In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Andrea Arnaboldi ha parlato dei costi che un giocatore Challenger deve sostenere durante la stagione. “Circa 25.000 euro se ne vanno per lo staff: allenatore, preparatore atletico e fisioterapista.”
“Poi ci sono circa 3.000 euro per l’incordatura, che viene messa a disposizione dai tornei: nei Challenger di solito si pagano 15 euro a racchetta. Il resto lo spendo in viaggi, per me e il mio staff: per fortuna noi italiani abbiamo la possibilità di giocare tanti Challenger nel nostro Paese e questo abbatte i costi; in ogni caso, programmandosi fin dall’inizio della stagione e sfruttando le opportunità online, si può senz’altro risparmiare.”
“Sono ancora tra quelli che possono permettersi di dedicarsi solo a giocare, senza attività collaterali, ma certo non so come uscirò da questa lunga inattività. L’iniziativa di Djokovic è sicuramente lodevole e io sono favorevole, ma è l’intero sistema che andrebbe ripensato: c’è troppa disparità di trattamento economico tra i primi 50 del mondo e il resto del circuito, cui però non corrisponde una differenza tecnica così elevata”.