ROMA – Una grande iniziativa di tutto il mondo della Formula 1 per ringraziare tutti coloro che, in questi mesi, hanno lottato e continuano a lottare per combattere il Coronavirus. Il Circus l’ha denominata #WeRaceAsOne ed è stato creato un logo particolare, “arcobaleno”, che ha dentro di sé i colori delle dieci scuderie della Formula 1.
Unione d’intenti
Il marchio apparirà non solo sulle vetture intorno al circuito e nei box ma verrà prodotto un merchandising specifico i cui introiti saranno devoluti in beneficienza. La Formula 1 però si sta muovendo su altri binari paralleli: già dallo scorso anno è stato lanciato il programma di sostenibilità per l’ambiente così da raggiungere zero emissioni di carbonio nel 2030. Poi, a partire dal Gran Premio d’Austria che aprirà la stagione il 5 luglio, partirà la campagna “Il razzismo deve finire” con iniziative specifiche e una task force dedicata.
Tutte queste campagne rientrano nel movimento lanciato dalla FIA #purposedriven. In un comunicato, la Formula 1 ha dichiarato: “Il mondo si è unito come una comunità per lottare contro il Covid-19. Questo ha tirato fuori il meglio della natura umana. Nelle ultime settimane, la popolazione mondiale è stata compatta nel condannare il razzismo e la disuguaglianza, idee che non hanno più spazio nel mondo moderno. Questa iniziativa sarà la base per le priorità di cui sopra ed è volta ad affrontare le più grandi questioni che riguardano il nostro sport e le comunità globali. Non sarà un tema di una settimana o di un anno ma sarà alla base della strategia della F1 per fare la differenza nel nostro sport e nella società“.
Il comunicato chiarisce poi come “l’arcobaleno è stato scelto perché diventato simbolo internazionale in quest’ultimo periodo per unire tutte le comunità. Crediamo che si tratti di un gesto importante che incoraggerà i nostri fan ad unirsi nel ringraziare”.
Spiegati anche i compiti e il ruolo della task force contro il razzismo: “Ascolterà le persone di tutto il paddock, compresi piloti e persone esterne, e trarrà le conclusioni sulle azioni da fare per migliorare la diversità e le opportunità in Formula 1”.
Carey e Todt visione comune
Chase Carey, CEO della Formula 1, conferma la bontà e la validità del progetto: “La gara in Austria sarà un grande evento per il nostro sport, dopo quasi quattro mesi di stop. È un momento importante per la comunità della Formula 1, ma sarà anche l’occasione per capire che ci sono problemi molto più grandi di noi. L’iniziativa #WeRaceAsOne lanciata oggi, in sostegno del Movimento #PurposeDriven, è il nostro modo di ringraziare tutte le persone del mondo che hanno mostrato coraggio ed unione durante questo periodo. Inoltre alla prima gara in Austria saremo uniti per urlare a gran voce che il razzismo deve finire”.
Il numero uno del Circus ha sottolineato l’importanza di tali iniziative: “Durante tutto il weekend mostreremo il nostro pieno sostegno alla lotta contro la disuguaglianza per rendere la Formula 1 più diversa ed inclusiva. Come sport globale, dobbiamo rappresentare la diversità ed i problemi sociali dei nostri fan, ma abbiamo anche bisogno di sentire maggiormente cosa deve essere fatto ed agire di conseguenza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è apparso Jean Todt, Presidente della FIA, che riconosce il ruolo fondamentale del progetto all’interno del globale: “Con la Formula 1 ci stiamo impegnando da anni per aiutare a proteggere l’ambiente con i motori ibridi e con la firma dell’accordo delle Nazioni Unite dello Sport per il quadro d’azione per il clima. La FIA è regolata da uno Statuto di Principi Fondamentali, compresi la lotta contro ogni forma di discriminazione. Dobbiamo promuovere la diversità nel motorsport” le parole del dirigente francese.