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Ferrari, Vasseur: “Dobbiamo migliorare molto e non pensare agli altri”. Su Hamilton e Leclerc…


Il cambiamento di Hamilton

Mekies dice che aver spinto fino alla fine per inseguire il Mondiale con Verstappen potrà avere un costo sul 2026. Voi avete smesso presto: sarà un vantaggio? «Resto convinto che stoppare lo sviluppo della SF-25 già in aprile sia stata la scelta giusta, con questo riconosco che ho sottostimato gli effetti psicologici che ha avuto sul team, compresi i piloti. Fare venti gare con la stessa macchina è stato difficile, ma dal mio punto di vista interessante per capire il team. Detto questo noi abbiamo stoppato lo sviluppo aerodinamico non quello della macchina e delle idee che potranno essere utili nella prossima stagione». Hamilton ha vissuto una stagione molto difficile. Pensa che tornerà carico nel 2026? «Dopo vent’anni in squadre britanniche, tra McLaren e Mercedes, ha vissuto un grande cambiamento, in primis culturale. Anche in questo caso, personalmente ho sottovalutato la grandezza e l’impatto che avrebbe avuto. Qui tutto è diverso: strutture, approccio, procedute, dna della macchina, ambiente… E alla fine in uno sport come la Formula 1 se non sei al top, se non hai sotto controllo ogni cosa, è inevitabile pagare a livello di centesimi e decimi in pista. E questo ha fatto un’enorme differenza».

“Leclerc? Mai visto arrabbiato”

Charles sette podi, Lewis zero… «A ben guardare la differenza tra i due era minima, anche un decimo. Solo che in questa F1 un decimo in qualifica significa essere eliminato nel Q1 o stare nelle parti alti della classifica. L’esempio è Budapest: fino all’ultimo istante del Q2 Lewis era davanti, poi è finita con lui 12° e Charles in pole. Una botta». S’è lamentato spesso anche del non essere ascoltato, ha parlato dei famosi dossier su cosa cambiare nel team… «Voi l’avete visto arrabbiato, io mai. Io ho sempre visto l’energia positiva nei confronti nel team. Parlo dei meeting, della sua spinta a collaborare con gli ingegneri e i tecnici per trovare le soluzioni ai nostri problemi. Ha sempre spinto per migliorare». Le voci indicano la Mercedes come la squadra più avanti, come nel 2014. Al punto che potrebbe non mostrare subito il suo vero potenziale dalla prima gara. «Non perdo tempo a preoccuparmi di certe voci. E dico che con macchine così radicalmente cambiate la cosa importante non sarà cercare subito la prestazione, bensì accumulare tanti chilometri senza avere problemi. Il primo target è l’affidabilità. E capire in fretta la macchina, il suo funzionamento, ed essere rapidi e reattivi nell’adattamento e nello sviluppo. Immediato, per essere pronti fin dalla prima gara. Avendo ben chiaro, come detto, che il Mondiale non finirà affatto lì».

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/formula-1

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