglior tennis più a lungo possibile, ma non solo.

    Daniil Medvedev (24 anni) – Continuità con la prima di servizio. È già andato molto vicino a vincere uno Slam, a New York 2019, quando solo l’enorme cuore e classe di Nadal hanno impedito al russo l’impresa, a coronare la sua estate magica. Medvedev ha il tennis più “rognoso” tra gli emergenti: tattico, di difficile lettura, molto personale. Ti porta a giocare male, con quella ragnatela di palle lente, “storte”, senza peso, e poi un improvviso strappo a spezzarti il ritmo e le gambe. Ti manda “in bestia”, ti toglie ritmo e fiducia. Quando Medvedev è davvero centrato, è un bruttissimo cliente per tutti. Però il suo tennis così complesso e personale richiede una perfetta condizione atletica, è assai dispendioso in energie fisiche e psicologiche, perché lui non spazza via il rivale, lo lavora ai fianchi, spesso in match lunghi e faticosi. Per questo il rendimento della prima di servizio diventa fondamentale: ricavare molti punti diretti per non spremersi in ogni scambio, ed allo stesso tempo elevare la frustrazione dell’avversario, è conditio sine qua non per vincere contro i big. Lo si è visto alle Finals, e praticamente in ogni suo grande successo. Ancora la prima di Daniil non è sempre al top. A volte stenta a prendere ritmo, oppure scompare per alcuni games. In uno Slam, con Rafa, Novak o Dominic al di là della rete, non te lo puoi permettere. Se nel 2021 Daniil troverà un servizio ancor più pungente e costante, potrà vincere il suo primo Slam.

    Stefanos Tsitsipas (22 anni) – Intensità e propensione offensiva. Il giovane “Dio greco” del tennis affascina per la sua eleganza nel gesto, completezza tecnica e versatilità. Dalla sua racchetta possono uscire traiettorie splendide da ogni posizione di campo, anche dal diritto, assai migliorato e reso più stabile nell’ultimo periodo. Tuttavia Stefanos ancora difetta in intensità. Nelle grandi e lunghe sfide, ha ancora la tendenza a prendersi delle pause in cui aspetta troppo l’avversario, si mette a scambiare come per rifiatare, ritrovare energie fisiche e mentali. Puntualmente in quei frangenti un rivale top ne approfitta, mette le marce alte e scappa via. Tsitsipas spesso riesce a rientrare, ma compie un grande sforzo che poi finisce per pagare nella fasi decisive (tiebreak, quarto e quinto set). È diventato un discreto lottatore, ma deve riuscire a concentrare gli sforzi in un rendimento medio più alto, cancellando quei momenti un po’ abulici in cui sembra tirare i remi in barca. Allo stesso tempo, deve trovare la fiducia per produrre un tennis più incisivo perché ha tutti i mezzi e colpi per riuscirci. Quando il greco tiene l’iniziativa, affonda i colpi, viene avanti giocando molto aggressivo, produce un tennis non solo bellissimo ma anche vincente ed efficace. Resterà sempre un creativo, soggetto a sbagliare e prendere decisioni tattiche pericolose, ma deve incanalare il suo gioco verso il rischio, con una posizione più avanzata e cercando di tenere in mano l’iniziativa il più possibile, visto che in modalità “creative” è assai più forte rispetto a quando è costretto a rincorrere. E magari usare maggiormente il rovescio slice per togliere ritmo ai molti picchiatori del tour e quindi entrare con i suoi colpi in anticipo.

    Alexander Zverev (23 anni) – Posizione di campo e attitudine. Sono passati diversi mesi, ma ancora resta incredibile la rimonta subita a NY da Thiem nella finale di US Open 2020. Sasha aveva dominato i primi due set, mostrando finalmente un tennis facile, sicuro, offensivo. Thiem fu forse fin troppo dimesso, e la sua scossa nel terzo finì per far ripiombare il tedesco nella propria palude, quella in cui si arrocca con un tennis consistente ma poco incisivo, tanto da annegare. Qua passa tutta la differenza tra un Campione ed un ottimo giocatore. Zverev in carriera ha vinto Masters 1000, le ATP Finals, ha battuto tutti i migliori perché possiede la qualità per farlo. Tuttavia continua non convincere perché riesce in queste imprese solo quando libera testa a braccio, producendo un gioco geometrico e veloce, aggressivo. In questi match, gioca con i piedi più vicini alla riga di fondo, con la prima apre il campo e quindi entra col rovescio poderoso, o lavora lo scambio col diritto cross, lungo e preciso. Quando tiene questa attitudine offensiva insieme ad una posizione avanzata, è un Top player, pronto a vincere uno Slam. Purtroppo ancora gli accade di rado, in modo completamente imprevedibile. È quindi una questione mentale, di fiducia, di presenza in campo. Nella sua giovane carriera, Alexander ha macinato tanti avversari quanti coach… vediamo se David Ferrer sarà quello “buono”. L’iberico fu un esempio di applicazione ed attitudine, proprio quella che manca al suo assistito.

    Andrey Rublev (23 anni) – Piano B. Rublev è stato uno dei giocatori migliori nel 2020. 5 tornei vinti, una crescita importante che l’ha giustamente portato a vincere anche l’ATP Award (insieme al suo coach, Fernando Vicente). Tuttavia i numeri vanno saputi leggere, e questi parlano chiaro: contro i migliori e negli Slam, Rublev ancora fa fatica. Non ha ancora superato la barriera dei quarti in uno Slam, ha battuto pochi Top, tenendo invece un livello medio molto alto contro gli altri. Il motivo di quest’andamento è squisitamente tecnico: il tennis di Rublev è formidabile ma ancora mono dimensionale. Il suo pressing ad altissimo ritmo e grande rischio è il suo marchio di fabbrica, con cui macina moltissimi avversari; ma potrebbe diventare anche la sua maledizione se non riuscirà a costruirsi un piano B per le situazioni in cui non riesce a sfondare l’avversario. Con i piedi vicini alla riga di fondo, Andrey spinge come un forsennato, palla dopo palla, costringendo l’avversario ad accorciare e aprendosi uno spiraglio per l’affondo, o portandolo all’errore. Ma… se questo non avviene? Se l’avversario si appoggia e non sbaglia? O se l’avversario risponde con palle lavorate e lo manda fuori ritmo? Sconfitta, perché Rublev ancora non è riuscito a trovare una via di fuga, una soluzione. Questa potrebbe essere un’incursione a rete (ma la tecnica di volo e posizione sono ancora rivedibili), oppure lavorare per stringere gli angoli con meno velocità e più rotazione, visto che il vero cambio di ritmo non è nelle sue corde. Rublev sembra un tennista già piuttosto formato sul piano tecnico, e con precise qualità ma anche limiti. Magari potrebbe trovare due settimane in cui, sostenuto da una condizione fisica eccezionale e grande sicurezza, riuscirà a travolgere ogni avversario, ma per trovare uno Slam del genere sembrano molti i pianeti che dovrebbero allinearsi alla perfezione…

    Matteo Berrettini (24 anni) – Salute e forma fisica. Di fatto il 2020 dell’azzurro non è valutabile. Ha giocato pochissimo, forte del ranking protetto sui risultati 2019, e quando l’ha fatto non stava quasi mai bene. Lo si sapeva, fin dall’inizio. Nel 2019 il tennis fantastico di Matteo è stato sostenuto da un’annata fortunatamente senza grandi intoppi sul lato fisico. Quando ti porti dietro un corpo così importante, il problema è dietro l’angolo. Con questo dovrà convivere l’azzurro, per tutta la carriera, l’augurio e speranza è che grazie ad un eccellente lavoro si possa preservarne il più possibile la salute, in modo da esplodere in campo quella potenza e qualità che l’hanno portato alla SF a US Open e giocare il Masters di fine anno, chiudendo tra i primi 8 al mondo la stagione 2019. Matteo come tennis può crescere ancora in molte cose: più qualità in risposta, qualche accelerazione di rovescio improvvisa, qualche miglioria nella volée e nell’approccio, una seconda di servizio sempre più incisiva. Ma il miglior Berrettini, seppur incompleto, è già un tennista fortissimo, che se la gioca con i migliori, perché ha un tennis “moderno”, efficace su ogni superficie, a patto di stare bene. L’augurio è di ritrovarlo nel 2021 al 100% sul lato atletico, perché solo con la miglior condizione gioca libero di testa e con fiducia.

    Denis Shapovalov (anni 21) – Ordine e prima di servizio. “Showtime Shapo” ha infiammato il Foro Italico nel 2020, mostrando anche sul rosso quel tennis irresistibile, una macchina da tennis infernale, imprevedibile, bellissima. Capace di creare meraviglie tecniche che ti lasciano a bocca aperta, ma allo stesso tempo distruggere tutto con la stessa velocità. Tra i giocatori di cui ho parlato è il più giovane, in tutti sensi. Quando si è così creativi, quando il padreterno ti regala così tanto talento e possibilità, incastrare il tutto in un piano razionale ed efficace è sempre più complesso. Ancor più se hai una personalità spiccata, vuoi imporre il suo gioco senza compromessi. Per questo solo trovando ancor più ordine e logica, Denis potrà salire di livello trovando quella continuità di rendimento all’interno dello stesso torneo che ancora gli manca. Non ha superato lo scoglio dei quarti in uno Slam, segnale di come faccia ancora fatica a trovare stabilità. Per farlo, oltre ad un lavoro importante sul piano mentale e tattico – auguri Youzhny – sarà necessaria anche una crescita nel rendimento con la prima di servizio. È la storia del gioco che lo dice: tutti i tennisti altamente creativi e con un tennis molto rischioso hanno iniziato a vincere solo quando sono riusciti a ricavare molti punti diretti con la prima. Perché metti sotto pressione il rivale, perché prendi fiducia nel tuo gioco, perché rischiando tanto, qualcosa concedi. Uno Shapo che si gioca uno Slam sarebbe il miglior biglietto da visita per il nostro sport.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Al via la vendita dei biglietti per le ATP Finals di Torino

    Il countdown è ufficialmente iniziato. Da oggi sul sito www.nittoatpfinals.com è possible acquistare i biglietti per il grande evento tennistisco del 2021: le ATP Finals, per la prima volta in Italia a Torino. Dal 14 al 21 novembre 2021, i migliori 8 giocatori di singolare e le migliori 8 coppie di doppio della classifica ATP […] LEGGI TUTTO