BURIRAM – “Nel 2021 sono tornato a correre, ma si vedeva che qualcosa non andava. Ad esempio, al termine del GP del Portogallo non ho pianto solo per l’emozione: piangevo anche per il dolore che provavo. È successa la stessa cosa anche al Sachsenring. Quello non ero io, vincevo ma non riuscivo a sorridere, avevo angoscia dentro a causa del dolore“. Marc Marquez ha parlato così in un’intervista ai microfoni di Sky Sport, in cui ha raccontato il calvario degli ultimi anni tra infortuni, problemi fisici e numerose operazioni che l’hanno tenuto per parecchio tempo lontano dalla MotoGp. “Non credo che tornerò il Marquez del 2019. Non sono la stessa persona – ha spiegato il pilota della Honda -. A 26 anni pensi in un modo, a 30 in un altro. È proprio un cambio di mentalità in generale, non solo in pista. Ora mi sento libero. La vita professionale e quella privata sono legate, è come una ruota, e oggi mi sento bene”.
Le parole di Marquez
Marquez ha poi parlato del suo trasferimento a Madrid e del rapporto con il pilota della Ferrari Carlos Sainz: “Mi sto godendo di più la vita. Ho capito che non perdo tempo se, ad esempio, vado a vedere una partita di tennis. Prima ero convinto che fosse del tempo rubato alle moto. Sainz è molto simpatico. Mi parla della Ferrari, parliamo di moto. Anche il padre è una super persona, mi ha aiutato nell’ambientamento. Sono andato a mangiare a casa sua, mi sono allenato nella sua stessa palestra, è stato veramente gentile”.