Di Redazione
A dare l’annuncio è stata la sua ultima squadra, le Toyota Auto Body Queenseis: a 37 anni la centrale Erika Araki, capitano della nazionale giapponese alle recenti Olimpiadi, ha deciso di appendere le ginocchiere al chiodo. Oltre al torneo di Tokyo, Araki ha partecipato a altre tre Olimpiadi (Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016), vincendo una medaglia di bronzo, a cui si aggiunge il terzo posto mondiale nel 2012. Breve ma intensa la sua esperienza italiana nel 2008-2009 alla Foppapedretti Bergamo, con cui ha vinto una Champions League.
“Ho iniziato a giocare quando avevo 11 anni – ha spiegato Araki – e per 26 stagioni ho cercato di migliorare la mia pallavolo: ho vissuto grandi emozioni e sento di essermi goduta appieno questo ruolo. Il tempo passato a perseguire i miei obiettivi, condividendo gioie e delusioni con le mie compagne di squadra, è stato meraviglioso e insostituibile. Ora vorrei condividere le mie esperienze sulla pallavolo a livello internazionale e anche sulla prosecuzione della carriera dopo il matrimonio e il parto, non solo in ambito sportivo, ma anche per quanto riguarda le donne in generale“.
“Vorrei ringraziare tutti i tifosi che mi hanno supportato – ha concluso la centrale – le mie compagne di squadra e tutti gli staff tecnici con cui ho lavorato. Vorrei anche esprimere la mia sincera gratitudine alla mia famiglia, che è sempre stata il mio primo sostegno. In particolare mia figlia: so che a volte ho dovuto lasciarla sola, ma sono davvero felice che stia crescendo sana e forte“. Araki continuerà a collaborare con le Toyota Auto Body Queenseis anche dopo il ritiro, ma il ruolo che assumerà all’interno della società non è ancora noto.
(fonte: Yahoo! Japan)