Non è finita fino a che non è finita, ma sembra finita. La McLaren si è presa l’intera prima fila, Charles Leclerc parte in coda tra inciampi in Q2 e penalità, Carlos Sainz giunto al congedo scatterà terzo. Perché la Ferrari possa vincere il titolo costruttori dovrebbero allinearsi ventuno pianeti, quanti sono i punti in classifica in favore dei papaya. Molto paradossalmente si sente parlare di una rimonta di Leclerc che dovrebbe arrivare davanti alle McLaren: vero che a questo mondo tutto possa sempre succedere, ma tocca anche essere realisti.
McLaren più veloci, Leclerc sfortunato
Le McLaren peraltro vanno più forte delle Ferrari: il passo gara è migliore, e già ieri mattina alla conclusione delle ultime prove libere, Leclerc aveva commentato in forma lapidaria la notizia di Piastri primo in 1.23.4 che gli aveva appena dato via radio il suo ingegnere di macchina, Bryan Bozzi. Il suo sconforto: «Non siamo da nessuna parte. Da nessuna parte». Charles però in qualificazione ci ha provato come ha potuto: è stato il più veloce nella Q1 e anche nella Q2, in questo caso precedendo Sainz di cinque millesimi appena. Ma il tempo gli è stato tolto per il mancato rispetto del limite di pista in curva 1. Questione di centimetri: tanto, nello sport dei millimetri. Nella stessa identica traiettoria di uscita hanno rischiato di saltare Perez e poi in Q3 Piastri, ma sono rimasti appena incollati alla riga bianca che fa da confine tra il tutto e il niente. Charles no, tra le sue ruote e la linea si è aperta una striscia di asfalto color turchese: la condanna.
Male anche Hamilton
Quattordicesimo, Charles doveva poi ancora scontare dieci posizioni per cambio della batteria. Dunque ultima fila (19º), con la possibilità di montare una power unit nuova di zecca senza ulteriormente arretrare. Ma molto perplesso sul punto è apparso Fred Vasseur: «Dobbiamo pensarci bene, il motore è in buone condizioni e dunque la sostituzione non ci darebbe un grande vantaggio». Così i due della Ferrari non hanno più nulla da perdere, se ciò può suonar bene. Non ne avrà neanche il terzo ferrarista, detto in senso lato: Lewis Hamilton nella gara che chiude la sua epopea con la Mercedes partirà solo in ottava fila. È caduto in Q1: arrivava come una furia per far segnare il suo tempo e Magnussen, scansandosi dalla traiettoria, ha urtato un paletto di segnalazione che si è incastrato proprio sotto il muso della W15. Toto Wolff ha chiesto scusa «per il nostro errore idiota, imperdonabile, di non averlo mandato in pista prima». hulk punito. I possibili arbitri della contesa McLaren-Ferrari sono altrove, come a non voler interferire: