Il basket europeo celebra le nozze d’argento dell’Eurolega. E Nicolò Melli fa 13. Il capitano ha dovuto lasciare l’Olimpia Milano (per la tristezza dei tifosi) e tornare al Fenerbahce che parte più in alto nel ranking. Il debutto in coppa precede l’esordio da autore in libreria. Nik infatti ha scritto per DeAgostini “La partita decisiva – a canestro con Nik”, dedicato ai ragazzi. Storia ambientata nel basket dei campetti, ma che tocca pure altri temi.
L’intervista a Nicolò Melli
Melli, anche lei scrittore. Com’è nata l’idea? Lei ha lanciato pure la sfida (scherzosa) social per vendere una copia in più di Datome. «Mi hanno proposto di farlo. Fosse stato su di me mi sarei rifiutato categoricamente, non ritengo di avere elementi da narrare. È nata l’idea di scrivere un libro per ragazzi, ma sapendo che Gigi aveva fatto fumetto, sono partito dal presupposto che dovesse essere qualcosa di diverso rispetto al suo. È vero che ci mettono sempre vicini, vista l’amicizia, ma seguirlo proprio… È un libro più scritto. Volevo trasmettere valori come amicizia, lealtà, tenacia, coesione. Importanti nella pallacanestro, nello sport. Soprattutto volevo cercare di mandare un messaggio positivo, raccontare una storia con un lieto fine. Siamo circondati da cattive notizie. Siccome dovevo essere parte della storia, ho cercato di evitare scene di mitomania. Sono una persona normale». Tornato a Istanbul, sempre nella stessa zona del periodo 2017-19? «Ho cambiato un po’ la zona, all’epoca eravamo in due, fra poco saremo in quattro, a fine anno nascerà la seconda figlia. Abbiamo necessità diverse, la prima andrà all’asilo, ci saranno tanti nonni e nonne intorno. Ma la squadra è la stessa, i colori sono gli stessi, vissuto già provato». LEGGI TUTTO