ROMA – Difficile farlo in una giornata in cui arriva la notizia del rinvio della partenza del Giro d’Italia, ma proviamoci. Diciamo quindi che se ad una quindicina di km dall’arrivo, Vincenzo Nibali, dopo aver incendiato l’azione decisiva della giornata, avesse avuto le gambe per insistere nella sua azione, la classifica della Parigi-Nizza avrebbe avuto un volto diverso. Così non è stato, ma l’azione dello Squalo ha comunque inciso: colui che gli è ‘saltato’ sulla ruota, il belga Tiesj Benoot, si è infatti aggiudicato la frazione con arrivo ad Apt ed ora si propone come principale inseguitore nella di Maximilian Schachmann (Bora) alla vigilia della tappa decisiva, che raggiungerà la stazione di La Colmiane dopo una scalata di 16,3 km al 6,3 %.
Tra le tappe finora disputate, è stata senza dubbio la più interessante: sei le salite, anche se con pendenze non irresistibili. La prima fase da sottolineare si è avuta nelle fasi centrali, quando Romain Bardet, tra gli attaccanti di giornata, si è messo in evidenza. Al francese è stata fatale l’ultima ascesa, quando non è riuscito a rintuzzare il danese Soeren Kragh Andersen. Poi lo scatto di Nibali e soprattutto la risposta di Benoot, che si è fatto gli ultimi 13 km in splendida solitudine.
Il belga ha preceduto di una ventina di secondi un gruppetto regolato da un suo compagno di squadra, l’australiano Michael Matthews, e dal colombiano Higuita. Con loro anche la maglia gialla Maximilian Schachmann, che però ha buttato qualche secondo per una caduta senza conseguenze nel finale.