BOLOGNA – Tre grandi Giri, tutte le Classiche e tante altre prove in soli novanta giorni, con sovrapposizioni anche acrobatiche: il nuovo calendario ciclistico internazionale deciso dall’Uci a causa dell’emergenza coronavirus è davvero un qualcosa che rimarrà nella storia, sempre che la pandemia consenta di rispettarlo. Una scelta che però non convince fino in fondo Davide
Ciclismo
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