Il genovese puntava a entrare tra i primi 800 entro settembre. Grazie alla finale al Tennis Club Città dei Mille centrerà il traguardo con due mesi d’anticipo: batte l’esperto Juan Pablo Paz e giocherà la sua prima finale contro l’eterno Andrej Martin. In doppio sfuma il titolo per il bergamasco Malgaroli: vincono Catini-Perfetti.
Non tutti i mali vengono per nuocere. Gianluca Cadenasso nasce come giocatore da campi veloci, al punto da aver sostenuto – qualche tempo fa – che “più il campo è rapido e più sono contento”. Poi è successo che nel febbraio 2023 si è procurato un infortunio al ginocchio che gli ha impedito di giocare sui campi veloci per cinque mesi. Tanti anni fa accadde qualcosa del genere all’australiano Jason Kubler, costretto per un lungo periodo a giocare soltanto sulla terra battuta. Nel periodo senza cemento, il genovese ha sviluppato le qualità necessarie per diventare un buon terraiolo e oggi festeggia la prima finale in un torneo professionistico: battendo Juan Pablo Paz col punteggio di 7-6 6-0 si giocherà il titolo al Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta). Nella seconda semifinale in carriera (ha giocato la prima due settimane fa a Nyiregyhaza, in Ungheria) è stato bravissimo a gestire le complessità di un match contro un avversario più esperto e con un problema fisico che avrebbe potuto destabilizzarlo. Sul 2-1 nel primo set, l’argentino ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema alla schiena. Ha retto fino al tie-break e lì Cadenasso è stato bravo ad aggiudicarselo, sfibrando mentalmente il suo avversario. Il secondo è filato via liscio e dunque l’Italia torna in lizza per vincere il torneo: l’ultimo a riuscirci era stato Federico Arnaboldi nel 2021.
DIESEL MARTIN NON SI FERMA PIÙ
Tesserato per il Tennis Club Genova, Cadenasso compirà 20 anni il prossimo 29 settembre e ha raccolto i suoi primi punti ATP la scorsa estate. Grazie agli ultimi successi, raggiungerà con un paio di mesi d’anticipo l’obiettivo stagionale: lo scorso settembre diceva che gli sarebbe piaciuto irrompere tra i primi 800 ATP entro un anno. Comunque vada la finale, raggiungerà il traguardo con un cospicuo anticipo. L’azzurro colpisce molto bene la palla e sembra avere la testa “giusta”, un’adeguata professionalità che gli tornerà utile negli anni a venire. Per conquistare il primo titolo dovrà battere l’eterno Andrej Martin, capace di battere anche Alessandro Pecci dopo un inizio da incubo (5-0 per il romagnolo). A un certo punto, lo slovacco ha iniziato a macinare gioco. Avanti 4-1 nel terzo, ha contenuto il ritorno di Pecci è si è imposto col punteggio di 3-6 6-3 6-4. Si pensava che le fatiche della settimana (è il suo sesto match) si facessero sentire, invece il suo gioco migliora giorno dopo giorno, e sembra che trovi il massimo rendimento con lo scorrere delle partite. Sarà la migliore finale possibile: da una parte il giocatore di maggior prestigio al Tennis Club Città dei Mille, dall’altra un giovane in grande ascesa. L’incontro si giocherà a partire dalle 10.30. Nel tabellone di doppio sfuma ancora una volta il titolo per il tennis bergamasco: la coppia Caniato-Malgaroli si è infatti arresa al super tie-break contro Catini-Perfetti, con Malgaroli bloccato a un passo dal titolo proprio come accadde dodici mesi fa alla coppia tutta bergamasca Vincent Ruggeri-Fumagalli.