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Lorenzo Bernardi: “Chi non vorrebbe allenare la Polonia?”

Di Redazione

Con i Campionati Europei maschili ormai alle spalle, e certamente non conclusi come sperato, in Polonia ferve il dibattito sul nuovo CT della nazionale. Se Vital Heynen è ormai fuori gioco (ma il coach belga ha dato la sua disponibilità per allenare la squadra femminile), per la sua sostituzione circolano diversi nomi: da Nikola Grbic agli italiani Andrea Anastasi e Andrea Gardini. E poi Lorenzo Bernardi, che si trovava a Katowice per la final four e oggi, in un’intervista rilasciata a Edyta Kowalczyk per Przeglad Sportowy, dimostra di non disdegnare la candidatura.

Quale allenatore al mondo – si chiede il tecnico della Gas Sales Bluenergy Piacenzanon vorrebbe allenare la Polonia? Ha una delle migliori squadre a livello globale, con un potenziale enorme e molti giocatori di alto livello a disposizione. Ogni coach del mondo sognerebbe questo lavoro. Ma per ora non voglio dire altro: tra una settimana si terranno le elezioni per il presidente della Federazione, che avranno un impatto significativo sulla scelta del nuovo CT. Dopo, probabilmente, ne sapremo di più“.

Bernardi parla poi della delusione polacca per il mancato successo agli Europei: “Nella pallavolo la cosa più importante è il lavoro di squadra, non le capacità dei singoli giocatori. Guardate le Olimpiadi di Tokyo e le prestazioni della Francia e dell’Argentina, o quelle dell’Italia agli Europei. La Polonia è una squadra molto forte, ma assistendo le sue partite ho avuto l’impressione che accusasse dei cali, e poi che avesse problemi contro squadre che fanno dell’unità la loro forza. C’è bisogno di questo, e Michal Kubiak potrebbe essere un giocatore chiave per ottenerlo. Leon? È vero che non ha vinto nulla di importante con la Polonia, ma non si può dire che abbia giocato male in nessuno di questi tornei“.

Non può mancare un riferimento all’Italia campione d’Europa: “Un risultato incredibile, nessuno si aspettava che potessero ottenere così tanto da questo torneo. Abbiamo ‘scoperto’ di avere una squadra giovane, ma già molto forte e con un grande futuro davanti. Quello che più mi ha colpito di loro è la capacità di giocare con calma e tranquillità, nonostante che per molti fosse il primo torneo di questo livello“.

(fonte: Przeglad Sportowy)


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