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    L’ossessione vincente di Nadal: il racconto di Pablo Cuevas

    Pablo Cuevas nella foto – foto getty images

    Un aneddoto raccontato da Pablo Cuevas getta nuova luce sulla straordinaria mentalità competitiva di Rafael Nadal, confermando la reputazione del maiorchino come uno degli atleti più determinati nel mondo del tennis.L’ex tennista uruguaiano ha condiviso una storia emblematica che illustra perfettamente lo spirito competitivo di Nadal. “La prima volta che ci siamo allenati insieme è stato ad Amburgo e gli ho vinto un set”, racconta Cuevas. “Da quel momento, mi ha invitato ad allenarmi con lui circa 25 volte in sei mesi, con il solo scopo di vincermi dei set e dimostrare che quella vittoria era stata solo un caso fortuito.”
    Cuevas ha evidenziato il contrasto tra l’approccio di Nadal e quello di Roger Federer agli allenamenti: “Con Federer era completamente diverso. Potevi vincergli anche dieci set di fila durante gli allenamenti e non gli importava, perché stava lavorando su altri aspetti del suo gioco. Rafa, invece, allenava sempre questo lato competitivo. Non importava come si sentisse quel giorno, l’obiettivo numero uno era vincere, anche se stava lavorando su qualcos’altro.”
    Questa testimonianza offre uno spaccato illuminante sulla mentalità che ha permesso a Nadal di diventare uno dei più grandi campioni nella storia del tennis, rivelando come la sua fame di vittorie si manifestasse non solo nei match ufficiali, ma anche nelle sessioni di allenamento.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sabalenka: Orgoglio e ambizione dopo un 2024 da record

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Nonostante la sconfitta in semifinale alle WTA Finals 2024 contro Coco Gauff, Aryna Sabalenka può guardare al 2024 con grande soddisfazione. La tennista bielorussa ha raggiunto infatti uno degli obiettivi che le era sfuggito l’anno scorso: concludere la stagione come numero 1 del ranking mondiale.
    Un bilancio più che positivo“Credo di aver ottenuto molto in questa stagione e non c’è spazio per la delusione. Posso solo essere orgogliosa di me stessa”, ha dichiarato Sabalenka in conferenza stampa dopo il match. Il suo 2024 è stato infatti caratterizzato da traguardi significativi: la conquista di due titoli del Grande Slam e il raggiungimento della prima posizione nel ranking mondiale, mantenuta fino alla fine dell’anno.Le parole di Sabalenka riflettono la maturità di un’atleta che, pur non avendo conquistato le WTA Finals, sa riconoscere il valore dei traguardi raggiunti e mantiene intatta la fame di successi per il futuro.
    Lo sguardo al futuroLa bielorussa non nasconde la sua ambizione per il futuro: “Sono molto entusiasta per il prossimo anno e voglio continuare a impegnarmi, sfruttando tutte le esperienze extra che ho accumulato in questa stagione”. I suoi obiettivi sono chiari: “Continuerò a lavorare sulla mentalità e sul mio gioco, assicurandomi di essere in forma all’inizio della stagione per portare di nuovo il mio miglior tennis in Australia.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Del Potro: L’ultimo saluto al tennis con Djokovic a Buenos Aires: “Novak è stato davvero speciale”

    Juan Martin Del Potro nella foto – foto getty images

    Il prossimo 1° dicembre, Buenos Aires ospiterà un evento speciale: Juan Martín del Potro darà il suo addio definitivo al tennis in un match di esibizione contro Novak Djokovic. Un’occasione che segna il vero congedo dal tennis professionistico per il campione argentino, già ritiratosi due anni fa a causa di un persistente infortunio al ginocchio.
    In una recente intervista a La Nación, del Potro ha condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera: “Volevo diventare numero uno. E sentivo di poterlo essere. Ma mi sono rotto il ginocchio,” ha confessato l’argentino. Nonostante questo sogno incompiuto, ‘Delpo’ guarda alla sua carriera con grande serenità: “Ho superato tutte le aspettative che avevo nel tennis. Per me è stato un onore aver fatto la mia carriera al fianco di Novak, Rafa, Roger, Wawrinka, Murray, Ferrer. Vado a dormire tranquillo dicendomi: ‘È tutto qui, cos’altro potrei chiedere al tennis?’”
    Il match di esibizione è nato da un incontro speciale durante l’ultimo Miami Open. Del Potro ha raccontato il momento in cui Djokovic lo ha invitato a cena per discutere dell’evento: “Durante una cena incredibile, mi ha chiesto se le voci sul match fossero vere. Gli ho detto che si sarebbe potuto realizzare solo se lui avesse voluto accompagnarmi in quel giorno. E mi ha risposto: ‘Conta su di me per qualsiasi cosa in cui possa aiutarti’.”
    L’argentino non nasconde la sua emozione per la disponibilità mostrata dal campione serbo: “È stato molto emozionante per me perché un personaggio come lui, con il calendario fitto che ha, con tutto quello che si gioca settimana dopo settimana, e le migliaia di offerte che riceve, faccia una pausa e venga per un paio d’ore in Argentina per stare con me e con la gente che lo ama, è stato davvero speciale.”
    Questo evento non sarà solo un addio al tennis per del Potro, ma anche una celebrazione della sua straordinaria carriera e dei legami speciali che lo sport può creare tra i suoi protagonisti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Shapovalov riparte da Tipsarevic: l’ex numero 8 del mondo sarà il suo nuovo coach

    Denis Shapovalov nella foto – Foto Getty Images

    Denis Shapovalov prosegue il suo percorso di ritorno nell’élite del tennis mondiale e lo fa con una novità importante: l’ex numero 8 del mondo Janko Tipsarevic sarà il suo nuovo allenatore. La notizia è stata confermata durante l’ATP di Belgrado 2024, dove il canadese ha raggiunto le semifinali.
    “Ho fatto una settimana di prova con Janko a Basilea. Inizieremo a lavorare insieme a Dubai, durante la pre-season, e vedremo come andranno le cose”, ha dichiarato Shapovalov a SportKlub. “Janko è stato un tennista incredibile, lo rispetto moltissimo. Quando ero bambino ricordo di averlo visto in TV in un match contro Novak in Canada, nel 2012. Fu una partita speciale e un ricordo molto bello per me.”“È una persona molto intelligente, sono emozionato per questa collaborazione. Mi ha già dato alcuni spunti interessanti, anche se è ancora presto”, ha aggiunto il canadese, che mostra grande entusiasmo per questa nuova avventura con Tipsarevic, ex campione di Coppa Davis nel 2010.
    Un binomio che promette scintille e che potrebbe aiutare Shapovalov a ritrovare il suo miglior tennis sotto la guida di uno dei giocatori più rispettati del circuito.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Cobolli ospite al Fan Village lunedì 11 novembre

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Getty Images

    Flavio Cobolli sarà protagonista al Fan Village delle Nitto ATP Finals di Torino. Il tennista romano, protagonista di un 2024 straordinario che lo ha visto scalare oltre 70 posizioni fino all’attuale numero 32 ATP, incontrerà il pubblico lunedì 11 novembre presso lo stand DOVE Men+Care di fronte all’Inalpi Arena.
    Il ventiduenne romano ha vissuto una stagione di grande crescita: dai buoni risultati negli Slam (terzo turno agli Australian Open e US Open, secondo turno al Roland Garros e Wimbledon) alla finale nell’ATP 500 di Washington, fino alla prima convocazione in Coppa Davis. Un percorso iniziato dal numero 264 del ranking che lo ha portato ai vertici del tennis mondiale.
    Cobolli è ambassador dei brand Unilever Personal Care (Rexona, Dove Men+Care e Mentadent) dal 2021, una collaborazione nata grazie a DAO, società leader in Italia nel marketing sportivo. Il tennista fa parte di Back to Next, società di Talent Marketing & Management ideata da Fabio Fognini.La carriera
    La crescita di Cobolli è stata costante: dalla vittoria nell’ITF di Antalya nel 2021 ai successi Challenger a Zara (2022) e Lisbona (2023), fino al debutto agli Internazionali d’Italia e al memorabile esordio Slam contro Carlos Alcaraz sul centrale del Roland Garros.L’appuntamento con il pubblico sarà un’occasione per incontrare uno dei giovani più promettenti del tennis italiano, protagonista di una stagione che lo ha visto entrare nell’élite del tennis mondiale. LEGGI TUTTO

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    Dialoghi sul talento” con Stefanie Graf e Andre Agassi. La Graff “Ancora prima di incontrarci, io e Andre avevamo fatto scelte molto precise dal punto di vista filantropico. Il lavoro che facciamo entrambi è infatti dedicato alle nuove generazioni”

    Stefanie Graf oggi a Cuneo

    In un Palazzetto dello Sport stracolmo, questa mattina Steffi Graf e Andre Agassi hanno regalato due ore emozionanti e speciali ai 3500 spettatori intervenuti per l’appuntamento “Dialoghi sul talento”, promosso da Fondazione CRC e realizzato in collaborazione con I Tennis Foundation, la Children for Tomorrow di Stefanie Graf e l’Andre Agassi Foundation for Education, e con il supporto organizzativo di Collisioni.
    L’incontro con le due leggende del tennis è stato condotto da Alberto Brandi, condirettore Sport di TgCom24, che ha stimolato Steffi e Andre a raccontare le tappe più significative delle loro vite e ad approfondire il valore dello sport come strumento di crescita, di scoperta dei propri talenti e di accettazione del proprio sé.
    “Oggi è stato un privilegio ospitare Steffi Graf e Andre Agassi, due dei più grandi tennisti di tutti i tempi” ha spiegato Mauro Gola presidente di Fondazione CRC. “Questi incontri rappresentano occasioni importanti per porre al centro il tema del talento, con l’obiettivo ispirare, incoraggiare e sostenere i nostri giovani a coltivare le proprie attitudini. La Fondazione CRC riconosce la forte valenza educativa dello sport, uno straordinario strumento per crescere, per scoprire i propri talenti e per accettare sé stessi, dando il meglio di sé per la propria comunità. Un obiettivo centrale per la Fondazione CRC e per gli enti filantropici voluti da Steffi Graf e Andre Agassi”.
    “Ancora prima di incontrarci, io e Andre avevamo fatto scelte molto precise dal punto di vista filantropico. Il lavoro che facciamo entrambi è infatti dedicato alle nuove generazioni” ha raccontato Stefanie Graf a proposito della nascita della sua fondazione. “27 anni fa, a metà degli anni ’90, mi avevano presentato uno psicoterapeuta di Amburgo che si occupava di terapie su bambini rifugiati che provenivano da zone di guerra, con l’obiettivo di ristabilire il loro benessere e il loro equilibrio. È stato un incontro centrale nella mia vita, perché vidi con i miei occhi quanto la guerra li aveva devastati. Non avevano mai potuto scegliere nulla e non avevano conosciuto nient’altro che violenza. Da allora ho deciso di impegnarmi con tutta me stessa su questo tema”.
    “Io ho compreso negli anni quanto importante sia l’istruzione nella vita delle persone e ho deciso di fondare un’organizzazione che si occupasse di questo tema per molti motivi” ha riferito Andre Agassi. “Per prima cosa perché io non ho potuto scegliere. O meglio, l’unica scelta, fatta da altri, era per me quella di giocare a tennis. A un certo punto della mia vita mi sono reso conto che c’erano moltissimi bambini nella mia stessa condizione, e allora ho cercato di dare loro la possibilità di scegliere, attraverso l’istruzione. Da quando è nata la mia fondazione, abbiamo aperto 130 scuole in tutti gli Stati Uniti, in modo particolare nelle zone economicamente più depresse, in particolare perché quei giovani possano avere accesso all’istruzione. Un impegno che ho vissuto e continuo a vivere come una missione”.
    Dalle grandi vittorie ai rapporti con i genitori, fino alla rapida ascesa nel tennis professionistico. Le carriere di Andre Agassi e Steffi Graf hanno diversi punti di contatto: “Diventare professionista all’età di 13 anni è stato molto difficile, anche se a quell’età giocare per me era naturale” ha analizzato Steffi Graf. “Se riguardo la me stessa di 13 anni vedo tutte le difficoltà che ho dovuto superare. All’inizio è stato anche semplice, perché volevo imparare quanto più possibile e a tutti i costi. Poi, quando sono salita nel ranking, ho dovuto lasciare la scuola, pur con molto dispiacere. Non sento di aver perso molto, perché la mia vita era talmente programmata e io amavo così tanto viaggiare. La cosa più difficile è stata subire e gestire la pressione della gara, quando sei in campo e ti ritrovi da sola. La pressione che viene esercitata su una ragazza così giovane è forse troppa, ma se hai un buon allenatore, se sei circondata da persone brave che ti aiutano, se la tua famiglia e i tuoi amici ti sostengono, allora ti senti protetta”.
    L’appuntamento è stato poi arricchito dalle esperienze di Luca Paiardi, campione italiano di wheelchair tennis, e dei giovani talenti che partecipano ai progetti di I Tennis Foundation, l’associazione benefica italiana fondata da Simone Bongiovanni, che ha raccontato sul palco del Palasport la mission della charity: “Abbiamo ideato questa associazione per regalare un’opportunità a chi non ne ha. In questi anni con il progetto Intesa Sanpaolo Assicura Little Tennis Champions abbiamo visto crescere a tutto tondo 12 giovanissimi talenti italiani del 2008 e 2009, a cui è stata offerta una possibilità concreta di riscatto e di valorizzazione. I risultati conseguiti da queste ragazze e questi ragazzi sono una chiara testimonianza di come il talento sviluppato all’interno di un contesto protetto possa regalare grandi soddisfazioni”.
    La giornata si è conclusa con la visita al Rondò dei Talenti e poi al Country Club di Cuneo, dove Steffi Graf, campionessa di 22 titoli del Grande Slam, ha incrociato la racchetta con i bambini delle scuole tennis della provincia di Cuneo e con i talenti di I Tennis Foundation.
    “` LEGGI TUTTO

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    Dialoghi sul Talento”: Steffi Graf e Andre Agassi incontrano domani gli studenti a Cuneo. Il programma dell’evento

    Giovedì 7 novembre a partire dalle ore 9,30, presso il Palazzetto dello Sport di Cuneo, Steffi Graf e Andre Agassi incontreranno migliaia di studenti delle scuole secondarie di secondo grado (superiori) della provincia di Cuneo e un foltissimo pubblico (i biglietti, disponibili online dal 23 ottobre, sono andati esauriti in pochissime ore) nel nuovo appuntamento […] LEGGI TUTTO

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    I numeri shock di Swiatek-Gauff: 80 errori e solo 25 vincenti

    I numeri shock di Swiatek-Gauff: 80 errori e solo 25 vincenti

    Un dato statistico impressionante emerge dal match tra Coco Gauff e Iga Swiatek alle WTA Finals: per vincere un match al meglio dei tre set servono minimo 48 punti, e dei 79 punti conquistati dall’americana, ben 47 sono arrivati da errori gratuiti della polacca.Swiatek ha commesso 47 errori non forzati in 19 game, una media di 2,5 per gioco, come partire da 0-30 in ogni turno di battuta. Anche Gauff non è stata da meno, con 33 errori gratuiti.
    Il dato più significativo è il confronto tra vincenti ed errori: solo 25 winners totali tra le due giocatrici contro 80 errori non forzati. Numeri che testimoniano come non sia stato certamente uno degli incontri più spettacolari dell’anno nel circuito femminile.
    Una vittoria, quella di Gauff, costruita più sugli errori dell’avversaria che sui propri meriti, in una partita che ha mostrato due delle migliori giocatrici del mondo in una giornata decisamente no dal punto di vista della qualità del tennis espresso.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO