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Vespa PX by Polini, la prova: vado al massimo!

Quanti ricordi legano tutti noi alla Vespa. “Chi Vespa mangia le mele” è uno dei claim pubblicitari divenuti col tempo un modo di dire comune. Se non avevi la Vespa, caro mio, andavi in bianco. Lo cantava anche Vasco nella canzone “Bollicine”, ricordate? In qualche regione d’Italia ci si è spinti addirittura oltre: “Vespare” ha assunto il significato di viaggiare, di solito in vacanza, ma anche di prodigarsi in quella pratica che oggi viene chiamata petting… ci siamo capiti: chi aveva la Vespa era tra quelli giusti, gli altri eran fuori.

Da allora però sono cambiate tante cose, forse in meglio o forse in peggio, ma la Vespa è ancora un modello venduto e apprezzato. Rispetto alla PX di una volta è quasi irriconoscibile. Ha il controllo di trazione, un motore 4 tempi ecologico e silenzioso, il variatore, una carrozzeria stondata…oggi però non guideremo nulla di tutto ciò.

Un giorno di gloria

Abbiamo a disposizione una fiammante Vespa PX anni 70 elaborata in ogni bullone da Polini. Giusto per anticiparvi qualcosa: il monocilindro due tempi ha una cilindrata di 187 cc, carburatore da 30 mm…

Polini è un’azienda con sede ad Alzano Lombardo (BG) che fin dalla sua nascita progetta e produce kit di elaborazioni per mezzi a due ruote, specialmente scooter. Cilindri, marmitte, variatori, impianti frenanti…ce n’è per tutti. Ed ecco che arriviamo alla Vespa PX. Piaggio ne ha venduti milioni di esemplari in tutto il mondo e Polini ne ha elaborate una buona parte. Nel loro catalogo ci sono un’incredibile quantità di componenti dedicati alla Vespa PX 125 e 150.

Polini e il suo kit

Abbiamo cilindro/testa in alluminio disponibile in due cilindrate, con testa a doppia candela e 8 punti di fissaggio. Il kit è disponibile con corsa standard (57 mm, cilindrata 178 cc) oppure aumentata fino a 60 mm (cilindrata 187 cc: cambia l’albero motore). Il cilindro è raffreddato ad aria ma grazie all’alluminio e al disegno delle alette, la temperatura del motore rimane più bassa rispetto al motore di serie. L’alettatura è maggiorata per avere una miglior dispersione del calore e la guarnizione della testa è in acciaio siliconato.

Il costo del gruppo termico da 60 mm è di 378,75 euro + IVA. Come nei motori da gara, la biella è ricavata dal pieno al fine di migliorare la resistenza alle sollecitazioni. Non può mancare il carburatore da 30 mm (fuso in lega d’alluminio, con valvola piatta in lega cromata) con relativo collettore lamellare, venduto a un prezzo di 290 euro + IVA. A completare la parte termica c’è la marmitta, rivista nella conformazione del collettore e delle paratie interne. È realizzata a mano con saldature a gas inerte e costa 123,81 euro + IVA. Per quanto riguarda l’accensione invece, Polini ne propone di due tipi: digitale o analogica. Il modello digitale è composto da uno statore a due poli, volano a magneti, centralina, bobina, ventola di raffreddamento e pick-up ed è estremamente semplice da regolare. Offre quattro mappature per adattarsi ai diversi tipi di motore. Non manca nemmeno il kit per la trasmissione, che comprende una crociera rinforzata (indispensabile su motori Vespa preparati) e ingranaggi del cambio più lunghi, in particolare i due rapporti primari per aumentare la velocità massima.

Piccola “bestia”

Giro di chiave, avviamento a pedale e il piccolo mostro prende vita. La nostra Vespa di oggi è equipaggiata con tutti i kit a disposizione: il monocilindro due tempi da quasi 200 cc (187 a esser precisi) scalpita dalla voglia di scatenarsi. Il minimo vagamente irregolare è un presagio di prestazioni tremende e manco a farlo apposta è esattamente ciò che ci aspetta. Ma prima, va detto che pur con un motore così spinto ed elaborato, la Vespa è rimasta trattabile. Ai bassi regimi infatti ha un’erogazione fluida e lineare, non trasmette strattoni imprevisti. Ma superata una certa soglia è meglio tenersi forte.

Il rumore si fa via via più minaccioso e il regime sale sempre più rapidamente, proprio come la spinta. C’è un deciso cambio passo a metà del range di giri utile, e anche se siete abituati all’accelerazione di un maxiscooter, rimarrete sorpresi. La piccola Vespa PX, equipaggiata anche con pneumatici sportivi, volta in un fazzoletto, aiutata anche dal peso contenutissimo. Un animale indomito, che però grazie ai dischi maggiorati è anche sicura: la frenata è decisa e intensa, al pari di un moderno scooter sportivo. Se avete sempre desiderato più verve dalla vostra vecchia Vepsa, Polini ha ciò che fa per voi.

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Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/moto


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