in

Forget sulla rottura Alcaraz–Ferrero: “Con i soldi che genera Carlos, una questione economica sarebbe assurda”


Il terremoto provocato dalla separazione tra Carlos Alcaraz e Juan Carlos Ferrero continua a far discutere il mondo del tennis. È stata la rottura più clamorosa del mese di dicembre e, inevitabilmente, ha acceso un dibattito profondo: Alcaraz ha preso la decisione giusta? Chi sarà il prossimo allenatore del numero uno del mondo? Solo il tempo potrà dare risposte definitive, ma intanto le opinioni autorevoli non mancano.

Tra queste, spicca quella di Guy Forget, ex direttore del Roland Garros, che ha voluto esprimere il proprio punto di vista in un’intervista rilasciata.
Le sue parole fotografano bene lo stupore generale che accompagna questa decisione.
“Sono un po’ sorpreso, come molti appassionati di tennis, perché la collaborazione è stata estremamente fruttuosa. Sappiamo quanto Carlos debba a Juan Carlos Ferrero, che lo ha allenato per molti anni, e non conosciamo davvero la radice del problema”, ha spiegato Forget.

Secondo l’ex dirigente francese, quando un rapporto produce risultati così importanti, è naturale interrogarsi sul futuro: “Quando una collaborazione funziona così bene e porta così tanti successi, ci si chiede inevitabilmente se il futuro potrà essere ancora migliore. Sarà difficile fare meglio di quanto già fatto”.

Forget si è poi soffermato sulle possibili cause della rottura, ridimensionando l’ipotesi economica: “Oggi le cifre generate da giocatori come Alcaraz o Jannik Sinner sono enormi. Fatico a immaginare che un allenatore come Ferrero non venisse pagato quanto meritava. Se il problema fosse solo economico, sarebbe francamente ridicolo”.

Più plausibile, a suo avviso, è l’ipotesi delle tensioni interne: “È possibile che nel tempo si siano accumulate frizioni con l’entourage, a torto o a ragione. Spesso, quando le cose si complicano, i conflitti non riguardano solo il giocatore, ma anche chi gli sta attorno: famiglia, agenti, collaboratori. Ed è un peccato, perché questa collaborazione era estremamente efficace”.

Guardando al futuro, Forget non si dice però pessimista sul rendimento di Alcaraz nel 2026: “Quella stabilità gli dava serenità e fiducia. Toglierla a un ragazzo di 22 anni può essere destabilizzante, ma il suo livello è talmente alto — lui e Sinner sono un gradino sopra gli altri — che non lo vedo perdere il controllo”.
Secondo l’ex direttore di Roland Garros, l’adattamento potrebbe richiedere solo qualche settimana: “Potrà servire un po’ di tempo per ritrovare un nuovo equilibrio, ma è troppo forte per crollare. Possiamo immaginare che sceglierà una persona competente, esperta e che lo conosca bene, per non muoversi alla cieca”.
Il dado è tratto e il percorso di Alcaraz entra ora in una nuova fase. Il campo, come sempre, sarà il giudice finale.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

Tagcloud:

Valentin Royer e il tema dei soldi: “Ho guadagnato di più, ma non mi ha cambiato la vita”

 L’Olimpia vola sopra Cantù col turbo Nebo